Nell'interesse dell'Inter, della sua storia e dei suoi tifosi, Massimo
Moratti ed ET Thohir dovranno trovare un accordo. Un patto. Possibilmente, il
patto del silenzio. Sinora Moratti, da quando ha ceduto il 70 per cento della
sua creatura conservandone il 30% e la presidenza onoraria, non ha perso
occasione per punzecchiare il nuovo patron. Ha fatto saltare, Moratti, l'accordo
con la Juve per lo scambio Guarin-Vunicic come volevano gli ultrà
nerazzurri. Ha spiegato che se ci fosse stato lui qualcuno degli argentini forse
sarebbe rimasto. Ultimamente ha puntualizzato:"All'Inter non c'è nulla da
risanare". Seccato per alcune frasi del nuovo patron che ha acquistato il 70 per
cento del club per 75 milioni più debiti. Moratti, non c'è dubbio, ha fatto (e
speso) tantissimo per la sua Inter. Ha vinto anche molto, soprattutto negli
ultimi anni (basta pensare al Triplete, che resterà nella storia). Non sempre i
tifosi nerazzurri gli sono stati riconoscenti, e questo l'ha amareggiato non
poco. Ma c'è da dire che l'Inter di Moratti, dal 2007 al 2013, ha totalizzato
620 milioni di euro di perdite, molto più degli altri club italiani ( Milan 262,
Juve 185 e Roma 134).
Champions, il DIO CULO!!!
Risultato falso, il Real passa solo al 94'. Per l'Atletico
stagione straordinaria
PARTITA LA GRANDE
CAMPAGNA RAFFORZAMENTO PER IL TORINO IN EUROPA: VENDUTO
IMMOBILE!!!
Mercato, intesa
Torino-Juve: Immobile va al Borussia Dortmund
Granata e bianconeri hanno raggiunto l'accordo per il
capocannoniere della A, che sarà girato ai tedeschi:
operazione da circa 20 milioni. Mentre Benatia, secondo
L'Equipe è vicinissimo al City, proprio al club di Manchester
è rivolta una super offerta del Real per Aguero. Il Psg vuole
Candreva.
Juventus e Torino hanno
trovato un accordo per la cessione di Ciro Immobile al
Borussia Dortmund. Il capocannoniere della serie A sarà
riscattato dalla Juve - che la scorsa estate aveva venduto al
Toro la metà del cartellino - e poi girato ai tedeschi.
L'operazione si aggira intorno ai 19-20 milioni, equamente
divisi tra i due club italiani (ma la Juve dovrebbe
riconoscere ai granata un indennizzo di 500 mila euro). La
firma dell'attaccante con il club giallonero è attesa tra
domenica e lunedì.
BENATIA SI ALLONTANA DALLA ROMA - Il futuro di Mehdi
Benatia pare sempre più lontano dalla Roma. Le grandi d'Europa
corteggiano infatti il 27enne difensore marocchino: su di lui
ci sono Bayern Monaco, Barcellona, Chelsea, ma soprattutto
Manchester City, che secondo il sito del quotidiano francese
"L'Equipe" è il club più vicino al giocatore. Ancora l'accordo
tra le parti non è stato trovato, ma non sarebbe lontano.
L'agente, che avrebbe anche incontrato il Chelsea di Josè
Mourinho in questi giorni, non commenta. La società
giallorossa non vuole privarsi di Benatia, punto di forza
della squadra di Rudi Garcia che ha chiuso al secondo posto il
campionato al termine di una grande stagione e un lungo duello
con la Juve. Secondo "L'Equipe", poi, anche Gervinho sarebbe
pronto a lasciare la Capitale.
MARQUINHOS: "L'INTERESSE DEL BARCELLONA MI FA PIACERE"
- Intanto un altro ex difensore giallorosso, Marcos
Aoas Correas Marquinhos, è nel mirino del Barcellona. "Mi fa
piacere che il Barcellona pensi a me, è la dimostrazione che
sto facendo bene il mio lavoro", ha dichiarato il giocatore
del Psg in un'intervista rilasciata al sito del quotidiano
catalano "Mundo Deportivo". In Francia con la nazionale under
21 brasiliana per il torneo di Tolone, l'ex Roma parla del suo
futuro che potrebbe non essere più a Parigi. "Io penso sempre
a crescere e a migliorare, al mercato invece pensa il mio
agente - ha spiegato Marquinhos che a Barcellona troverebbe
tanti suoi connazionali, su tutti Neymar e Alves - Ho già
giocato con Neymar, è un campione e spero di giocare di nuovo
con lui in Nazionale, per il resto quando finirà il torneo di
Tolone parlerò con il Psg e con il mio agente e decideremo
cosa fare".
ARSENAL SFIDA LA JUVE PER MORATA, IN ALTERNATIVA ETO'O
- C'è anche l'Arsenal sulle tracce del centravanti
del Real Madrid, Alvaro Morata, obiettivo di mercato della
Juventus. Secondo il Daily Telegraph il ventunenne attaccante
spagnolo è in cima ai desideri di Arsene Wenger che lo
vorrebbe come alternativa di Olivier Giroud, fresco di rinnovo
con i 'Gunners'. La prima alternativa a Morata, pero', si
chiama Samuel Eto'o, 33 anni, svincolato dal Chelsea e
determinato a restare in Premier league (Daily Mirror). I
'Blues' si muovono intanto per rafforzare il centrocampo:
stanno seguendo l'evoluzione dei rapporti tra Toni Kroos e il
Bayern Monaco. Qualora il centrocampista tedesco, in scadenza
nel giugno 2015 con i bavaresi, non rinnovasse, sono già
pronti con un'offerta. Anche il Liverpool guarda alla
Bundesliga: l'obiettivo è Emre Can, giovane centrocampista del
Bayer Leverkusen.
REAL OFFRE 75 MILIONI PER AGUERO, IL CITY VACILLA -
Da registrare anche l'assalto del Real Madrid per Sergio
Aguero, il Manchester City vacilla di fronte all'offerta di 75
milioni (Daily Star). Il Manchester United resta un cantiere
aperto, ma i primi rinforzi richiesti da Louis Van Gaal sono
il difensore centrale Mats Hummels, 25 anni, del Borussia
Dortmund, e il terzino Bruno Martins Indi, 22 anni, del
Feyenoord, nonostante dalla Spagna rimbalzi la notizia che i
Red devils si sono già assicurati per 30 milioni il centrale
Miranda, 29 anni, dell'Atletico Madrid.
ATLETICO MADRID: DAL CHELSEA 61.5 MLN PER LUIS, COSTA
E TIAGO - Il Chelsea guarda in casa Atletico Madrid.
Secondo il Times il club inglese avrebbe offerto ai campioni
di Spagna 50 milioni di sterline (circa 61.5 milioni di euro)
per il difensore Filipe Luis, l'attaccante Diego Costa e il
centrocampista Tiago. Il terzino - scrive oggi il quotidiano
inglese - è considerato il sostituto ideale di Ashley Cole,
mentre per il centravanti è già stato raggiunto l'accordo da
tempo. Restano gli ultimi dettagli da perfezionare, ma i
cordiali rapporti con l'Atletico Madrid dovrebbero facilitare
il buon esito della trattativa.
I CAMPIONI DI SPAGNA PER L'ATTACCO PUNTANO SU SOLDADO
- Secondo la stampa turca, pure il Besiktas ha deciso
di puntare su Tiago, centrocampista portoghese in scadenza di
contratto con l'Atletico Madrid. Sul 33enne ex Juve oltre al
Chelsea ci sono anche club del Qatar, ma il Besiktas è pronto
a offrire un ricco biennale al giocatore. I campioni di
Spagna, che quest'estate potrebbero perdere Diego Costa e
forse anche David Villa, puntano invece su Roberto Soldado,
attaccante del Tottenham. Secondo il sito del quotidiano
spagnolo Marca, l'ex Valencia intende lasciare l'Inghilterra e
tornare in Spagna e sarebbe pronto anche a ridursi l'ingaggio
per mettersi agli ordini di Simeone all'Atletico Madrid.
BALDINI E IL TOTTENHAM VERSO IL DIVORZIO -
C'è aria di divorzio tra Franco Baldini e il Tottenham, dopo
la deludente stagione degli Spurs. La rottura non è stata
ancora ufficializzata ma, secondo il Times, restano ormai
poche possibilità che l'ex braccio destro di Fabio Capello,
quando era ct dell'Inghilterra, possa conservare la poltrona
di direttore sportivo a White Hart Lane. Cosi', la scelta del
nuovo manager Mauricio Pochettino, che ha appena firmato un
contratto di cinque anni, potrebbe essere l'atto di commiato
per Baldini, dopo appena un anno dal suo arrivo negli Spurs.
Il presidente del Tottenham, Daniel Levy, sta già valutando il
profilo di altri candidati, pronto a cambiare per la terza
volta in pochi anni (prima di Baldini, Frank Arnesen e Damien
Comolli) il responsabile del mercato. Baldini paga l'annata
mediocre del Tottenham, costruito sugli oltre 100 milioni di
sterline, guadagnati dalla cessione la scorsa estate di Gareth
Bale. I nuovi arrivi - sette in tutto, da E'tienne Capoue a
Erik Lamela, da Paulinho a Christian Eriksen - hanno reso ben
al di sotto delle aspettative, artefici di una stagione di
assoluto anonimato. Anche nella scelta del manager, Baldini
non è stato fortunato, finendo in rotta di collisione con
Andrè Villas-Boas, poi sostituito con Tim Sherwood, licenziato
a sua volta al termine della stagione.
