Mps a giugno
perde 353 milioni e crolla in Borsa (a due anni dalla voragine da
21 MILIARDI DI EURO....). Accordo per 1300 uscite volontarie
Intesa per gestire gli esuberi chiesti dall'Ue: chi matura entro
fine 2019 i requisiti percepirà l'83-85% dello stipendio. Ma le
perdite su crediti tengono in rosso la banca. L'ad Viola:
"Condizioni esterne particolarmente difficili". Il titolo affonda
a Piazza Affari
MILANO - Mps affonda a
Piazza Affari (segui
il titolo in diretta). All'indomani di una semestrale peggiore
delle attese e nonostante l'accordo raggiunto con i sindacati per
gestire 1.334 nuovi esuberi chiesti dalla Ue il titolo è stato
sospeso è eccesso di ribasso.
Per quanto riguarda le uscite, queste avverranno su base volontaria
e saranno coperte dal Fondo di Solidarietà, l'ammortizzatore sociale
di categoria. I lavoratori interessati percepiranno mediamente
l'83-85% del loro stipendio. In particolare, potranno accedere al
Fondo di Solidarietà, facendo domanda entro il 26 settembre, coloro
che maturano i requisiti pensionistici 'Ago' (assicurazione generale
obbligatoria, ndr) entro il 31 dicembre 2019.
Per l'ad della banca Fabrizio Viola l'accordo, che giunge dopo altri
simili che hanno riguardato 4.600 dipendenti della banca, aiuterà
Mps a rafforzare la ristrutturazione in corso da oltre due anni, ma
che nei risultati di fine giugno non ha ancora riportato i numeri
neri. L'istituto ha infatti chiuso il primo semestre in perdita
netta per 353 milioni, dai 379 di rosso di un anno prima. Secondo
Viola il risultato si deve "a condizioni esterne particolarmente
difficili", riferendosi ai dati macroeconomici italiani. "Il secondo
trimestre è stato particolarmente difficile, con un impatto su
margine di interesse, commissioni e costo del credito", ha aggiunto
il manager - su questi
aspetti la banca dovrà concentrarsi nella seconda parte
dell'anno". Sono soprattutto le rettifiche su crediti, salite da 476
milioni a 731 milioni tra il primo e il secondo trimestre
d'esercizio (+53%), a pesare sui conti. La banca spiega il trend con
"accantonamenti su alcune posizioni di ammontare significativo" e
con "la revisione delle stime di perdita per talune sofferenze a
seguito dell'aggiornamento delle valutazioni dei cespiti immobiliari
a garanzia effettuato anche per la revisione degli attivi della Bce".
Migliori nuove sulla solidità patrimoniale, che dopo la
ricapitalizzazione da 5 miliardi di euro presenta in indice Cet 1
del 13,5%, "in linea con le migliori pratiche della concorrenza".
L'accordo sindacale prevede che ai dipendenti in esodo volontario
siano garantiti gli stessi benefici dei lavoratori attivi:
assistenza sanitaria, iscrizione al Fondo previdenziale aziendale,
agevolazioni creditizie, possibilità di veder assunto il proprio
figlio o coniuge in caso di morte, copertura sanitaria della Cassa
mutua. Alle lavoratrici donne che sceglieranno di andare in pensione
con il sistema contributivo (la platea disponibile ammonta a circa
300) verranno riconosciute, a titolo d'incentivo, due annualità di
stipendio. Le parti hanno inoltre sottoscritto l'impegno comune a
definire nel corso del 2015 una nuova contrattazione integrativa
aziendale, con decorrenza dal 1 gennaio 2016 ed hanno concordato che
le ulteriori eccedenze di personale previste dal piano europeo, che
prevedeva 3.400 uscite aggiuntive rispetto alle 4.600 previste dal
piano 2011-2015, saranno oggetto di 2 apposite procedure nel 2015 e
nel 2016 e saranno gestite attraverso il Fondo di Solidarietà.
"Grazie all'unità del tavolo sindacale - è il commento del
coordinamento Fabi del gruppo Mps - finalmente ricompattato dopo la
rottura del 2012 è stato possibile raggiungere un accordo
equilibrato, che ha permesso uscite volontarie con ammortizzatori
sociali totalmente a carico dell'azienda, senza ulteriori sacrifici
per i lavoratori". "Adesso - concludono i sindacalisti - auspichiamo
che il management prosegua sulla strada del rilancio del Gruppo,
concentrandosi però sui ricavi e non più sui tagli".