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Maggioranza assoluta con 330 seggi per i conservatori, che infliggono una sonora sconfitta ai laburisti di Ed Miliband e smentiscono così le previsioni della vigilia. Cameron ribadisce la promessa: “Faremo il referendum sul nostro futuro in Europa”. Boom dello Scottish National Party, euroscettici di Nigel Farage terza forza politica ma con un solo seggio (leggi). Lo scenario politico britannico è sempre più frammentato. Secondo un sondaggio, il 60% degli inglesi vorrebbe un sistema elettorale proporzionale (di Roberto Festa)

Sono due i simboli di quello che è successo in Scozia alle elezioni del 7 maggio. Da un lato Mhairi Black (a destra nella foto, insieme alla leader Nicola
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Trionfa lo Scottish National Party
Trionfo record, invece, stando sempre alla Bbc, per gli indipendentisti scozzesi dello Snp della ‘dama rossa’ Nicola Sturgeon, che dopo la delusione del referendum sulla secessione farebbero piazza pulita in Scozia in 56 collegi su 59, calando su Londra con 51 deputati in più rispetto alla volta scorsa. Tra le città dove il successo è stato più travolgente c’è la (ormai ex) roccaforte Labour di Glasgow, in cui gli indipendentisti hanno cacciato i rivali ovunque: la località scozzese è la più grande città ad avere cambiato bandiera politica. Non è un caso che Cameron, nella sua prima dichiarazione post voto, abbia annunciato che è sua intenzione mantenere unita la Gran Bretagna ma, allo stesso tempo, attuando il più rapidamente possibile la devoluzione della Scozia: “Voglio riunire il Paese, riunire il Regno Unito, mettendo in pratica il prima possibile il decentramento che abbiamo promesso per Scozia e Galles e su cui ci siamo accordati con altri partiti”.

Sturgeon: “Siamo a uno spartiacque storico”
“Siamo a uno spartiacque storico. Il firmamento politico, le placche tettoniche della politica scozzese si sono spostate – ha detto Nicola Sturgeon – qualunque sarà il governo che nascerà a Westminster, quello che è accaduto in Scozia non potrà essere ignorato“, ha aggiunto. “I laburisti stanno perdendo contatto con il popolo scozzese da anni e stasera il popolo della Scozia ha riposto la sua fiducia nell’Snp affinché faccia sentire la voce degli scozzesi e si batta per una politica progressista, che è esattamente ciò che intendo fare”, ha detto ancora Sturgeon.

I partiti unionisti nordirlandesi hanno conquistato 10 dei 18 seggi disponibili alla Camera dei Comuni britannica per l’Irlanda del Nord. Il partito democratico unionista (Dup) ha infatti mantenuto gli otto seggi conquistati nelle elezioni del 2010, mentre il partito unionista dell’Ulster (Uup), che cinque anni fa uscì dal voto a mani vuote, ne ha ottenuti due. Il Sinn Fein, ramo politico dell’ora inattivo Irish republican army (Ira) e sostenitore dell’unificazione dell’Irlanda, ha invece perso uno dei cinque seggi conquistati nel 2010. I nazionalisti moderati del partito socialdemocratico e laburista, quarta forza regionale ideologicamente vicina ai laburisti britannici, ha mantenuto i tre seggi ottenuti cinque anni fa. L’indipendente Sylvia Hermon, ex dirigente dell’Uup, ha conquistato l’ultimo seggio, mantenendo il suo posto.