PURTROPPO PER LE
PSEUDO-Riforme, ok al Senato dei 100 nominati. Opposizioni via
dall’Aula, poi prove di dialogo
CRONACA ORA PER
ORA - Il premier: "Contento
per clima delle ultime ore. Il primo sì la prossima settimana". Il
Carroccio fuori dall'Aula per tutta la giornata. M5s: "Non
partecipiamo più ai lavori". Anche vendoliani fuori poi rientrano
Il Senato ha detto sì: non ci saranno più
parlamentari eletti dai cittadini a Palazzo Madama.
I 100 nominati saranno in larga parte scelti dai consigli regionali
(95), mentre 5 saranno di nomina presidenziale. L’Aula dopo ore di
bagarre, con le opposizioni dentro e fuori in polemica con il
governo e scontri con i commessi, ha approvato l’articolo 2 del
ddl Boschi che modifica la composizione strutturale
dell’assemblea. I sì sono stati 194, i no 26, otto gli astenuti
(Dodici dissidenti del Pd e altri due senatori della maggioranza:
uno di Ncd e uno di PI). Non erano presenti Lega Nord e
Movimento 5 stelle. Discussione sofferta e trascinata, ma
che procede tanto da far restare ottimista il presidente del
Consiglio Matteo Renzi: “Il primo via libera alla
riforma sarà già la prossima settimana”. Poi il testo dovrà passare
alla Camera (entro tre mesi) e in caso di modifiche, tornare a
Palazzo Madama. Poi il referendum ai cittadini che dovranno dare
l’ultima approvazione.
L’ennesima lunga giornata per i senatori ha visto
i partiti di minoranza uscire più volte dall’Aula in segno di
protesta. Su invito del presidente Piero Grasso, ad
un certo punto sono rientrati grillini e vendoliani, mentre il
Carroccio è rimasto sulla linea dura. Una mediazione poi saltata,
con i 5 stelle di nuovo fuori ad attaccare il ministro delle
Riforme: “Ci ha parlato per ultimi. Non parteciperemo più ai
lavori”. Un aventino a metà, con i grillini che assicurano saranno
presenti ogni giorno per lavorare a tutto il resto.
Il giorno dopo il caos (con una
senatrice di Ncd finita all’ospedale e un leghista svenuto e
assistito in infermeria) è anche quello
della conta dei colpevoli. Grasso ha annunciato un’istruttoria e ha
individuato i leghisti che ieri sono stati primi protagonisti della
bagarre serale. Ma contro Grasso si rivolge ora anche il Pd. “Non
sempre condivido le sue decisioni e la sua conduzione d’Aula – dice
il capogruppo del Pd Luigi Zanda in un’intervista
al Messaggero – Se non verranno ristabilite delle
condizioni civili, non violente, non rissose, di lavoro comune,
risulterà violentemente menomato il regolare svolgimento”.
19.16 – Cento senatori: “Violate le regole
parlamentari”
“Non si possono decidere le regole di convivenza, violando
sistematicamente le regole parlamentari. Da un orrore istituzionale
non può nascere una Costituzione”. Lo denunciano un centinaio di
senatori tra cui esponenti di PI, Fi, Sel, Lega, M5S in una lettera
in cui denunciano “la conduzione incerta dei lavori” e le “ingerenze
e provocazioni” di Renzi.
19.08 – Con approvazione articolo 2,
preclusi tutti gli emendamenti sul Senato elettivo
Con l’approvazione dell’articolo 2 del ddl costituzionale, sono
preclusi tutti gli emendamenti aggiuntivi che riguardano l’elezione
a suffragio universale e diretto del Senato. Lo ha reso noto il
presidente Pietro Grasso in Aula.