IL PSG VUOLE CANDREVA - Viste le difficoltà
incontrate nella trattativa per Hazard, il PSG starebbe
pensando a Antonio Candreva. La Lazio, che dovrebbe riscattare
il giocatore senza troppi problemi dall'Udinese, vuole 20
milioni. Due le strade battute dai campioni di Francia per
pagare il cartellino: la prima prevede uno scambio alla pari
con Pastore (che tuttavia non sarebbe troppo convinto della
destinazione), la seconda la cessione di Ezequiel Lavezzi per
poter così reinvestire i soldi incassati proprio su Candreva.
Parma, Ghirardi si
è dimesso: "Basta, è una vergogna. Ho chiuso con il calcio". Uno
dei pochissimi a fare quello che dice. Bilarda Ghirardi era
subentrato ai fallimentari Tanzi all'indomani del tracollo del
2003-2004 dietro l'azione del commissario liquidatore Bondi
sfruttando a man bassa la Legge
Il
presidente degli emiliani è furioso dopo l'esclusione del suo
club dall'Europa: "Sono riusciti a farmi andar via dal mondo
dello sport, a farmi lasciare la passione più grande della mia
vita e di questo se ne devono vergognare"
"Ho chiuso con
il calcio, ho rassegnato le mie dimissioni da presidente e ho
pregato Leonardi di continuare a gestire la società e di onorare
tutti gli impegni che ho preso, dal primo luglio comincerà
un'altra storia". Il presidente del Parma, Tommaso Ghirardi,
lascia dopo la sentenza dell'Alta Corte di
Giustizia del Coni che ha respinto il ricorso del club per le
Licenze Uefa. "Sono riusciti a farmi andar via dal mondo
dello sport, a farmi lasciare la passione più grande della mia
vita e di questo se ne devono vergognare. Io con lo sport ho
chiuso, me ne torno al mio paesello", ha dichiarato Ghirardi in
conferenza stampa.
"La sanzione al Parma è stata data per un errore dello 0,60%
rispetto alle cifre dovute. Per questo ho perso quanto
guadagnato sul campo, quello di una squadra di provincia che si
è risollevata dopo il più grande crack europeo. Non siamo
rispettati perchè troppo civili e corretti, da un mondo di chi
si spara, fa confusione, chi urla, chi tira le bombe carta. Noi
stiamo bene a casa nostra. Siete riusciti a farmi andare via dal
mondo dello sport e a farmi abbandonare la mia più grande
passione, con il calcio e lo sport ho chiuso, voi vergognatevi,
io me ne torno al mio paesello"
Il Parma non ha ottenuto la Licenza Uefa ed è quindi stato
escluso dall'Europa League. "Bisogna togliere tutta questa gente
che ha sempre guadagnato alle spalle dello sport. Io sono
partito dalla terza categoria e sono arrivato in Coppa Uefa,
meritandolo sul campo e sono orgoglioso di questo. Da domani è
un'altra storia".
Alta Corte Coni
respinge ricorso Parma, Torino in Europa League. Amaro commento
di Mazzarri:"Mi hanno rotto i coglioni per arrivare almeno
quinto e bastava il SETTIMO POSTO...."
Niente
licenza Uefa per il club emiliano a causa del ritardato
pagamento Irpef per alcuni tesserati. Il posto in Europa viene
preso dalla formazione granata. Ghirardi: ''Per me il calcio
finisce oggi''. Cairo: "Spiace per il Parma, ma la nostra è
stata una grande stagione"
ROMA -
Niente Europa League per il Parma. L'Alta Corte del
Coni ha bocciato il ricorso del club ducale per la mancata
concessione della Licenza Uefa da parte delle Commissioni di 1°
e 2° grado della Figc, a causa del ritardato pagamento Irpef di
300 mila euro per alcuni tesserati.
RESTA IL RICORSO AL TAS DI LOSANNA - A oggi,
dunque, il Parma è fuori dall'Europa League, competizione che
aveva conquistato chiudendo al sesto posto il campionato, con un
punto di vantaggio su Torino e Milan. Il club ducale adesso può
presentare ricorso al Tas di Losanna, ma al momento a prendere
il suo posto in Europa League è il Torino di Urbano Cairo. La
Federcalcio infatti entro domani dovrà comunicare alla Uefa le
sei squadre che giocheranno in Europa. E con Juventus, Roma,
Napoli, Fiorentina e Inter, figurerà il club granata.
GHIRARDI DICE BASTA - Durissima la prima
reazione di Tommaso Ghirardi, presidente del Parma: "Per me il
calcio finisce oggi. Vadano avanti da soli", ha detto il n.1 del
club emiliano. "Sono molto amareggiato da questo sistema
sportivo - ha aggiunto il presidente - e ancora di più da questa
sentenza. Stavolta l'hanno combinata grossa. Forse sono riusciti
a farmi abbandonare il mondo del calcio".
FESTA A TORINO - Ma nonostante non sia stato
conquistato sul campo, i tifosi granata festeggiano il ritorno
in Europa, vent'anni dopo l'ultima volta in Coppa delle Coppe.
La festa più che altro corre sui social network e sui blog, ma
c'è anche chi suona il clacson e sventola la bandiera dal
finestrino dell'auto, nel centro del capoluogo piemontese. E
tanti appendono bandiere ai balconi. Sul sito ufficiale del
Torino la decisione dell'Alta Corte scalza le altre notizie e le
viene allegato il testo della sentenza dell'Alta Corte.
CAIRO: "MI SPIACE PER IL PARMA, MA SONO FELICE PER I
NOSTRI TIFOSI" - "Dopo il nostro straordinario
campionato rientrare in una competizione europea rappresenta un
traguardo importante". Il presidente del Torino, Urbano Cairo,
commenta così la decisione dell'Alta Corte del Coni di
respingere il ricorso del Parma per la mancata concessione della
licenza UEFA, riaprendo così le porte dell'Europa League ai
granata. "Ci tengo a dire che mi spiace per il Parma, il
Presidente Ghirardi è un amico e posso immaginare la sua
amarezza". "Sul campo loro hanno ottenuto un punto in più e noi
gli abbiamo fatto i complimenti - aggiunge Cairo -. Dopodiché
per andare in Europa non basta solo il risultato sportivo. Da
parte mia posso dire che sono contento per i nostri tifosi che
tanto desideravano ottenere questo risultato, per la squadra che
ha disputato un grande campionato, per il mister e per tutta la
Società: questa è la ciliegina sulla nostra grande stagione".
Luca Silvestrone,
mediatore del fondo statunitense che vuole acquistare la società
sarda per circa 85 milioni, tornerà domattina nel capoluogo
sardo per perfezionare la due diligence. Senza esito l'incontro
di ieri a Londra tra Cellino e l'industriale Tommaso Giulini. Il
26 il presidente rossoblù incontrerà gli americani a Miami e
intanto pensa al Leeds
Il giudice di arbitrato della Football League ha accolto il ricorso
dell'imprenditore italiano, ma le motivazioni del Tribunale di
Cagliari rischiano di precludere ogni compravendita
Appello accolto, Cellino è proprietario del Leeds
Si
conclude così una vicenda iniziata lo scorso primo febbraio quando
il presidente del Cagliari aveva rilevato per circa 12 milioni di
euro il 75% della società inglese
LONDRA-
E' un piccolo raggio di sole, per ora proiettato esclusivamente su
Massimo Cellino. Poco fa la Corte di Qualità ha dato ragione al
candidato "owner" del Leeds che, dunque, ora può diventarlo anche di
fatto. Mentre la squadra dello Yorkshire perdeva ancora (da questo
punto di vista, le soddisfazioni ancora latitano) per mano del
Wingam, se non altro Cellino ha visto riconosciute le sue ragioni.
Il dispositivo con
il
quale la Corte chiamata a dire se era giusto o no il veto posto
dalla Football League alla candidatura a proprietario del Leeds
United, ancora non è noto. Ma conta relativamente.
E' una vittoria, importante, per Cellino. Che potrà dedicare le sue
energie alla sua nuova squadra-club. E' chiaro, però, che ora deve
sistemare anche il Cagliari. La probabilità di un lavoro su doppio
binario è abbastanza remota, per quanto non la si potrebbe
escludere, dipende tutto dalla volontà di Cellino di separarsi
effettivamente dalla creatura che è stata sua per oltre 21 anni.
