Pornostar senza trucco 1 di 83 Melissa Murphy Dita Von Teese spoglia le donne Guêpières, body e reggicalze, sottovesti di voile e pizzi, tacchi a spillo e corpetti. Signore la seduzione è servita. A creare una linea di lingerie dedicata alla bellezza femminile, e ai piaceri dell'intimità, è la regina del burlesque Dita Von Teese. La star ha lanciato la linea da Bloomingdales con una serie di modelle che indossavano i capi. Ma a fare sensazione sono state le immagini che Dita ha postato sul suo Instagram dove posa con la sua lingerie mostrando come due piccoli pezzi di pizzo possono trasformare una donna in una irresistibile tentazione. Dita poi fornisce le sue 3 regole sull'uso della lingerie: 1) Per raggiungere il picco di glamour indossate lingerie esattamente della vostra taglia. Non deve essere "comoda" e nemmeno strizzare. Se non siete soddisfatte della vostra taglia... tagliate l'etichetta! 2) Comprate lingerie diversa per abbinare reggiseni e mutandine e creare nuovi look. Provate a comprare qualcosa che non indossereste normalmente. Dovete sperimentare. 3) Visto che indossare lingerie è obbligatorio prendete piacere nel farlo! GALLERIA FOTOGRAFICA NAVIGAZIONE PER LA GALLERIA FOTOGRAFICA 7 di 22 Immagine PrecedenteImmagine Successiva "Video hard con la Miss", su Erdogan l'ombra dello scandalo a luci rosse Tam tam sul web dopo la censura di Twitter. Tutta la Turchia parla della sua relazione con la bella Defne Samyeli ma lei smentisce il gossip Tutta la Turchia ne parla. A bassa voce, però, perché il caso è davvero sconveniente. Eppure il pettegolezzo corre, si arrampica sul web, e il tam tam diventa inarrestabile, a dispetto di ogni richiesta di autenticità. Normale, forse, il giorno dopo la chiusura d'ufficio degli account Twitter di tutto il Paese. E la legge del contrappasso sembra colpire in modo inesorabile il premier censuratore. Le malelingue sostengono che il video a luci rosse di cui si parla da mesi, pronto a uscire nei prossimi giorni, nella settimana cruciale che precede le elezioni locali del 30 marzo, potrebbe riguardare Recep Tayyip Erdogan e la bellissima ex Miss Turchia, Defne Samyeli. Vero? Falso? Impossibile da verificare, resta solo da attendere l'ultima, "mefitica" dice il governo islamico conservatore, ondata di registrazioni su YouTube, capace però di svelare le malefatte finanziarie del leader e di parecchi dei suoi principali ministri. "I colpi, adesso, arrivano sotto la cintura", osserva il commentatore Ahmet Hakan. E nell'atmosfera di caos che si respira in Turchia prima del voto, si favoleggia di un matrimonio per una notte, concluso però secondo il rito sciita (i turchi sono in maggioranza musulmani sunniti), in grado di essere sciolto la mattina dopo. Una manovra che permette di aggirare i vincoli religiosi, e morali, accostandosi a una donna che non sia la propria consorte. Lo sposalizio a tempo determinato, il "mutà", viene praticato da alcune comunità musulmane, ed è soggetto a un dibattito acceso circa la legittimità e l'opportunità di una pratica ufficialmente non riconosciuta dal sunnismo. E comunque, per il molto osservante Erdogan, che come quasi tutti gli esponenti del suo Partito della giustizia e dello sviluppo ha moglie velata (la signora Emine) e si tiene ben lontano dagli alcolici (sempre più alte le tasse del governo sul raki, la bevanda nazionale), uno scandalo di questo tipo avrebbe proporzioni piuttosto serie. L'attraente Defne è stata vista diverse volte con il premier in occasioni ufficiali. È entrata a far parte del partito e diventata amica della moglie. Adesso si è sùbito affrettata a smentire ogni voce su un possibile legame col leader. Dietro le quinte della battaglia politica si agita sempre più l'ombra di Fetullah Gulen, l'influente pensatore islamico autoesiliatosi in Pennsylvania e in rotta con Erdogan dopo che quest'ultimo gli ha tagliato i finanziamenti per le sue scuole private, ritenuto l'ispiratore delle intercettazioni che hanno portato alle dimissioni di 3 ministri e al rimpasto di ben 10 responsabili di dicastero. Le autorità turche hanno spiegato ieri la messa al bando di Twitter perché la piattaforma di microblogging è "faziosa" e non ha impedito "la sistematica diffamazione" del governo - si legge in una nota diffusa dall'ufficio del premier - "facendo circolare intercettazioni telefoniche acquisite illegalmente e falsificate". Ankara in mattinata ha anche impedito l'accesso a Google Dns, uno dei siti più utilizzati per aggirare il blocco a Twitter. Una misura "stupida", ha commentato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. Erdogan, dopo il voto di domenica prossima, ha promesso la chiusura di Facebook e YouTube. Efe Bal mostra il seno a Giovanardi, la provocazione è fuori campo Nel corso dell'ultima puntata di Matrix i telespettatori hanno assistito a un piccante scambio di opinioni tra Efe Bal, transessuale che si batte da tempo per la legalizzazione della prostituzione, e Carlo Giovanardi, senatore Ncd, entrambi ospiti in studio. "Perché dovrei nascondere il lavoro che faccio?" dice Efe Bal, che poi provoca Giovanardi mostrandogli il seno. Il suo gesto, comunque, resta fuori dall'inquadratura. http://video.repubblica.it/politica/efe-bal-mostra-il-seno-a-giovanardi-la-provocazione-e-fuori-campo/163040/161530?ref=HRESS-10 Viste in posa davanti agli obiettivi sono il trio bellezza. Ma alle loro spalle si scatenano i flash. Un gesto affettuoso e senza malizia ma che non poteva passare inosservato grazie alla complicità dei fotografi presenti sul red carpet di Londra in occasione della prima del film "The Other Woman". Da sinistra: Leslie Mann, Cameron Dian e Kate Upton (la modella "copertina" di Sports Illustrated). Foto a beneficio del pubblico e degli ospiti e poi la mano di Leslie Mann che tocca il fondoschiena di Cameron Diaz. La foto campeggia sulle pagine delle principali agenzie fotografiche internazionali: dalla Ap al Getty images (ansa) http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2014/04/03/foto/oops_sopresa_red_carpet_quella_mano_sul_fondoschiena_della_diaz-82605999/1/?ref=HRESS-11#1 Successiva C'era una volta American Graffiti e il mito delle auto storiche modificate. Ma negli States la passione per il vintage è tuttora più che viva e alle auto spesso si accompagnano procaci fanciulle che sembrano uscite da un calendario anni '50. Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??! La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno recupero, penalty alquanto generoso per contatto Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava espulso per una merdosissima simulazione!!! Iturbe al tiro (lapresse)ROMA – L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario, non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici. ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA - Nella settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha: scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa, ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare l'angolo basso. MANDORLINI MEGLIO DI REJA - I padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio. Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata, destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa, colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione. VELENO IN CODA - Hallfredsson al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria. Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose, toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero 6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona, con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli altri. LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1) Lazio (4-3-3): Berisha 7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia 5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5 (36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha, Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja Verona (4-3-3): Rafael 6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′ st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7; Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra, Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic). All.: Mandorlini Arbitro: Mazzoleni Reti: 30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′ st Romulo, 48′ st Mauri Ammoniti: Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco falloso, Rafael per perdita di tempo Espulsi: Lulic e Albertazzi Note: Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st Premier League 36' giornata CAMPIONATO RIAPERTO by David Z.