.
"Nessuna trivella devasterà le terre di Arborea
(Oristano) in Sardegna per la ricerca di gas metano. Il progetto
Eleonora della Saras spa è stato giudicato incompatibile con il
Piano paesaggistico Regionale e con il Piano Urbanistico Comunale.
L'iter di valutazione fra enti come il Savi e la Conferenza delle
regioni ha prodotto in sostanza "un parere di non conformità alle
norme vigenti" che comporta quindi "l'improcedibilità della
procedura in esame, disponendone, al contempo l'archiviazione".
La Saras dei fratelli Moratti (quelli che erano dell'Inter) ha già
altre raffinerie in tutta Italia, note per aver portato un
innalzamento dei livelli di inquinamento nel territorio, e presenta
il suo progetto per trivellare un pozzo esplorativo alla ricerca di
gas naturale a 3000 metri di profondità, a 200 metri da S'Ena
Arrubia e a 400 metri dalle case. Si tratta di un piano di
trivellazione esteso per 44300 ettari con il rischio di una
trasformazione irreversibile del territorio e dell'economia.
Il M5S al Senato ha depositato a giugno 2013 le osservazioni
sottoscritte da undici colleghi, con cui si sosteneva
l'incompatibilità ambientale del progetto.
Dopo 4 anni di manifestazioni con i cittadini, le mamme i bambini e
le varie realtà territoriali e infine con il Comitato civico "No al
Progetto Eleonora" questa è la notizia tanto attesa. Dimostra che
oltre alle questioni di carattere tecnico la battaglia può essere
vinta anche grazie alla forza, alla volontà, alla caparbietà dei
cittadini e del territorio, che hanno fortemente voluto questo
risultato. Il governo dovrebbe impegnarsi ad investire le risorse
disponibili nelle energie rinnovabili, a vantaggio della salubrità
del territorio e della salute dei cittadini"."Il
Tap (Gasdotto Trans-Adriatico) è un tubo che porta in Italia il gas
dell'Azerbaijan, passando per Turchia, Grecia e Albania.
Qualche dato preliminare è d'obbligo per rendersi conto di quanto
l'infrastruttura sia inutile, l'ennesimo ricco pasto per
speculatori. Il fabbisogno di gas in Europa nel 2035, secondo
l'Agenzia Internazionale Europea (IEA) e secondo Eurogas (società
che unisce tutti i distributori di gas in Europa), sarà all'incirca
di 500 miliardi di metri cubi all'anno. Nel 2003 la Ue ha utilizzato
530 miliardi di metri cubi, mentre nel 2013 il consumo è stato di
460 miliardi di metri cubi. Il fabbisogno quindi sta scendendo.
Considerando che le infrastrutture europee, tra tubi e
rigassificatori, consentono attualmente di importare 600 miliardi di
metri cubi e che 100 miliardi sono già prodotti in Europa, è
evidente che il nostro continente possa beneficiare oggi di una
quantità di gas sovrabbondante rispetto al necessario, tanto più
considerando la parabola discendente del fabbisogno europeo.
Dati del tutto simili sono reperibili per quanto riguarda l'Italia.
Il Tap, tra l'altro, garantirebbe solo 10 miliardi
di metri cubi l'anno, a fronte di costi ambientali, economici e in
assenza di alcun beneficio occupazionale, che è di solito la scusa
per far digerire ad un'Italia impoverita la pillola amara delle
grandi opere (vedi Tav). Ciò che il Governo Renzi sta promuovendo in
Puglia attraverso il decreto di compatibilità ambientale Galletti,
quindi, è una di quelle grandi opere inutili e dannose contro le
quali il M5S si è sempre battuto. Sostituire le importazioni di
combustibili fossili che ci costano miliardi di euro l'anno con la
produzione interna di energia pulita dovrebbe essere la ragion
d'essere di una politica industriale che in Italia non sussiste,
complice la miopia di Governi sempre molto sensibili ai grandi
interessi del fossile, incluso l'esecutivo Renzi.
Oggi, 20 settembre, mentre Renzi avvierà i lavori a
Baku, i cittadini salentini, insieme a comitati,
associazioni e artisti consapevoli ed informati marceranno lungo il
magnifico paesaggio che si vuole deturpare, partendo da Lido San
Basilio, per poi giungere nella piazza Pertini di Melendugno per
manifestare il proprio dissenso e per porgere il proprio sostegno
alle migliaia di operatori che vedranno affossata la propria
attività con l’arrivo del gasdotto.
Non va mai dimenticata l'inutilità dell’infrastruttura in un
territorio come quello pugliese, già tragicamente ferito da opere a
violento impatto ambientale. Si tratta di una Regione che produce
l'85% dell'energia oltre il suo fabbisogno. Un'opera inutile,
quindi, su un territorio martoriato dalla logica perversa dei
progetti faraonici. Come se non bastassero queste osservazioni di
buonsenso va ricordato che l'opera non avrà alcuna ricaduta
occupazionale, perché a detta dello stesso manager di Tap Giampaolo
Russo le circa 50 assunzioni a tempo determinato non saranno di
nazionalità italiana. Inoltre il TAP agirà per 25 anni in monopolio,
come garantito dall'accordo intergovernativo tra i Paesi aderenti,
in modo tale che non si avrà alcun risparmio in bolletta per i
cittadini. Il lavoro parlamentare del M5S per un'Italia verde e
sostenibile è di notevole portata. Si consiglia all'ennesimo governo
delle grandi opere fossili di andarselo a vedere, ammesso e non
concesso che interessi a Renzi e ai suoi ministri una politica
industriale di sviluppo nazionale, e non la solita rete di amicizie
influenti nella grande imprenditoria".
M5S Camera e Senato

|