19.03 – Approvato l’articolo 2, modificata
la composizione del Senato: non sarà elettivo
L’Aula di Palazzo Madama ha approvato l’articolo 2 del ddl
costituzionale, che modifica la composizione del Senato e prevede
che i membri siano in tutto cento: 95 scelti dai consigli regionali
e cinque di nomina presidenziale. I sì sono stati 194, i no 26, otto
gli astenuti. Assenti M5S e Lega. L’Aula ha applaudito il sì.
18.57 – Renzi: “Pronti a far mancare i due
terzi per fare i referendum”
Le riforme saranno giudicate dai cittadini. L’assicurazione viene
rinnovata ancora oggi dal premier Matteo Renzi che per “blindare” il
referendum confermativo spiega che “siamo disposti anche a prendere
un impegno scritto in Parlamento. La maggioranza che sostiene questa
riforma – aggiunge usando un paradosso – è disponibile, anche se
avesse i numeri (ovvero il consenso dei 2/3 del Parlamento, ndr.), a
far mancare qualche numero” per lasciare l’ultima parola ai
cittadini.(
18.21 – Bocciato l’emendamento per abolire
i senatori a vita
Abolire i senatori di nomina presidenziale. Lo chiedeva un
emendamento a prima firma della dem Lucrezia Ricchiuti e sostenuto
da 33 senatori di Pd, Sel e Italia lavori in corso. La proposta di
modifica è stata bocciata con 165 no, 38 sì e 4 astenuti. “Questo
emendamento – ha affermato Ricchiuti – non è contro i nostri
senatori a vita Ciampi, Monti, Rubbia, Cattaneo e Piano. Ma avere
cinque senatori su cento di nomina presidenziale avrebbe
un’incidenza ben maggiore che averne cinque su 315″.
18.21 – Aventino Lega e M5s, votazioni a
raffica sull’articolo 2
Complice ‘l’Aventino’ di Lega e M5S, si vota a raffica sugli
emendamenti all’art. 2 del ddl riforme in Aula al Senato. Mancano
circa 300 emendamenti alla fine del volume che concerne il secondo
articolo del ddl, che potrà, salvo sorprese, essere così messo in
cassaforte dal governo entro questa sera. La rapidità delle
votazione è dovuta anche al fatto che, almeno per oggi, sembra
matematicamente impossibile che il Governo vada sotto, anche si vota
a scrutinio segreto: con l’assenza di Lega e 5S, per ora la strada è
spianata.
17.56 – Renzi: “Primo ok alle riforme la
prossima settimana”
“Siamo fiduciosi” che il primo ok alle riforme “possa arrivare la
prossima settimana”. Così il premier Matteo Renzi. “Non si tratta –
ha sottolineato – solo di ridurre il numero di persone che fanno
politica ma la modifica delle regole dimostra che la politica è in
grado di cambiare, è il pin per accendere il telefonino, poi viene
tutto il resto”.
17.52 – Renzi: “Disponibili a dialogare,
ma facciamo le riforme”
“Noi siamo disponibili a dialogare con tutti, partendo dal
presupposto che l’Italia deve realizzare le riforme per acquisire
credibilità all’estero. E poi la politica che riforma se stessa ha
l’autorevolezza per chiedere agli altri attori sociali di non
chiudersi in una difesa corporativista”. Così Matteo Renzi sulle
aperture sulle riforme.
17.49 – La Lega oggi non rientrerà in Aula
per i lavori al Senato
La Lega per oggi non rientrerà in Aula per partecipare ai lavori sul
ddl riforme. Lo afferma il capogruppo Gian Marco Centinaio,
sottolineando come, nell’incontro con Maria Elena Boschi, siano
state presentate 10 proposte del Carroccio sulle riforme.
“Aspettiamo una risposta ma la nostra posizione resta negativa” sul
ddl, aggiunge.
17.36 – Renzi: “Soddisfatto del clima di
dialogo delle ultime ore”
“Le riforma stanno andando avanti e sono molto soddisfatto e spero
che il clima di dialogo consenta di recuperare e duri anche la
prossima settimana che sarà conclusiva”. Così Matteo Renzi
illustrando lo Sblocca Italia in conferenza stampa.
