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  INTERNOTIZIE
 

Catalogna, oltre mezzo milione di manifestanti in piazza: polizia spara proiettili di gomma. Salta Barcellona-Real

 

In Catalogna è iniziato il quinto giorno di proteste contro la condanna di Oriol Junqueras - leader della più forte formazione politica secessionista Esquerra Republicana de Catalunya - a 13 anni di carcere insieme a un'altra dozzina di indipendentisti. Oggi, giornata dello sciopero generale, gruppi di manifestanti indipendentisti hanno interrotto diverse strade sin dalle prime ore della mattina: tra le strade bloccate anche quella alla frontiera con la Francia, chiusa in entrambi i sensi. Cinque colonne di manifestanti delle "Marce della libertà", spiega El Pais, dirette a Barcellona per partecipare, dopo tre giorni di cammino, alla manifestazione del pomeriggio. Oltre mezzo milione di manifestanti, secondo la Guardia urbana, la polizia municipale, di Barcellona partecipano alla protesta in corso nel centro della città.

La polizia nazionale ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che avevano costruito barricate e lanciato oggetti contro gli agenti. I disordini sono iniziati a pochi metri dal quartier generale della polizia nazionale e si sono estesi in piazza Urquinaona, dove decine di uomini incappucciati continuano a lanciare pietre contro i poliziotti.
 

Le scene riprese in diretta da Barcellona mostrano manifestanti che lanciano oggetti di ogni genere. C'è chi scaglia transenne in metallo, cassonetti incendiati e trascinati in mezzo alla strada a fare da barricata e cariche della polizia in tenuta antisommossa per disperdere i manifestanti violenti. Il grosso della manifestazione, nel centro di Barcellona, si sta svolgendo in modo pacifico con i manifestanti arrivati da tutti i punti della Catalogna.

 

In Catalogna è iniziato il quinto giorno di proteste contro la condanna di Oriol Junqueras - leader della più forte formazione politica secessionista Esquerra Republicana de Catalunya - a 13 anni di carcere insieme a un'altra dozzina di indipendentisti. Oggi, giornata dello sciopero generale, gruppi di manifestanti indipendentisti hanno interrotto diverse strade sin dalle prime ore della mattina: tra le strade bloccate anche quella alla frontiera con la Francia, chiusa in entrambi i sensi. Cinque colonne di manifestanti delle "Marce della libertà", spiega El Pais, dirette a Barcellona per partecipare, dopo tre giorni di cammino, alla manifestazione del pomeriggio. Oltre mezzo milione di manifestanti, secondo la Guardia urbana, la polizia municipale, di Barcellona partecipano alla protesta in corso nel centro della città.

La polizia nazionale ha sparato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti che avevano costruito barricate e lanciato oggetti contro gli agenti. I disordini sono iniziati a pochi metri dal quartier generale della polizia nazionale e si sono estesi in piazza Urquinaona, dove decine di uomini incappucciati continuano a lanciare pietre contro i poliziotti.
 

Le scene riprese in diretta da Barcellona mostrano manifestanti che lanciano oggetti di ogni genere. C'è chi scaglia transenne in metallo, cassonetti incendiati e trascinati in mezzo alla strada a fare da barricata e cariche della polizia in tenuta antisommossa per disperdere i manifestanti violenti. Il grosso della manifestazione, nel centro di Barcellona, si sta svolgendo in modo pacifico con i manifestanti arrivati da tutti

 

 

Bus incendiati durante la protesta

Guerriglia urbana a Santiago: protesta per costo della vita altissimo. Dichiarato lo stato di emergenza 

 

 

 

 

 

 CALCIO E SPORT

 
L'European stability mechanism h

Ibrahimovic saluta Galaxy e Stati Uniti: ''Ora potete tornare al baseball''

Il 38enne attaccante svedese dice addio alla MLS.

Piatek, fiducia a tempo: Ibrahimovic, Kean o Mandzukic incombono

Tre le possibili opzioni per gennaio

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Guardiola, che stile: scrive ai tifosi presenti in Ucraina e gli offre il biglietto per il ritorno

Il grazie ai 114 sostenitori presenti in trasferta contro lo Shakhtar

 

Inter, Conte attacca la società: ''Fatti errori importanti in estate, mi sono fidato e ho sbagliato"

Inter, Conte attacca la società: ''Fatti errori importanti in estate, mi sono fidato e ho sbagliato"
(afp)

 

L'ira del tecnico nerazzurro dopo la sconfitta di Dortmund: ''Programmazione sbagliata, non possiamo fare campionato e Champions League in queste condizioni''

DORTMUND - Antonio Conte, dopo la dolorosa sconfitta per 3-2 di Dortmund, spara a zero contro la società. “Magari venisse anche qualche dirigente a dire qualcosa”, ha detto in tv. Poi, in conferenza stampa, ha rincarato: “La programmazione la ho fatta io con i dirigenti. Mi sono fidato sul alcune cose, ma non avrei dovuto fidarmi. Parlo dei limiti della rosa”.
Ai suoi giocatori, che nel primo tempo hanno dominato il Borussia per poi farsi raggiungere e superare nella ripresa, non imputa alcun errore: “Non posso dire niente a loro. Possiamo mettere in difficoltà chiunque ma Vengono a dirmi: mister io le ho giocate tutte, come faccio? E la Champions League è compromessa. Questa sera per me è una ferita. Mi auguro che anche altri la sentano come me”. Il riferimento è evidentemente sempre ai dirigenti nerazzurri.


Conte glissa invece sul punto tecnico. Quando gli si chiede cosa sia andato storto fra il primo e il secondo tempo, risponde: “Dobbiamo ancora analizzare la situazione”. Il suo obiettivo polemico resta quindi solo la società. Da settimane l’allenatore si dice “preoccupato” per il fatto che – a fronte di infortuni come quelli di Sanchez, Asamoah, D’Ambrosio e dei recuperati Vecino e Sensi – abbiano dovuto giocare sempre gli stessi giocatori, in campionato e in coppa. Uno sfogo, certo. Ma anche un modo di fare pressione in vista del mercato di gennaio. Come già fece a luglio, per spingere l’Inter a comprargli Lukaku, sostenendo pubblicamente che “dalle scelte dipendono gli obiettivi”.

 

Conte alla società chiede un centrocampista tecnico e fisicamente prestante. E un esterno in grado di coprire entrambe le fasce, nel centrocampo a cinque. Non sembra prioritario invece l’arrivo di un attaccante, visto che la coppia Lukaku – Lautaro macina gol. Resta da capire come le uscite dell’allenatore saranno accolte non solo dai dirigenti nerazzurri, ma anche dalla proprietà cinese. L’Inter è ora terza nel girone di Champions, a 4 punti, dietro al Barcellona, a 8, e al Borussia Dortmund, salito a 7 con la vittoria sull’Inter. 

Chelsea-Ajax, Tadic attacca Rocchi: “È arrivato un tizio che ci ha rubato tutto, ha distrutto la partita”

La direzione di gara del fischietto italiano non è per nulla piaciuta agli olandesi. E l’arbitro finisce sotto accusa per il doppio rosso, per doppia ammonizione, ai due centrali dei Lancieri nel corso della stessa azione. Un qualcosa che ha fatto imbufalire l’attaccante serbo…Nella partita più pazza dell’anno, a finire sotto accusa è l’arbitro. Il 4-4 tra Chelsea e Ajax maturato a Stamford Bridge è figlio di due squadre che non hanno certo pensato a difendersi, ma anche di un episodio abbastanza particolare: un doppio rosso, per doppia ammonizione, ai due centrali dei Lancieri nel corso della stessa azione. A sventolare i due (anzi, i quattro) cartellini è stato Rocchi, che nel giro di pochi secondi ha prima espulso Blind, poi ha valutato il fallo di mano di Veltman da calcio di rigore e ha mandato sotto la doccia anche lui. Da lì, con l’Ajax in vantaggio per 1-4, il Chelsea ha ripreso vita e riacciuffato il match.

