Riforme: il
renzismo? E’ questa cosa qua
E’ difficile descrivere
qualcosa che, come cifra distintiva, ha il nulla. E il renzismo,
ideologicamente e contenutisticamente, è il nulla o quasi. Eppure
perfino il renzismo ha una sua filosofia. Qualche sera fa ho letto
un resoconto satirico del portale Amaroblog. Parlavano
della terza serata della rassegna “Il libro possibile” di Polignano
a mare. Uno degli ospiti era Oscar Farinetti,
patron di Eataly e ideologo di Renzi.
Ecco il loro racconto: “Venerdì
sera al Libro Possibile di Polignano a Mare era pieno di gente
fortunata. Tantissima gente ottimista e fortunata che volendo può
lavorare e guadagnare quanto vuole! Parola di Oscar Farinetti, il
renzismo fatto orsacchiotto. ‘Dicono a questi
ragazzi di Renzi che le loro riforme sono incostituzionali.
Ma chi se ne frega! Basta che lavorino’. Yuppi! Fanculo
Travaglio e la sua ossessione per
la democrazia autoritaria. Con la
riforma di Renzi il segretario di un partito del 20% potrebbe
arrivare a nominare il 55% di parlamentari e governare indisturbato
senza contrappesi? Chissene! Who cares? Basta con questi
giornalisti che ci danno ogni giorno cattive notizie.
‘Noi dobbiamo essere fortunati’. Capito? Dobbiamo!?
Che si fotta il pessimismo (e anche la semantica). Dire. Fare.
Amare. Nell’era renziana,
caro 43% di giovani disoccupati, per
essere fortunati basta volerlo! Altrimenti ci penserà
Farinetti a globalizzare anche le torte delle vostre nonne e
lasciarvi un decimo della percentuale”.
Ecco: il renzismo è questo. E’
sete di potere, ambizione sfrenata, dilettantismo
ai massimi livelli, autoritarismo sbarazzino, slogan e promesse,
hashtag e supercazzole. Obbligo alla positività,
azzeramento dell’opposizione, arroganza benedetta
dall’informazione. Ed è l’elogio acritico e dissennato del “fare”:
non importa poi cosa si fa, e se quel che si fa è un orrore
antidemocratico persino peggiorativo del già orrendo status quo
preesistente: non importa. Quel che conta è “fare”, agire e
approvare, dando agli elettori la sensazione – l’illusione – che
tutto si muove e tutto cambia, quando in realtà poco si muove e
nulla cambia: gattopardismo 2.0, però buonista. “Lasciateli
lavorare”, non disturbate i “ragazzi” di Farinetti con
critiche astiose e capziose. Si sa, l’ottimismo è il profumo della
vita. E se qualcuno non è d’accordo, fosse esso un cittadino o la
Costituzione, “chi se ne frega”.
"Senato regionale, decreti inemendabili"
Il Piano della P2 ha anticipato Renzi-B.
Elementi della Rinascita democratica di Licio Gelli (1976) sono
riproposti nelle riforme di oggi
RIFORME, DEMOCRAZIA AUTORITARIA
Zagrebelsky: "Il governo strozza il dibattito"
Senato nominati, martedì sit-in M5S con Grillo
NO AI
LADRI DI DEMOCRAZIA - FIRMA
Rodotà:
'Governo padrone senza controlli'
Il giurista: 'Rischiamo
accentramento dei poteri e limitazione della partecipazione dei
cittadini'
45mila sì all'appello.
Aderiscono anche Sandra Bonsanti, Lorenza Carlassare e Salvatore
SettisLe controriforme
dell'Italicum e del Senato, concordate dal governo con Berlusconi
consentono a un pugno di capi-partito di continuare a nominarsi i
deputati, aboliscono l'elezione dei senatori ed espropriano i
cittadini dei referendum (non più 500mila, ma 800mila firme) e
delle leggi di iniziativa popolare (non più 50mila, ma 250mila
firme). Chiediamo ai presidenti Napolitano, Grasso, Boldrini e
Renzi di sostenere solo riforme che rispettino lo spirito dei
Costituenti, per una vera democrazia partecipata
Riforme, oltre
7mila emendamenti al ddl
Voto
in Aula verso rinvio (diretta video)