© Weekend emozionante in premier, si poteva chiudere oggi ad Anfield Road, ma gli uomini di Mourinho hanno riaperto il campionato più bello ed imprevedibile del mondo andando a fermare la corsa al titolo della capolista Liverpool dopo 11 vittorie consecutive, imponendosi per 2-0. I Reds sono stati traditi proprio dal loro capitano Gerard, scivolato all'ultimo minuto del primo tempo regalando la palla al cinico Demba Ba che ammutolisce lo stadio. Che fosse una giornata particolare lo si doveva capire dalle parole dello Special One che prima della partita dichiarava che per loro la partita più importante non era oggi ma mercoledì (semifinale di Champions), girando tutta la tensione sugli uomini di Rodgers, ma anche da un particolare insolito per Mourinho. Non lo si era mai visto seguire il riscaldamento dei suoi uomini in campo, questa volta era li a dare consigli e suggerimenti a tutti gli 11 che sarebbero scesi in campo da li a pochi minuti. Nella ripresa Mou rinforzava la linea difensiva e il Liverpool andava a sbattere contro il muro Blues andando completamente in tilt. Non riuscendo più a verticalizzare, i nervi salivano di minuto in minuto, Gerrard e compagni non riuscivano a superare l'attenta difesa del Chelsea, la partita si chiudeva al terzo minuto di recupero con un contropiede di Torres che non se la sentiva di segnare appoggiando la palla a Willian che realizzava il 2-0. Il Chelsea è una squadra cinica, che ti punisce al primo errore che commetti. Chi ne approfitta subito è il Citizens, imponendosi con un secco 2-0 sul campo di un ormai salvo Crystal Palace, trascinati da un gigantesco Yaya Touré e da un Bomber di razza come Dzeko. Il City è, di nuovo, artefice del proprio destino, si riporta a -3 dal Liverpool con una partita da recuperare e, con una differenza reti migliore , anche a parità di punti sarebbe campione d'Inghilterra. Per la corsa al quarto posto l'Arsenal risolve la pratica dei 3 punti asfaltando in casa il Newcastle per 3 a 0 con le reti di Koscielny, Ozil e Giroud, portandosi, così, a 4 punti di distanza dall'Everton che si suicida sul campo del Southampton, perdendo 2-0 rendendo ormai improbabile l'acceso alla prossima Champions League. Ai Gunners basterà, infatti, fare 3 punti sui 6 disponibili nelle prossime due gare. Per la corsa all'Europa League fa bene il Tottenham che passa a Stoke-on-Trent per 1-0 ai danni dello Stoke City mettendo una seria ipoteca sul sesto posto con 6 punti di vantaggio sul Manchester United, tornato alla vittoria con il nuovo tecnico Ryan Giggs sulla panchina dei Reds Devils. Il suo esordio è stato trionfale, i suoi uomini si sono imposti per 4-0 all'Old Trafford contro il Norwich. In zona Relegation da registrare le pesanti vittorie del West Brom sul West Ham per 1-0 e dello Swansea che travolge per 4-1 l'Aston Villa. Il Fulham, invece, si suicidia e spreca il doppio vantaggio in casa contro l'Hull City. Nelle retrovie zittto zitto sta risalendo il Sunderland che, vincendo ieri contro il Cardiff, con ancora una partita da recuperare, si ritrova da fanalino di coda ad essere quartultima, insomma si sa, i "The Black Cats" hanno nove vite e dopo aver fermato le prime della classe si stanno attaccando con tutte le loro unghie alla salvezza. Lo spettacolo della premier continua nel prossimo weekend.
Pornostar senza trucco 1 di 83 Melissa Murphy Dita Von Teese spoglia le donne Guêpières, body e reggicalze, sottovesti di voile e pizzi, tacchi a spillo e corpetti. Signore la seduzione è servita. A creare una linea di lingerie dedicata alla bellezza femminile, e ai piaceri dell'intimità, è la regina del burlesque Dita Von Teese. La star ha lanciato la linea da Bloomingdales con una serie di modelle che indossavano i capi. Ma a fare sensazione sono state le immagini che Dita ha postato sul suo Instagram dove posa con la sua lingerie mostrando come due piccoli pezzi di pizzo possono trasformare una donna in una irresistibile tentazione. Dita poi fornisce le sue 3 regole sull'uso della lingerie: 1) Per raggiungere il picco di glamour indossate lingerie esattamente della vostra taglia. Non deve essere "comoda" e nemmeno strizzare. Se non siete soddisfatte della vostra taglia... tagliate l'etichetta! 2) Comprate lingerie diversa per abbinare reggiseni e mutandine e creare nuovi look. Provate a comprare qualcosa che non indossereste normalmente. Dovete sperimentare. 