TRE SANZIONI – Ma, come prevedibile, la direzione di gara del fischietto italiano non è per nulla piaciuta agli olandesi. E a parlare, come riporta AS, è Dusan Tadic, una delle stelle dell’Ajax, che spiega come la sua squadra sia molto arrabbiata per come si è svolta la partita. “Siamo stati i migliori in campo e siamo delusi, perchè dovremmo parlare dell’Ajax e del nostro bel gioco, ma non possiamo farlo perchè è arrivato un tizio che ci ha rubato tutto”. Il tizio, neanche a dirlo, è Rocchi. Che secondo Tadic ha sbagliato nel momento decisivo. “C’era un fallo su Blind e gli danno il secondo giallo, poi rosso anche a Veltman e il rigore. Mai nella mia vita avevo visto tre sanzioni tutte assieme. Non mi piace cercare scuse nè parlare di altre persone, ma dovremmo raccontare di come siamo stati superiori al Chelsea e non possiamo perchè qualcuno ha distrutto tutto”.

PARTITA DISTRUTTA – E Tadic va avanti, sempre parlando di un match rovinato dalle scelte arbitrali. “Dobbiamo essere furiosi. Non è possibile. Non può essere che qualcuno distrugga la partita in questa maniera. Avevamo tutto sotto controllo. E semplicemente non capisco come si possano dare due cartellini rossi nella stessa azione. Davvero, non lo capisco, non mi era mai successa una cosa simile. Devo ancora vedere i replay, ma non potrò mai essere d’accordo con due rossi nella stessa azione”. Insomma, se Rocchi pensava che la Champions lo avrebbe…distratto dalle polemiche arbitrali del nostro campionato, ha decisamente capito male!

Champions: Psg e Bayern agli ottavi. Real Madrid e Tottenham a valanga, cade l'Atletico Madrid

Champions: Psg e Bayern agli ottavi. Real Madrid e Tottenham a valanga, cade l'Atletico Madrid
Mauro icardi (reuters)

 

Icardi stende il Bruges, francesi avanti con due gare d'anticipo. Il Bayern si rialza in coppa con Lewandowski e Perisic. Merengues e Spurs travolgenti contro Galatasaray (6-0 al Bernabeu) e Stella Rossa (4-0 a Belgrado). Scivolone a Leverkusen per i Colchoneros, pari rocambolesco tra Dinamo Zagabria e Shakhtar Donetsk

Si chiude la quarta giornata di Champions con alcuni verdetti. Oltre alla Juventus, si qualificano con due turni d'anticipo agli ottavi di finale il Bayern Monaco e il Paris Saint Germain. Nel gruppo B i tedeschi si confermano a punteggio pieno dopo il successo sull'Olympiacos e guidano davanti al Tottenham con cinque punti di vantaggio. Inglesi che, dopo la vittoria di Belgrado, ipotecano il secondo posto. Stesso discorso nel gruppo A con i parigini a punteggio pieno (Icardi stende il Bruges) davanti al Real Madrid (6-0 al Galatasaray) con cinque lunghezze di vantaggio. Nel gruppo D, quello della Juve, tonfo dell'Atl. Madrid a Leverkusen col Bayer che vince per 2-1. Infine nel gruppo C, quello dell'Atalanta, pari rocambolesco tra Dinamo Zagabria e Shakhtar Donetsk, appaiate in classifica e in piena lotta per il secondo posto.

Real Madrid-Galatasaray 6-0

Al Bernabeu il Real Madrid archivia la pratica Galatasaray dopo appena un quarto d'ora di gioco. Al 4′ cross di Marcelo dalla sinistra per Rodrygo che, tutto solo sul secondo palo, elude il ritorno di due uomini e col sinistro infila Muslera sul palo più lontano. I turchi accusano il colpo e 2′ più tardi capitolano, ancora sull'asse Marcelo-Rodrygo con l'ex Santos che questa volta infila Muslera di testa. Per lui la doppietta più veloce della storia della Champions (6'14"). All'11' un pestone di Nzonzi su Kroos sulla linea dell'area di rigore costringe l'arbitro a visionare il Var: 2′ più tardi il tedesco Zwayer assegna il calcio di rigore che Sergio Ramos realizza. Nel finale di tempo Rodrygo si trasforma in uomo assist e serve a Benzema il pallone del 4-0. All'81' il pokerissimo firmato ancora Benzema che diventa così il quarto miglior marcatore della storia della Champions con 62 gol segnati. In pieno recupero la personale tripletta di Rodrygo che fa calare il sipario sul Galatasaray.

PSG-Bruges 1-0

Una rete di Mauro Icardi, la settima nelle ultime quattro partite, permette al Paris Saint Germain di battere in casa il Bruges e di volare agli ottavi di finale con un turno d'anticipo. I parigini, a punteggio pieno nel girone A con cinque punti di vantaggio sul Real Madrid, passano in vantaggio al 22′ con l'argentino che raccoglie un traversone basso dalla destra di Dagba e col piattone batte Mignolet. Gli ospiti cercano il pareggio sbattendo continuamente contro Navas. L'estremo difensore costaricano nega più volte il gol a Okereke, poi al 73′, quando Thiago Silva stende Diagne in area, para il rigore del possibile pareggio al numero 10 nerazzurro.

Bayern Monaco-Olympiacos 2-0

Aspettando il nome del prossimo allenatore, è buona la "prima" di Hans-Dieter Flick sulla panchina bavarese. Il Bayern Monaco vola agli ottavi di Champions con due turni d'anticipo grazie alla vittoria sull'Olympiacos per 2-0. Le reti entrambe nella ripresa. Al 69′ il vantaggio firmato Lewandowski, al 21esimo centro stagionale in 17 partite giocate: cross di Coman e il polacco anticipa Semedo e batte Sa. All'89' il raddoppio firmato dall'ex interista Perisic che raccoglie un altro traversone di Coman e batte l'estremo difensore portoghese

Stella Rossa-Tottenham 0-4

Partita tutt'altro che scontata a Belgrado dove il Tottenham deve ricorrere a tutta la sua esperienza per portare a casa i tre punti. Gli Spurs passano in vantaggio al 34′ col primo gol stagionale di Lo Celso al termine di un'azione rocambolesca: prima il palo dice "no" a Kane, poi sulla ribattuta Son si vede negare il gol sulla linea di porta, quindi la sfera resta in area e ancora il coreano, su assist del capitano, colpisce la traversa, infine dopo 40" di batti e ribatti in area, Lo Celso di potenza e precisione fa felice Pochettino. Nella ripresa, al 57′, Son raddoppia con un bolide di sinistro dal limite dell'area piccola che non lascia scampo al portiere di casa. Singolare l'esultanza del coreano che chiede "scusa", molto probabilmente ad André Gomes, il portoghese dell'Everton uscito in barella nell'ultima sfida di Premier dopo lo scontro col giocatore asiatico. Il numero 7 ospite realizza la personale doppietta quattro minuti più tardi sull'assist di Rose. All'85' Eriksen chiude le marcature per il 4-0 finale.

