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Bagdad: 'Stato islamico minaccia globale'
CHE COS'E' L'ISIS?

Foto Ecco i confini che immaginano gli jihadisti
Video "Nessun confine": la propaganda dei ribelli

Che cos'è l'Isis, il gruppo jihadista che minaccia l'Iraq e il mondo

Esecuzioni mostruose, un leader molto carismatico, risorse finanziarie abnormi: storia dello "Stato Islamico dell'Iraq e del Levante", l'organizzazione terrorista che avanza verso Bagdad, che persino Al Qaeda ha scomunicato e che in troppi hanno sottovalutato

 

Correva l'anno 2005 e Abu Bakr Al Baghdadi, il leader del gruppo terrorista "Isis" che sta terrorizzando l'Iraq e tutto l'Occidente, era in gabbia a Camp Bucca, un avamposto americano in Iraq a Umm Qasr, sul Golfo Persico. Al Baghdadi, accusato di attività terroristiche, era stato catturato dai soldati statunitensi. Poi, nel 2009, nel passaggio di consegne degli Usa, la base è andata sotto il controllo del governo iracheno. Che ha deciso di liberare Al-Baghdadi. Poco dopo, precisamente il 16 maggio 2010, Al-Baghdadi è diventato, ufficialmente, il leader del gruppo terrorista Isi (Stato Islamico dell'Iraq, allora braccio ufficiale di Al Qaeda), poi diventato Isis (o Isil), e cioè lo Stato Islamico dell'Iraq e della grande Siria (o del Levante).

Dal 2004 a oggi. Ma la storia dell'Isis, il gruppo di jihadisti sunniti che da settimane minaccia pericolosamente Bagdad e tutto l'Iraq, viene da più lontano. Il gruppo terrorista, famigerato per ferocia e crudeltà mostruose persino rispetto agli standard di Al Qaeda, è essenzialmente un prodotto della guerra in Iraq lanciata da Usa e Regno Unito nel 2003. La sua prima formazione, infatti, (seppur con un altro nome, "Jama'at al-Tawhid wal-Jihad", e cioè "l'organizzazione del monoteismo e del Jihad") risale al 2004 e si è formata, a leggere i suoi propositi, proprio in risposta all'intervento militare concepito dall'amministrazione di George W. Bush.

Le colpe del governo. L'Isis è, oggettivamente, anche il risultato delle politiche "esclusive" e per certi versi discriminatorie del premier sciita Nouri al Maliki e del suo governo, che non si è distinto per la sua apertura verso i curdi e soprattutto verso i sunniti iracheni (Saddam Hussein era sunnita, così come tutto l'apparato militare, storicamente). E questo ha lasciato campo aperto all'azione dei terroristi, che vogliono imporre un califfato tra Iraq e Siria in base a un'interpretazione ultraradicale della sharia, la legge islamica. Per raggiungere i risultati di oggi, è indubbio che l'Isis abbia avuto l'appoggio di una parte della popolazione sunnita nel nord-ovest nel paese, come dimostrano le conquiste degli ultimi tempi.

La guerra interna ad Al Qaeda. Ma l'Isis (o Isil) per come lo conosciamo, in realtà, nasce ufficialmente solo l'anno scorso. E nasce da uno scontro interno alla galassia di Al Qaeda, l'organizzazione di Osama bin Laden che ha perso peso nella galassia dell'estremismo islamico dopo la sua uccisione ad Abbottabad (Pakistan) e la flebilissima guida del suo vice, il medico egiziano Ayman Al Zawahiri. Negli ultimi tempi, durante la guerra civile in Siria, c'è stata una dura battaglia tra l'Isis e un altro gruppo jihadista, Jabhat al Nusra, il cui leader si chiama Abu Mohammed al-Golani e che è molto attivo contro Bashar Assad.

La frattura. Ma se al-Nusra è un braccio "ufficiale" di Al Qaeda, approvato ufficialmente da Al Zawahiri, lo stesso non si può dire dell'Isis. Negli ultimi mesi si era parlato anche di fusione tra le due organizzazioni, su pressione soprattutto di Al Baghdadi. Poi non se n'è fatto più nulla, per incomprensioni e litigi vari, anche perché Golani, il leader di Al Nusra, non ha voluto cedere il passo al più carismatico Al Baghdadi.

La scomunica di Al Qaeda. Di lì è stato scontro aperto, con una mezza scomunica di Al Zawahiri. Che, paradossalmente, non ha approvato alcune mosse considerate troppo efferate e spietate dell'Isis persino per un'organizzazione assassina come Al Qaeda. L'ordine di Al Zawahiri ad Al-Baghdadi (lasciare la Siria ad Al Nusra per concentrarsi esclusivamente sull'Iraq) è rimasto miseramente inascoltato. Perché, come dice il suo stesso nome, l'Isis vuole ricreare il grande Califfato del Levante. E questo, nei suoi piani, include anche la Siria. 