Il Cagliari ha bisogno di una proprietà forte, sia come risorse sia
come energie umane da dedicare. Fattori che, considerato anche il
nuovo impegno, difficilmente Cellino potrebbe garantire. Allora, la
speranza dei tifosi sardi, mai così compatti nell'augurare a Cellino
la vittoria per il ricorso inglese, è di assistere a stretto giro di
posta anche al passaggio di mano del Cagliari. Americani o altri? Le
soluzioni sono state delineate con chiarezza, forse le sorprese non
sono terminate ma che sia arrivato il momento è praticamente
indiscutibile. Good luck, new owner
La decisione della Football League dopo la pronuncia della settimana
scorsa contro il patron del Cagliari per evasione fiscale. Avrà 14
giorni per presentare ricorso. Intanto un gruppo americano vuole
rilevare il club rossoblu
Da 'Zichichi' a padrone del Camp Nou: la rivincita di Luis Enrique
Sembrano ormai lontanissimi i tempi in cui il nuiovo tecnico del
Barcellona allenava la Roma. Un rapporto mai sbocciato con la
Capitale, caratterizzato da errori ma anche da cose buone. E ora
potrebbe scapparci il derby con Rudi Garcia in Champions
Il tecnico olandese lascerà l'Olanda dopo i Mondiali. A lui il
compito di ricostruire i Red Devils. Il suo vice sarà Giggs, che
lascia il calcio giocato. Sarebbe stato raggiunto l'accordo tra i
Gunners e il manager francese, appena tornato alla vittoria di un
trofeo dopo 9 anni di digiuno
Chiuso il campionato inizia il valzer delle trattative per
assicurarsi i giocatori in grado di accendere le fantasie dei
tifosi. La Juve ha nel mirino il cileno del Barcellona, il Napoli
prova a regalare l'argentino a Benitez. Morata per l'Inter, Paulinho
per il Milan. Ma c'è chi potrebbe salutare l'Italia: Cuadrado,
Iturbe, Benatia e anche Balotelli
L'ad gialloblù chiarisce la posizione del club emiliano: "Abbiamo
anticipato pagamenti a giocatori in prestito solo per generosità e
ora ci dicono che avremmo dovuto versare l'Irpef. Se non avessimo
pagato sarebbe tutto regolare. Non staremo con le mani in mano"
Chelsea, Eto'o attacca di nuovo
Mourinho: "E' un fantoccio, a 33 anni sto benissimo"
Eto'o
e Mourinho ai tempi dell'Inter (ansa)ROMA – Insieme hanno
vinto (e non poco) all’Inter e nell’ultima stagione lo ha ritrovato
al Chelsea, però fra Samuel Eto’o e Josè Mourinho la rottura pare
ormai insanabile. Tutta colpa di una battuta del tecnico portoghese
(una delle tante, verrebbe da dire…) che in un fuori onda registrato
dal francese Canal +, aveva ironizzato sull’eta’ del camerunense
(“ha 32 anni, forse 35, chi lo sa”). Quest’ultimo poi aveva subito
replicato in campo, toccandosi la schiena come un anziano mentre
esultava per la rete al Tottenham, tuttavia anche a distanza di
settimane sembra essere rimasto scottato dall’episodio. E attraverso
i media non rivolge certo complimenti allo Special One.
Dopo il fallimento della società dei Matarrese, il
club biancorosso cambia padrone. Mistero sulla cordata
rappresentata dall'ex direttore di gara. E sul campo la squadra
lotta per la A
contro l'acquirente per il suo passato in
politica
Coppa di Germania: il Bayern supera
2-0 il Borussia Dortmund. I
gialloneri recriminano per un gol
fantasma
I bavaresi conquistano il trofeo
battendo i rivali di sempre nei
supplementari: in gol Robben e
Muller. I gialloneri recriminano per
un episodio dubbio: un colpo di
testa di Hummels respinto forse
oltre la linea da Dante sullo 0-0
Incredibile penultima giornata della Liga. I Blancos battuti dal
Celta, la capolista e i blaugrana fermati su pari da Malaga ed Elche.
La sfida diretta tra le prime due di sabato prossimo (ore 18) al
Camp Nou assegnerà il titolo
Pesante sanzione al club inglese per avere infranto le regole
finanziarie. Potrà partecipare alla prossima Champions, ma con
una rosa ridotta a 21 giocatori. Sotto esame anche i parigini
Per la 9/a volta consecutiva il club di Lisbona fallisce una
finale e resta a digiuno di una coppa internazionale. Gli uomini
di Jorge Jesus falliscono occasioni a ripetizione, si vedono
negare un rigore e alla fine cedono ai rigori. Protagonista Beto
che ne para due
Il club monegasco, accostato spesso a Conte, ha scelto l'attuale
tecnico dello Sporting Lisbona per sostituire Claudio Ranieri. I
Reds pensano all'ex stella del Napoli se Suarez dovesse cedere
alle lusinghe del Real Madrid. Guardiola offre 30 milioni per il
difensore brasiliano del Chelsea, il City pensa a Benatia
Festa a Manchester
Il City vince la Premier per la quarta volta,Liverpool
secondo,Chelsea terzo. Nessuna sorpresa finale. Manchester United fuori da
tutto per la prima volta in 20 anni !!!
L'attuale allenatore del Celta Vigo sembra destinato a prendere il
posto del Tata Martino. Il ds Zubizarreta e altri esponenti del club
catalano si sono recati nella sua casa al mare per limare gli ultimi
dettagli dell'accordo
Inghilterra: Manchester City supera l'ostacolo Everton
(partita disastrosa pregiudicati 4° e 5° posto), titolo più
vicino. Arsenal ancora qualificato per la Coppa dei
Ricconi,una vera merda!!!
La squadra di Pellegrini passa 3-2 a Goodison Park (Aguero e
doppietta di Dzeko) e raggiunge il Liverpool a 80 punti ma
con una differenza reti migliore. Lo United cade in casa,
Arsenal in Champions, Fulham e Cardiff retrocedono
Liverpool-Chelsea 0-2, Mourinho riapre la Premier League
Inghilterra, il Chelsea perde in casa. Mourinho furioso con
l'arbitro
Inghilterra, Fa Cup: Arsenal in finale, Wigan ko ai rigori
Sofferta qualificazione dei Gunners, sotto fino a 8' dalla fine
dei regolamentari, poi terminati 1-1 grazie ad una rete di
Mertesacker. Hull City-Sheffield Utd, domenica, l'altra
semifinale
Liverpool-Manchester City 3-2: Coutinho cancella gli incubi,
Reds verso il titolo ?
Nel giorno della commemorazione della strage di Hillsborough, gli uomini
di Rodgers fanno un passo quasi decisivo verso il titolo in Premier.
Avanti per 2-0 con Sterling e Skrtel, si fanno raggiungere nella ripresa
(Silva e autorete di Johnson), prima dell’eurogol dell’ex interista. Il
Chelsea a -2 vincendo a Swansea 1-0
(ansa)LIVERPOOL–
Ad Anfield Road è il giorno delle emozioni, intense e contrastanti: una
domenica nata speciale può diventare indimenticabile per il Liverpool e i
suoi tifosi, che cullano sempre più il sogno di vincere la Premier. I Reds
di Rogers tolgono al Manchester City (che ha due gare da recuperare) il
vantaggio virtuale in classifica, portandosi a +7 al termine di una
partita pazza, sulla quale aleggia anche lo spettro dell’errore arbitrale
(con un rigore negato agli ospiti al 94’). In vantaggio di due reti dopo i
primi 45’, grazie a Sterling e Skrtel, il Liverpool si fa raggiungere per
effetto del gol di Silva e dell’autorete di Johnson: è l’ex interista
Coutinho, con uno splendido destro al volo, a regalare ai suoi un successo
che vale oro. Alle spalle del Liverpool, a due punti, insegue il Chelsea:
come in Champions, anche a Swansea è decisivo Demba Ba, che realizza nella
ripresa la rete dell'1-0 per i Blues di Mourinho.
Highlights & All Goals ~ Liverpool vs Man City 3-2 13/04/2014byChichared1802
VALENCIA-BASILEA 5-0 dts
Impresa del Valencia che rimedia al clamoroso 3-0
incassato in Svizzera, piegando per 4-0 ai supplementari il Basilea.
Gli spagnoli devono attendere fino al 38’ per sbloccare il
risultato. Ci pensa Paco Alcacer che, lanciato in area da João
Pereira, controlla di petto e con un destro al volo ravvicinato
batte Sommer. Il Valencia insiste sulle ali dell’entusiasmo e al 42’
raddoppia con un perfetto colpo di testa di Vargas su angolo dalla
sinistra di Cartabia. Gli uomini di Pizzi insistono e dopo un palo
di Vargas e una traversa di Alcacer triplicano (70’) con lo stesso
Alcacer che infila l’incrocio con uno strepitoso sinistro dal limite
di prima intenzione su assist di Vargas. Gli spagnoli si procurano
anche la palla per il 4-0 ma ancora Alcacer, lanciato solo davanti
alla porta, e poi Vargas, che coglie un altro palo a porta vuota,
falliscono clamorosamente il bersaglio. Ai supplementari il Basilea
si innervosisce, resta in 9 per le espulsioni di Diaz (100’) e Sauro
(104’) e al 113’, dopo aver anche sfiorato il 3-1 con Dié, incassa
ancora da Alcacer il gol che lo estromette dalla competizione:
l’attaccante anticipa di destro da pochi passi Sommer su un cross
dalla sinistra di Piatti. Al 118’, poi, c’è gloria anche per Bernat
che, in contropiede, confeziona la cinquina con un preciso sinistro
in diagonale.