3) Visto che indossare lingerie è obbligatorio prendete piacere nel farlo! GALLERIA FOTOGRAFICA NAVIGAZIONE PER LA GALLERIA FOTOGRAFICA 7 di 22 Immagine PrecedenteImmagine Successiva "Video hard con la Miss", su Erdogan l'ombra dello scandalo a luci rosse Tam tam sul web dopo la censura di Twitter. Tutta la Turchia parla della sua relazione con la bella Defne Samyeli ma lei smentisce il gossip Tutta la Turchia ne parla. A bassa voce, però, perché il caso è davvero sconveniente. Eppure il pettegolezzo corre, si arrampica sul web, e il tam tam diventa inarrestabile, a dispetto di ogni richiesta di autenticità. Normale, forse, il giorno dopo la chiusura d'ufficio degli account Twitter di tutto il Paese. E la legge del contrappasso sembra colpire in modo inesorabile il premier censuratore. Le malelingue sostengono che il video a luci rosse di cui si parla da mesi, pronto a uscire nei prossimi giorni, nella settimana cruciale che precede le elezioni locali del 30 marzo, potrebbe riguardare Recep Tayyip Erdogan e la bellissima ex Miss Turchia, Defne Samyeli. Vero? Falso? Impossibile da verificare, resta solo da attendere l'ultima, "mefitica" dice il governo islamico conservatore, ondata di registrazioni su YouTube, capace però di svelare le malefatte finanziarie del leader e di parecchi dei suoi principali ministri. "I colpi, adesso, arrivano sotto la cintura", osserva il commentatore Ahmet Hakan. E nell'atmosfera di caos che si respira in Turchia prima del voto, si favoleggia di un matrimonio per una notte, concluso però secondo il rito sciita (i turchi sono in maggioranza musulmani sunniti), in grado di essere sciolto la mattina dopo. Una manovra che permette di aggirare i vincoli religiosi, e morali, accostandosi a una donna che non sia la propria consorte. Lo sposalizio a tempo determinato, il "mutà", viene praticato da alcune comunità musulmane, ed è soggetto a un dibattito acceso circa la legittimità e l'opportunità di una pratica ufficialmente non riconosciuta dal sunnismo. E comunque, per il molto osservante Erdogan, che come quasi tutti gli esponenti del suo Partito della giustizia e dello sviluppo ha moglie velata (la signora Emine) e si tiene ben lontano dagli alcolici (sempre più alte le tasse del governo sul raki, la bevanda nazionale), uno scandalo di questo tipo avrebbe proporzioni piuttosto serie. L'attraente Defne è stata vista diverse volte con il premier in occasioni ufficiali. È entrata a far parte del partito e diventata amica della moglie. Adesso si è sùbito affrettata a smentire ogni voce su un possibile legame col leader. Dietro le quinte della battaglia politica si agita sempre più l'ombra di Fetullah Gulen, l'influente pensatore islamico autoesiliatosi in Pennsylvania e in rotta con Erdogan dopo che quest'ultimo gli ha tagliato i finanziamenti per le sue scuole private, ritenuto l'ispiratore delle intercettazioni che hanno portato alle dimissioni di 3 ministri e al rimpasto di ben 10 responsabili di dicastero. Le autorità turche hanno spiegato ieri la messa al bando di Twitter perché la piattaforma di microblogging è "faziosa" e non ha impedito "la sistematica diffamazione" del governo - si legge in una nota diffusa dall'ufficio del premier - "facendo circolare intercettazioni telefoniche acquisite illegalmente e falsificate". Ankara in mattinata ha anche impedito l'accesso a Google Dns, uno dei siti più utilizzati per aggirare il blocco a Twitter. Una misura "stupida", ha commentato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. Erdogan, dopo il voto di domenica prossima, ha promesso la chiusura di Facebook e YouTube. Efe Bal mostra il seno a Giovanardi, la provocazione è fuori campo Nel corso dell'ultima puntata di Matrix i telespettatori hanno assistito a un piccante scambio di opinioni tra Efe Bal, transessuale che si batte da tempo per la legalizzazione della prostituzione, e Carlo Giovanardi, senatore Ncd, entrambi ospiti in studio. "Perché dovrei nascondere il lavoro che faccio?" dice Efe Bal, che poi provoca Giovanardi mostrandogli il seno. Il suo gesto, comunque, resta fuori dall'inquadratura. http://video.repubblica.it/politica/efe-bal-mostra-il-seno-a-giovanardi-la-provocazione-e-fuori-campo/163040/161530?ref=HRESS-10 