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  INTERNOTIZIE

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LA DECADENZA  all'indomani della PRAMMATICA SANZIONE E SOTTO IL PRIMO PERIODO LONGOBARDO E LA COSTRUZIONE DEL TICINELLO COME BARRIERA CONTRO LE INVASIONI DA PAVIA (568-590 d.C) DA ALBOINO ALL'ANARCHIA DEI DUCHI LONGOBARDI. IL RUOLO DI TEODOLINDA,REGINA DEI BAVARI

L'entrata in scena dei Longobardi arrivava all'improvviso. Popolo poco conosciuto alle cronache romane si contraddistingueva dagli altri popoli di lingua germanica per non aver subito alcun influsso romano contrariamente a Franchi,Visigoti,Ostrogoti che si erano divisi le spoglie dell'impero.

Nel periodo successivo alle Guerre marcomanniche la storia dei Longobardi è sostanzialmente sconosciuta. L'Origo riferisce di un'espansione nelle regioni di "Anthaib", "Bainaib" e "Burgundaib"[27], spazi compresi tra il medio corso dell'Elba e l'attuale Boemia settentrionale[28][29]. Si trattò di un movimento migratorio dilazionato nel corso di un lungo periodo, compreso tra il II e il IV secolo, e non costituì un processo unitario, quanto piuttosto una successione di piccole infiltrazioni in territori abitati contemporaneamente anche da altri popoli germanici[28][30][31].

Tra la fine del IV e l'inizio del V secolo, i Longobardi tornarono a darsi un re, Agilmondo[32], e dovettero confrontarsi con gli Unni, chiamati "Bulgari" da Paolo Diacono[33]. Sempre tra IV e V secolo ebbe avvio la trasformazione dell'organizzazione tribale longobarda verso un sistema guidato da un gruppo di duchi; questi comandavano proprie bande guerriere sotto un sovrano che, ben presto, si trasformò in un re vero e proprio. Il re, eletto come generalmente accadeva in tutti i popoli indoeuropei per acclamazione dal popolo in armi, aveva una funzione principalmente militare, ma godeva anche di un'aura sacrale (lo "heill", "carisma"); tuttavia, il controllo che esercitava sui duchi era generalmente debole[34].

Nel 488-493 i Longobardi, guidati da Godeoc e poi da Claffone, "ritornarono" alla storia e, attraversata la Boemia e la Moravia[35][36], si insediarono nella "Rugilandia", le terre a ridosso del medio Danubio lasciate libere dai Rugi (Rugilandia, asfaltata da Odoacre nel 486-487 allo scopo di creare uno stato cuscinetto a protezione della Prefettura d'Italia a lui assegnata.....)a nord del Norico dove, grazie alla fertilità della terra, poterono rimanere per molti anni[36][37]; per la prima volta entrarono in un territorio marcato dalla civiltà romana[35]. Giunti presso il Norico, i Longobardi ebbero conflitti con i nuovi vicini, gli Eruli, e finirono per stabilirsi nel territorio detto "Feld" (forse la Piana della Morava, situata a oriente di Vienna[36][38]).

Un'alleanza con Bisanzio e i Franchi permise a re Vacone di mettere a frutto le convulsioni che scossero il regno ostrogoto dopo la morte del re Teodorico nel 526: sottomise così gli Suebi presenti nella regione[39] e occupò la Pannonia I e Valeria (l'attuale Ungheria a ovest e a sud del Danubio)[40][41].

RE AUDOINO E L'ALLEANZA CON L'IMPERATORE GIUSTINIANO (547 d.C.)PER IL CONTROLLO DELLA LINEA DI RIFORNIMENTO BALCANICA ALL'INTERNO DELLA GUERRA GRECO-GOTICA

Alla sua morte (540) il figlio Valtari era minorenne; quando, pochi anni dopo, morì, il suo reggente Audoino usurpò il trono[42] e modificò il quadro delle alleanze del predecessore, accordandosi (nel 547 o nel 548) con L'imperatore bizantino Giustiniano I[42] per occupare, in Pannonia, la provincia Savense (il territorio che si stende fra i fiumi Drava e Sava) e parte del Norico, in modo da schierarsi nuovamente contro i vecchi alleati Franchi e Gepidi e consentire a Giustiniano di disporre di rotte di comunicazione sicure con l'Italia[43][44].

 

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