17.23 – Romani: “La prossima settimana
incontro Renzi-Berlusconi”
“L’incontro tra il presidente del Consiglio e Berlusconi penso si
terrà la settimana prossima”. Lo dice il capogruppo di FI al Senato
Paolo Romani. “E’ normale – spiega – che i protagonisti” del patto
del Nazareno “si vedano a intervalli regolari per fare un check
sullo stato di salute dell’accordo”.
17.09 – M5S: “Non parteciperemo più ai
lavori”
“Non parteciperemo mai più ai lavori sul ddl riforme: nel momento in
cui oggi è stata annullata l’ipotesi di un Senato elettivo ci
concentreremo sulle questioni sostanziali” del Paese. Lo annuncia il
capogruppo M5S Vito Petrocelli giungendo in sala stampa e davanti
alle tv assieme a tutti i senatori del gruppo pentastellato.
16.31 – M5s: “Usciamo dall’Aula, la Boschi
ci ha chiamato per ultimi e solo per telefono”
Il M5S lascia nuovamente l’Aula del
Senato. Ad annunciarlo è il capogruppo Vito Petrocelli che
sottolinea come il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi abbia
incontrato le altre opposizioni ma non abbia “voluto” vedere i 5S.
“Questa era l’ultima cosa che potevamo tollerare, Renzi si gingilli
pure con i suoi tweet”, sbotta Petrocelli.
16.26 – Boschi ha visto anche senatori
Lega e telefonato al M5s
Nell’ambito delle consultazioni per favorire il clima politico in
aula sul ddl riforme, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi
ha visto i senatori della Lega e ha avuto un contatto telefonico con
il Movimento Cinque Stelle.
16.24 – Anche Mucchetti ritira il suo
emendamento. M5s lo fa suo, bocciato
Anche il senatore del Pd Massimo Mucchetti, ha ritirato un suo
emendamento al ddl Riforme sull’elezione diretta del nuovo Senato,
dopo che lo stesso era stato fatto in precedenza da Vannino Chiti.
“Spero serva per arrivare a un compromesso alto”, ha spiegato l’ex
giornalista. La senatrice del Movimento 5 stelle Paola Taverna ha
allora chiesto di fare suo l’emendamento Mucchetti, che è stato
quindi bocciato con voto palese.
16.16 – Centinaio: “La Lega resta fuori
dall’Aula”
“Resteremo fuori dall’Aula insieme con gli esponenti di Italia
lavori in corso finché da parte del governo e della maggioranza non
ci sarà un atteggiamento ragionevole su temi importanti. Finora
hanno fatto scempio di ogni proposta bocciando la diminuzione del
numero dei deputati e scippando del diritto di voto i cittadini. Noi
siamo pronti a confrontarci nel merito delle questioni perché se
questo è il nuovo Senato, allora meglio abolirlo”. Lo afferma Gian
Marco Centinaio, capogruppo della Lega al Senato.
16.13 – Chiti ritira emendamento su Senato
elettivo
“Il mio emendamento riguarda il modello elettorale del Senato”,
prevedendo l’elezione diretta: “Questa mattina è stato discusso” e
bocciato “un emendamento precedente” sullo stesso tema e “non credo
che votare 12 volte la stessa proposta la faccia accettare le altre
11. Prendo atto di questo e ritiro il mio emendamento”. Lo annuncia
il senatore del Pd Vannino Chiti prendendo la parola alla ripresa
della seduta in Aula. “Inviterei a farlo anche Minzolini e altri,
che hanno presentato emendamenti simili”, aggiunge.
16.02 – Zanda: “Obiettivo approvare entro
l’8 agosto”
“L’obiettivo resta quello” dell’approvazione del “ddl entro l’8
agosto”. Lo afferma il capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda
sottolineando come sia “importante che la discussione in Aula sia
concentrata su alcuni emendamenti”, per affrontare nel merito i
punti della riforma.
