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  INTERNOTIZIE

Nucleare Iran, raggiunto accordo. Obama: “Teheran non avrà la bomba atomica”. Israele: “Resa Occidente a asse del male”

Nucleare Iran, raggiunto accordo. Obama: “Teheran non avrà la bomba atomica”. Israele: “Resa Occidente a asse del male”

 
L'intesa annunciata a Vienna. Lo storico accordo, che nelle intenzioni del 5+1 è mirato a impedire a Teheran di produrre l’arma atomica per almeno 10 anni, prevede la revoca delle sanzioni in cambio di significative riduzioni dell’entità del programma nucleare. L'ira di Israele: "Resa dell'Occidente all'asse del male". Putin: "Ora Usa rinuncino a scudo anti-missili in Europa"

“Accordo raggiunto sul nucleare iraniano“. L’annuncio è arrivato dal direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), Yukiya Amano, che ha precisato che il documento è stato firmato dal vice presidente iraniano Ali Akbar Salehi. Gli ostacoli sono quindi stati superati: a Vienna l’Iran e il ‘5+1′ (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna e Germania) hanno trovato il punto di incontro sul programma nucleare di Teheran. Su Twitter l’ufficio del presidente iraniano Hassan Rohani ha pubblicato foto della firma della “roadmap” con funzionari iraniani e Amano. “Iran e Aiea – si legge nel tweet – concordano di accelerare la cooperazione con l’obiettivo di risolvere completamente tutte le questioni”.

Obama: “Intesa basata su verifiche, non sulla fiducia”
“Grazie a questo accordo l’Iran non sarà in grado di sviluppare la bomba atomica – ha detto Barack Obama, presentando gli elementi cruciali dell’intesa – se Teheran lo violerà tutte le sanzioni saranno ripristinate e ci saranno serie conseguenze“. L’intesa “non si basa sulla fiducia, ma sulle verifiche – ha assicurato il presidente americano – gli ispettori saranno in grado di accedere a tutti i siti sospetti e saranno in grado di verificare” tutto quanto è previsto dall’accordo. Ora il Congresso Usa avrà 60 giorni di tempo per approvare il testo e Obama sa che non sarà facile: “Porrò il veto a qualsiasi legge che impedirà l’attuazione dell’accordo”, ha annunciato il capo della Casa Bianca.

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Rohani: “Raggiunti tutti i nostri obiettivi”
“Tutti i nostri 4 obiettivi sono stati raggiunti – ha commentato il presidente iraniano Hassan Rohani, in un discorso alla Nazione – il primo era proteggere la capacità nucleare, la tecnologia nucleare e l’attività nucleare. Il secondo era porre fine alle sanzioni disumane e tiranniche, il terzo era occuparci di tutte le risoluzioni che dal nostro punto di vista erano inique. Il quarto era quello di far uscire il dossier nucleare dal capitolo VII e sulla base dell’accordo concluso oggi e sulla base del piano d’azione congiunto”. “Il regime delle sanzioni non ha mai raggiunto i suoi obiettivi – ha proseguito Rohani – ma ha inciso negativamente sulla vita della gente”. “Tutto il mondo diceva che l’Iran produceva armi di distruzione di massa”, ha aggiunto il presidente iraniano, rallegrandosi poi perché con l’accordo “siamo a un nuovo capitolo”.

Mogherini: “Segnale di speranza per il mondo intero”
“Penso che questo sia un momento storico, stiamo raggiungendo un accordo che non è perfetto, ma è quello che potevamo raggiungere”, ha affermato il capo della diplomazia iraniana, Mohammad Javad Zarif, parlando da Vienna all’apertura dei lavori della riunione plenaria Iran e Paesi del ‘5+1′, dopo l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Federica Mogherini, secondo cui “questa è una decisione che può aprire la strada a un nuovo capitolo delle relazioni internazionali. Penso che questo sia un segnale di speranza per il mondo intero”. L’accordo produrrà “effetti positivi a livello globale e nella regione”, ha commentato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Cosa prevede l’accordo
Lo storico accordo, che nelle intenzioni del 5+1 è mirato a impedire a Teheran di produrre materiale sufficiente per la costruzione di un’arma atomica per almeno 10 anni, garantirà a Teheran la revoca delle sanzioni in cambio di significative riduzioni dell’entità del suo programma nucleare. Secondo l’agenzia iraniana Irna, gli impianti nucleari resteranno operativi: “L’Iran continuerà l’arricchimento, così come proseguiranno la ricerca e lo sviluppo alle principali centrifughe”.