Juve, Andrea Agnelli avverte Antonio Conte: “Nessuno è
indispensabile”
Diventa sempre più probabile l'addio del tecnico bianconero. Sembra
difficile che la dirigenza del club lo costringa a restare fino alla
fine dell'accordo, che scadrà nel giugno 2015. Secondo le indiscrezioni
il possibile sostituto potrebbe essere Luciano Spalletti, ex tecnico
dello Zenit
“AllaJuvesono
tutti utili, nessuno indispensabile, io stesso non sono indispensabile,
la squadra ha una storia vincente al di là dei singoli”, a dirlo è il
presidente del club bianconeroAndrea
Agnelli. Non cita esplicitamenteAntonio
Conte, ma la sua frase vale per tutti, anche per il tecnico dei
campioni d’Italia, la cui permanenza per la prossima stagione è ancora
incerta.
Agnelli in sostanza lancia un messaggio destinato ad aumentare le
preoccupazioni dei supporter bianconeri: Conte potrebbe non restare alla
Juve. Del resto le divergenze fra il tecnico e la dirigenza sembrano
insanabili. Lui chiede importanti investimenti economici sulla squadra
per laChampions
League: “Dobbiamo lavorare sodo e investire un po’ di soldi”
aveva detto la corsa settimana, sottolineando che la Juve per competere
in Champions con le migliori ha necessita ancora di qualcosa. Ma il
management del club non sembra disposto a spendere e nonostante le
dichiarazioni del dirigente bianconeroBeppe
Marotta,che ha
definito una “priorità trattenere Conte, che è un patrimonio della
società”, l’ipotesi più probabile è quella dell’addio del tecnico
tricampione d’Italia.
Nei prossimi giorni, comunque entro lunedì, Conte prenderà l’attesa
decisione: rinnovo o rescissione del contratto. Viste le affermazioni di
Agnelli sembra difficile che la dirigenza della Juventus costringa il
tecnico a restare fino alla fine dell’accordo, che scadrà nel giugno
2015. Secondo le indiscrezioni il possibile sostituto potrebbe essereLuciano
Spalletti, ex tecnico delloZenit,
ma ancora sotto contratto con il club russo.
La cassaforte di Torino prevede di chiudere l'anno con risultati
positivi. Ma dipenderà dall'andamento delle partecipate. Tra cui la
Juve, che si prepara a un nuovo rosso
Difficilmente la dirigenza bianconera costringerà il tecnico a restare
fino alla scadenza del contratto del 2015. Comunque vada, entro lunedì
sarà presa una decisione definitiva
Il n.1 degli emiliani torna sulla brutta stagione dei rossoblu con un
comunicato. ''Mi sento il maggiore responsabile di questo fallimento
calcistico". Ora parlerà con il socio per le strategie future "affinché
la B sia una parentesi brevissima''
Roma-Juventus, il prefetto: "Sarà anticipata al pomeriggio"
L'annuncio di Giuseppe Pecoraro: "Orario ancora da stabilire,
devo parlarne con il questore". Il big match della penultima
giornata di campionato, in programma domenica prossima, 11
maggio, doveva avere inizio alle 20.45
Giudice sportivo: razzismo contro Balotelli e Napoli, chiusa
curva Inter per un totale di tre turni. Verso squalifica San
Paolo
La decisione per il comportamento dei tifosi prima della finale
di Coppa Italia. Un turno (ma con la condizionale) alla curva
Fiesole della Fiorentina. Punita per i cori contro Balotelli
anche la curva Nord dell'Inter. Roma-Juve, la prefettura chiede
l'anticipo al pomeriggio
Fiorentina-Sassuolo 3-4: tris di Berardi per la salvezza, ai viola non
basta Rossi
Gli emiliani, trascinati da tre gol del bomber, espugnano il Franchi e
compiono un balzo importante in classifica. Nella ripresa i gigliati
sfiorano la clamorosa rimonta. Bene Rossi che torna al gol e adesso
spera davvero nella chiamata di Prandelli per il Mondiale
FIRENZE–
Le mani di Pegolo e i piedi di Berardi avvicinano il Sassuolo alla
salvezza. I neroverdi, pur con tanta sofferenza in una partita che a
fine primo tempo sembrava già chiusa, espugnano Firenze grazie alla
tripletta del bomber calabrese e ad un miracolo del portiere nel finale.
La Fiorentina si sveglia tardi, ma a riscaldare i cuori dei tifosi
viola, in una serata altrimenti da dimenticare, ci pensa Rossi. Autore
di una prova maiuscola, Pepito sembra già in grande forma e la
convocazione in azzurro per i Mondiali diventa una possibilità sempre
più concreta. Il Franchi abbraccia con calore la Fiorentina, dopo il ko
nella finale di Coppa Italia contro il Napoli, ma a giocarsi una fetta
importante di stagione è il Sassuolo, alla ricerca di punti pesanti in
chiave salvezza.
IL VANTAGGIO ARRIVA DAL DISCHETTO–
La Fiorentina parte meglio e si impadronisce del pallino del gioco a
centrocampo. Il Sassuolo rischia in un paio di occasioni, ma i viola non
inquadrano mai la porta. La squadra di Di Francesco non rinuncia ad
attaccare ed impegna più volte Rosati. La svolta arriva al 23’ quando
Sansone serve in area l’accorrente Biondini: il tiro del centrocampista
viene ribattuto da Borja Valero, ma Tagliavento ravvisa un tocco di mano
dello spagnolo e indica il dischetto del rigore. In realtà la posizione
di Boja Valero sembra davvero troppo ravvicinata all’avversario per
considerare volontario il suo gesto. Per il Sassuolo, però, l’occasione
è troppo ghiotta e Berardi dal dischetto spiazza Rosati.
I VIOLA ACCUSANO IL COLPO–
La Fiorentina prova a reagire, ma il Sassuolo trova ancora più spazi per
le sue micidiali ripartenze. Sansone è ispiratissimo, Gonzalo Rodriguez
meno. Un assist al bacio dell’esterno neroverde e un disimpegno errato
del difensore viola esaltano il cinismo sottoporta di Berardi che tra il
33’ e il 42’ piazza un micidiale uno-due, che lo fa salire a quota 16
nella classifica marcatori. Le squadre vanno all’intervallo sul 3-0 per
il Sassuolo e gli applausi di inizio partita dei tifosi viola per la
squadra gigliata si trasformano in fischi.
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LA FIORENTINA NON CI STA E SFIORA LA RIMONTA–
I viola, però, non si danno per vinti e nella ripresa entrano in campo
con il piglio giusto. La mossa di Montella – dentro Joaquin per Wolski
– paga subito: lo spagnolo si procura un rigore che Rodriguez non
fallisce. Sempre in contropiede, però, Sansone affossa di nuovo le
speranze del pubblico di casa e corona una prova strepitosa con il gol
che sembra mettere la parola fine alla gara. Ma il Sassuolo non ha fatto
i conti con Pepito Rossi. Entrato in campo, l’attaccante viola segna
alla sua maniera, ben servito da Borja Valero in area, e dà la carica ai
compagni. Poco più tardi Cuadrado sfrutta un lancio millimetrico di
Pizarro per superare Pegolo con un morbido pallonetto. Nel finale è un
assedio alla porta del Sassuolo, ma il portiere neroverde in pieno
recupero vola a deviare in angolo il piattone a botta sicura di Rossi,
negando così il pareggio alla Fiorentina. Il Sassuolo scavalca Bologna e
Chievo e si porta momentaneamente in salvo, mentre Pepito lancia un
chiaro messaggio a Prandelli: lui in Brasile vuole esserci.
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FIORENTINA-SASSUOLO 3-4 (0-3)
Fiorentina(4-3-1-2):
Rosati 6, Diakite 5.5 (25′ st Tomovic 6), Rodriguez 4.5, Savic 5,
Pasqual 6, Fernandez 6, Pizarro 6.5, B. Valero 6; Wolski 5.5 (10′ st
Joaquin 6.5); Cuadrado 7, Matri 5.5 (20′ st Rossi 7). All. Montella.
Sassuolo(4-3-3):
Pegolo 7, Longhi 5.5, Antei 6, Cannavaro 6, Gazzola 5.5, Missiroli 5.5
(39′ st Brighi 5.5), Chibsah 6, Biondini 6.5, Sansone 7.5 (34′ st
Ziegler 5.5), Zaza 6.5 (29′ st Floccari 5.5), Berardi 8. All. Francesco.
Arbitro:
Tagliavento di Terni.
Marcatori:
23′ pt rig, 33′ pt e 42′ pt Berardi, 12′ st rig Rodriguez, 19′ st
Sansone, 27′ st Rossi, 30′ st Cuadrado.
Note–
Ammoniti: Gazzola, Borja Valero, Longhi, Cuadrado, Berardi, Pasqual.
Catania-Roma 4-1: crollo giallorosso, i siciliani sperano ancora
I capitolini perdono al Massimino consegnando matematicamente lo
scudetto, Catania di nuovo fatale come nel 2008: allora a favorirne era
stata l'Inter di Mancini ed Ibrahimovic
CATANIA–
Clamoroso al Cibali, si sarebbe detto qualche anno fa. Il Catania
migliore della stagione rifila infatti un incredibile, sonoro e meritato
4-1 alla Roma, e chiude il discorso scudetto consegnando il tricolore
alla Juventus. Contemporaneamente i siciliani riaprono i giochi in zona
retrocessione, in attesa anche di Fiorentina-Sassuolo di martedì
prossimo. Senza più nulla da perdere, i rossoazzurri disputano una
partita quasi perfetta con protagonista su tutti Izco, autore di una
doppietta. Di Bergessio e Barrientos le altre marcature etnee. Inutile
la rete di Francesco Totti.