Dinamo Zagabria-Shakhtar Donetsk 3-3

Gara incredibile e senza fine al Maksimir di Zagabria dove succede davvero di tutto tra la Dinamo e lo Shakhtar. Al quarto d'ora ospiti in vantaggio con Alan Patrick che prima innesca con una verticalizzazione Junior Moraes, poi va a chiudere l'azione depositando in rete su assist dello stesso giocatore naturalizzato ucraino, ma di origini brasiliane. Al 25′ il pareggio dei padroni di casa con Petkovic bravo a saltare più in alto di tutti e infilare di testa Pyatov per l'1-1 su un traversone dal limite di destra di Théophile-Catherine. Nella ripresa l'espulsione di Moro tra i croati e quella di Marlos tra gli ucraini lasciano le due squadre in dieci. All'83' Ivanusec, imbeccato in area da Petkovic, completa la rimonta con un bel diagonale sul secondo palo. 6′ più tardi il 3-1 di Ademi che sembra far calare il sipario sulla sfida. Così non è, perché lo  Shakhtar accorcia al 93′ con Junior Moraes, poi una folle gomitata in area di Théophile-Catherine su Pyatov vista dal Var manda Dentinho sul dischetto e il brasiliano firma il clamoroso 3-3 al 98′.

Bayer Leverkusen-Atletico Madrid 2-1

Gara nervosa e per lunghi tratti dominata dal Bayer Leverkusen quella della BayArena che vede il meritato vantaggio dei padroni di casa, seppur grazie a un autogol di Thomas sugli sviluppi di un calcio d'angolo, solo al 43′. In precedenza i tedeschi erano andati vicini al vantaggio in tre occasioni, due volte con Volland (palla fuori di un soffio e tiro centrale dal limite) e una con Felipe (traversa da corner). Nella ripresa proprio Volland raddoppia al termine di una bella azione di Bellarabi che poi crossa sul primo palo per il proprio capitano, stop e destro dove Oblak non può arrivare. Nel finale gol annullato a Morata per fuorigioco e rissa in area spagnola ridimensionata dall'arbitro con cinque cartellini gialli, tre per la formazione iberica, due per quella tedesca. In pieno recupero col Bayer in 10 per l'espulsione di Amiri, Morata trova il gol della bandiera ospite. Allo scadere altra grande occasione per l'ex juventino, ma è bravissimo Hradecky a dirgli di no. Per i tedeschi primi tre punti nel girone della Juve.

 


 

 

Scudetto 2006, altra figuraccia della Juve: ricorso inammissibile e spese processuali a carico!

 

 

Chissà se sarà l’ultima… La Juventus colleziona un’altra figuraccia nella sua vana battaglia riguardo all’assegnazione dello Scudetto 2006 all‘Inter, premiata in seguito allo scoppio dello scandalo Calciopoli. Come riportato Tuttosport, infatti, il Collegio di garanzia dello sport ha dichiarato inammissibile il ricorso del club bianconero contro la Figc, l’Inter e il Coni per “l’impugnazione e la riforma della decisione del 30 agosto scorso della Corte federale di appello, riguardante la questione dell’assegnazione da parte della Figc all’Inter dello scudetto 2006. La Juventus chiedeva che venisse dichiarato non assegnato il titolo di campione d’Italia per gli anni 2005-2006 e, in subordine, di rinviare la vicenda all’organo di giustizia federale competente“.

Bologna-Inter 1-2: doppio Lukaku la risolve al 92'

 

 

Bologna-Inter 1-2: doppio Lukaku la risolve al 92'

 

Il belga prima impatta la rete di Soriano, poi in pieno recupero mette a segno la rete della preziosissima vittoria nerazzurra

La decideranno gli episodi, dice Andrea Poli (tra i migliori finchè è stato in campo) alla fine del primo tempo. Un profeta. E' così che va a finire. Vince l'Inter in rimonta e si siede sul divano ad aspettare il derby di Torino. Vince, ma non convince la squadra di Conte, che soffre (meno che a Brescia), ma al tecnico sarà piaciuta la forza d'animo del gruppo dopo essere andata sotto.

Il Bologna invece. Gioca con grande applicazione, va in vantaggio e poi... rivede un film horror già visto altre volte: decide un rigore di Lukaku a tempo scaduto, un rigore che arriva da una sciocchezza di Orsolini che tocca in area Lautaro. Ingenuità incredibile, ma colpa pesante rivedere sempre lo stesso spezzone di scena: con la Roma, dimenticando Veretout, con la Lazio atterrando (Palacio) Correa, il Bologna si fa male da solo. 
 

In avvio Conte fa riposare Candreva, Godin mentre risparmia il recuperato Sensi. Mihajlovic non rischia in avvio Medel, preferendogli Svanberg. Lo svedesino fa bene. In avvio il Bologna prova a pressare, puntando sulla stanchezza di un Inter che nell'ultimo mese ha giocato molto e senza troppi ricambi. Ma col passare dei minuti l'Inter prende possesso del centrocampo, e costruisce almeno due grosse occasioni. Una con lautaro, girata immediata e corta su cui Skorupski si allunga a respingere. Il secondo con Lukaku che prova a replicare l'azione del gol di Brescia, ma stavolta tira seccamente sul primo palo, il portiere polacco che in quell'angolino si era fatto sorprendere da Ronaldo, a Torino, stavolta respinge a una mano e poi recupera prima dell'arrivo di Gagliardini (in off side). I gol annullati all'Inter vengono da un evidente off side di Lautaro, perché l'ordine di Mihajlovic è quello di non dare spazio ai totem nerazzurri, quindi di difendere "alto", e per un traversone di Lazaro quando la sfera è già uscita ampiamente, che Lukaku nel prosieguo butta dentro. Per il resto, la prima parte vive su un alto livello di contrasto e con un rispetto reciproco che comporta molti errori nel giro palla, segno che si pensa anche troppo, perché le linee ortodosse di passaggio sono ostruite.

La ripresa si ripete su temi tattici marcati. Qualcosa che dimostra come la guida del tecnico viene  rispettata. Il Bologna non ha la fisicità della difesa interista e infatti fatica molto ad avvicinarsi a Handanovic. Ma ha di bello che resta intenso, che cerca il fraseggio, che prova a logorare l'avversario, cercando così, come una goccia cinese, di aprire un varco. L'azione del gol di Soriano è magistrale. Il giro palla con enorme pazienza, finisce per liberare il tiro di Soriano che trova l'angolino basso. Uno a zero.
La pazienza è il leit motiv. Skorupski - impreciso nella costruzione del gioco - si oppone a ogni tentativo di reazione dell'ospite che perde in fiducia. Gliela restituisce Conte, cambiando i due esterni, per ritrovare energia. Candreva e Politano. Ma il Bologna subisce sempre gli stessi gol. Skriniar ha tempo in area, su azione d'angolo di stoppate palla e girarsi, come aveva fatto pochi giorni fa Joao Pedro. Skorupski ci mette una pezza, ma sul palo lontano spunta Lukaku, tenuto in gioco da Svanberg, che come un centravanti rapace firma l'1 a 1. 

Il match è bello, pieno di idee da tutte e due le parti. Cade in area Palacio, contatto con Vecino, per La Penna non c'è nulla, pochi istanti dopo Mbaye non allontana un pallone, lo perde e Lautaro in area trova quasi per caso il contatto di Orsolini. Rigore per La Penna, solite discussioni del caso (espulso Bigon), Lukaku non si fa ipnotizzare e a tempo scaduto, come aveva profetizzato Poli, l'episodio fa volare l'Inter. Tre punti preziosi per Conte, molti complimenti al Bologna. Ma non fanno classifica.

Bologna (4-2-3-1): Skorupski, Mbaye, Danilo, Bani, Krejcì, Svanberg, Poli (27' st Medel), Orsolini, Soriano (31' st Dzemaili), Sansone (39' st Santander), Palacio. All.: Mihajlovic.
Inter (3-5-2): Handanovic, Skriniar, De Vrij, 95 Bastoni, Lazaro (39' st Politano), Gagliardini (27' st Vecino), Brozovic, Barella, Biraghi (29' st Candreva), Lukaku, Martinez. All.: Conte.
Arbitro: La Penna di Roma.
Reti: nel st 14' Soriano, 30' Lukaku, 91' Lukaku (rig)
Note: Angoli: 6-1 per Inter. Recupero: 0' e 3'. Ammoniti: Brozovic, Danilo, Skriniar, Bani per gioco scorretto; Gagliardini, Medel per comportamento non regolamentare. Espulso: Bigon per proteste.