Secondo quanto riportato il testo dell’intesa pubblicato sul sito del ministero degli Esteri russo, “per 10 anni, in base al piano sull’arricchimento, le attività iraniane riguarderanno solo le centrifughe IR-4, IR-5, IR-6 e IR-8″. Il programma di Teheran verrà sottoposto a ispezioni per accertare il rispetto degli impegni: l’Aiea potrà avere accesso ai siti sospetti nel giro di 24 giorni. In caso di violazioni dell’intesa raggiunta a Vienna, le sanzioni verrebbero reintrodotte entro 65 giorni. L’accordo include un compromesso tra Washington e Teheran che permetterà agli ispettori Onu di chiedere di visitare anche i siti militari iraniani. L’embargo Onu sulle armi resterà in vigore per 5 anni, mentre le sanzioni Onu che impediscono l’acquisto di missili per 8 anni. Ma “forniture di armamenti all’Iran sono possibili con il consenso del Consiglio di sicurezza dell’Onu”, ha spiegato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov. Giusto ad aprile Mosca ha tolto l’embargo alla vendita di missili S-300 a Teheran.

L’ira di Israele: “Resa dell’Occidente all’asse del male”
Israele
“impiegherà ogni mezzo diplomatico per impedire la conferma dell’accordo sul nucleare iraniano”, fa sapere in un comunicato il vice ministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely. L’intesa “è uno storico accordo di resa dell’Occidente all’asse del male guidato dall’Iran” perché “le implicazioni dell’accordo nell’immediato futuro sono molto gravi. – aggiunge Hotovely – l’Iran continuerà a diffondere la metastasi delle sue cellule terroristiche in tutte le direzioni, continuerà a infiammare il Medio Oriente e, quel che è ancora peggio, farà un gran passo per diventare uno Stato sulla soglia del nucleare“. Duro anche il premier israeliano Benyamin Netanyahu, che ha convocato per il pomeriggio a Gerusalemme il consiglio di difesa del proprio governo: “Un errore grave di portata storica”. Naftali Bennett, leader  del partito nazionalista Focolare ebraico, è andato oltre su Twitter: “Il 14 luglio 2015 è nata una superpotenza terroristica nucleare. Israele si difenderà”.

Putin: “Ora Usa rinuncino allo scudo anti-missili in Ue”
Grazie all’accordo “il mondo ha tirato un grosso sospiro di sollievo”, ha detto Vladimir Putin citato dall’agenzia Tass. Il presidente russo ritiene che ritiene che l’intesa darà alle relazioni bilaterali tra Mosca e Teheran “un nuovo potente impulso”. Lavrov ha spiegato che ora la Russia si aspetta che gli Usa rinuncino a creare uno scudo di difesa missilistica in Europa, concepito contro ‘Stati canaglia’ come Iran e Corea del nord.

Ex Birmania, Cuba, Iran: la svolta di Obama
Questo con l’Iran, dopo il disgelo con la ex Birmania e con Cuba – come evidenziano i media in Usa – è il terzo accordo per Obama che cambia profondamente le relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e i Paesi con cui il dialogo era sospeso da decenni. L’Iran – sottolinea sempre il New York Times – di questi tre Paesi è il più importante dal punto di vista strategico. E’ il solo, infatti, con un programma nucleare ed è nella ‘lista nera’ degli Stati ritenuti sponsor del terrorismo.

 

Calciomercato, Milan punta Romagnoli e la Roma vuole Dzeko – Tutte le trattative AL 12 LUGLIO 2015

Calciomercato, Milan punta  Romagnoli e la Roma vuole Dzeko – Tutte le trattative

 
La Lazio incassa 6 milioni come indennizzo per l'affare Zapata: Borini sempre più vicino. Galliani non smette di sognare Ibra, Sabatini deve vendere prima di comprare. Inter tra Salah e Jovetic mentre il Liverpool ha un problema: nessuno vuole Balotelli

I soldi del Monaco per strappare Alessio Romagnoli alla Roma e continuare a sognare Zlatan Ibrahimovic. Il volo di Sabatini per portare Edin Dzeko nella Capitale, mentre sull’altra sponda del Tevere si punta a chiudere per Fabio Borini. É un puzzle di tessere concatenate quello che sta andando in onda tra Monaco, Milano e Roma. Nel frattempo all’estero il Liverpool non trova acquirenti per Mario Balotelli e il Boca Junior si prepara a presentare Carlos Tevez.