15.59 – Al Senato incontro tra Boschi e
Sel
E’ in corso a Palazzo Madama un incontro tra il ministro Maria Elena
Boschi e la capogruppo di Sel Loredana De Petris, per cercare
un’intesa su alcune modifiche condivise al ddl costituzionale di
riforma del Senato. Lo si apprende da fonti parlamentari.
15.34 – Renzi: “Disposto a modifiche, ma
opposizioni aprano”
Matteo Renzi, nel pranzo a Palazzo Chigi, con i capigruppo di
maggioranza avrebbe concordato, a quanto si apprende da fonti
parlamentari, ad aprire a modifiche alla riforma del Senato
sull’immunità e sulla platea per eleggere il Capo dello Stato a
fronte di un’apertura delle opposizioni a venire meno
all’ostruzionismo in Aula. Il dialogo, secondo la maggioranza
parlamentare, si può aprire, oltre che su immunità e platea per
l’elezione del Capo dello Stato, anche sui referendum, i temi su
cui, spiega uno dei partecipanti all’incontro, c’è sempre stata
apertura ma “la differenza è che ora, grazie anche al Canguro, le
opposizioni si sentono meno forti e sono quindi più disponibili a
confrontarsi, rinunciando all’ostruzionismo”. Al pranzo con il
premier hanno partecipato il presidente del Pd Luigi Zanda, il
capogruppo Ncd Maurizio Sacconi, i capigruppo Sc e Pi Gianluca Susta
e Lucio Romano e il capogruppo delle Autonomie Karl Zeller.
15.30 – Incontro Renzi-capigruppo:
“Chiudere le votazioni sull’articolo 2 entro notte”
Chiudere le votazioni sull’articolo 2 entro stanotte. E’ l’obiettivo
che, a quanto si apprende da fonti parlamentari, il premier Matteo
Renzi ed i capigruppo di maggioranza si sono prefissati nel pranzo
svoltosi a Palazzo Chigi. Nella riunione si è concordato, in caso si
riuscisse entro stanotte a finire le votazioni sull’art.2 della
riforma del Senato, di approvare domani mattina il decreto carceri e
consentire una pausa nel week-end ai senatori “perchè – spiega uno
dei partecipanti all’incontro – la stanchezza ha già causato dei
colpi di testa”. La prossima settimana, se la riforma del Senato
procede spedita, la maggioranza pensa di approvare a metà settimana
i ddl P.A e Competitività, modificati alla Camera, per poi chiudere.
15.04 – I capigruppo di maggioranza al
Senato a Palazzo Chigi da Renzi
I capigruppo di maggioranza al Senato sono a Palazzo Chigi a
colloquio con il premier Matteo Renzi per definire eventuali
modifiche alla riforma del Senato da condividere con le opposizioni.
14.23 – Sel: “Finalmente disponibilità a
confronto da parte del governo”
“Finalmente è arrivato un primo segnale di disponibilità non solo da
parte dei relatori, ma, ed è questa la vera novità, da parte del
Governo. Siamo disponibili a confrontarci per giungere a quelle
mediazioni alte che servono a costruire quello spirito costituente
che fino ad oggi è mancato”. Così Loredana De Petris, capogruppo Sel
al Senato.
13.43 – Grasso sospende la seduta fino
alle 16
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha sospeso i lavori
dell’aula del Senato fino alle 16. In un clima più disteso rispetto
a questa mattina, con il rientro nell’emiciclo di Sel e M5S, Grasso
ha accolto la richiesta del governo di fermare i lavori per dare
modo ai relatori e all’esecutivo di approfondire i punti più
importanti degli emendamenti che saranno esaminati nel pomeriggio.