 

 

Lukiller: l’Inter soffre a Brescia ma vince e torma prima grazie a Romelu

 

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Bianconeri battono Genoa 2-1, decide un rigore di CR7 al 96'

 

Napoli furioso con Giacomelli, con l'Atalanta finisce 2-2

Forti proteste per un presunto rigore non fischiato su Llorente: espulso Ancelotti

 

La Roma dilaga in dieci, poker a Udine e 4° posto

Immobile trascina la Lazio, il Torino affonda: 4-0

Si riprende l'Inter, ritrova la strada della vittoria dopo lo stop col Parma e, in attesa della Juve, si gode il primo posto in classifica a 25 punti. Al Rigamonti contro il Brescia la squadra di Conte vince 2-1 con i soliti cannibali del gol, Lautaro Martinez e Lukaku. Il 'Toro' (5 gol in 10 gare di campionato) sblocca il match con un destro fortunato deviato da Cistana che beffa Alfonso e il belga mette il lucchetto con il 7° sigillo in A, un sinistro potente e preciso sparato da fuori area. L'autogol di Skriniar accende il finale di partita ma non basta a Corini per raggiungere il pareggio in extremis. Nota per Balotelli, l'ex di turno: nervoso e in ombra, spreca prima del 2-1 un'enorme chance sotto porta. Per tutto il tempo riceve i cori offensivi dei tifosi dell'Inter. 

Corini si mette a specchio, schiera come Conte un 3-5-2. L'allenatore dell'Inter opera giusto qualche ritocco rispetto al pari col Parma: dietro ritorna de Vrij con Godin e Skriniar mentre a sinistra Asamoah manda in panchina Biraghi. Ovviamente in attacco ci sono Lautaro Martinez e Lukaku, intoccabili. Il reparto offensivo del Brescia è guidato dal grande ex Balotelli, in nerazzurro dal 2007 al 2010 con 86 presenze e 28 gol tra coppe e campionato, e Donnarumma, preferito ad Ayé. Si parte. 

La sblocca Lautaro con un colpo di fortuna

Al 4' Lukaku colpisce di testa fuori su cross pennellato da Barella. E' il primo tentativo che sembra presagire un avvio di partita movimentato e invece i minuti scorrono via senza emozioni con gli ospiti padroni del campo ma poco efficaci. Il più attivo è Candreva sulla destra, tanta corsa e tanti traversoni ma nessun pericolo. Balotelli e Donnarumma girano a vuoto, colpa di un Brescia schiacciato verso la propria porta dal modulo difensivo scelto da Corini. E allora la gara può essere sbloccata solo da un episodio del tutto casuale: al 23' Lautaro Martinez calcia dai trenta metri trovando la deviazione con la gamba di Cistana che alza a campanile il pallone invelenito, Alfonso è beffato dalla traiettoria. La sfida resta piatta, senza palpitazioni, solo Tonali prova a renderla più interessante con un paio di guizzi. Al 37' il Brescia protesta per un presunto rigore, ma Gagliardini colpisce con la nuca e non con il braccio. Al 44' scaramucce Tonali-Gagliardini, l'interista e Cistana, intervenuto a difesa del compagno, vengono ammoniti. Giallo anche a Mateju per fallo su Lautaro. La fine del primo tempo interrompe un finale di partita piuttosto inquieto. 

Autogol di Skriniar, Balotelli bersagliato

La ripresa parte con tutt'altro piglio: Balotelli si stacca dalla marcatura all'altezza della lunetta, riceve e scarica di destro, bravo Handanovic a metterci una mano. Spinge il Rigamonti, spinge il Brescia, al 49' altro pericolo con Donnarumma che da terra gira in porta trovando i riflessi del portiere nerazzurro. Doppio spavento per Conte che chiede alla squadra di reagire. Nel momento più complicato per l'Inter, schiacciata e in affanno, Lukaku si carica l'Inter sulle spalle, prende spazio sulla fascia destra, si accentra e di collo pieno tira un missile imprendibile che vale il 2-0 al 63'. Una mazzata per il Brescia che ha con Balotelli al 73' la palla gigantesca per il pari ma 'Super Mario', preso di mira con cori offensivi dai suoi ex tifosi, prima si fa parare da Handanovic il tentativo di testa e poi spara alle stelle la ribattuta. Al 76' i padroni di casa riescono però a sfondare: Bisoli affonda, calcia, la parata di Handanovic sbatte su Skriniar che involontariamente manda il pallone in porta. Incredibile autogol che accende il finale. Corini inserisce anche Matri per irrobustire l'attacco e tentare l'assalto decisivo, ma l'Inter tiene e fa festa al Rigamonti.

UFFICIALE – Inter, fatturato record: 417 mln, 138 da sponsor. Rosso di 48,4 mln per…

 

Prima pagina del Corriere dello Sport dedicata alla vittoria dell’Inter contro il Brescia. “Lukiller” è il titolo in prima pagina del quotidiano. “L’Inter soffre a Brescia ma vince e torna prima grazie a Romelu. La squadra di Conte passa con una rete di Lautaro e una prodezza del belga. Sofferenza dopo l’autogol di Skriniar. Il tecnico: ‘Quarta gara in 9 giorni, mi prendo i tre punti'”.L’Assemblea degli azionisti di F.C. Internazionale Milano S.p.A. ha approvato il bilancio dell’esercizio finanziario 2018/2019, dai quali emergono gli importanti risultati raggiunti nel corso della stagione ed una significativa crescita del Gruppo. I ricavi dell’Inter sono oggi più del doppio dei risultati precedenti all’arrivo di Suning, a sottolineare il successo del progetto.

La scorsa stagione a crescere sono stati i ricavi consolidati, aumentati del 20% e giunti a quota €417 milioni, cifra mai raggiunta in precedenza dal Club, mentre l’EBITDA è cresciuto del 53% arrivando a €105,2 milioni. Il risultato netto ha riportato una perdita d’esercizio di €48,4 milioni, che il Club ascrive a consistenti investimenti a sostegno delle performance sportive.

A contribuire all’incremento del fatturato sono i €138 milioni di ricavi da sponsor (+9% rispetto all’esercizio precedente), così come i ricavi da stadio generati dalla media record di 61.419 spettatori che durante ogni gara casalinga hanno fatto sentire il proprio supporto alla squadra, confermandosi come il primo pubblico d’Italia ed affermandosi al quinto posto nella graduatoria europea.

Nel corso della stagione il Club ha soddisfatto i requisiti di break even cumulativo, uscendo così dal regime di UEFA Settlement Agreement firmato nel maggio 2015 e dimostrando la stabilità delle proprie performance di business.

FC Internazionale Milano rappresenta un brand globale, supportato da 385 milioni di tifosi nel mondo. In particolare, in Cina i fan del Club sono ormai 120 milioni, in crescita del 30% rispetto alla stagione precedente. La stagione scorsa ha generato un incremento del 20% del valore del marchio Inter, giunto oggi a €465 milioni e sempre più vicino alla top ten dei Club calcistici mondiali.

La strategia della società nella produzione di contenuti per le nuove generazioni, innovativi, geo-localizzati ha comportato anche un significativo incremento dei follower sui diversi canali digitali, aumentati di 8 milioni per arrivare a 22,5 milioni a fine stagione 2018/2019 (+54% rispetto alla stagione precedente). Ad oggi, FC Internazionale Milano è il Club europeo che cresce più velocemente sui social (+5,09% nell’ultimo mese sui social globali) e il suo seguito online conta su 28 milioni di persone in tutto il mondo.