Addio al Faraone per fare sognare il Milan
L’arrivo di El Shaarawy nel principato di Monaco è un’operazione da 16 milioni di euro: tre arriveranno subito nelle casse rossonere come indennizzo per il prestito secco, 13 sono quelli che Leonardo Jardim dovrà sborsare alla fine della prossima stagione per riscattare il Faraone. Un’opzione che il Monaco dovrà esercitare obbligatoriamente se l’esterno italo – egiziano giocherà almeno 15 partite: una clausola inserita a causa dei continui infortuni del calciatore azzurro. Che se tornerà in condizione ottimale, sarà una pedina fissa dell’undici del Principato. Col Monaco El Shaarawy ha firmato un quinquennale da 3 milioni a stagione, cioè 600mila euro in più rispetto allo stipendio rossonero: il trasferimento, in pratica è convenuto e tutti. Soprattutto al Diavolo che adesso torna prepotentemente a bussare alla Roma: dopo averlo lanciato nella Sampdoria, Sinisa Mihajlovic vuole Alessio Romagnoli al centro della difesa del nuovo Milan. Il giocatore è valutato sui venti milioni di euro, ma Walter Sabatini è stato chiaro: il talentino ventenne non è in vendita. Adriano Galliani dovrà lavorare duro, dato che nel frattempo i tifosi non hanno smesso d’invocare il ritorno di Zlatan Ibrahimovic: le trattative si sono bloccate alcuni giorni fa, ma il contante fresco arrivato dal sacrificio del Faraone potrebbe far riaprire il dialogo con il Paris Saint Germain.

Dzeko e Borini per la Capitale
Quei venti milioni di euro di Romagnoli, però, alla Roma potrebbero fare molto comodo. Lo sa bene il d.s. Sabatini che ha bisogno proprio di quella cifra per trasformare Edin Dzeko in un calciatore giallorosso. In realtà il Manchester City chiede 28 milioni per la punta bosniaca, ma i capitolini possono trattare avendo già un accordo da 4 milioni e mezzo con il calciatore. Problema: c’è prima da sfoltire la rosa, che da Doumbia a Gervinho, passando per Matteo Destro ed Ashley Cole, annovera ancora troppe pedine dagli stipendi pesanti ormai fuori dal progetto tecnico. Prima di comprare, insomma, Sabatini dovrà vendere, e per ottenere denaro fresco da reinvestire su Dzeko ( e magari Baba) dovrà capitalizzare al massimo le cessioni. Compito molto difficile: in alternativa bisognerà sbloccare il baby talento dell’Under 21. Non erano previsti, invece, i sei milioni di euro arrivati nelle casse della Lazio: Oltretevere infatti hanno brindato dopo la decisione della Camera di risoluzione della Fifa. Nel 2013 Mauro Zarate ha risolto il suo contratto con i biancocelesti senza giusta causa: con l’indennizzo, gli Aquilotti adesso accelerano per portare l’ex enfant prodige Borini in Italia, dove ha già vestito le maglie di Roma, Parma e Bologna.

Nessuno vuole Balotelli, l’Inter tra Salah e Jovetic
Dopo averlo escluso dalla tournée estiva il Liverpool cerca acquirenti per Mario Balotelli: solo che nessuno sembra disposto a farsi avanti per l’ex talento dell’Inter. Ai mondiali di un anno fa era la punta di diamante della nazionale azzurra, poi era stato acquistato dai Reds per più di venti milioni di euro, adesso dopo 17 presenze ed una sola rete nell’ultima Premier League non ha acquirenti: una parabola da fine carriera anche se Balotelli ha ancora “solo” 25 anni. Stessa età di Steven Jovetic, che invece è pronto a tornare in Italia dopo l’esperienza da dimenticare al City. Il futuro dell’ex viola è legato a quello di un altro Faraone: domani infatti Mohamed Salah dovrà presentarsi alle visite mediche della Fiorentina. L’Inter però rimane alla finestra: in alternativa Mancini si butterebbe proprio su Jovetic. Ma anche la Juventus potrebbe tornare a farsi sotto, mentre nelle prossime ore Tevez sarà presentato dal Boca Juniors. Tragitto inverso, da Buenos Aires a Torino, per Guido Vadalà, talento classe ’97, attaccante considerato una delle migliori promesse argentine che sarà aggregato alla Primavera bianconera.

 

 

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