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Spagna, via libera del Parlamento catalano per referendum sulla secessione
Il presidente della Generalitat catalana, Artur Mas, ha dichiarato che anche dopo i risultati della Scozia "la battaglia prosegue": la consultazione sarà non vincolante. Madrid farà ricorso
"Il processo per l'indipendenza è rafforzato perché abbiamo visto un
Paese dell'Ue accettare di tenere un referendum", ha osservato Mas
in una conferenza stampa a Barcellona. Il governo spagnolo ha già
fatto sapere di ritenere illegittima e priva di effetti giuridici la
consultazione in Catalogna, contro cui sta preparando un ricorso
alla Corte costituzionale.
Il leader catalano ha optato per la strada di una "consultazione non
referendaria" (cioè non vincolante), dopo che il parlamento di
Madrid ha bocciato la sua richiesta di trasferire alla Catalogna la
competenza per organizzare un referendum vero e proprio (una
possibilità prevista dall'articolo 150 della costituzione spagnola).
L'obiettivo della nuova legge approvata oggi è quindi aggirare il
divieto stabilito dalla Costituzione spagnola al suo art. 149, che
riserva allo Stato la competenza esclusiva per convocare
"consultazioni popolari per via di referendum". Madrid tuttavia ha
già indicato a più riprese che intende ricorrere contro quello che
considera un artificio giuridico, dato che il valore politico di una
consultazione popolare sull'indipendenza, sia pure con valore
meramente consultivo, sarebbe dirompente.
La legge istituisce un registro di partecipazione alle
consultazioni popolari non referendarie, che sarà gestito
dall'Istituto di Statistica della Catalogna. Potranno votare tutti i
catalani di età superiore ai 16 anni e i residenti all'estero. La
normativa entrerà in vigore al momento della pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale catalana, probabilmente già questa notte.
Durante la discussione e al momento dell'approvazione della legge,
all'esterno del Parlamento catalano, centinaia di persone hanno
manifestato a favore dell'indipendenza e al grido di "voteremo!".
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