13.41 – Boschi: “Governo disponibile al
dialogo su alcuni temi”
“Manteniamo la disponibilità del governo al dialogo e al confronto
su alcuni temi rimasti aperti” e inerenti agli articoli superiori al
2. Lo afferma il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi in Aula
annunciando la disponibilità ad accogliere la richiesta del senatore
Pd Tocci di sospendere l’Aula fino alle ore 16.
13.36 – Respinto l’emendamento Chiti per
l’elettività del Senato
L’aula del Senato ha respinto l’ emendamento 2.1360 a prima firma
del ‘dissidente’ Pd Vannino Chiti sull’elettività dei membri del
futuro Senato in ciascuna Regione. La proposta ha ottenuto 157 voti
contrari, 67 favorevoli e 27 astenuti.
13.16 – La Lega Nord resta fuori
dall’Aula, c’è solo la senatrice Bisinella
C’è solo la senatrice Patrizia Bisinella a presidiare i banchi della
Lega Nord in Aula al Senato, a testimonianza del fatto che, a
dispetto del M5S e di Sel, il gruppo del Carroccio respinge, di
fatto, l’invito a rientrare del presidente Pietro Grasso. “Il
dibattito è stato strozzato e impedito, alla luce di quanto
avvenuto, non riteniamo più di appoggiarvi”, ha affermato Bisinella
spiegando che resterà, sola, a votare gli emendamenti presentati
dalla Lega al ddl Boschi. Anche Roberto Calderoli, relatore del ddl
riforme insieme alla senatrice Anna Finocchiaro, è rimasto in Aula.
13.05 – De Petris (Sel): “Rientriamo
perché ci è stata ridata la voce”
“Rientriamo in Aula per poter esprimere la nostra posizione, perché
ci è stata ridata la voce”. Lo ha detto la capogruppo Sel Loredana
De Petris, intervendendo in Aula dopo averla abbandonata qualche
minuto fa
13.03 – Le opposizioni rientrano in Aula
su invito di Grasso
Le opposizioni sono rientrate in Aula accogliendo l’invito del
presidente Pietro Grasso, che durante la pausa ha contattato i
capigruppo per chiedere che tornassero a partecipare ai lavori. Il
rientro di Grasso in Aula è stato seguito così da quello delle
opposizioni. “Per le riforme c’è bisogno del contributo di tutti”,
ha sottolineato Grasso. “Ho utilizzato la mia prima assenza
dall’Aula per venire incontro all’invito che da più parti è venuto,
anche in Aula, perché i senatori dell’opposizione rientrassero e
vedo con piacere che sono rientrati, perché per le riforme
costituzionali c’è bisogno del contributo di tutti, naturalmente nei
tempi consentiti”, ha spiegato Grasso dopo esser tornato a
presiedere l’Aula. La mediazione è quindi avvenuta nel periodo, di
circa un’ora, in cui Grasso si è assentato dall’Aula. Al suo
intervento è seguito quello della capogruppo Sel De Petris, che ha
affermato: “ci è stata ridata la voce”.
12.56 – Grasso rientra in Aula dopo breve
pausa
Solo una breve pausa per Pietro Grasso. Il presidente del Senato
dopo quattro giorni infuocati e sedute fiume, questa mattina ha
avviato i lavori dell’assemblea, chiamata a esaminare gli
emendamenti al disegno di legge di riforme costituzionali, per poi
lasciare lo scranno più alto dell’emiciclo alla vicepresidente
Valeria Fedeli. L’ex magistrato, duramente contestato anche oggi, ha
ripreso la conduzione dei lavori.
12.28 – L’invito di Chiti (Pd) alle
opposizioni: “Tornate in Aula”
Il senatore Pd, Vannino Chiti, ha invitato le opposizioni a
rientrare in Aula per partecipare al voto sugli emendamenti al ddl
Riforme. Lo ha fatto intervenendo in Aula, dove mancano i senatori
di Sel, Lega e Movimento 5 stelle.