Il primo gol di Izco
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ROMA TROPPO LENTA–
Garcia, privo degli squalificati Destro e Nainggolan, schiera un 4-3-3
con De Sanctis tra i pali, difesa a quattro con Maicon, Romagnoli,
Castan e Dodò; in mezzo al campo Pjanic, De Rossi e Taddei; davanti
turno di riposo per Gervinho e attacco affidato a Florenzi, Totti e
Ljajic. Pellegrino risponde con un 4-3-3 molto offensivo con Frison in
porta, davanti a lui Peruzzi, Rolin, Gyomber e Monzon. Centrocampo a tre
con Barrientos, Rinaudo e Izco; in attacco Leto, Bergessio e Castro.
Panchina per Lodi. La partita la fanno i padroni di casa che sono vivi,
senza nulla da perdere e per questo senza troppi pensieri. La Roma è
invece lenta e soffre la densità in mezzo al campo. I giallorossi si
fanno vedere solo al 18’ con un diagonale di Florenzi che Frison
neutralizza.
SI SCATENA IZCO–
Il Catania è vivo, si diceva. E tutti giocano bene. Rinaudo blocca i
passaggi filtranti tra le linee, caratteristico della Roma. Bergessio in
attacco lotta su tutti i palloni e al 25’ ci prova dal limite trovando
però pronto De Sanctis. Poi si scatena Izco. Al 26’ è lui a rubare palla
a Totti ai limiti della sua area di rigore e a innescare una
meravigliosa ripartenza. Palla poi a Leto che serve Bergessio e poi
sfera ancora per Leto in area. Colpo di tacco e Izco arriva in corsa
infilando di interno sinistro la porta capitolina. La Roma arranca e
subisce ancora. Fa fatica soprattutto Dodò (anche ammonito a inizio
match) sulla sua fascia. Al 34’ siamo 2-0: cross dalla sinistra di
Castro, Bergessio in area spizza la palla di testa per Izco che,
defilato a destra, controlla in corsa e colpisce infilando De Sanctis
sul primo palo.
ACCORCIA TOTTI, DENTRO GERVINHO–
Al minuto 37 la Roma si sveglia e accorcia le distanze. Lancio lungo di
De Rossi per Florenzi che, in posizione più che dubbia, in area colpisce
di testa per Totti che tutto solo davanti alla porta non sbaglia. Garcia
prova a correre ai ripari e fa entrare Gervinho al posto di Taddei.
L’ivoriano ha la sua grossa chance al 45’: tocco di prima di Totti che
lo smarca davanti al portiere ma Frison resta in piedi e para il tiro
morbido dell’ex Arsenal.
IL CATANIA DILAGA–
Nella ripresa ci si aspetta di vedere la Roma del finale del primo
tempo, alla ricerca del pari. Invece è ancora il Catania a prendere
possesso del match e al 10’ siamo 3-1: sinistro dal limite di Leto, De
Sanctis respinge ma arriva Bergessio che tutto solo fa centro. Garcia
effettua un doppio cambio facendo entrare Benatia e Bastos al posto di
Castan, non al meglio, e Ljajic. Ma i giallorossi non si scuotono e anzi
diventano nervosi. L’unico squillo degno di nota è quello di Bastos al
22’: sinistro potente dal limite con parata in angolo di Frison. Poi
ancora e solo Catania con Bergessio chiuso in extremis in area e un
colpo di testa di Gyomber di nulla sul fondo. Il 4-1 arriva al 34’:
finta di Bergessio, palla al limite per Barrientos che controlla, mira e
infila De Sanctis. Non c’è più partita e tra ammonizioni e De Sanctis
che salva due volte su Bergessio, la partita finisce. Per il Catania
nulla è perduto, ma salvarsi sarà comunque un’impresa. Un peccato che i
rossoazzurri per tutto il campionato non abbiano messo in campo la
grinta e il gioco visti oggi al Massimino.
Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri
furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di
quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il
potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??!
La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e
con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di
Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno
recupero, penalty alquanto generoso per contatto
Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio
finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata
la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è
dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava
espulso per una merdosissima simulazione!!!
Iturbe
al tiro (lapresse)ROMA–
L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in
scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario,
non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il
pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non
con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno
capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty
che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo
Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i
biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo
lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta
devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la
Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per
Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà
difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici.
ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA -Nella
settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto
per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere
della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri
centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel
tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia
di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione
Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più
grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e
scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha:
scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non
si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida
Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno
biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte
opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa,
ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona
sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi
trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia
Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero
dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare
l'angolo basso.
MANDORLINI
MEGLIO DI REJA -I
padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa
bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco
ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi
cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione
simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la
spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i
migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo
da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la
Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio.
Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca
la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di
controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e
Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in
carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i
guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano
riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo
sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra
il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e
incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le
scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due
tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni
un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata,
destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la
Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa,
colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per
un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce
Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu
centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione.
VELENO IN CODA -Hallfredsson
al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue
spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano
insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria.
Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che
ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco
va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i
titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da
Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti
fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è
quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose,
toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per
rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e
l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si
presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero
6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona,
con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al
triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli
altri.
LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1)
Lazio (4-3-3):Berisha
7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia
5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5
(36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha,
Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja
Verona (4-3-3):Rafael
6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′
st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7;
Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra,
Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic).
All.: Mandorlini
Arbitro:
Mazzoleni
Reti:
30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′
st Romulo, 48′ st Mauri
Ammoniti:
Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco
falloso, Rafael per perdita di tempo
Espulsi:
Lulic e Albertazzi
Note:
Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st
Ha
davvero del clamoroso il retroscena rivelato
dall'edizione odierna de Il Corriere dello
Sport: Massimo Moratti starebbe
pensando di cedere le ultime quote nerazzurre
rimaste in suo possesso: "Il presidente
onorario non è contento di quello che è
successo negli ultimi giorni perché, oltre a
detenere il 29,5% delle quote, era e sarà
sempre un tifoso dell'Inter. Vedere la sua
società in difficoltà, dunque, gli fa male. Al
tempo stesso, però, Moratti sa di non essere
più sulla poltrona di comando e il suo passo
indietro è stato netto, evidente. Questione di
rispetto, perché crede che sia giusto lasciare
il palcoscenico a chi ha deciso di tirare
fuori tanti soldi, ma anche di opportunità,
perché nella sua éra è sempre stato abituato a
fare le scelte in prima persona. Impossibile
accettare che qualcuno comandasse per lui. Il
rispetto e il senso di responsabilità, dunque,
si mischiano nelle recenti azioni dell'ex
patron".
E ancora: "Ultimamente
qualche telefonata (non molte...) conThohirc'è
stata e nelle ultime ore i due si sono
confrontati anche sulla vicenda Vucinic-Guarin,
ma quando ormai la frittata era stata fatta.
Moratti non ha voluto interferire pur sapendo
che concludere il primo affare della nuova
gestione con la Juventus, per Thohir
probabilmente avrebbe potuto essere un
boomerang. Come è stato... Tutto lascia
pensare che il presidente onorario in due anni
venderà anche il resto delle quote in suo
possesso. Parteciperà al ripianamento delle
perdite dei prossimi due bilanci e poi
saluterà. Thohir e i suoi soci entro
primavera, intanto, dovranno sostituire le
garanzie bancarie dell'ex patron. Sarà
un'operazione da 180 milioni di euro.
In casa Inter c'è sempre grande attenzione
alla questione finanziaria. La situazione del
bilancio interista è spiegata nel dettaglio da
Tuttosport:"Il
Fair play finanziario considera le ultime due
stagioni (2011/2012 e 2012/2013) in cui, sotto
la gestione Moratti , l’Inter ha accumulato
una perdita aggregata di 157 milioni, ovvero
più del triplo dei 45 milioni imposti
dall’Uefa. Un quadro che è a tinte meno fosche
se si considera che l’Uefa, in base alla
“clausola Paolillo ” prevede - come spiegato
dal sito calcio & finanza - che gli ingaggi
dei calciatori relativi ai contratti siglati
prima del 1° giugno 2010 possano essere
dedotti dai costi operativi, ma solo per il
bilancio 2011/2012. Ciò permetterebbe
all’Inter di detrarre 101 milioni, il che però
non basta per rientrare. Tutto ciò, unito al
fatto che l’Inter chiuderà pure il prossimo
bilancio con un passivo di oltre 60 milioni,
giustifica la preoccupazione di Thohir".
IN
AVANZATO STATO DI PUTREFAZIONE,
DOPO IL PATERACCHIO SPAVENTOSO ORA IL CLUB SI
RITROVA CON UN GIOCATORE ANCORA PIU'
SVOGLIATO,UNA SQUADRA SENZA RINFORZI IN
GRAVISSIMA DIFFICOLTA' E COL PALLONE CHE SCOTTA
A MILLE...
Un Thohir descritto come
"infuriato" per il grave danno di immagine
arrecato alla sua società da questa vicenda. Da
capire ora quali saranno le conseguenze di
questa due giorni incredibili e come Thohir
vorrà comportarsi con i dirigenti e sul mercato,
visto la continua richiesta di Mazzarri di avere
rinforzi.Arrivano altri dettagli sull'affare
sfumato tra Inter e Juventus per il passaggio di
Vucinic all'Inter e di Guarin alla Juve. Secondo
quanto raccontato da Massimiliano Nebuloni, le
visite mediche dell'attaccante montenegrino con
la società nerazzurra avrebbero dato esiti
"tutt'altro che brillanti". Avrebbe pesato,
quindi, anche l'usura dell'attaccante sulla
scelta di Thohir di bloccare l'affare.