Viste in posa davanti agli obiettivi sono il trio bellezza. Ma alle loro spalle si scatenano i flash. Un gesto affettuoso e senza malizia ma che non poteva passare inosservato grazie alla complicità dei fotografi presenti sul red carpet di Londra in occasione della prima del film "The Other Woman". Da sinistra: Leslie Mann, Cameron Dian e Kate Upton (la modella "copertina" di Sports Illustrated). Foto a beneficio del pubblico e degli ospiti e poi la mano di Leslie Mann che tocca il fondoschiena di Cameron Diaz. La foto campeggia sulle pagine delle principali agenzie fotografiche internazionali: dalla Ap al Getty images (ansa) http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2014/04/03/foto/oops_sopresa_red_carpet_quella_mano_sul_fondoschiena_della_diaz-82605999/1/?ref=HRESS-11#1 Successiva C'era una volta American Graffiti e il mito delle auto storiche modificate. Ma negli States la passione per il vintage è tuttora più che viva e alle auto spesso si accompagnano procaci fanciulle che sembrano uscite da un calendario anni '50. Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??! La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno recupero, penalty alquanto generoso per contatto Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava espulso per una merdosissima simulazione!!! Iturbe al tiro (lapresse)ROMA – L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario, non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici. ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA - Nella settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha: scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa, ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare l'angolo basso. MANDORLINI MEGLIO DI REJA - I padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio. Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata, destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa, colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione. VELENO IN CODA - Hallfredsson al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria. Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose, toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero 6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona, con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli altri. LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1) Lazio (4-3-3): Berisha 7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia 5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5 (36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha, Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja Verona (4-3-3): Rafael 6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′ st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7; Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra, Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic). All.: Mandorlini Arbitro: Mazzoleni Reti: 30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′ st Romulo, 48′ st Mauri Ammoniti: Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco falloso, Rafael per perdita di tempo Espulsi: Lulic e Albertazzi Note: Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st Premier League 36' giornata CAMPIONATO RIAPERTO by David Z.© Weekend emozionante in premier, si poteva chiudere oggi ad Anfield Road, ma gli uomini di Mourinho hanno riaperto il campionato più bello ed imprevedibile del mondo andando a fermare la corsa al titolo della capolista Liverpool dopo 11 vittorie consecutive, imponendosi per 2-0. I Reds sono stati traditi proprio dal loro capitano Gerard, scivolato all'ultimo minuto del primo tempo regalando la palla al cinico Demba Ba che ammutolisce lo stadio. Che fosse una giornata particolare lo si doveva capire dalle parole dello Special One che prima della partita dichiarava che per loro la partita più importante non era oggi ma mercoledì (semifinale di Champions), girando tutta la tensione sugli uomini di Rodgers, ma anche da un particolare insolito per Mourinho. Non lo si era mai visto seguire il riscaldamento dei suoi uomini in campo, questa volta era li a dare consigli e suggerimenti a tutti gli 11 che sarebbero scesi in campo da li a pochi minuti. Nella ripresa Mou rinforzava la linea difensiva e il Liverpool andava a