Le parole di Zhang

“La Nuova Era dell’Inter è iniziata e il Club ha avviato un significativo percorso di crescita per portare l’Inter al top del settore – ha dichiarato il presidente Steven Zhang Con l’impegno di tutti lungo questi tre anni siamo certi di aver posto fondamenta solide, e ora il Club ha ottenuto una posizione più alta nel panorama dello sport, grazie al rafforzamento della società. I risultati ottenuti sul campo, gli investimenti e l’espansione del valore del nostro brand sono la prova dell’efficacia del nostro progetto. Milioni di tifosi in tutto il mondo fanno sentire al Club il proprio supporto e questo è motivo di grande stimolo per continuare a lavorare con l’obiettivo di essere sempre più innovativi e rivolti al futuro”.

Nel corso della stagione 2018/2019 il Club ha dato il via al rinnovamento del Suning Training Center, mentre giugno è stata inaugurata la nuova sede, “1908Inter HQ”, un vero e proprio Brand Statement per il Club. Il progetto infrastrutturale più importante è quello per il nuovo distretto di San Siro, un investimento da €1,2 miliardi per uno stadio moderno, innovativo, sostenibile e un’area rinnovata e viva tutti i giorni dell’anno.

Le parole di Antonello

“Il bilancio consolidato del club per la stagione 2018/2019 si conclude in maniera estremamente positiva con il fatturato più alto della nostra storia – ha dichiarato Alessandro Antonello, CEO Corporate dell’Inter -. Questo garantirà al Club di proseguire nel programma di investimenti nel rafforzamento della squadra, nelle infrastrutture e in tutti gli asset strategici per la crescita della società. Tra questi il progetto per il nuovo San Siro, un progetto di innovazione e progresso, valori che sono nel DNA del nostro Club e della nostra città”.

Le parole di Marotta

“Il continuo miglioramento delle performance dentro e fuori dal campo è motivo di grande orgoglio e stimolo – ha dichiarato Giuseppe Marotta, CEO Sport del Club -. Il percorso di crescita dell’Inter in ambito sportivo è stato costruito su basi solide. L’avvio estremamente positivo di questa stagione è sicuramente importante per proseguire con grande fiducia. La scelta di un allenatore dalla mentalità vincente e di calibro internazionale come Antonio Conte e la forza di un gruppo unito, con ampia componente italiana, ci permetteranno di raggiungere i nostri obiettivi”.

San Siro, sì condizionato del Comune a Inter e Milan. Arriva il primo ok, ma con 16 restrizioni

Non solo l’assemblea dei soci dell’Inter, ieri si è svolto anche un incontro in Comune per discutere della questione San Siro“Il primo sì politico è arrivato, ma Inter e Milan dovranno rispettare una lunga serie di paletti per dare alla luce il nuovo San Siro. Come era previsto, Palazzo Marino ha deciso di non bloccare al primo chilometro il progetto dei due club, fissando però delle condizioni che di fatto rivoluzionerebbero l’intero masterplan da 1,2 miliardi presentato a inizio luglio”, riporta La Gazzetta dello Sport.

In totale le condizioni fissate dal Consiglio comunale sono 16. A questo punto la palla passa alla Giunta di Palazzo Marino, che dovrà dare il sì «ufficiale» al pubblico interesse, purché si consideri «come decisivo e imprescindibile il realizzarsi delle condizioni» approvate ieri. Inter e Milan si aspettavano il sì condizionato, per questo motivo già da qualche settimana stanno lavorando a un San Siro alternativo rispetto a quanto mostrato nel progetto degli Anelli intrecciati di Sportium-Cmr e della Cattedrale di Populous a fine settembre.

Le indicazioni sul mantenimento del Meazza – che per i club non può essere ristrutturato e doveva essere sostituito in toto dalla zona commerciale e di intrattenimento – non sono troppo specifiche e/o rigide, ecco perché si ritiene che ci possa comunque essere spazio per potere arrivare a una soluzione favorevole”.

“Ci sarà un doppio San Siro e Inter e Milan dovranno lavorare con il Comune per capire in che modo lo stadio di oggi dovrà/potrà restare in piedi e soprattutto con quale funzione (Solo sportiva? Anche commerciale?). Palazzo Marino non si è limitato a dare le linee guida sul Meazza – seguendo i pareri di Soprintendenza, Politecnico e Conferenza dei servizi –, ma è andato ben oltre.

Condizionando il progetto del nuovo stadio di Milano alla minimalizzazione dell’impatto ambientale, all’incremento del verde pubblico, alla riduzione delle cubature, al rafforzamento della vocazione sportiva dell’area, al riconoscimento in capo al Comune della guida del progetto, alla riduzione della durata della concessione, alla presentazione di ulteriori forme di garanzia in caso di cambio di proprietà di Inter e Milan“, spiega il quotidiano.


 

 

 

Inter
25
Juventus
23
Atalanta
20
Napoli
17
Roma
16
Lazio
15

 

 

Argentina, Maradona compie 59 anni e il Newell's lo accoglie con un trono

Argentina, Maradona compie 59 anni e il Newell's lo accoglie con un trono
Diego Armando Maradona siede sul trono preparato per lui dal Newell's Old Boys 

 

Il Pibe de Oro, allenatore del Gimnasia La Plata ospite dei rossoneri in campionato, ha trovato lo speciale regalo allo stadio di Rosario, dove ha giocato nel 1993-94. Inondato dall'affetto del pubblico, Maradona ha promesso tra le lacrime che un giorno tornerà nel club che durante la sua carriera da calciatore gli permise di tornare in patria dopo dieci anni in Europa

Lo hanno accolto allo stadio con un trono. Quelli del Newell's Old Boys volevano trovare un modo per celebrare al meglio il ritorno a casa di Diego Armando Maradona. E probabilmente ci sono riusciti. D'altronde, l'occasione era di quelle da non lasciarsi sfuggire: Maradona tornava allo stadio 'Marcelo Bielsa' (sì, proprio il Loco, a cui il Newell's ha intitolato il proprio impianto nel 2008) alla vigilia del suo 59° compleanno. E quindi c'era da festeggiare, anche se con la maglia del Newell's il Pibe giocò appena 5 partite, nella stagione 1993-94, senza segnare nessun gol. L'unica squadra della sua carriera senza reti all'attivo. Ma nella città di Rosario, dove la passione per i grandissimi del calcio (è la città natale di Leo Messi) raggiunge livelli impressionanti, le fredde statistiche non contano: il 1993 era stato l'anno del grande rientro in patria di Maradona dopo dieci stagioni in Europa, e poco importa che la sua avventura con il Newell's fosse durata solo pochi mesi, anche a causa del rapporto difficile l'allenatore dell'epoca Jorge Castelli.

Maradona è arrivato a Rosario da allenatore del Gimnasia La Plata per il match di campionato in casa dei rossoneri. Ma la partita è passata quasi in secondo piano. El Pibe de Oro ha ringraziato commosso i tifosi del Newell's, in visibilio come nemmeno i bambini davanti ai regali di Natale. Anzi, per qualcuno il 30 ottobre è davvero Natale: proprio nella città di Rosario il 30 ottobre 1998, giorno del 38° compleanno di Maradona, venne fondata la Chiesa maradoniana. Che ha circa 200 mila proseliti e festeggia il Natale nel giorno di nascita del suo Messia e la Pasqua il 22 giugno, in onore della mitica partita dei Mondiali 1986 Argentina-Inghilterra. Decisa dal Pibe de Oro con uno dei gol più belli della storia, dribblando come birilli gli avversari, e con quella che è passata alla storia come la Mano de Dios, la rete di mano non vista dall'arbitro tunisino Ali Bin Nasser.