12.17 – Ancora canguro al Senato, decaduti
1295 emendamenti
Il canguro salta ancora in aula al Senato, decadute 1295 norme,
tutte sulla riduzione del numero di parlamentari. Procede spedito il
voto degli emendamenti al disegno di legge di Riforma costituzionale
grazie alla prassi tanto discussa negli scorsi giorni, secondo la
quale decadono tutte le norme di modifica collegate per tema a un
emendamento bocciato. Inoltre la mancanza delle opposizioni in aula
sta facendo decadere tutti gli emendamenti a firma dei senatori
assenti. Al momento si sta esaminando l’emendamento 1318 a prima
firma di Antonio Azzolini del Nuovo centrodestra, che modifica
l’articolo 57 della Costituzione. Governo e relatore, Anna
Finocchiaro, hanno dato parere contrario.
11.44 – Blog Grillo: “Grasso è un grigio
funzionario governativo”
“Grasso è un “fascista” come afferma un senatore della Lega? No, più
semplicemente è un grigio funzionario governativo incaricato di fare
del regolamento stracci per la polvere. Un qualsiasi Oblomov (il
personaggio di Cechov) dimessosi dal suo posto di funzionario per
timore del rimprovero del suo capoufficio a causa di un piccolo
errore commesso. Però molto più disinvolto perché più lesto nel
servire il suo zar per fas et nefas” (con mezzi leciti e illeciti,
ndr). E’ quanto si legge in un post di Aldo Giannulli pubblicato sul
blog di Beppe Grillo.
11.41 – Vuoti anche i banchi M5s, in Aula
ci sono solo maggioranza e Fi
Banchi vuoti anche nella fetta di emiciclo dove solitamente siede il
gruppo del M5S che, dopo aver messo il bavaglio e annunciato che non
parteciperà ai lavori per protestare contro la conduzione del
presidente Pietro Grasso, ha abbandonato l’Aula così come Lega, Sel
ed e buona parte degli ex M5S. In Aula quindi, al momento siedono e
discutono degli emendamenti all’art.2 del ddl riforme solo i
senatori della maggioranza.
11.39 – Stucchi (Lega): “Grasso ha la
sindrome di Calimero”
“Ogni volta che si parla della qualità della gestione dei lavori
d’aula, Grasso pensa che si stia facendo una critica a lui
evidentemente per la consapevolezza della sua manifesta incapacità.
I latini dicevano excusatio non petita, accusatio manifesta. Ho
cercato di spiegare al presidente Grasso che anche lui può
sbagliare. Ho capito però una cosa: è vittima della ‘Sindrome Di
Calimerò “. Lo dichiara il senatore della Lega Nord, Giacomo
Stucchi.
11.38 – Emendamenti articolo 2, c’è un
voto segreto (ma non le opposizioni)
Terminate in aula le votazioni sugli emendamenti aggiuntivi
all’articolo 1, i senatori stanno esaminando gli emendamenti
all’articolo 2 al ddl riforme sulla composizione del Parlamento. E’
arrivato in votazione un emendamento di Massimo Mucchetti,
“dissidente” Pd sul testo scaturito dalla commissione, che sarà
votato per parti separate: su quella relativa alle minoranze
linguistiche c’è lo scrutinio segreto. Tuttavia in questo momento in
Aula non ci sono più le opposizioni.
11.32 – Terminato l’esame dell’articolo 1
del ddl Riforme
In un clima ancora rovente, l’aula del Senato ha terminato l’esame
dell’articolo 1 del disegno di legge che riforma il Senato e il
Titolo V della Costituzione ed è passata a illustrare gli
emendamenti al numero 2, relativo alla composizione ed elezione del
Senato.
28 – Centinaio (Lega): “Non abbiamo più
diritto di parola”
“Anche oggi siamo partiti con il piede sbagliato. La gestione di
Grasso è disastrosa. Non abbiamo più diritto di parola. Finché
continuerà così la Lega non rientrerà in aula. Se Grasso vuol
proseguire a fare il super commissario allora smetta di presiedere
l’aula”. Lo ha detto Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega
Nord al Senato, spiegando le ragioni “che ci hanno costretto ad
abbandonare l’aula”.
