Roberto Maroni è indagato dalla Procura di Busto Arsizio per
"induzione indebita a dare o promettere utilità" per due contratti
stipulati dalla società Expo2015 spa e dall'Ente della Regione
Lombardia per la ricerca, la statistica e la formazione (Eupolis).
Il governatore lombardo e il suo capo di gabinetto, Giacomo
Ciriello - ai quali è stato notificato l'avviso di garanzia dai
carabinieri del Noe a Palazzo Lombardia - avrebbero esercitato
"pressioni" per far ottenere indebitamente contratti a tempo
determinato a due persone ritenute a vicine a Maroni, Mara
Carluccio, in passato sua collaboratrice al ministero
dell'Interno, e Maria Grazia Paturzo.
Il contratto siglato da Eupolis avrebbe avuto il "fine esclusivo
di garantire alla Carluccio una indebita utilità economica pari a
29.500 euro annui (somma dalla stessa fissata per proprie esigenze
fiscali)", si legge nell'avviso di garanzia. Mentre Paturzo
sarebbe stata assunta dalla società Expo con un assegno "pari alla
somma di 5.417 euro mensili per la durata di due anni".
Si è difeso, in una nota, l'ex segretario della Lega Nord, che non
ha in programma alcun intervento in Consiglio regionale (come
sostenuto dal presidente Raffaele Cattaneo ma smentito dallo staff
del governatore). "Sono assolutamente sereno e, allo stesso tempo,
molto sorpreso. Per quanto a mia conoscenza, è tutto assolutamente
regolare, trasparente e legittimo", ha sostenuto Maroni.
Secondo l'avviso di garanzia firmato dai pm Eugenio Fusco e
Pasquale Addesso, Maroni e Ciriello avrebbero abusato della "loro
qualità e poteri e, in particolare, delle qualità e dei poteri
inerenti la carica di presidente della Regione su enti regionali e
società dalla Regione stessa partecipata". L'indagine nasce
dall'inchiesta sulla vendita di 12 elicotteri all'India da parte
di Agusta Westland,
società di Finmeccanica, e i reati, secondo i
pm di Busto, sarebbero stati commessi dieci giorni fa, il 4
luglio, nella cittadina in provincia di Varese. I militari del Noe
hanno anche perquisito uffici della Regione Lombardia in via del
Gesù a Roma a disposizione della Carluccio.
Nel dettaglio, Maroni e Ciriello avrebbero dato "indebite utilità
economiche" a Carluccio e Paturzo - si legge nell'avviso di
garanzia - "non essendo riusciti a collocarle nello staff del
presidente, in quanto la loro assunzione sarebbe stata soggetta ai
controlli della Corte dei Conti sulla Regione". Ciriello,
"manifestando che tale era il desiderio del presidente Maroni - si
sostiene - richiedeva e otteneva da esponenti di Eupolis un
contratto conclusivo al fine esclusivo di garantire a Carluccio
una indebita utilità economica pari a 29.500 euro annui. Inoltre,
otteneva "da esponenti di Expo 2015, anche per il tramite di
'Obiettivo lavoro temporary manager', un contratto concluso al
fine esclusivo di garantire a Paturzo, una indebita utilità
economica pari alla somma di 5.417 euro mensili (per la durata di
due anni)".
La società Expo, in una nota, ha chiarito che l'assunzione di
Paturzo è stata fatta su indicazione del gabinetto del presidente
della Regione per curare alcuni progetti, tra cui i tour
promozionali di Expo a livello internazionale e nelle province
lombarde.
Sul fronte politico al governatore è arrivata la "piena fiducia" e
"solidarietà" degli assessori della sua giunta e dei capigruppo
della maggioranza (in diverse note congiunte), oltre a quella
della coordinatrice lombarda di Forza Italia, Mariastella Gelmini.
Mentre Pd e Patto civico hanno espresso "preoccupazione" per la
"pletora di notizie su irregolarità nelle nomine" (il riferimento
indiretto è anche al contratto alla moglie di Matteo Salvini da
parte dell'assessorato al Welfare). E il Movimento 5 Stelle ha
'prenotato' la richiesta di dimissioni nel caso in cui le accuse
contro Maroni fossero confermate.
Da Palazzo Lombardia la voce dell'ex ministro dell'Interno è
arrivata solo attraverso una nota, diffusa a metà pomeriggio. Al
centro dell'inchiesta, ha chiarito Maroni, vi sono "due contratti
a termine per persone che svolgono, con mansioni diverse, attività
quotidiana di supporto della Regione Lombardia dalla sede di
Roma". "La loro attività - ha continuato - è finalizzata alla
ottimizzazione e alla efficienza della macchina organizzativa in
vista dell'evento Expo. In particolare, una figura professionale
ha un preciso scopo di raccordo tra la Regione
Lombardia e la società Expo,
mentre l'altra, di provata esperienza professionale, ha un ruolo
di consulenza delle diverse tematiche organizzative legate a
Expo". "Sono, ribadisco, sereno e fiducioso che le cose verranno
al più presto chiarite", ha concluso Maroni.