Adesso abbiamo un presidente a
cui vendono i giocatori a sua insaputa. Se le
cose stanno così – e ormai pare quasi certo – mi
viene la pelle d’oca. In che mani siamo? E
soprattutto, in “quali” mani siamo? Ieri
l’ipotesi di uno scambio con conguaglio oneroso
tra Vucinic e Guarin, pur senza entusiasmarmi,
mi pareva persino ragionevole. Come tutti gli
interisti la vera perplessità era rappresentata
dal fatto di trattare un’operazione di mercato
così importante proprio con la Juve. Ma non era
la prima volta, e nel passato ci è arrivato un
tale Ibrahimovic. Certo, su questo molta parte
del popolo nerazzurro è insorto. Ma non posso
credere che sia stata questa sollevazione a
convincere Thohir a bloccare l’operazione.
Certo, anche questo. Ma penso che il punto sia
un altro. Il presidente non ha ritenuto
accettabile che la prima vera operazione di
mercato della sua gestione sia avvenuta in modo
oscuro, sorprendente, spettacolare (vedere
insieme Marotta, Fassone e Ausilio faceva
effetto a chiunque).
Ci sono troppe cose che forse non
sapremo mai. Intanto perché Guarin, da un po’ di
tempo a questa parte, abbia palesemente
manifestato insofferenza per il trattamento
dell’Inter nei suoi confronti. E’ vero che
Guarin voleva andare via? Lo aveva detto lo
stesso Thohir, qualche settimana fa. E dunque
non si trattava di una sorpresa. Possibile che
la dirigenza non abbia condiviso con il
Presidente le modalità di una eventuale
cessione, sicuramente avallata da Thohir e
anche, presumo, da Mazzarri? Ma stiamo
scherzando? I parametri di Thohir, età e
ingaggio, mi sembra fossero chiari. Ecco perché
adesso abbiamo diritto a una spiegazione chiara,
e a decisioni conseguenti. Qualcuno deve pagare
per quanto è successo, e non è solo una
questione di responsabilità oggettive. Occorre
un segnale forte che ci rassicuri sul fatto che
la società è in mani salde, che esiste un
progetto, uno staff, una squadra affiatata o
comunque in costruzione.
La transizione passa adesso
attraverso la porta stretta di questo disastro
mediatico (la figuraccia è fuori discussione, da
qualunque parte la si osservi). Non riesco a
immaginare la squadra in campo contro il
Catania.
Thohir :"LA CURVA NORD?? CHE COSA
CAZZO E'?? ME NE FOTTO DI STE PUTTANATE E QUINDI
LO PSEUDO AFFARONE SI FA, GLI DIAMO UN GIOVANE
INTEGRO PER UN CESSO A FIORI GRATIS !!!"Ci
bastano 8 punti per chiudere la stagione poi a
giugno venderò tutto il baraccone dopo aver
pagato il gettone di presenta come nei merdosi
USA, solo che lì le retrocessioni non esistono
(vedere DC United...)L'incontro
è ripreso, la fine della storia è più vicina. In
un hotel milanese, Juventus e Inter stanno
perfezionando lo scambio Guarin-Vucinic,
nonostante la ribellione dei tifosi nerazzurri.
Sta per prevalere la volontà dei giocatori,
degli allenatori e dei dirigenti su quella
popolare. In nottata, il fratello di Guarin ha
addirittura dato tutto per fatto: "Guarin è il
primo giocatore colombiano nella storia della
Juventus". In effetti Vucinic ieri sera ha
sostenuto la visite mediche per l'Inter al S.
Matteo di Pavia, i club sono d'accordo quasi su
tutto, i due allenatori entusiasti di poter
avere un giocatore su cui contano e di liberarsi
di uno su cui non contano più. Coincidono
insomma molti interessi, anche se il presidente
interista Thohir ha preteso che lo scambio non
avvenisse alla pari o col conguaglio di 1
milione di euro, cioè la base su cui in un primo
momento si erano accordati Branca e Marotta.
Pare tra l'altro che Branca, nelle prime ore di
ieri, stesse perfezionando un accordo senza che
Thohir e neppure Moratti fossero completamente
persuasi. Così, prontamente richiamato
all'ordine, il direttore tecnico nerazzurro ha
dovuto rivedere la trattativa, chiedendo 4
milioni di conguaglio alla Juventus.
La controfferta juventina è stata di 2 milioni,
e intorno a quella cifra, o qualcosa in più, la
trattativa dovrebbe concludersi. Perché
ripetiamo: a parte la tifoseria interista, lo
scambio s'ha da fare per tutti i protagonisti
della trattativa.
Non a caso gli stessi
protagonisti hanno già messo in moto le
rispettive grancasse mediatiche per dire che sì,
in fondo lo scambio conviene a entrambe, è un
affare per tutti, farà felici tutti: Vucinic è
uno che segna tanto e farà benissimo all'Inter
(ma allora perché nella Juve dei record di
quest'anno non ha mai giocato? E perché è sempre
infortunato?), Guarin è un centrocampista di
grandi qualità e farà benissimo alla Juventus
(ma perché allora in due anni all'Inter non ha
mai trovato continuità di rendimento? E perché
va a giocare in una squadra che a centrocampo,
almeno fino a giugno, è copertissima e non deve
più neppure giocare la Champions?)
Insomma, si tratta in ogni caso
di una trattativa bizzarra, improvvisa, forse
pleonastica, quindi clamorosa. Tra l'altro
l'Inter sembra aver molto da perdere perché in
questo mercato aveva l'obbligo di fare cassa con
Guarin (valutazione: 15 milioni) invece ne
incasserà non più di tre, per giunta offrendo a
Vucinic (30 anni compiuti, 3 più di Guarin) un
contratto da 3 milioni netti (Guarin ne guadagna
di meno) e per tre stagioni, il tutto a un
giocatore dagli incerti destini atletici.
LaCurva
Nord contro Thohir: «Guarin alla Juve?
Inaccettabile» . Il tycoon frena, poi l’ok
Comunicato durissimo degli ultrà dell’Inter
contro la nuova dirigenza. Il patron stoppa
tutto, ma poi opta per il prestito
IL
COMUNICATO DELLA NORD: NE ABBIAMO PIENI I
COGLIONI!!!
Il passaggio che si sta
concretizzando in queste ore di uno dei
giocatori più importanti della rosa dell’FC
Inter ad un’altra società italiana è la goccia
che fa traboccare il vaso e ci fa rompere gli
indugi su quel “…ora attendiamo curiosi…” che
aveva accompagnato il nostro saluto al cambio di
ruolo di Moratti:
-SOCIETA’
Avevamo posto delle domande al
Presidente Moratti (alle quali peraltro stiamo
ancora aspettando risposta visto che fa la
fatica di salire ad Appiano Gentile in qualità
del suo ancora ruolo…) per puntare i riflettori
su una società gestita senza minimo buonsenso.
Cambiando la gestione perlomeno
ci aspettavamo non si ripetessero gli stessi
errori e soprattutto ci fossero cambi in tutte
le “componenti di maggior decisione” della
Società Inter.
Fosse preso in considerazione per
ovvi motivi il principio di assunzione, in
un’azienda come quella nerazzurra, di personale
di indiscutibile fede calcistica.
Non si lasciasse il timone
dell’Inter a un incompetente juventino come
Fassone e al suo compare di merende Ricci.
Fosse cacciato seduta stante il
Sig.Branca e tutta una serie di personaggi
infimi che da anni attingevano soldi alla
famiglia Moratti senza meritarsi un solo
centesimo.
Non ne possiamo più delle tante,
troppe, mele marce all’interno dell’Inter.
Quello che ci continuiamo a
chiedere è: ma abbiamo un Presidente?
Ci pare di aver sentito che c’è e
che non è Superman…
Ok…
Ma in tutti questi mesi di
trattative cosa ha guardato??? Solo le palle
degli occhi di Moratti o ha analizzato la
società con le sue infinite problematiche e i
suoi infiniti leccapiedi per capire chi vale e
chi non vale?
Non ce ne voglia nessuno ma
passare da Superman e Super-coglione è questione
di attimi…
Abbiamo appena buttato via
un’anno (se non di più…) grazie alle
lungimiranti strategie societarie.
Questo dovrebbe essere il
secondo. Ci aspetta anche il terzo, il quarto e
il quinto???
L’Inter gioca in serie A e si merita una Società
da serie A.
Al Sig.Thohir consigliamo di
dimenticarsi il baseball, il football americano,
l’NBA o altre realtà lontane anni luce dalla
nostra da cui dice di prendere esempio e copiare
per applicare i modelli di business a Milano.
Non ci è chiaro di preciso cosa
stia facendo, cosa abbia in testa, quali fini lo
spingono.
