Interessante soprattutto il dato
sulla 'colorazione politica' delle
curve. E' l'estrema destra la più
diffusa negli stadi. Dall'ultimo
censimento effettuato ad agosto
scorso, "risultano attivi 388 gruppi
ultras, composti da 41.120
supporters -spiega Ambra- Di questi
388 sodalizi, 45 sono di estrema
destra, 15 di estrema sinistra e 9 'misti',
perchè al proprio interno
comprendono sia elementi di estrema
destra sia gruppi di estrema
sinistra".
Dei gruppi di estrema destra "17
sono in serie A, 18 in serie B, 6 in
Lega Pro-prima divisione e 4 in
seconda divisione". I 15 di estrema
sinistra sono così distribuiti: "3
in serie A, 4 in serie B, 5 in Lega
Pro-Prima divisione e 3 in Lega
Pro-seconda divisione". Mentre nei
'misti' la radiografia ne mostra "5
in serie A, 3 in serie B e uno in
Lega Pro-Prima divisione". Tra i
gruppi misti, "convivono diverse
anime. Si possono trovare
simpatizzanti
di destra e sinistra
nello stesso pulmann per le
trasferte o nell'organizzazione
delle coreografie. A riprova del
fatto che la fede calcistica, in
alcuni casi, è più forte
dell'appartenenza politica". A
Genova ad esempio, "c'è il '5 Rosso',
a Torino per i Granata 'Stendardi' o
Weiss Schwarz Brigaden per il
Cesena".
La regione che ha più gruppi è la
Lombardia, ben 56 sodalizi. A
seguire la Campania con 50; Liguria
e Toscana ne hanno 42, mentre il
Piemonte ne conta 32. Ce ne sono 29
inoltre in Sicilia e 24 in Veneto.
Nello scorso campionato, spiega
ancora il vice questore aggiunto
Ucigos, "si sono sciolti 30 gruppi,
a fronte di 22 che si sono creati ex
novo". Tra le cause della 'scissione',
la fa da padrone "in 14 casi, il
venir meno degli aderenti. In 7 casi
si sono disgregati per
conflittualità interna, in 3 casi
per protesta al programma della
tessera del tifoso. E in altri 3
casi a seguito di attività
repressiva. In un solo caso si è
registrata una fusione tra club".
Da considerare anche alcuni dati
sulla disponibilità al dialogo di
questi gruppi con le forze
dell'ordine: se "43 gruppi non
accettano dialogo, ve ne sono invece
138 che hanno un'altra
predisposizione" e perciò più
inclini alla mediazione. Nella
scorsa stagione calcistica, si
evince ancora dai dati Ucigos, per
violazione della Legge Mancino sono
state arrestate 3 persone, 15 le
persone denunciate. "Le tifoserie
che più si sono messe in evidenza
per questi aspetti -sottolinea
Ambra- sono quella della Lazio, con
8 episodi, seguiti dalle tifoserie
di Juventus (3 casi) e Roma (2
casi)".
Sono stati "18 gli episodi di cori
razzisti. La quasi totalità si è
concretizzata con il 'buuu', il
verso scimmiesco all'indirizzo dei
calciatori di colore. La nostra
attività è mirata alla prevenzione.
Per l'80% è quotidianamente rivolta
al monitoraggio dei gruppi ultras".
Ben 50 gruppi ultras su 338
"distribuiscono 'fanzine, sorta di
riviste-opuscoli, che si possono
trovare anche sul web.
Ma nella missione delle 'squadre
tifoserie' "c'è anche il dialogo con
i supporters e operazioni che
nascono a seguito di attività
investigative". L'obiettivo è
"analizzare attività esterne e
interne dei gruppi, e capire le loro
motivazioni, anche durante le
trasferte". "Le squadre tifoserie
-conclude Ambra- sono un altro
tassello nella costruzione di quella
sicurezza partecipata che è
l'obiettivo primario delle forze di
polizia".La
mappa sulle tifoserie italiane è
stata tracciata dal vicequestore
Carlo Ambra. Intervistato dall'AdnKronos,
il dirigente dell'Ucigos ha
analizzato attentamente il dna dei
gruppi organizzati nel nostro paese:
quasi 400 gruppi più di 41mila
ultras. I dati evidenziano il
riaffacciarsi del problema della "discrimazione
territoriale"
e la diminuzione degli episodi di
razzismo. Le curve mantengono la
loro