 

 

Seduto sul suo trono, che prima della partita ha anche autografato e che verrà messo all'asta, Maradona ha festeggiato i 4 gol con cui il suo Gimnasia, penultimo in classifica, ha passeggiato contro il Newell's, settimo a 3 punti dalla vetta. Una delle tante cose curiose di una serata che resterà nella memoria dei rosarini. E che il Pibe de Oro ha contribuito a infiammare, dicendo tra le lacrime: "Grazie per questa accoglienza e per questo amore. Un giorno ci ritroveremo. Non sono parole di circostanza, ritornerò". Quel giorno non sarà sufficiente un trono per accogliere Re Diego.

 

Juventus, Agnelli: "Siamo leader in Italonia, vogliamo essere al top anche nel Buco del Culo,per questo dovete sganciare una Marchetta da 300 milioni di euro....."

Juventus, Agnelli: "Siamo leader in Italia, vogliamo essere al top anche in Europa"
Andrea Agnelli con Cristiano Ronaldo (reuters)

 

Il presidente bianconero parla dei progetti per il futuro all'Assemblea degli Azionisti.Chiesto un aumento di capitale da 300 milioni "destinato al nuovo piano di sviluppo". ...." ma non Antonio Conte, colui che fece partire la progressione vincendo i primi tre scudetti. Anzi, la citazione di Conte è arrivata poco dopo: "Pensiamo alla gestione del calcio scommesse che ha coinvolto i tesserati Juventus nel 2012, fatti avvenuti comunque in altre società...."

 

La certezza Lautaro, la speranza Esposito: Conte si gode la sua Inter più bella

La certezza Lautaro, la speranza Esposito: Conte si gode la sua Inter più bella
Lautaro Martinez (agf)

 

L'argentino va sempre a segno dalla notte di Barcellona, il talentino ha entusiasmato tutti. Per gennaio però servono un paiodi acquisti per centrocampo e fascia: Matic e Darmian i più gettonati

È stata la più bella vittoria della sua Inter finora. Lo sa e non lo nasconde: "Il Borussia ha cambiato modulo, noi siamo stati bravi ad adeguarci", ha detto Antonio Conte dopo il 2-0, mentre i suoi giocatori erano ancora sotto la doccia. "I tre punti pesano, ma pesa ancora di più il rapporto che si è creato con i calciatori: quando sei onesto e parli in faccia, ti apprezzano. Meglio una brutta verità che una bella bugia".

Il cammino in Champions

Il match con il Borussia restituisce un'Inter più forte, nel morale e in classifica. Quattro punti, al pari proprio con i tedeschi, alle spalle del Barcellona che ne ha sette, ma avvantaggiati proprio dallo scontro diretto di ieri. La convinzione di Conte è che il ritorno, il 5 novembre a Dortmund, ce lo si possa giocare. Molto dipenderà dall'affollamento in infermeria, alla Pinetina come nel centro di allenamento dei nerogialli in Renania settentrionale. Come l'Inter, anche il Borussia ieri non ha potuto schierare diversi giocatori chiave, fermi per infortunio: capitan Marco Reus, Alcacer e Schmelzer. Il 27 novembre la squadra di Conte volerà poi a Praga, per affrontare lo Slavia, e martedì 10 dicembre riceverà in casa il Barcellona.

Le stelle di San Siro

Nella notte del Meazza a brillare di più sono stati Lautaro Martinez, sempre in gol dalla trasferta di Barcellona, e Sebastiano Esposito, più giovane nerazzurro di sempre in Champions con 17 anni e 131 giorni, che quasi segnava e si è procurato un rigore. La precocità, in attesa della prima partita in campionato, gli vale l'accesso in un club esclusivo il cui capofila è Cristiano Ronaldo: esordì con la maglia dello Sporting Lisbona proprio contro l'Inter prima di avere giocato in campionato. "Non facciamogli troppi complimenti", dice il veterano e uomo gol Candreva. "Dobbiamo tutelarlo, ha ancora tanta strada davanti". In ogni caso i tifosi nerazzurri, nel sondaggio lanciato sui social network dalla società, hanno eletto come migliore in campo Nicolò Barella, che nel cuore di San Siro ha preso il posto che un tempo fu di Paul Ince: a ogni contrasto vinto, un boato.

Fra campionato e mercato

Conte è stato chiaro: "Col Parma sarà molto più difficile rispetto a questa sera". Nel match di sabato a San Siro non ci sarà Stefano Sensi, ancora alle prese con guai muscolari. Potrebbe saltare anche la trasferta a Brescia sabato prossimo. Ancora fuori anche D'Ambrosio. E Sanchez resterà fermo almeno due mesi e mezzo. Una situazione distante dal disastro di infortuni che sta piagando ad esempio la Roma, ma che ha messo in luce come la rosa sia troppo corta. A gennaio l'Inter dovrà probabilmente rafforzarsi. A centrocampo il sogno di sempre è Vidal, di cui però il Barcellona si libererebbe solo a caro prezzo (anche per questo all'Inter serve andare avanti in Champions, che porta soldi). Un obiettivo realistico è il centrocampista serbo Matic, sempre che lo United decida di liberarlo. In fascia destra, come vice Candreva, se Lazaro non darà le garanzie sufficienti è possibile che l'Inter provi a portare a Milano Matteo Darmian, oggi al Parma, che con Conte ha già giocato in Nazionale.

 

Motta come Oronzo Canà: ilmodulo 2-7-2 lascia interdetti

Motta come Oronzo Canà: il
modulo 2-7-2 lascia interdetti

Il Manchester City risponde al Leicester, vittorioso nell'anticipo con un roboante 9-0 in casa del Southampton, e resta da solo al secondo posto in Premier League. Gli uomini di Guardiola, reduci dal rotondo successo per 5-1 a spese dell'Atalanta in Champions League, hanno faticato un tempo poi sono riusciti a venire a capo dell'Aston Villa, sconfitto per 3-0. Ha aperto le marcature dopo appena 22" dall'avvio della ripresa Sterling poi hanno chiuso la pratica, segnando altre due reti nel giro di 5', De Bruyne, con un tiro-cross (65') e Gundogan con una bella sforbiciata volante sugli sviluppi di un angolo (70').

Il Chelsea ne fa 4, il Brighton inguaia l'Everton

Negli altri match di giornata spicca il netto successo (2-4) del Chelsea sul campo del Burnley. Tre punti che consentono ai Blues di restare agganciati al 3° posto assieme al Leicester. Mattatore di giornata lo statunitense Pulisic, autore di una tripletta (21', 45' e 56'). Ha arrotondato poi il punteggio Willan (58'). I padroni di casa nel finale hanno reso meno pesante il ko accorciando le distanze con Rodriguez (86') e McNeil (89'). Vince in rimonta (3-2) anche il Brighton che inguaia l'Everton, sempre più impelagato in zona retrocessione. I 'toffees' si illudono dopo aver rimontato l'iniziale svantaggio (Gross al 15') grazie ad un'autorete di Webster (20') e a Calvert-Lewin (74'). I padroni di casa non s'abbattono e negli ultimi minuti ribaltano il risultato con un rigore di Maupay (80') ed un autogol di Digne in pieno recupero (94'). Relegato in panchina per tutta la gara l'ex attaccante della Juve, Moise Kean. Bene anche lo Sheffield United che rimonta a Londra con Mousset (69') il West Ham, illuso dalla rete al 44' di Snodgrass. Ogbonna non ha giocato neppure 1'. Perde una buona occasione per salire ancora in classifica il Bournemouth che non va oltre lo 0-0 in casa del fanalino di coda Watford.