11.14 – De Petris (Sel): “Io relatrice di
minoranza e Grasso mi ha tolto la parola. Gravissimo”
“Lasciamo i lavori perché non sono garantite le condizioni per un
confronto democratico”. Lo afferma la capogruppo Sel Loredana De
Petris annunciando che il suo gruppo abbandona l’Aula del Senato.
“Grasso mi ha tolto la parola come relatrice di minoranza, un fatto
gravissimo inaccettabile”, protesta De Petris.
10.56 – Anche Sel abbandona i lavori del
Senato: “Non c’è democrazia”
“Lasciamo i lavori perchè non sono garantite le condizioni per un
confronto democratico. #RiformaSenato #opensenato #SEL”. È quanto
scrive sul proprio profilo Twitter, la senatrice Sel, Loredana De
Petris, il relazioni ai lavori del Senato sul ddl Riforme.
10.52 – La Lega lascia l’Aula: “Ma non è
un Aventino”
La Lega esce dall’Aula e non parteciperà al voto ai restanti
emendamenti al ddl Riforme. Lo ha annunciato il senatore Sergio
Divina (Lega Nord) durante i lavori dell’Aula. “Non è un Aventino”,
ha spiegato Divina, sottolineando che la Lega non condivide la
modalità di conduzione dei lavori dell’Aula. Sono proprio 11
senatori della Lega ad essere stati individuati dal presidente
Pietro Grasso come responsabili degli incidenti di ieri. Anche il
M5s non sta partecipando al voto. ”O ci venite a dire che si cambia
registro, o non partecipiamo più ai lavori, non si è mai visto
procedere a riforme costituzionali con questa violenza” che si sta
affrontando come un “regolamento di condominio” ha detto Divina.
10.50 – Riprendono le votazioni, stretta
di Grasso sugli interventi
Richiami all’ordine, stretta sugli interventi, permessi in buona
parte ai meri capigruppo, piglio deciso: il presidente Pietro Grasso
tenta così di scandire in maniera regolare i tempi dei lavori
dell’Aula dove, finora, sono stati già diversi gli emendamenti –
aggiuntivi all’art. 1 – votati. Ma le proteste non sono certo
finite, con Lega e M5S, soprattutto in trincea. Mentre Augusto
Minzolini, senatore FI, sottolinea: “quanto sta avvenendo è una
parodia”.
10.43 – M5s in Aula con il bavaglio: non
partecipa ai lavori e non vota emendamenti
“A queste condizioni il gruppo del M5s non parteciperà ad alcun
lavoro e non voteremo più nessuno degli emendamenti”. Lo annuncia il
capogruppo M5S al Senato, Vito Petrocelli, mettendo un bavaglio per
protestare contro la conduzione del presidente Pietro Grasso in
Aula. “Ne prendiamo atto”, è la replica di Grasso.
10.38 – M5s: “A queste
condizioni non voteremo alcun emendamento”
“A queste condizioni il M5S non voterà nessuno dei prossimi
emendamenti”. Lo ha annunciato il capogruppo del M5S al Senato, Vito
Petrocelli, durante la votazione degli emendamenti al ddl sulle
riforme costituzionali.
10.36 – Richiamati 11
senatori leghisti
Centinaio, Divina, Consiglio, Candiani, Arrigoni, Bisinella, Crosio,
Tosato, Stefani, Bellot, Munerato: sono gli 11 senatori nominati dal
presidente del Senato, Pietro Grasso, di cui “il Consiglio di
presidenza ha deliberato di stigmatizzare e di censurare i
comportamenti”, come spiegato dallo stesso Grasso in apertura di
seduta odierna. Il presidente ha preannunciato per loro
“l’irrogazione delle più gravi sanzioni” previste dal Regolamento.