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Cambogia, due ex leader dei Khmer rossi condannati all'ergastolo per crimini contro l'umanità

Cambogia, due ex leader dei Khmer rossi condannati all'ergastolo per crimini contro l'umanità

La sentenza del tribunale misto dell'Onu a Phnom Penh. Nuon Chea, 88 anni, e Khieu Samphan, 83, sono i due più alti ex leader del regime ancora in vita. Un secondo processo contro i due è iniziato la settimana scorsa

PHNOM PENH - Il tribunale misto dell'Onu a Phnom Penh ha condannato all'ergastolo Nuon Chea e Khieu Samphan. I due più alti ex leader dei Khmer rossi ancora in vita sono stati riconosciuti colpevoli di crimini contro l'umanità relativi all'evacuazione forzata della capitale cambogiana nel 1975. 

L'ideologo del regime Nuon Chea, 88 anni, è stato condannato per "crimini contro l'umanità, sterminio e atti disumani" durante e dopo la presa di Phnom Penh. L'ex capo di stato Khieu Samphan, ottantatreenne, per aver preso parte all'attuazione di tali crimini, pur senza averli ordinati.

I due imputati erano presenti in aula al momento della lettura della sentenza. Al "fratello numero due" Nuon Chea è stato concesso di non ascoltare in verdetto in piedi, a causa delle sue precarie condizioni di salute.

La sentenza conclude il primo procedimento contro i due ex leader, in carcere già dal 2007. Un secondo processo contro i due, relativo alle accuse di genocidio contro la minoranza vietnamita e la comunità musulmana Cham, è iniziato la settimana scorsa.

Gli avvocati di Chea e Samphan hanno annunciato che intendono presentare ricorso contro la sentenza: "La pena è ingiusta per il mio cliente", ha dichiarato Son Arun, legale di Chea. L'avvocato dell'ex presidente Khieu Samphan, Kong Sam Onn, ha definito la sentenza "troppo severa".