 

 

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Calcio, nuova sigla fra gli ultrà della Juve: ecco i neofascisti "Nemici del calcio moderno"

Calcio, nuova sigla fra gli ultrà della Juve: ecco i neofascisti "Nemici del calcio moderno"

A sponsorizzarli sui social i Viking, il gruppo più duro e violento della curva Scirea

Juventus
8     7   1   0   8     22
Inter
8     7   0   1  11    21
Atalanta
8     5   2   1   8     17

 

Tifoso morto negli scontri prima di Inter-Napoli: arrestato l'investitore di Belardinelli

Tifoso morto negli scontri prima di Inter-Napoli: arrestato l'investitore di Belardinelli

 

Si tratta di un ultrà napoletano, Fabio Manduca, accusato di omicidio volontario. Ha 39 anni e diversi precedenti. Il suo avvocato: "Non trasferitelo in carcere a Milano, da tifoso napoletano rischia".

"Ma quello si è gettato sotto...". Una sola frase. Pronunciata in auto, parlando col proprio avvocato, e non davanti ai pubblici ministeri Rosaria Stagnaro e Michela Bordieri che lo avevano convocato a Milano nel marzo del 2019 per un interrogatorio. Fabio Manduca, l'ultrà napoletano alla guida del Renault Kadjar che travolse e uccise Daniele Belardinelli il 26 dicembre 2018, prima di Inter-Napoli, davanti ai magistrati non parlò. Ma quella frase, per gli investigatori è stata un riscontro decisivo. Una sorta di ammissione, unita alle immagini delle telecamere, alle testimonianze, ai risultati delle perizie: solo l'auto del 39enne Manduca, tra quelle analizzate, avrebbe segni di investimento e schiacciamento. Manduca ha precedenti per furto, ricettazione, commercio di prodotti falsi e truffa. E la sera degli incidenti aveva a bordo della Renault il fratello del capo dei "Mastiffs", gruppo ultras tra i più vicini ad ambienti di camorra. Il suv era tra i mezzi arrivati da Napoli in modo autonomo rispetto al resto del tifo organizzato. La Curva nord interista tese un agguato in via Novara.  Solo Luca Da Ros, ultrà nerazzurro che poi ha patteggiato per l'accusa di rissa aggravata, come aveva spiegato il gip Guido Salvini, ha svelato la "identità di numerose persone coinvolte" nella 'guerriglia' con una scelta non certamente facile per la "pressione che i gruppi di tifosi ultras sono in grado di esercitare". E aveva manifestato "un concreto distacco da quelle regole di un'omertà che caratterizza la realtà di tali gruppi". È accusato di aver accelerato, quando il gruppo di ultrà interisti invase la strada con un assalto programmato, con tanto di mazze, coltelli e bastoni. L'ultrà del Napoli, in particolare, dopo aver superato un'altra auto della carovana, un'Audi A3, avrebbe puntato dritto al gruppo di ultras 'rivali', investito - secondo l'accusa- volontariamente Belardinelli (39 anni, ultrà dei Blood Honour del Varese, tifoseria gemellata con quella interista), passando sopra il corpo e proseguendo, poi, la marcia. Lo scorso marzo, intanto, erano arrivate 5 condanne fino a 3 anni e 8 mesi e un patteggiamento (per Luca Da Ros, l'unico ad aver collaborato alle indagini) per i 6 ultras interisti arrestati per rissa aggravata e altri reati pochi giorni dopo l'assalto in stile "militare", tra cui i capi della curva interista Marco Piovella e Nino Ciccarelli.

 

 
 
 

Milan 0-2 Inter | Inter, che Derby! Milano è nerazzurra! | Serie A

Floriana Messina ha parlato di una lunga lista di calciatori che vorrebbe uscire con lei

 
di Redazione1908
COSTUME

 

'L'uomo del labirinto', Donato Carrisi torna con un horror psicologico: "È molto kafkiano perché lo sono anche nella vita"


 

Uno degli autori di thriller più importanti d'Italia e tra i più venduti al mondo presenta la sua nuova fatica. Protagonisti Toni Servillo,Caterina Shulha, Dustin Hoffman e... conigli spaventosissimi

Donato Carrisi al cinema ama i labirinti, in cui perdersi e in cui far perdere gli spettatori, che hanno bisogno, dopo i titoli di coda di far combaciare mentalmente i pezzi, e rivedere gli eventi alla luce di chiavi di lettura consegnate. L’uomo del labirinto, successo editoriale e seconda fatica da regista (in sala mercoledì 30, quattrocento copie per Medusa), alza l’asticella dell’ambizione, per narrazione e messa in scena. In una città in fiamme come un inferno dantesco, si muove Toni Servillo, cacciatore di debitori ingaggiato sedici anni prima dai genitori di una ragazza scomparsa – rapita da un uomo con la testa di coniglio e gli occhi lampeggianti a cuore.
 



Scopriamo subito che ha un’infezione al cuore, che la morte sarà improvvisa e non lontana. L’unico rapporto umano vero è con una giovane prostituta, Caterina Shulha, che si preoccupa per lui. Se La ragazza nella nebbia si muoveva in una tensione da thriller, stavolta Carrisi vira in direzione horror psicologico. Gli uomini-coniglio sono figli del buio, ragazzi spariti e poi ritrovati in preda al terrore, incapaci di raccontare quanto subito, “contagiati” dal buio. D’altra parte la tredicenne scomparsa è ormai una donna (Valentina Bellé “la vera protagonista del film”, dice Carrisi) che, in ospedale, viene aiutata da uno specialista, Dustin Hoffman, a ritrovare nella memoria pezzi della terribile esperienza subita: ha vissuto in un labirinto, superando una serie di “prove” che le consentivano di sopravvivere. E senza specchi: “L’idea mi è stata data da un caso di cronaca avvenuto in Argentina. Anche allora il rapitore aveva tolto gli specchi dal luogo dove era segregata la sua vittima. Il tribunale lo ha considerato un'aggravante, una sorta di tortura. Riusciremmo a sopravvivere senza specchi".
 

 


L’uomo del labirinto è nato sul set di La ragazza nella nebbia. “Dopo una notte al gelo, alle quattro del mattino sono tornato in albergo e sotto la doccia è arrivata la folgorazione”. Tale l’entusiasmo che durante le riprese di quel film continuava ad annotare idee ai margini della sceneggiatura, racconta che Toni Servillo temeva stesse cambiando i dialoghi del film nel corso delle riprese…Quanto all’arcicattivo con la testa di coniglio (avete presente Donnie Darko?), Carrisi dice di averlo immaginato pensando all’infanzia, “quando ci sono stati due conigli che mi hanno terrorizzato: uno è quello di Alice nel paese delle meraviglie della Disney, un horror che mi ha rovinato l'infanzia. Un altro è Harvey (un film del 1950 diretto da Henry Kosterndr). Quando ho detto ai produttori che volevo fare un film in cui il cattivo fosse un uomo con la testa di coniglio sono rimasti perplessi. Non era facile da accettare. Alla fine della prima proiezione, poi, i produttori erano scioccati e lo ero anche io. Spero che lo sia anche il pubblico".Sul fronte delle citazioni spiega che "c'è tutto il cinema che mi piace in questo film. Come quando scrivo penso a libri che vorrei leggere, così con i film penso a qualcosa che vorrei vedere al cinema. Qui volevo rievocare i grandi thriller anni '90: Il silenzio degli innocentiSevenI soliti sospetti, The Game. Poi quei tipo di film hanno smesso di farli, e le mie creature cinematografiche si nutrono di quei riferimenti”. Spiega perché, come secondo film, ha voluto trasporre il suo ultimo romanzo “era ancora vivo in me perché avevo paura che certe immagini mi sfuggissero dalla mente".   

