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BERLUSCONI: DUE MILIARDI DI EURO PER SALVARSI. QUESTA E' LA CIFRA CHE DEVE RASTRELLARE PER SALVARSI DAL CROLLO TOTALE.

All'indomani della salita di Mattarella i conti per Berlusconi sono stati aggiornati al rialzo: SERVONO DUE MILIARDI DI EURO PER SALVARSI. Con la perdita di Mediolanum ( le cui quote devo essere cedute FORZOSAMENTE PER LEGGE IN RELAZIONE ALLA CONDANNA A 4 ANNI DI CARCERE PER FRODE FISCALE ( AGOSTO 2013), e la provvisioria uscita dal Patto con Renzi, Mister B deve correre: il 9% di Mediaset e le Torri di Cologno non bastano a coprire i buchi . Il suo Partito Azienda non tira più, c'è in ballo il Ruby Ter ( corruzione di testimoni -  il Processo per la Compravendita di senatori sotto il governo Prodi sta cadendo nella solita prescrizione ( che lo ha già salvato per MILLS, Lodo Mondadori, SME, compravendita terreni di Macherio, ecc....) e le Regionali  promettono un bagno di sangue epocale con la sola allenza con lo schiavo Alfano ( L'antipasto sono state le regionali in Emilia -Romagna e Calabria: solo 200.000 voti raccolti senza l'aiuto dei collettori " di consenso" COSENTINO E DELL'UTRI FINITI ENTRAMBI IN CARCERE PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI STAMPO MAFIOSO......). Il mezzo miliardo sganciato per Mondadori, il miliardo di euro sganciato per i diritti della Coppa Campioni hanno devastato le casse regali che urgono contanti per le campagne elettorali, avvocati ed OLGETTINE che vengono continuamente e lautamente  remunerate senza sosta  per il silenzio sulle cene eleganti del biennio 2008-2010. Nemmeno Putin lo chiama più per i "suggerimenti" sullo scacchiere ucraino e con l'ISIS in Libia tutta la sua trattatistica con Gheddafi E' DIVENTATA CARTA DA CULO. Ecco perchè vuole  un miliardo e mezzo di euro per disfarsi del Milan, il gioiellino che dovrà essere sacrificato per non sprofondare nella merda più nera.

Forza Italia Puglia Commissariata, alleanza in Campania con lo schiavo e salta il banco con la Lega. Fitto pronto a prendersi il partito in macerie dopo il cappotto: 0-7 !!! (Lombardia,Lazio,Piemonte,Sicilia,Emilia Romagna, Sardegna e Calabria sono già andate al voto)

La grande disgregazione è iniziata: “Qua crolla tutto, non teniamo più assieme il partito. Non teniamo più assieme nulla. Le regionali saranno un bagno di sangue. I giudici si preparano a una nuova esecuzione”. Chi ha parlato con Berlusconi stamattina lascia trapelare l’ansia da incubo. Politico. Giudiziario. Un combinato disposto che rischia di essere fatale. Perché per la prima volta di fronte ai tribunali l’ex premier si presenta con dietro di sé un partito allo sbando. Gli episodi accadono ormai ad horas. A partire dal capogruppo al Senato Paolo Romani che si scaglia su Repubblica contro il capogruppo alla Camera: “Nel documento che Brunetta ha portato al Quirinale si leggono espressioni sbagliate. Non è stato votato e condiviso dai gruppi parlamentari”.

Ma soprattutto la Puglia pare una Vandea. Dopo che Berlusconi ha spedito l’ex senatore Luigi Vitali a commissariare il partito in Puglia si sono dimessi in massa i nove coordinatori locali del partito. Tutti. Gente con ventimila preferenze: “Il commissariamento – si legge nella nota congiunta - è un grave errore. Rimettiamo il nostro mandato, rassegnando dunque le dimissioni dai rispettivi incarichi”. Non era mai successo nella storia di Forza Italia un episodio del genere. Raffaele Fitto ci va giù durissimo contro Berlusconi, in un’intervista a Repubblica Tv: “La situazione è un po’ paradossale. Aver avuto ragione viene considerato il principale torto. Ora che abbiamo avuto ragione, parte un tentativo di epurazione”.