Ma vorremo vedere meno
sorrisi…Vorremmo sentire meno volte la parola
“business”…Vorremmo atti concreti…
Qui siamo in Italia. Paese di
tradizioni e abitudini non conformi ne
all’Indonesia ne agli Stati Uniti (parliamo di
vita reale…senza offesa per nessuno)
E se il Sig.Thohir non può
trovare nessun “uomo forte” che gestisca a più
livelli una società di calcio italiana…
O è più presente…Trova il modo di
esserlo…Capisce…Carpisce…Osserva…Esamina…
E comprova che tutto quello che
stiamo scrivendo non è aria fritta…
Oppure lo invitiamo caldamente a
rimanere a casa sua…
Senza mezzi termini…
-ALLENATORE
Non entriamo in merito alle decisioni tecniche
di Mazzari.
L’importante è la serietà
professionale e l’impegno.
Ci limitiamo a dire che come da
buona STORICA abitudine societaria l’allenatore
dell’Inter si trova in balia di tutto e tutti
senza la minima difesa di nessuno.
-SQUADRA
Non siamo tecnici, allenatori, ex
giocatori ne tantomeno vogliamo spostarci dal
nostro UNICO ruolo che è quello di tifosi.
Però indebolire una rosa già
limitata per rinforzare un’avversaria di quale
politica societaria fa parte?
Guarin alla juve non è
accettabile in questo momento storico.
Un giocatore giovane e tecnicamente valido per
uno meno giovane?
Tutto ciò lascia perlomeno
perplessi…
Con tutti i discorsi ascoltati da
Thohir sul ringiovanire la rosa etc. sapete
quale sarebbe l’unica politica costruttiva che
accetteremmo per finire la stagione:
Arrivati a 40 punti in campo 5-6
giocatori della primavera tutte le partite!!!
-TIFOSI
Adesso è ora di unirsi gente…
Basta differenze tra Curva e
altri settori.
Agli Inter Club diciamo che ora
di farsi sentire concretamente, di presentarsi,
se ci tengono, con quante più persone nei luoghi
e nelle sedi più opportune per protestare
civilmente con chi da più o meno tempo sta
rovinando l’FC Inter.
Siamo stati pazienti, comprensivi
e vogliamo continuare ad essere vicino alla
squadra…
Ma cosi è davvero troppo!!!
Nelle prossime ore seguiranno
notizie su varie ed eventuali iniziative aperte
a tutto il popolo nerazzurro!!!
FORZA INTERISTI!!!
Sembrava cosa fatta,
lo scambio Guarin-Vucinic: alla
pari o con un piccolo conguaglio, le visite
mediche già prenotate, i dirigenti pronti a
firmare, il colombiano in direzione Torino,
il montenegrino verso Milano.DALLA
CURVA E SU TWITTER-Ma
non avevano fatto i conti con i supporter
milanesi.Contro
l’operazione, si è messa infatti di mezzo
innanzitutto la Curva Nord, il cuore più
caldo del tifo nerazzurro con un durissimo
comunicato,pubblicato in rete: «Il passaggio
che si sta concretizzando in queste ore di
uno dei giocatori più importanti della rosa
dell’FC Inter ad un’altra società italiana è
la goccia che fa traboccare il vaso» . Ma
non solo: anche su Twitter saliva l’hashtag
#noguarinallajuve con i tifosi che
invitavano la società a cedere il colombiano
a chiunque, tranne che agli arcinemici.
E il patron indonesiano
avrebbe inizialmente bloccato tutto per poi
invece virare verso la formula del prestito.
Da Boninsegna a Lucio, incroci pericolosi
tra Milano e Torino
«INACCETTABILE»-Per
gli ultrà, Guarin alla Juve:« non è
accettabile in questo momento storico.
Un giocatore giovane e
tecnicamente valido per uno meno giovane?
Siamo perplessi». E puntavano poi dritto
contro il nuovo patron Erick Thohir: « Gli
consigliamo di dimenticarsi il baseball, il
football americano, l’NBA o altre realtà
lontane anni luce dalla nostra da cui dice
di prendere esempio e copiare per applicare
i modelli di business a Milano».
LO STOP ALL’OPERAZIONE-
E ancora: « Non ci è chiaro di preciso cosa
stia facendo [Thohir] , cosa abbia in testa,
quali fini lo spingono. Ma vorremo vedere
meno sorrisi…Vorremmo sentire meno volte la
parola “business”…Vorremmo atti concreti…».
Per terminare con un aut-aut. O il
presidente: «È più presente o rimanga a casa
sua». E al presidente devono aver riferito
del subbuglio creato dalla decisione :
Thohir avrebbe prima bloccato l’affare
dall’Indonesia, mentre Fassone, Branca e
Ausilio, la trimurti del mercato nerazzurro
, stavano chiudendo l’operazione. Poi
avrebbe dato il via libera, ma cercando di
scongiurare soluzioni definitive. Mazzarri?
No comment. «Le valutazioni sul mercato le
lascio agli addetti». Insomma, il tycoon si
deve essere ben accorto che il calcio non è
il baseball.
Thohir non sta facendo un bel cazzo di nulla
"Thohir non mi convince, non sta facendo nulla
per l'Inter, un patrimonio del calcio italiano".
Così Fabio Capello ha parlato del presidente
nerazzurro. "Quando si parla di squadre
importanti, si pensa che quando arriva un nuovo
presidente possa fare qualcosa per rafforzare
questa squadra - ha detto il ct della Russia -.
Thohir non lo sta facendo, questa è la verità.
Uno che entra in squadre come l'Inter non può
farecerti
discorsi, meglio prima vendere, poi comprare".Guardiamo
la classifica della Fiorentina: fuori Gomez,
fuori Rossi, eppure Montella è a tre punti dalla
Champions.
Grazie al Napoli, anche: a Bologna ha buttato la
partita, perché una grande squadra non può farsi
raggiungere così, da una rivale più debole e
rimasta in dieci. Uno scivolone che, in un
campionato normale, si potrebbe rimediare, ma
non qui, non con questa Juve e questa Roma. Si
tratta, insomma, di un probabile, probabilissimo,
quasi certo addio allo scudetto. Il Bologna ci
ha messo cuore e, finalmente, ha scoperto di
avere un centravanti di nome Bianchi, che può
diventare decisivo.
L’Inter affonda: Mazzarri non si specchia in
Thohir, nonostante le pubbliche dichiarazioni di
stima. La sensazione è che il rapporto, appena
cominciato, sia già logoro e che l’amore, se mai
c’è stato, sia già finito. Dietro il brutto
sguardo dell’allenatore, s’intravede la rabbia
di chi ha un’utilitaria con il cavallino
rampante attaccato sopra, e solo per la presenza
di quel simbolo si pensa che possa farla correre
come una Ferrari. Lui, però, ha gravi colpe,
perché questa Inter se l’è scelta e perché s’è
lasciato illudere dai primi successi.
Il
danno e la beffa. Una fatica tremenda. L'Inter
non segna manco se ci sono le due punte in
campo, con Alvarez che deve uscire prima del
previsto. E poi arriva puntuale a pochi minuti
dalla fine il gol di Antonelli che spedisce in
crisi (non se ne se...
ALTRA SVOLTA EPOCALE NELL'EX MILANO RAMPANTE:
Thohir cancella l'Inter del 'triplete': "Il ciclo finisce qua. Mercato?
Niente colpi a effetto"
MILANO- "Vogliamo
un club in salute, competitivo sul campo e che esprima un bel gioco.
Il nuovo ciclo inizierà la prossima stagione", parola di Erick Thohir.
Addio squadra del 'Triplete', quindi ai vari Cambiasso, Zanetti,
Milito e Samuel. Gli altri avevano già fatto le valigie prima di loro
(Eto'o, Sneijder, Cordoba, Julio Cesar, Maicon). "Questo è l'ultimo
anno di un ciclo fantastico", quello del 2010, appunto. Perché nulla
'è per sempre', i cambi o trasformazioni sono conseguenze naturali di
ogni ciclo. Così è accaduto alla Juventus, al Milan e l'Inter era
impensabile ne restasse immune.
Le parole del presidente del club di corso Vittorio Emanuele sono
filtrate prima attraverso il quotidiano indonesiano 'Republika', poi
in un là hanno raggiunto Milano, l'altra parte del mondo. Gli
avvicendamenti e le pianificazioni con nuovi arrivi in sede e ad
Appiano sono in corso da qualche tempo: tutti, anche quelli che
pensano di esserne esenti, sono tenuti sotto stretta osservazione dai
dirigenti legati al tycoon. Che al momento hanno una sola certezza:
Walter Mazzarri, "E' l'uomo giusto per il nostro futuro". Il resto è
legato a successioni e variazioni. "La presente stagione - sottolinea
il magnate a Inter.it - è da considerarsi di transizione, non è un
anno zero. Il nuovo ciclo inizierà nella prossima stagione", e ancora:
"Mazzarri è l'uomo giusto per il nostro progetto. Abbiamo grande
fiducia in lui e nelle sue capacità.
E' il nostro valore aggiunto".
LE SINGOLE OPPORTUNITA' DEL MERCATO-
Thohir, stasera spettatore di Inter-Chievo da Giacarta con una
rappresentanza dell'Inter Club Indonesia, prosegue chiarendo come si
muoverà l'Inter a gennaio: "Questo è un mercato fatto di singole
opportunità. I tifosi non devono aspettarsi dei colpi ad effetto, ma
se ne avremo l'opportunità faremo qualcosa di interessante. In ogni
caso, abbiamo bisogno di vendere per creare le adeguate condizioni
economiche per comprare. Vogliamo fare del nostro meglio, impegnandoci
al massimo per tornare al più presto a disputare le competizioni
europee. I tifosi non dovranno aspettare molto per vedere i risultati
della nostra filosofia. Già dal prossimo anno raggiungeremo risultati
concreti in campo e fuori". Linee chiare e progetti a lungo termine,
Mazzarri ora sarà contento.