 


 

 

 

 

 

Euphoria, sesso e droga (in continuazione) nella nuova serie di Sky – LA CLIP ESCLUSIVA

 

esso, droga e… ancora sesso e droga, sesso e droga. Non se ne esce facilmente dal loop autodistruttivo, allucinato e pruriginoso che propone Euphoria, la nuova serie Hbo che Sky propone dal 26 al 29 settembre in seconda serata su Sky Atlantic e Now Tv. La generazione Z scandagliata fin nelle recondite cavità del corpo umano (il primo episodio inizia con una specie di soggettiva neonato da dentro l’utero mentre avviene il parto), riesumata con la data simbolo dell’11 settembre 2001 (la protagonista nasce tre giorni dopo) e dispiegata tra le maglie di un’adolescenza cruda e in controluce, tutta pompini, pillole, cheerleaders e ragazzotti gonfiati.

La 17enne Rue Bennett (la Zendaya di Spider-Man: far from home) è cresciuta nel solito suburb periferico californiano e si è svezzata a suon di web, porno e una quantità e varietà di droghe che nemmeno ci si immagina. Rue torna a casa dopo un serio periodo di riabilitazione, ma sniffare, ingurgitare e inalare stupefacenti è l’unica realtà possibile nello spazio senza nome di Euphoria. Appunto, uno stato d’animo artificiale, una sensazione psicofisica sballata perenne, che non smette mai di autoriprodursi attraverso la continua assunzione di droghe pur in un contesto ostinatamente middle class.

 

TuttAPPosto, la commedia farsa su baronaggio, corruzione e nepotismo all’università è una bomba di risate – TRAILER

 

inchia che risate. Se avevate nostalgia di Ficarra e Picone, che tanto arrivano in sala il 12 dicembre 2019 con Il primo Natale, un altro comico siciliano vi farà letteralmente sbellicare dalle risate al cinema dal 3 ottobre. Il film s’intitola TuttAPPosto ed è l’esordio su grande schermo come protagonista del cabarettista palermitano Roberto Lipari. Se non lo conoscete non fa niente. Il ripasso che farete con TuttAPPosto basta e avanza. Prendendo a pretesto il sempiterno baronaggio all’interno dell’università italiana, Lipari squaderna moralità ed etica mettendo in scena una farsa purissima che vale ben di più di un qualsiasi corrucciato pamphlet accusatorio. Ovvero con la risata si smaschera con maggiore efficacia il marciume di una consuetudine che conoscono anche i sassi. Nell’ateneo dell’inventata Borbona Sicula, Roberto (lo stesso Lipari) figlio del preside (Luca Zingaretti truccatissimo) dell’università stessa corre a dare un esame di cui si era dimenticato. Nulla di che, perché tanto l’interrogazione è tutta concordata con tre domande addirittura scritte su un foglietto, e il professore che ha pure fretta perché deve andare a calcetto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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IL SEGRETO DEI SUOI OCCHI, RAI 3/ Il film originale dal quale è stato tratto

Il segreto dei suoi occhi è un film del 2015 remake di una pellicola omonima e di grandissimo successo. Questa fu realizzata nel 2009 vincendo addirittura l’Oscar come miglior film straniero. Nata da una produzione tra Argentina e Spagna portava il titolo originale El secreto de sus ojos con protagonisti Ricardo Darin e Soledad Villamil. La regia del film fu affidata a José Campanella che ne curò anche la sceneggiatura insieme a Eduardo Sacheri. In Italia arrivò grazie alla casa di distribuzione Lucky Red. Il suo successo in poco tempo la rese un film cult, in grado di far innamorare il pubblico di tutto il mondo e di diventare fonte di ispirazione e non solo per il remake diretto ma anche per altre pellicole che negli anni ne hanno imitato i ritmi cupi e gli ambienti molto suggestivi. (agg. di Matteo Fantozzi)

Come seguire il film in diretta streaming

Il segreto dei suoi occhi ci mostra con “sguardi rivelatori” quelli che sono i “drammi della storia”. Nicoletta Dose promuove nettamente il film, assegnandogli tre stellette e mezzo sulle cinque a disposizione. Il film ci mostra “un equilibrio tra pubblico e privato dal quale esce la sua forza. Questo è un contenitore di emozioni che rimane nascosto dentro le mura di stanze buie e palazzi squadrati”. Il film è molto avvincente e ha una trama intrigante anche solo dopo averne scorto lo stralcio. Attenzione però perché questo non è un film per tutti anche perché carico di significati secondari che alcuni potrebbero non cogliere immediatamente. Il segreto dei suoi occhi sarà trasmesso in prima serata da Rai 3, clicca qui per il trailer, potremo poi seguirlo anche in diretta streaming su Rai Play cliccando qui. (agg. di Matteo Fantozzi)

Curiosità sul film

Tra i principali protagonisti de Il segreto dei suoi occhi l’attore americano Dean Joseph Norris nato nel 1963 è diventato famoso in tutto il mondo per la partecipazione in alcune straordinarie serie televisive come AMC Breaking Bad e Under The Dome. Per quanto concerne la sua carriera cinematografica essa ha avuto inizio nel 1989 grazie al celebre cineasta Richard Donner che l’ha voluto nel cast del film Arma Letale 2 mentre pochi mesi più tardi si è confrontato con una celebre pellicola comica come Scuola di polizia 6 la città è assediata. Fino a questo momento della propria carriera ha preso parte a diverse tipologie di film di grande successo come Atto di forza, Terminator 2 Il giorno del giudizio, Il tagliaerbe, Il socio, Il negoziatore, American Gods, Un’impresa da Dio, Lo spacca cuori, Viaggio in paradiso, The counselor il procuratore, Remember, Il giustiziere della notte – Death Wish.

Il segreto dei suoi occhi, la trama del film

Pochi mesi dopo il terribile attentato alle Torri gemelle di New York avvenuto l’11 settembre l’FBI ha deciso in tutto il paese di mettere in atto una stratificata azione antiterroristica in maniera tale da prevenire eventuali nuovi attacchi. Nei pressi della città di Los Angeles viene istituita una squadra composta da 4 agenti dell’FBI i quali hanno il compito di tenere sotto controllo la presente moschea in quanto c’è il rischio che al suo interno vi possa essere una cellula dormiente terroristica pronta a colpire non appena il livello di sicurezza si sarà abbassato. Il lavoro degli agenti si dimostra ancora maggiormente complicato quando nelle vicinanze della stessa moschea viene ritrovato all’interno di un cassonetto della spazzatura il corpo della figlia di una dei quattro agenti. A quanto pare nella vicenda ha un ruolo importante anche Ray, ossia un agente della squadra che aveva appuntamento con la stessa ragazza per fare una sorpresa alla mamma in occasione del suo compleanno. Un appuntamento che lui ha dovuto disdire all’ultimo momento per via di un importante impegno e che quindi lo fa sentire colpevole in parte. L’uomo per cercare di porre rimedio a quanto successo decide di impegnarsi strenuamente nelle investigazioni arrivando a bloccare un giovane di origini islamiche che tuttavia dovrà rilasciare in quanto si tratta di una sorta di pentito che sta collaborando con le forze di polizia per cercare di scoprire tutte le cellule terroristiche presenti sul territorio nazionale. Circa 13 anni più tardi i quattro si ritrovano ma con mansioni completamente differenti a Los Angeles con Ray in prima persona pronto a cercare di porre fine a quello interrogativo mai risolto occupandosi nuovamente nel caso. Tuttavia l’uomo dovrà ricredersi in quanto si arriverà ad una conclusione davvero insospettabile nella quale ha un ruolo molto importante anche soprattutto per quanto riguarda la mamma della vittima.

 

 

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