Già, epurazioni, dimissioni di massa. Nel paradosso c’è pure che Berlusconi ha provato a capire se ha in mano gli strumenti per “cacciare” Raffaele Fitto: espulsioni, sospensioni, provvedimenti disciplinari. Ma pure lo statuto è “farlocco”, mai ratificato da un congresso. E allora ha spedito un commissario in Puglia. È solo un capitolo, l’ennesimo, di un gioco al massacro. Perché, fanno notare i ribelli, senza Fitto Berlusconi ha messo la firma sula sconfitta elettorale. Non che con Fitto fosse certa la vittoria: “Ma – spiegano – Raffele è uno che faceva le liste di Forza Italia e organizzava liste civiche che prendevano il 15 per cento. Ora vuole fare Berlusconi? Faccia. Ma se perde, perde lui, non Raffaele”. È presumibile, a sentire gli umori, che a questo punto “Raffaele” non accenderà i motori in campagna elettorale, per poi tentare una marcia sule maceria di Forza Italia il minuto dopo.

Le macerie sembrano annunciate. Forza Italia rischia il cappotto: sette a zero. Secondo l’ultimo sondaggio piombato sulla scrivania di Arcore in Veneto, complice la popolarità di Zaia e il crollo del “sistema Mose”, gli azzurri sono sotto il dieci. E l’alleanza con la Lega non è affatto scontata dopo che, due giorni fa, Berlusconi ha chiuso l’accordo con Alfano in Campania. Il che compromette tutto. Perché l’aut aut di Salvini è inscalfibile: “O noi o Alfano”. E a questo punto sta organizzando le sue liste anche nel sud, a partire appunto dalla Campania: “C’è la fila” raccontano i leghisti a lavoro sull’operazione. Per la nuova Lega del Sud si offre parecchio ceto politico anche azzurro che sente l’odore della fine di un epoca. Ecco, se va bene Berlusconi perde sei a uno, se va male sette a zero. Ed è in questo clima che Fitto prepara l’ennesima resa dei conti. Mentre i mediatori tentano nuovi contatti con Renzi. Sia Gianni Letta sia Denis Verdini nei giorni scorsi hanno avuto abboccamenti con Lorenzo Guerini e Luca Lotti, ma non hanno sortito grandi effetti perché Berlusconi ha scelto lo spartito belligerante con palazzo Chigi. Tanto che nel palazzo si rincorrono le voci di un possibile approdo di Verdini al misto, voci che quelli attorno all’interessato smentiscono.

È questo l’esercito che Berlusconi ha dietro le spalle in vista dell’assalto finale delle procure. Ad oggi in pochi marcerebbero come due anni fa sulla procura di Milano. E sale ad Arcore il livello di paura: “Si sono rimessi in moto, vogliono farmi fuori”. L’ex premier è “terrorizzato” per le ultime mosse attorno al processo Ruby. Perché sul Ruby ter le perquisizioni alle olgettine hanno prodotto una “svolta”. Sono cioè stati acquisiti elementi che dimostrano che Berlusconi avrebbe continuato a pagare le ragazze per paura che dicessero la verità. È una svolta che investe il Ruby ter dove rischia, tra un mese, il rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari. Ma anche il Ruby 1. Perché se è così – e cioè che le ragazze sono state pagate per mentire – allora il Ruby 1 è falsato nelle testimonianze e nelle prove. Eccolo l’incubo di queste ore. Questa questione di legittimità arriva all’attenzione della Cassazione che, proprio sul Ruby 1, si pronuncerà il 10 marzo. La paura degli avvocati di Berlusconi è che, alla fine, l’Alta corte possa optare per il rinvio in Appello del processo. Altro che libertà riconquistata il 9 marzo, con la fine dei servizi sociali.