Concordia, attracco
terminato, finito l'ultimo viaggio. Renzi: "Sono qui per dire
grazie"
Il
premier: "Un nuovo inizio, non rassegnarsi al declino". Per lo
smantellamento saranno necessari 22 mesi
La Concordia ha finito il suo ultimo
viaggio nel porto di Voltri-Prà, quasi di fronte ai cantieri di
Sestri Ponente da dove uscì nove anni fa come nuova ammiraglia
della Costa Crociere, senza che nessuno potesse immaginare la
tragedia del Giglio, la notte del 13 gennaio 2012. L'attracco è
stato completato prima delle 17 e la Capitaneria di porto ha
sciolto l'Unità di crisi, mentre sulla diga foranea gli
ormeggiatori terminavano le operazioni di messa in sicurezza.
Un risultato di grande soddisfazione per il team ingegneristico
della Titan Micoperi che ha progettato e portato a termine il
rigalleggiamento e il trasferimento dall'isola del Giglio. Ma ora,
ha detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, prima
di iniziare ogni lavoro a bordo, si cercherà ancora il corpo di
Russell Rebello, l'ultimo disperso.
I rimorchiatori genovesi hanno guidato la Concordia verso
l'attracco all'angolo della diga di levante, mentre le navi
ormeggiate l'hanno salutata all'entrata in bacino suonando la
sirena. Dalle 15 in poi sono iniziate le operazioni di attracco:
con l'ormeggio a 13 coppie di bitte rafforzate in banchina, mentre
i cavi poi aumenteranno fino a 20 nelle prossime settimane.Il
premier Matteo Renzi, giunto in aereo da Roma con la moglie Agnese
e due dei figli, ha raggiunto in battello il Vte, il Voltri
Terminal Europa, in tarda mattinata. " "Un nuovo inizio - ha detto
Renzi - che si porta nel cuore un dolore che non si può
cicatrizzare, ma che dà speranza per quanto siamo stati capaci di
fare". Il premier ha chiarito che non si tratta di fare festa, ma
"di dire grazie". "E' il momento della gratitudine per chi ha
fatto l'impresa, per il team di ingegneri che ha studiato una
soluzione inedita. La qualità straordinaria di tante persone ha
riportato qua la nave dopo l'errore di qualcuno, non possiamo dire
che ha rimediato, ma.." ha detto Renzi, chiarendo l'importanza
dell'"impresa" che è stata fatta, di come i porti italiani, a
partire da Genova, abbiano una grande capacità attrattiva a
livello internazionale. "Non bisogna rassegnarsi al declino,
l'Italia può ripartire" ha insistito Renzi, che poi è ripartuto
per Roma, non senza sottolineare l'importanza industriale
dell'operazione Concordia.
Grande soddisfazione da parte dei tecnici, a partire dal salvage
manager Nick Sloane, e dal capo dei piloti del porto di Genova
Giovanni Lettich. "Basta scaramanzia, la missione è compiuta" ha
dichiarato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli dopo
l'entrata nel bacino. Le raffiche di tramontana che nelle prime
ore del mattino avevano rallentato l'avvicinamento della Costa
Concordia al porto di Voltri-Prà sono calate intorno alle 11. A
quel punto il relitto, agganciato dai rimorchiatori portuali e
guidato dal "Messico", il più potente della flottiglia, ha
completato la manovra di evoluzione per presentarsi di poppa
all'imboccatura di ponente del bacino - lungo 560 metri - e
avviare la manovra di attracco, con i cassoni di galleggiamento
regolati in modo che il relitto 'peschi' circa 17 metri in
profondità, la nave è stata quindi trascinata di poppa
all'attracco, quindi a marcia indietro, fino alla fine della
banchina. Per tenere la nave nella posizione corretta e impedirne
i movimenti, sulla diga non attrezzata per l'ormeggio di navi sono
stati collocati dei distanziatori collaudati nelle scorse
settimane, mentre sin da ora sono state calate attorno allo scafo
delle paratie che circonderanno completamente la nave, e saranno
ancorate al fondale profondo 20 metri ed emergeranno per altri 6
metri. Ciò creerà di fatto un bacino attorno al Concordia che
eviterà che ogni sostanza uscita dal relitto inquini il mare. Dopo
4 mesi circa la nave sarà trasferita all'ex superbacino dove sarà
alleggerita dei ponti superiori, poi andrà al bacino di carenaggio
dei cantieri San Giorgio dove dovrà arrivare senza più i cassoni.
In tutto serviranno 22 mesi e del relitto non ci sarà più traccia.
Il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti, sottolineando il
"successo dal punto di vista ambientale, non si sono avuti
sversamenti, nessun inquinamento" ha chiarito, riferendosi alle
polemiche avanzate dal ministro francese dell'Ambiente Ségolène
Royal, che "gli amici francesi devono imparare a fidarsi di più
". Ma soprattutto, ha ricordato Galletti, "questa non è una
giornata di festa" e il ricordo va alle vittime del naufragio,
ribadendo che la ricerca del corpo dell'ultimo disperso verrà
avviata subito, prima delle operazioni di disallestimento sulla
nave. "Di fronte a quello che è capitato al Giglio non c'è
risposta. Fu imperizia allo stato puro e la manovra che fu fatta
non si poteva fare".
Sul ponte di comando della Concordia, insieme al salvage master
Nick Sloane, c'erano il capo dei piloti di Genova Giovanni Lettich
e l'ingegner Franco Porcellacchia responsabile del progetto.
All'alba una breve visita a bordo dell'ad di Costa Crociere
Michael Thamm "per ringraziare Sloane". Nel pomeriggio è stato
firmato l'atto notarile con il quale Costa Crociere ha venduto il
relitto al consorzio San Giorgio-Saipem.
Come nelle previsioni le operazioni erano iniziate alle 5.30. La
nave si trovava a 2,5 miglia nautiche, circa 5 chilometri, dalla
costa da dove è rimasta ben visibile tutta la notte perché
illuminata. Numerosi i genovesi e turisti nella zona di Voltri e
sulle alture del ponente che hanno seguito tutte le fasi della
manovra fin dalle prime ore del mattino. Si sono registrati anche
rallentamenti sulla A10 nei pressi del casello di Voltri, davanti
alla zona delle operazioni. Gente anche sulla Lanterna, il
faro-simbolo di Genova, aperto dalle 7.30