Giustizia, il magistrato sbaglia? Lo Stato è
obbligato a rivalersi se la negligenza è grave
Il ministero di via Arenula ha pubblicato
sul proprio sito le linee guida della riforma della responsabilità
dei giudici: previsto anche l'incremento della soglia fino al 50%
dello stipendio del magistrato, ma non sarà possibile rivalersi
direttamente contro il giudice. Resta ferma l'assenza di limite in
caso di dolo
Certezza della rivalsa nei
confronti del magistrato, incremento della soglia,
coordinamento con la responsabilità disciplinare,
ampliamento dell’area su cui può far leva chi è
vittima del “cattivo uso del potere giudiziario”. Sono alcune
delle novità previste, nell’ambito della riforma della Giustizia,
dalle linee guida sulla responsabilità civile dei magistrati
pubblicate sul sito web del ministero della Giustizia. I tecnici
di via Arenula partono dal presupposto che ”il meccanismo previsto
dalla legge Vassalli, adottato in esito al
referendum abrogativo del 1987, ha funzionato in modo
assolutamente limitato. La legge, infatti, pur
condivisibile nell’impianto, prevede una serie di limitazioni per
il ricorrente che, di fatto, finiscono per impedire
l’accesso a questo tipo di rimedio e rendono poi
aleatoria la concreta rivalsa sul magistrato ritenuto
eventualmente responsabile. Si tratta, quindi, d’intervenire per
rendere effettivo questo strumento”.
“Manifesto
errore nella rilevazione dei fatti”
L’ampliamento dell’area di
responsabilità è il primo punto ad essere indicato nelle
linee guida in tema di responsabilità civile dei magistrati.
“L’intervento sull’attuale disciplina di settore riguarda in primo
luogo il profilo dell’ampliamento dell’area di responsabilità su
cui possa far leva chi è pregiudicato dal cattivo uso del potere
giudiziario – spiega il ministero della Giustizia – in linea con
il diritto dell’Unione Europea che include le ipotesi di
violazione manifesta delle norme applicate ovvero
manifesto errore nella rilevazione dei fatti e delle
prove”.
Obbligo di
azione per “negligenza grave”
Tra le principali novità figura l’introduzione dell’obbligo di
azione di rivalsa in caso di negligenza grave:
“L’azione di rivalsa nei confronti del magistrato, esercitabile
quando la violazione risulti essere stata determinata da
negligenza inescusabile, diverrà obbligatoria“.
Aumenta la
soglia economica della rivalsa
Aumenta, poi, soglia economica della rivalsa: “Sarà innalzata – si
legge sul sito – la soglia dell’azione di rivalsa, attualmente
fissata, fuori dei casi di dolo, a un terzo dell’annualità
dello stipendio del magistrato: il limite verrà incrementato
fino alla metà della medesima annualità. Resterà
ferma l’assenza di limite all’azione di rivalsa
nell’ipotesi di dolo“.
Il
meccanismo resta indiretto
Il meccanismo di responsabilità civile resterà comunque
indiretto, cioè senza la possibilità per il cittadino di
rivalersi sul singolo magistrato: l’azione è condotta nei
confronti dello Stato, che può poi decidere se procedere
nei confronti del magistrato. Questo a garanzia dell’autonomia
delle toghe.
Meno
ostacoli all’azione di rivalsa
Le linee guida del ministero prevedono anche il superamento del
filtro di ammissibilità dei ricorsi in materia di
responsabilità civile dei magistrati: “Uno degli obiettivi del
progetto è il superamento di ogni ostacolo frapposto all’azione di
rivalsa, nei confronti del magistrato, che lo Stato dovrà
esercitare a seguito dell’avvenuta riparazione del pregiudizio
subito in conseguenza dello svolgimento dell’attività
giudiziaria”.
Anm:
“Stretta sui magistrati”
Hanno il senso di una “stretta” nei confronti dei magistrati le
linee guida sulla responsabilità civile delle toghe – spiega il
presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Rodolfo
Sabelli – ma trattandosi di una materia “delicata,
aspettiamo il testo definitivo per esprimere un giudizio”.