Minaccia sottovalutata. Ma l'Isis, nonostante il niet dell'erede di Bin Laden, non si è fermato. Ed ha proliferato, sempre di più, anche perché sottovalutato. Dalle autorità irachene, ma anche da quelle occidentali. Basti pensare che fino alla conquista di Mosul, che ha gettato nel terrore il Paese e il mondo intero, molti pensavano che l'Isis avesse "solo" tremila militanti. Anche quando lo scorso dicembre i terroristi hanno conquistato la strategica Falluja. Un errore madornale. Secondo alcune stime, oggi l'Isis può contare fino a 5mila miliziani solo in Siria, e altri 6mila in Iraq. Ben oltre le 10mila unità, dunque.

Le reclute straniere.
E qui spunta un'altra caratteristica fondamentale del mostro creato da Al-Baghdadi. Perché l'Isis, a differenza della stessa Al Nusra e altri gruppi terroristi che combattono in Iraq e Siria, ha un grande appeal tra i giovani stranieri (spesso occidentali): tutti (neo)musulmani convertitisi al jihad, che ora, secondo l'Economist, sono almeno 3mila nelle file dello Stato Islamico dell'Iraq e del Levante e che sarebbero pagati poche centinaia di dollari al mese. Secondo Peter Neumann del King's College di Londra, l'80 per cento dei combattenti stranieri in Siria sono passati con Al-Baghdadi.

Chi è Al-Baghdadi. Perché Al-Baghdadi, come si diceva, è un tipo molto carismatico. Di sicuro è nato a Samarra nel 1971. Il resto è un mistero. Il suo vero nome non lo sa nessuno. Pare sia Awwad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai. Le prime foto che lo ritraggono sono uscite solo un paio di anni fa. Vanta un dottorato in studi islamici, ottenuto all'università di Bagdad molti anni fa. E i suoi miliziani lo dipingono come discendente diretto del Profeta Maometto. L'ascesa di Al-Baghdadi è cominciata dopo l'uccisione per mano americana di Abu Musab al-Zarqawi, allora nemico pubblico numero uno per Washington in Iraq.

 

La ferocia dell'Isis. Al-Baghdadi è la mente di numerose azioni terroristiche in Iraq (spesso suicide), come gli attacchi a Mosul nel 2011. Ed è famoso anche per la sua violenza e crudeltà verso i suoi nemici, come dimostrano i terribili video che circolano online da giorni ma che sono solo gli ultimi di una lunga serie: crocifissioni, decapitazioni, amputazioni. Su di lui gli Stati Uniti hanno posto una taglia da 10 milioni di dollari. Attualmente, solo la testa di un terrorista vale di più per Washington, ed è proprio quella del leader qaedista Al Zawahiri (25 milioni).

L'ISIS FA RISORGERE IL CALIFFATO SCOMPARSO NEL 1924 CON LA RIVOLUZIONE DI KEMAL ATATURK
Iraq, jihadisti proclamano califfato islamico: A SOLI 3 ANNI DAL DISASTROSO RITIRO DEGLI STATI UNITI D'AMERICA, ALL'INDOMANI DELL'UCCISIONE DI OSAMA BIN LADEN, NONCHE' DELL'ELIMINAZIONE DI SADDAM HUSSEIN E GHEDDAFY,IL MEDIO ORIENTE VEDE IL SORGERE DI UNA POTENZA POLITICO-MILITARE ANCORA PIU' MINACCIOSA E VIOLENTA DI AL-QAEDA

 



Copre i territori che si estendono tra Aleppo, nel nord della Siria, e il governatorato di Diyala, nella zona orientale dell'Iraq. Designato Abu Bakr al-Baghdadi, a capo dei musulmani nel mondo
BEIRUT - I jihadisti dell'Isis (Stato islamico dell'Iraq e del Levante) hanno annunciato oggi la ricostituzione del Califfato, regime politico islamico sparito da circa un secolo. In un audio postato su Internet, l'Isis, che combatte in Iraq e Siria, ha anche designato il suo capo Abu Bakr al-Baghdadi "califfo", cioè "capo dei musulmani" nel mondo.

Il Califfato dovrebbe essere imposto sulle regioni conquistate dall'Isis in Siria e in Iraq. Si tratta dei territori che si estendono tra Aleppo, nel nord della Siria, e il governatorato di Diyala, nella zona orientale dell'Iraq. "In una riunione, la shura (consiglio di Stato islamico) ha deciso di annunciare l'istituzione del Califfato islamico e di designare un Califfo per lo Stato dei musulmani - ha detto nel messaggio audio su internetAbu Mohammad al-Adnani, portavoce dell'Isis - Lo sceicco jihadista al-Baghdadi è stato designato califfo dei musulmani".

"Al-Baghdadi - ha aggiunto - ha accettato la designazione con un giuramento di fedeltà ed è così diventato califfo dei musulmani dovunque (nel mondo). Adnani ha aggiunto che le parole "Iraq" e "Levante" vengono tolte nella sigla Isis il cui nome ufficiale diventa quindi "Stato islamico". Il califfato, ha concluso, è "il sogno di tutti i musulmani" e "l'aspirazione di tutti i jihadisti". Il califfo designa dalla morte del profeta Maometto il suo successore "emiro dei credenti" nel mondo musulmano.