sbattere contro il muro Blues andando completamente in tilt. Non riuscendo più a verticalizzare, i nervi salivano di minuto in minuto, Gerrard e compagni non riuscivano a superare l'attenta difesa del Chelsea, la partita si chiudeva al terzo minuto di recupero con un contropiede di Torres che non se la sentiva di segnare appoggiando la palla a Willian che realizzava il 2-0. Il Chelsea è una squadra cinica, che ti punisce al primo errore che commetti. Chi ne approfitta subito è il Citizens, imponendosi con un secco 2-0 sul campo di un ormai salvo Crystal Palace, trascinati da un gigantesco Yaya Touré e da un Bomber di razza come Dzeko. Il City è, di nuovo, artefice del proprio destino, si riporta a -3 dal Liverpool con una partita da recuperare e, con una differenza reti migliore , anche a parità di punti sarebbe campione d'Inghilterra. Per la corsa al quarto posto l'Arsenal risolve la pratica dei 3 punti asfaltando in casa il Newcastle per 3 a 0 con le reti di Koscielny, Ozil e Giroud, portandosi, così, a 4 punti di distanza dall'Everton che si suicida sul campo del Southampton, perdendo 2-0 rendendo ormai improbabile l'acceso alla prossima Champions League. Ai Gunners basterà, infatti, fare 3 punti sui 6 disponibili nelle prossime due gare. Per la corsa all'Europa League fa bene il Tottenham che passa a Stoke-on-Trent per 1-0 ai danni dello Stoke City mettendo una seria ipoteca sul sesto posto con 6 punti di vantaggio sul Manchester United, tornato alla vittoria con il nuovo tecnico Ryan Giggs sulla panchina dei Reds Devils. Il suo esordio è stato trionfale, i suoi uomini si sono imposti per 4-0 all'Old Trafford contro il Norwich. In zona Relegation da registrare le pesanti vittorie del West Brom sul West Ham per 1-0 e dello Swansea che travolge per 4-1 l'Aston Villa. Il Fulham, invece, si suicidia e spreca il doppio vantaggio in casa contro l'Hull City. Nelle retrovie zittto zitto sta risalendo il Sunderland che, vincendo ieri contro il Cardiff, con ancora una partita da recuperare, si ritrova da fanalino di coda ad essere quartultima, insomma si sa, i "The Black Cats" hanno nove vite e dopo aver fermato le prime della classe si stanno attaccando con tutte le loro unghie alla salvezza. Lo spettacolo della premier continua nel prossimo weekend.
Pornostar senza trucco 1 di 83 Melissa Murphy Dita Von Teese spoglia le donne Guêpières, body e reggicalze, sottovesti di voile e pizzi, tacchi a spillo e corpetti. Signore la seduzione è servita. A creare una linea di lingerie dedicata alla bellezza femminile, e ai piaceri dell'intimità, è la regina del burlesque Dita Von Teese. La star ha lanciato la linea da Bloomingdales con una serie di modelle che indossavano i capi. Ma a fare sensazione sono state le immagini che Dita ha postato sul suo Instagram dove posa con la sua lingerie mostrando come due piccoli pezzi di pizzo possono trasformare una donna in una irresistibile tentazione. Dita poi fornisce le sue 3 regole sull'uso della lingerie: 1) Per raggiungere il picco di glamour indossate lingerie esattamente della vostra taglia. Non deve essere "comoda" e nemmeno strizzare. Se non siete soddisfatte della vostra taglia... tagliate l'etichetta! 2) Comprate lingerie diversa per abbinare reggiseni e mutandine e creare nuovi look. Provate a comprare qualcosa che non indossereste normalmente. Dovete sperimentare. 3) Visto che indossare lingerie è obbligatorio prendete piacere nel farlo! GALLERIA FOTOGRAFICA NAVIGAZIONE PER LA GALLERIA FOTOGRAFICA 7 di 22 Immagine PrecedenteImmagine Successiva "Video hard con la Miss", su Erdogan l'ombra dello scandalo a luci rosse Tam tam sul web dopo la censura di Twitter. Tutta la Turchia parla della sua relazione con la bella Defne Samyeli ma lei smentisce il gossip Tutta la Turchia ne parla. A bassa voce, però, perché il caso è davvero sconveniente. Eppure il pettegolezzo corre, si arrampica sul web, e il tam tam diventa inarrestabile, a dispetto di ogni richiesta di autenticità. Normale, forse, il giorno dopo la chiusura d'ufficio degli account Twitter di tutto il Paese. E la legge del contrappasso sembra colpire in modo inesorabile il premier censuratore. Le malelingue sostengono che il video a luci rosse di cui si parla da mesi, pronto a uscire nei prossimi giorni, nella settimana cruciale