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Ha incontrato reduci, conosciuto sopravvissuti, visitato musei, archivi, biblioteche alla ricerca di testimonianze figurate dei lager per alimentare nuovamente la coscienza civile. Un libro-testimonianza che, nonostante l’inattualità estetica, non indebolisce un contenuto che rimane comunque di straordinaria intensità e verità, un lavoro impegnativo durato molti anni che racconta di corpi martoriati, di occhi spalancati dal terrore, di bambini derubati della loro spensieratezza, “senza vuote parole. Senza retorica. Così come senza parole e senza retorica hanno saputo resistere gli autori di queste immagini, tremende ‘testimonianze’ di una immane tragedia. Atti di accusa, ma anche inequivocabili messaggi di ieri per l’oggi”, conclude Primo Levi.