THOHIR:
"L'INTER NON FINIRÀ COME IL LEEDS! LA RISANO
IN 2-3 ANNI E POI OK AI BIG".
Nel frattempo moratti compra il cagliari...Non
è passato inosservato in Tribunale a Cagliari
l'arrivo dell'ex presidente dell'Inter,
Massimo Moratti, industriale alla guida della
raffineria Saras di Sarroch. Strette di mano,
foto scattate con i telefonini dai curiosi,
hanno contraddistinto il passaggio nei
corridoi giudiziari del massimo dirigente
dell'azienda petrolifera, giunto nel capoluogosardo
per testimoniare in un processo.
Spacciando il suo
interessamento all'acquisto di una fonte di
acque minerali, i presunti truffatori
avrebbero falsificato la firma
dell'imprenditore e presentato un falso
passaporto. "Ovviamente
di questa fonte di acqua non ne sapevo nulla-
ha detto Moratti al giudice Giampiero Sanna -Né
la firma nei documenti e passaporto sono i
miei".
Rimasto un'ora nel corridoio del Tribunale
prima che venisse chiamato per deporre, l'ex
proprietario dell'Inter ha scherzato sul
calcio. Alla domanda "Comprerebbe
il Cagliari?"
ha risposto, sorridendo: "Ma
no. C'è Cellino che è così simpatico".
La
partnership tra Inter e Dc United prende
forma. I due club hanno iniziato a collaborare
e a breve Enzo Concina, ex assistente di
Mazzarri e osservatore nerazzurro, dovrebbe
volare a Washington per diventare assistant
coach. Ma per l'Inter ci sono novità anche in
...in, magari in informarsi meglio. I DC
United sono una squadra di Waschington che è
arrivata ULTIMA nell'ultimo campionato
statunitense, la MLS, campionato che si divide
in 2 Conference(Est ed Ovest) e che vede le
prime 3 più altre due dopo spareggi di ogni
girone, affrontarsi in quarti,semi e finale.
Un disastro assoluto per un club rilevato,
fonte wikipedia,nel 2007 da Tohir. I DC United
non vincono dal 2004 e nel 2012 sono arrivati
alle semifinali di Conference. Nel 2011
arrivarono terz'ultimi e facciamo notare che
negli USA NON esistono retrocessioni. Nei
campionati nord americani l'iscrizione E' A
GETTONE, ovvero chi ha cash si iscrive
altrimenti scompare. Vero è che i DC United
sono i maggiori titolati della MLS con 4
campionati vinti ma come detto dal 2007 i
risultati risultano davvero pessimi. A quanto
pare la funzione di Tohir è quella di
assicurare il gettone all'anno per permettere
l'iscrizione...un po' come ha fatto con i
Moratti ripianando i 300 milioni di debiti
verso le banche.
L'inter
si muove ufficialmente e protesta con Figc e
Aia per i torti arbitrali subiti. La società
di C.so Vittorio Emanuele, ha deciso dunque di
farsi sentire ai piani alti, anche in
considerazione di altri episodi che continuano
a favorire altre squadre. Il concett...
FORZA LUCIANO, CE LA FARAI ANCHE QUESTA VOLTA(03-05-2006)(RITIRO
PREMIO A VIAREGGIO-CAMAIORE, MAGGIO 2006,
CAGLIARI-INTER 2-2)
Sconvolti,turbatie
molto moltoincreduli:
questo è lo stato d'animo dei tifosi riguardo
alleintercettazionidellaProcura,
di cui si sa solo che LucianoMoggie
l'ex-designatorePairettosecondoLa
Repubblica"hanno
sicuramente parlato di tanti argomenti, anche di
arbitri".
Per fortuna il dirigentebianconeroha
le spallegrossee
saprà superare anche quest'ennesimaoccasionein
cui il suo nome èimpunementeinfangato.
Ad esempio quella volta in cui infuriò unastupefacentepolemica
sullasemifinaledi
Coppa Italia del2004tra
Inter eJuventus,
successiva alla prestazionebrillantedell'arbitroPellegrino:
il fischietto siciliano era in una delleultimedirezioni
incarrieraprima
di prendere la poltrona diteam
managerdelMessina,
squadra che, nell'ambito dell'inchiestacalcio-scommesse,
fu definitasenza
ragionida
FrancescoDal
Cin(in
dichiarazioni poiovviamentesmentite),
come vicina a LucianoMoggi.
Al termine dell'incontro, nonostante una
direzione di garaimpeccabile,
GiacintoFacchettise
la preseincomprensibilmentecon
l'arbitro: "Quando
ho visto la designazione di Pellegrino ho
pensato male (per ragioni mai spiegate
NdI.org), la realtà è stata peggiore di
quanto potessi pensare. L'arbitraggio di questa
sera è inaccettabile, chi ne ha le facoltà
faccia un'esame di coscienza perché non è
possibile andare avanti così. (...) Chi deve
controllare queste cose? Le istituzioni, che
però latitano".
Ilpresidentenerazzurro
vennegiustamentemultato
ediffidatoper
le paroleinfamantiverso
un ambientespecchiatocome
quello del calcio italiano. Quellasemifinalelasciò
qualcheperplessitàtanto
che ne parlò persino ilTaipei
Times,
ma la prova diPellegrinotrovò
invece consensi presso idesignatoricomePairetto,
chesenza
sbilanciarsiparlò
di "direzione
egregia".
D'altronde, lamentarsi di averpersoin
una semifinale percolpadell'arbitro
è roba dainteristi.
Nella foto, AdrianoGalliani,
dirigente di ben altrospessore,
ancora convinto cheventi
secondicelino
unamacchinazionedi
livellocontinentale.E ADESSO INVADEREMO UDINE, POI DRITTI FINO A
ISTRIA E DALMAZIA(02-02-2006)
Milan
eJuventussaranno
anchericchedi
italiani, ma quando si tratta di dimostrarel'amoreper
iltricoloremostrano
unmercantileorgogliooffshore.
L'Inter invece conosce neldettagliola
storiapatriae,
infatti, in 180 minutisferral'attacco
allo StatoPontificio,
lo riporta sotto lasovranitàdel
re che tanto poi scappa nelsalentino,
qualche anno prima ditangentopoli,
e infine ElisabettaCanalispubblica
un calendariospacchiosissimoai
limiti dellarealtà.
Per l'occasione, Manciniimbottiscela
squadra di italiani, schierando tutti e tre imadrelinguaa
disposizione, di cui uno,Momentè,
con un cognomefrancese.
Stankovic fissa la qualificazione, ma ilprotagonistadi
giornata è Solari, cheinvasatobrucia
lafasciagridando:
"O
Badoglio, Pietro Badoglio ingrassato dal Fascio
Littorio col tuo degno compare Vittorio ci hai
gia rotto abbastanza i coglion".
Nella foto, lapresanerazzurra
diRomaaBerlino.SQUADRA DI MUTANTI, LYRICS(23-12-2004)
Il
sogno èrealtà.
Giovedì 23 dicembre per noi è ilDorini
Day:
l'indiscussoMaestrodelfolk
garageitaliano
ha scritto e dedicato il brano "Squadra
di mutanti"
a interisti.org, rendendoci così ilprimo
sitoitaliano
a disporre di uninnoin
esclusiva. L'uploaddel
pezzo a mezzogiono: ve ne consigliammo unascolto
ripetutoper
restare catturati dalsoundenergico
e provocatorio dell'Andy
Warholdel
terzo millenio.Ci haprovatolaJuve(pfui),
ci haprovatoGalliani,
noi ci siamoriusciti.
UN PO' DI TORTA ANCHE PER NOI(18-03-2004)
Tassea
rate.
L'ultimainvenzionedelgovernoper
tenere in piedi labaraccadel
calcio è larateizzazionedell'Irpef
in5
anni.
Visto che leregoleormai
sono saltate, lanciamo una propostainteressanteper
il ritorno di Inter-Benfica.
La nostra idea, davveroscaltra,
è questa: per unbigliettodi
2° anello da30
Euro,
noi diamo il 10%subito,
metà al1
marzo2005
e ilsaldonel
novembre 2006. Lo chiameremo lo "spalma-Benfica".
Nella foto, una bellissima BarbaraBouchet.
BIRRALE FINO ALLA LETTIGA(12-12-2003)
La
delusione per la mancataassegnazionedi
un rivale comunista, non ferma la primaconta.
Per giovedì 18 "Festa
del birrale"
di interisti.org abbiamo (in rigoroso ordine
alfabetico): Michele, Lù, Lorentz, Pse, Lo,
Dario, Catone, George, MarcoG daBrescia(ma
chiede passaggi), GabrieleC, Kyle, GabrieleCc,
PamB, FabioR, Brando, Steve. In attesa diconfermeda:
Charline, Susanita,Jenny
the Butterfly.
In onore alla nostra notaorganizzazione(è
tutto pronto neidettagli),
vi invitiamo asegnalareunabirreriache
volete renderericca.