DAMASCO
- Gli scontri tra peshmerga curdi e i miliziani islamici sono sempre
più violenti, Kobane è il campo di battaglia, e nella città da ore
sventolano due bandiere nere. Sono i drappi del Califfato, visibili
in cima a un edificio di quattro piani e su una collina, in una zona
vicinissima a quella dei combattimenti. Documentano l'avanzata dell'Is
verso il confine. Raggruppati, i militanti sono entrati nel
perimetro curdo.
La città è una delle tre principali aeree curde della Siria ed è
ormai circondata sul lato orientale, occidentale e meridionale (al
nord c'è la Turchia). Ma come si temeva, senza un adeguato sostegno
militare sul terreno, gli attacchi aerei della coalizione anti-Is
non sono riusciti a fermare l'avanzata jihadista. I curdi lo dicono
da tempo: non è sufficiente bombardare. E oggi l'ex capo del
personale delle forze armate del Regno Unito, il generale Sir David
Richards, ha definito "senza senso" la scelta di chi ha inviato i
caccia Tornado in Iraq senza prevedere una "complementare" strategia
di terra.
LO SPECIALE
Iraq, l'avanzata dell'Is
Ieri notte almeno 20 jihadisti sono stati uccisi mentre con il
favore delle tenebre cercavano di entrare in città. Lo ha riferito
l'Osservatorio siriano per i diritti umani specificando che i
terroristi sono stati fermati dai peshmerga curdi dell'Ypg, Unità di
Difesa del Popolo (il braccio armato del Comitato Supremo Curdo del
Kurdistan siriano), sono meno numerosi e meno armati dei jihadisti.
L'Ypg è la formazione cui apparteneva anche la donna curda kamikaze,
Arin Mirkan, che
ieri si è fatta saltare in aria vicino a una postazione di Is.
Della stessa formazione anche la 19enne curda,
Ceylan Ozalp, che il 3 ottobre vicino a Kobane si era uccisa
sparandosi alla testa con l'ultimo colpo piuttosto di finire
prigioniera quando aveva esaurito le munizioni.
Trenta vittime curde. Sono trenta le vittime tra i
miliziani delle forze di autodifesa curde (Ypg) e i poliziotti. Sono
morti in un doppio attentato suicida con autobomba oggi ad
al-Hassaka, nel nord della Siria. Lo ha detto all'agenzia Afp il
direttore dell'ong Osservatorio per i diritti umani (Ondus), Rami
Abdel Rahman. Un terzo attentato è avvenuto all'interno della città,
secondo l'Ondus, che non fornisce informazioni su eventuali vittime.
Al-Hassakah si trova circa 220 chilometri a est di Kobane (Ain
al-Arab in arabo).Il corridoio umanitario di Ankara.
La Turchia ha dato il via libera alla creazione di un
corridoio umanitario per far arrivare camion carichi di aiuti
umanitari a Kobane. Ankara, che secondo il quotidiano
filo-governativo Sabah esclude un intervento militare, avrebbe dato
il permesso durante un incontro segreto tra il leader del Pyd Salih
Muslim, i rappresentanti dei servizi segreti turchi e il ministero
degli Esteri. In cambio Muslim si sarebbe impegnato a interrompere
qualsiasi tipo di dialogo con Bashar al-Assad e a collaborare con i
ribelli del esercito siriano libero. Il neo-segretario generale
della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg, ha promesso ad Ankara
protezione dagli attacchi.
Scambi di ostaggi. E dalla Turchia arriva la notizia di uno
scambio con l'Is di oltre 180 jihadisti, fra cui due britannici, in
cambio di 46 diplomatici di Ankara e tre iracheni, rapiti dallo
Stato islamico nei mesi scorsi. E' quanto afferma il Times,
sottolineando che il governo di Londra giudica "credibile" la
notizia. Il governo turco ha negato il pagamento di un riscatto e
anche lo scambio di prigionieri per risolvere la presa di ostaggi,
durata 100 giorni.
Continuano i raid aerei. In Iraq due
cacciabombardieri Tornado britannici hanno attaccato le roccaforti
dell'Is. I velivoli della Raf sono intervenuti a sostegno delle
truppe irachene lanciando bombe teleguidate Paveway contro un
edificio vicino a Ramadi (nel centro del Paese) occupato dai
jihadisti. I Tornado, di base ad Akrotiri sull'isola di Cipro, hanno
ripreso le sortite dopo una pausa per la festa musulmana di Eid.
Notizie di raid aerei contro tre basi dello Stato Islamico arrivano
anche da Mosul: nella notte sono stati uccisi almeno 25 combattenti
jihadisti.
Tensione alta in Libano. Pericolosa la situzione anche
lungo il confine con la Siria. Nella notte si sono registrati
violenti scontri tra le milizie sciite Hezbollah e quelle sunnite
del Fronte al-Nusra. Il bilancio dei combattimenti è di 4 morti tra
il gruppo sciita e due tra le fila sunnite. I miliziani siriani
hanno attaccato una postazione Hezbollah nella zona di Belebek,
lungo il confine siriano nella valle della Bekaa.
Nuovo video, tre decapitazioni in Egitto. Un nuovo
video è stato pubblicato ieri da Ansar beit al Maqdis, il gruppo
jihadista attivo nel Sinai egiziano. Il filmato di 25 minuti, in
alta definizione, mostra alla fine la decapitazione di tre egiziani
accusati di essere "spie del Mossad", con le immagini che sfumano il
dettaglio ma lasciano sentire il suono del coltello. Un altra
persona viene giustiziata con un colpo alla testa. Prima
dell'esecuzione si ricorda l'appello dell'Is a uccidere le spie
sioniste.
L'intervento australiano. Nella lotta contro l'Is
si aggiungono i Jet australiani che hanno partecipato alla prima
missione in Iraq. Le forze armate australiane hanno reso noto che
"nella notte jet Super Hornet hanno compiuto operazioni di
interdizione aerea e supporto aereo ravvicinato sull'Iraq
settentrionale. I jet Super Hornet erano pronti ad attaccare
obiettivi nel caso fossero stati individuati. In questa occasione -
si precisa - non sono state utilizzate munizioni". Il premier
australiano Tony Abbott aveva annunciato la partecipazione
dell'Australia alle operazioni della coalizione internazionale
venerdì scorso.