<

Juventus, falsa partenza: ko con i dilettanti. Marotta: "Vidal non si discute"

La prima di Allegri è caratterizzata dal sorprendente ko (3-2) con il Lucento. "Ma ho ricevuto buone indicazioni", commenta il tecnico che ha schierato una difesa a quattro. L'ad bianconero parla del cileno: "Non c'è nessun allarmismo, le sue dichiarazioni sono state anche fraintese".

TORINO - Falsa partenza. La Juve finisce ko (3-2) in occasione della prima amichevole dell'era Allegri, a Vinovo, contro i non irresistibili dilettanti del Lucento. Certo, gli alibi non mancano - le gambe imballate dalla preparazione, l'assenza dei nazionali, i quattro pali colpitio da Giovinco (due), Tevez e Pereyra -, ma era lecito aspettarsi qualcosa in più dai bianconeri, nell'occasione in orange. La Juve è andata sotto al 7' (colpo di testa di Coppo) come era già successo nell'estate 2011 in occasione della prima amichevole della gestione Conte (ma con la Rappresentativa Val Susa finì 12-1). In evidenza Llorente, che con due gol di sinistro ha ribaltato la situazione al termine del primo tempo. Ma nel secondo tempo però, con la squadra trasformata dai cambi, sono arrivate due reti del Lucento (75' Cavazzi e all'86' Cretazzo) per il definitivo 3-2. Curiosità per il modulo scelto da Allegri che, in mancanza dei cardini della difesa a tre (i nazionali Barzagli, Bonucci e Chiellini) ha schierato un 4-3-2-1: Motta, Sorensen, Ogbonna e il giovane Barlocco davanti a Storari, Pepe, Marrone e Padoin a centrocampo, Giovinco e Tevez tra le linee e Llorente unica punta. "Difesa a quattro? Oggi avevo a disposizione un gruppo ridotto ma come ho già detto non sarebbe intelligente stravolgere un impianto di gioco (3-5-2, ndr) che funziona", è il primo commento di Allegri.

"Al di là del risultato, ho ricevuto buone indicazioni soprattutto nel primo tempo - prosegue il tenico- . Le gambe erano pesanti, abbiamo sbagliato molti gol, ma ho comunque visto una buona condizione generale dopo quindici giorni di lavoro. Difficile dare valutazioni sulla squadra in mancanza dei nazionali, ma vedo tanta voglia di lavorare e vincere. Vogliamo fare grandi cose in Italia e in Europa". Sempre aperto intanto il caso Vidal, con il giocatore atteso ad un confronto nella giornata di lunedì con la società e l'allenatore: "Vidal? Non sono assolutamente preoccupato di perderlo. La società sta rinforzando una rosa già competitiva, sono molto contento"

Di Vidal ha parlato anche Beppe Marotta: "Arturo è contento di stare con noi. Non ci sono motivi per pensare a una sua partenza". L'ad della Juventus blinda - almeno a parole - il centrocampista cileno. "L'anno scorso abbiamo rinnovato il contratto di Arturo a testimonianza della reciproca volontà di prolungare il rapporto. L'intervista di ieri è stata carpita in modo fugace, forse il giocatore è stato anche frainteso: non c'è nessun allarmismo particolare. Dopo il rapido recupero post infortunio al ginocchio per giocare i Mondiali, Vidal ora ha bisogno di ritrovare la condizione fisica dell'anno scorso. Ma sulle sue qualità non si discute, come sul suo senso di appartenenza alla causa bianconera". Lunedì, quando Vidal tornerà a Vinovo insieme agli altri nazionali (tutti tranne Pogba ed Evra, attesi giovedì), è previsto un confronto con l'allenatore e la dirigenza: "Se Arturo dovesse chiedere di essere ceduto sarei sorpreso - prosegue Marotta -. E' un'ipotesi remota, alla quale non voglio nemmeno pensare. Vidal è esploso due anni fa in modo quasi inaspettato e oggi è uno dei giocatori più importanti del mondo. Abbinare il suo nome a un grande club è molto facile, ma non penso che lui abbia la volontà di lasciarci".

MAROTTA: "CERCHIAMO IL QUINTO ATTACCANTE" - Prosegue, intanto, il mercato in entrata. Il grosso è fatto: "Siamo soddisfatti di quanto è stato fatto sin qui, abbiamo centrato i nostri obiettivi. Ora vogliamo chiudere quanto prima la campagna, in modo da permettere ad Allegri di lavorare con grande tranquillità". Per completare il puzzle di Allegri mancano un difensore (Savic, Nastasic o Zapata) e un attaccante. Si raffredda la pista Eto'o: dopo alcuni sondaggi la Juve ha deciso di mollare la presa. Del resto Marotta aveva escluso un big: "Davanti ci manca un altro elemento, il quinto, considerando anche l'infortunio di Morata. Cerchiamo un profilo di livello medio. Romulo? 'Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco' come diceva Trattoni".

PEREYRA: "MI VOLEVA ANCHE L'INTER? MEGLIO LA JUVE" - La Juve ha ufficializzato l'ingaggio del 23enne argentino Roberto Maximiliano Pereyra, prelevato dall'Udinese in prestito oneroso (1,5 milioni) con diritto di riscatto fissato a 14 milioni più 1,5 di bonus. El Tucumano, che ha scelto il numero 37 già indossato in Friuli, rivela di aver preferito la Juve all'Inter, "perché quella bianconera è una grande squadra, che gioca sempre per vincere". I tifosi vedono in lui un possibile nuovo Camoranesi: "Mauro è stato un grande, mi ispiro a lui: vorrei ripetere quanto di buono è riuscito a fare alla Juve". Pereyra si dice "orgoglio di essere stato paragonato a Vidal dal mio ex compagno Di Natale: io e Arturo abbiamo delle cose in comune, anche se ognuno ha le sue caratteristiche specifiche". Nel giorno della presentazione alla stampa, il nuovo jolly del centrocampo bianconero promette di "segnare qualche gol in più dell'anno scorso" (appena 2 in 36 presenze; ndr). Magari con l'aiuto di Tevez ("un fenomeno") e Pirlo ("uno dei grandi campioni dai quali voglio imparare".

I tuoi dati, le tue regole: ecco ArkOS e Cozy, le nuvole personali