Dopo i primi quattro califfi che hanno regnato dopo la morte del Profeta, il califfato ha conosciuto la sua epoca d'oro ai tempi degli Omayyadi (661-750) e soprattutto degli Abbasidi (750-1517) prima di finire con la caduta dell'Impero Ottomano, abolito nel 1924.

 

DALLA PROCLAMAZIONE ALLA CAMPAGNA D'ESPANSIONE, LA NUOVA EGIRA ARABA

 

L'ISIS DIVENTA IS:Califfato, si combatte in Siria e in Iraq una sfera di influenza che comprende tutta l'Africa Centro-Nord,tutto il Medio Oriente fino all'Indo,tutta l'Asia Centrale,tutto il Caucaso fino a Volgograd,tutta la penisola balcanica fino a Vienna,tutta la penisola iberica....
Combattimenti al valico di Bukamal. Miliziani dell'Is hanno proclamato la nascita del califfato islamico da Aleppo a Diyala
BEIRUT - Intensi combattimenti tra il gruppo estremista Stato Islamico e le brigate islamiste rivali si sono registrati nella località siriana di al-Bukamal, alla frontiera con l'Iraq. Lo riferisce l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani. Secondo l'ong, lo Stato islamico ha ricevuto rinforzi militari dal deserto che circonda al Bukamal, nella provincia siriana di Deir al-Zur, ad appena 3 chilometri dal villaggio iracheno di al-Qaem, in mano all'organizzazione estremista.
Iraq, Isis annuncia la nascita del "califfato" da Aleppo a Diyala: ecco la mappa



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In contemporanea, aerei del regime di Bashar al-Assad hanno bombardato i villaggi di Al Basira e al Quria, a Deir al Zur, dove ci sono stati gli scontri tra lo Stato islamico e il Fronte al-Nusra, propagine di al-Qaeda in Siria. Venerdì il Fronte al-Nusra e i suoi alleati avevano lanciato un'offensiva per recuperare i controllo di al-Bukamal: la località era in mano al gruppo Yund al Haq, Soldati del Diritto, che prima era legata al Fronte al Nusra, ma la settimana scorsa aveva giurato fedeltà allo Stato Islamico.

La tv panaraba al Arabiya ha riferito che raid aerei sono stati compiuti da non meglio precisati velivoli nei pressi del valico frontaliero di Qaim, tra Siria e Iraq.

Ancora combattimenti a Tikrit. Le forze irachene sostenute da carri armati ed elicotteri militari stanno combattendo gli insorti sunniti che hanno preso il controllo di Tikrit, città natale di Saddam Hussein nel nord del Paese. Le truppe stanno ricevendo rinforzi con l'arrivo, nella tarda giornata di ieri, di 25 aerei da guerra Sukhoi Su-25, acquistati di seconda mano dalla Russia. I velivoli sono progettati per fornire supporto alle truppe di terra e distruggere obiettivi in movimento. "Questi aerei - dichiara il comandante dell'aviazione generale Anwar Hama Amin - entreranno in servizio entro pochi giorni, tre o quattro, per sostenere le unità e combattere i terroristi dello Stato islamico".

Minaccia per mondo intero. Ieri i jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq hanno annunciato la ricostituzione del Califfato, regime politico islamico sparito da circa un secolo. In un audio su Internet, l'Is ha anche designato il suo capo Abu Bakr al-Baghdadi "califfo", cioè "capo dei musulmani" nel mondo. Secondo gli autori del filmato, il nuovo "stato" si dovrebbe estendere da Aleppo (Siria) a Diyala (Iraq).

"Le parole 'Iraq' e 'Levante' sono state rimosse dal nome dello stato islamico nei documenti ufficiali", ha precisato il portavoce dell'Isil (che dunque diventa Is), Abu Mohammad al-Adnani, nella registrazione audio diffusa in Rete, in cui ha sottolineato come il califfato rappresenti "il sogno di tutti i musulmani" e "il desiderio di ogni jihadista".

La proclamazione di un califfato islamico nell'ampio settore a cavallo tra Iraq e Siria è il segnale che il gruppo jihadista è diventato "una minaccia" per il mondo intero, ha detto il portavoce dell'esercito iracheno, Qassim Atta. "L'annuncio della nascita di un califfato è un messaggio da parte dello Stato islamico non solo per l'Iraq o la Siria, ma per la regione e il mondo. Il messaggio è che lo Stato islamico è diventato una minaccia per tutti i Paesi".

Interrotto oscuramento Web. Il governo iracheno ha deciso oggi di interrompere l'oscuramento delle principali piattaforme di socializzazione via Internet tra cui Facebook, Twitter e Youtube dopo tre settimane di black-out imposte in tutto il Paese in nome della "lotta al terrorismo" e in corrispondenza con l'offensiva qaedista nel centro e nel nord del Paese. Lo hanno riferito ai media locali fonti della Commissione generale per le telecomunicazioni irachena.

 

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