.Uscita dall’euro: M5S costruisca un fronte comune con
le altre opposizioni
Ammettiamolo pure Renzi
è stato sottovalutato e le elezioni europee hanno drogato il mercato della
politica più di quanto abbia fatto Draghi con i mercati
finanziari. L’ex sindaco di Firenze ha preso la guida del Pd ed ha asfaltato
ogni resistenza e ha creato un nuovo partito a sua immagine e
somiglianza. Alla malattia senile del berlusconismo è subentrato il
rimedio del renzismo e non vi è dubbio che una parte di italiani si riconosca
in lui come negli anni novanta si erano riconosciuti in Berlusconi.
Ma Renzi sta trionfando su un cumulo
di macerie. Ha rottamato il suo partito e ridotto Berlusconi ad un ruolo
ancillare. Eppure qualcosa si inizia a muovere con il sindacato che torna a
farsi sentire dopo anni di sudditanza e
con le piazze che si riempiono di nuovo. Ma a lasciare le maggiori
speranze sono le dichiarazioni recenti di Fassina e
Cuperlo, i principali punti di riferimento della cosiddetta minoranza
di sinistra del Pd, che appaiono a dir poco sorprendenti se si pensa alla
linea tradizionale di questo partito verso l’Europa. “Senza una correzione di
rotta l’Europa andrà a sbattere, ma le condizioni per questa correzione non ci
sono. Quindi dobbiamo preparare una soluzione cooperativa per il superamento
dell’euro”, ha dichiarato il primo in un’intervista al manifesto.
“Bisogna valutare l’ipotesi di uscita dall’euro”, ha sostenuto il
secondo rispondendo ad alcuni manifestanti in una Piazza San Giovanni
stracolma.

La maggiore forza d’opposizione, il
M5S, dovrebbe sfruttare tutte le contraddizioni che emergono
dalla società e dalla politica. Il dato di fatto è che Renzi resta l’uomo che,
pur sbraitando un po’ con l’Europa nel normale gioco delle parti, si è
incaricato di continuare il lavoro sporco iniziato da Monti e
continuato da Letta a difesa della moneta unica.
Privatizzazioni selvagge e la distruzione dei diritti dei lavoratori sono i
prossimi passi. E’ un caso che il finanziere David Serra,
presidente del fondo speculativo Algebris, e da sempre uno dei principali
consiglieri economici di Matteo Renzi,
ha ufficialmente chiesto alla Leopolda di limitare il diritto di sciopero dei
lavoratori?
Il Movimento Cinque Stelle ha
un’opportunità enorme: cercare di costruire un fronte ampio contro l’euro che
unisca tutti coloro che vogliono realmente uscire da questa trappola che ha
distrutto il benessere e la democrazia del nostro paese. La battaglia contro
l’euro non è né di destra, né di sinistra, è una battaglia di sopravvivenza
che potrebbe unire un fronte ampio che va dalla Lega a quello
che resta di buono del vecchio Pd e altre forze minori. Come in passato la
lotta contro il fascismo aveva unito forze diverse e che hanno mantenuto la
loro diversità, allo stesso modo, la nuova guerra di liberazione nazionale,
per essere vincente, dovrà unire tutte le forze.

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