Milan, offerta shock:
un miliardo dalla Thailandia in tre anni
Berlusconi
tentato, firmato un preaccordo. Dopo 29 anni potrebbe finire un'epoca.
L'acquirente partirebbe dal 30% del club per arrivare al controllo totale in
tre anni. Investendo anche sullo stadio. E il presidente resterebbe in
carica. L'unico ostacolo è il geometra elettrotecnico delle vongole veraci
di Monza che ha un contratto in tasca con Infront per non schiodare dal
Portello. In ballo anche il nuovo stadio...
Da Bangkok con furore. E con tantissimi
soldi. Ormai il dado è tratto. Dopo 29 anni di regno incontrastato (la
ricorrenza cade venerdì prossimo, 20 febbraio), Berlusconi potrebbe non
essere più il proprietario unico del Milan. L'ingresso di un nuovo socio, in
arrivo dall'Asia secondo l'attuale legge dei mercati finanziari già
sperimentata dall'Inter, è imminente e pare destinato a segnare la graduale
fine di un'epoca. Dire di no a certe cifre mozzafiato, senza precedenti per
il calcio italiano, sembra d'altronde impossibile: 1 miliardo di euro (più
altri capitali per il nuovo stadio, se verrà realizzato) è infatti la
valutazione che un gruppo thailandese di primaria importanza - l'identità è
per ora coperta dal segreto - ha dato del club nel corso di una lunga
trattativa a fari spenti, approdata al passo fondamentale. Il preaccordo è
stato stipulato due settimane fa proprio ad Arcore, alla presenza dei
rispettivi consulenti. Quello dei thailandesi, una banca d'affari mondiale,
ha appunto offerto la garanzia del potenziale investimento miliardario,
anche se inizialmente l'ingresso dovrebbe essere morbido, col 30% delle
quote azionarie: una cifra pari, in base alla suddetta valutazione, a 300
milioni, ai quali verrebbe aggiunto il resto nei tre anni successivi grazie
all'esercizio di un'opzione call, che dà diritto alla cordata asiatica di
rilevare alla data stabilita la quota di maggioranza, senza che Berlusconi
possa opporsi.
Il preaccordo prevede il diritto di esclusiva e mette quindi questa
ricchissima offerta in pole position rispetto a quelle di eventuali
concorrenti, a cominciare da Wanda, il gruppo cinese che si è assicurato il
colosso internazionale dei diritti tv Infront, dopo avere già acquisito il
controllo dell'Atletico Madrid. La prossima settimana è in programma
l'appuntamento decisivo: i thailandesi si presenteranno in Italia, per
discutere le modalità di acquisto delle quote azionarie e soprattutto la
loro entità. In teoria tutto può succedere, perfino che il gruppo di Bangkok
rilevi il pacchetto di maggioranza o che Berlusconi cambi idea. Tuttavia
l'ipotesi più verosimile, data l'autorevolezza di garanti e mediatori da
mesi impegnati a limare l'accordo, è che il nuovo scenario si concretizzi
presto. Incalzato dall'implacabilità dei numeri, il nostalgico demiurgo del
Milan moderno sa bene che Fininvest non può più reggere le pesanti spese
calcistiche: esborsi senza i quali è ormai impossibile competere con i
principali club spagnoli, tedeschi e inglesi. Quando ha firmato il
preaccordo, è stato convinto ad accantonare i sentimentalismi da uomini di
sua strettissima fiducia: gli hanno assicurato che gli interlocutori sono
davvero in grado di cancellare i debiti con le banche (256 milioni) e il
deficit (una sessantina di milioni), investendo il necessario per riportare
la squadra in cima all'Europa. Un altro punto a favore è che sarà rispettato
il suo ruolo di presidente. Anche le competenze della figlia Barbara sul
settore marketing verrebbero salvaguardate e in particolare il progetto
dell'ad della parte commerciale per la realizzazione entro il 2019 del nuovo
stadio di proprietà nell'area del Portello, idea che non dispiace al Comune.
Diverso è invece il discorso legato alla parte sportiva. I candidati
investitori sono abituati a staff internazionali e a distribuire le
competenze. L'eventuale arrivo dei thailandesi, con un management nuovo di
zecca, lascia dunque da definire la posizione di Galliani. Di sicuro il
momento è cruciale, come rivelano le voci sull'interessamento dei cinesi di
Wanda a un ingresso nel pacchetto azionario. Non è inverosimile il derby
asiatico: Cina contro
Thailandia, con Galliani pronto a giocare di fronte a Berlusconi la carta
dei sentimenti e dell'amicizia con Bogarelli, appena confermato dai cinesi
presidente di Infront Italia. Per il momento si parte con Bangkok e col suo
concretissimo miliardo in primissima fila. Restano sullo sfondo le vicende
non esaltanti della squadra: domani all'ora di pranzo è obbligatorio
digerire l'Empoli, per coltivare le flebili speranze di Europa League. In
attesa che si alzi un po' di sole ad Oriente.