che precede le elezioni locali del 30 marzo, potrebbe riguardare Recep Tayyip Erdogan e la bellissima ex Miss Turchia, Defne Samyeli. Vero? Falso? Impossibile da verificare, resta solo da attendere l'ultima, "mefitica" dice il governo islamico conservatore, ondata di registrazioni su YouTube, capace però di svelare le malefatte finanziarie del leader e di parecchi dei suoi principali ministri. "I colpi, adesso, arrivano sotto la cintura", osserva il commentatore Ahmet Hakan. E nell'atmosfera di caos che si respira in Turchia prima del voto, si favoleggia di un matrimonio per una notte, concluso però secondo il rito sciita (i turchi sono in maggioranza musulmani sunniti), in grado di essere sciolto la mattina dopo. Una manovra che permette di aggirare i vincoli religiosi, e morali, accostandosi a una donna che non sia la propria consorte. Lo sposalizio a tempo determinato, il "mutà", viene praticato da alcune comunità musulmane, ed è soggetto a un dibattito acceso circa la legittimità e l'opportunità di una pratica ufficialmente non riconosciuta dal sunnismo. E comunque, per il molto osservante Erdogan, che come quasi tutti gli esponenti del suo Partito della giustizia e dello sviluppo ha moglie velata (la signora Emine) e si tiene ben lontano dagli alcolici (sempre più alte le tasse del governo sul raki, la bevanda nazionale), uno scandalo di questo tipo avrebbe proporzioni piuttosto serie. L'attraente Defne è stata vista diverse volte con il premier in occasioni ufficiali. È entrata a far parte del partito e diventata amica della moglie. Adesso si è sùbito affrettata a smentire ogni voce su un possibile legame col leader. Dietro le quinte della battaglia politica si agita sempre più l'ombra di Fetullah Gulen, l'influente pensatore islamico autoesiliatosi in Pennsylvania e in rotta con Erdogan dopo che quest'ultimo gli ha tagliato i finanziamenti per le sue scuole private, ritenuto l'ispiratore delle intercettazioni che hanno portato alle dimissioni di 3 ministri e al rimpasto di ben 10 responsabili di dicastero. Le autorità turche hanno spiegato ieri la messa al bando di Twitter perché la piattaforma di microblogging è "faziosa" e non ha impedito "la sistematica diffamazione" del governo - si legge in una nota diffusa dall'ufficio del premier - "facendo circolare intercettazioni telefoniche acquisite illegalmente e falsificate". Ankara in mattinata ha anche impedito l'accesso a Google Dns, uno dei siti più utilizzati per aggirare il blocco a Twitter. Una misura "stupida", ha commentato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. Erdogan, dopo il voto di domenica prossima, ha promesso la chiusura di Facebook e YouTube. Efe Bal mostra il seno a Giovanardi, la provocazione è fuori campo Nel corso dell'ultima puntata di Matrix i telespettatori hanno assistito a un piccante scambio di opinioni tra Efe Bal, transessuale che si batte da tempo per la legalizzazione della prostituzione, e Carlo Giovanardi, senatore Ncd, entrambi ospiti in studio. "Perché dovrei nascondere il lavoro che faccio?" dice Efe Bal, che poi provoca Giovanardi mostrandogli il seno. Il suo gesto, comunque, resta fuori dall'inquadratura. http://video.repubblica.it/politica/efe-bal-mostra-il-seno-a-giovanardi-la-provocazione-e-fuori-campo/163040/161530?ref=HRESS-10 Viste in posa davanti agli obiettivi sono il trio bellezza. Ma alle loro spalle si scatenano i flash. Un gesto affettuoso e senza malizia ma che non poteva passare inosservato grazie alla complicità dei fotografi presenti sul red carpet di Londra in occasione della prima del film "The Other Woman". Da sinistra: Leslie Mann, Cameron Dian e Kate Upton (la modella "copertina" di Sports Illustrated). Foto a beneficio del pubblico e degli ospiti e poi la mano di Leslie Mann che tocca il fondoschiena di Cameron Diaz. La foto campeggia sulle pagine delle principali agenzie fotografiche internazionali: dalla Ap al Getty images (ansa) http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2014/04/03/foto/oops_sopresa_red_carpet_quella_mano_sul_fondoschiena_della_diaz-82605999/1/?ref=HRESS-11#1 Successiva C'era una volta American Graffiti e il mito delle auto storiche modificate. Ma negli States la passione per il vintage è tuttora più che viva e alle auto spesso si accompagnano procaci fanciulle che sembrano uscite da un calendario anni '50. Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??! La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno recupero, penalty alquanto generoso per contatto Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava espulso per una merdosissima simulazione!!! Iturbe al tiro (lapresse)ROMA – L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario, non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici. ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA - Nella settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha: scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa, ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare l'angolo basso. MANDORLINI MEGLIO DI REJA - I padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio. Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata, destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa, colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione. VELENO IN CODA - Hallfredsson al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria. Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose, toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero 6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona, con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli altri. LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1) Lazio (4-3-3): Berisha 7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia 5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5 (36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha, Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja Verona (4-3-3): Rafael 6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′ st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7; Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra, Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic). All.: Mandorlini Arbitro: Mazzoleni Reti: 30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′ st Romulo, 48′ st Mauri Ammoniti: Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco falloso, Rafael per perdita di tempo Espulsi: Lulic e Albertazzi Note: Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st Premier League 36' giornata CAMPIONATO RIAPERTO by David Z.© Weekend emozionante in premier, si poteva chiudere oggi ad Anfield Road, ma gli uomini di Mourinho hanno riaperto il campionato più bello ed imprevedibile del mondo andando a fermare la corsa al titolo della capolista Liverpool dopo 11 vittorie consecutive, imponendosi per 2-0. I Reds sono stati traditi proprio dal loro capitano Gerard, scivolato all'ultimo minuto del primo tempo regalando la palla al cinico Demba Ba che ammutolisce lo stadio. Che fosse una giornata particolare lo si doveva capire dalle parole dello Special One che prima della partita dichiarava che per loro la partita più importante non era oggi ma mercoledì (semifinale di Champions), girando tutta la tensione sugli uomini di Rodgers, ma anche da un particolare insolito per Mourinho. Non lo si era mai visto seguire il riscaldamento dei suoi uomini in campo, questa volta era li a dare consigli e suggerimenti a tutti gli 11 che sarebbero scesi in campo da li a pochi minuti. Nella ripresa Mou rinforzava la linea difensiva e il Liverpool andava a sbattere contro il muro Blues andando completamente in tilt. Non riuscendo più a verticalizzare, i nervi salivano di minuto in minuto, Gerrard e compagni non riuscivano a superare l'attenta difesa del Chelsea, la partita si chiudeva al terzo minuto di recupero con un contropiede di Torres che non se la sentiva di segnare appoggiando la palla a Willian che realizzava il 2-0. Il Chelsea è una squadra cinica, che ti punisce al primo errore che commetti. Chi ne approfitta subito è il Citizens, imponendosi con un secco 2-0 sul campo di un ormai salvo Crystal Palace, trascinati da un gigantesco Yaya Touré e da un Bomber di razza come Dzeko. Il City è, di nuovo, artefice del proprio destino, si riporta a -3 dal Liverpool con una partita da recuperare e, con una differenza reti migliore , anche a parità di punti sarebbe campione d'Inghilterra. Per la corsa al quarto posto l'Arsenal risolve la pratica dei 3 punti asfaltando in casa il Newcastle per 3 a 0 con le reti di Koscielny, Ozil e Giroud, portandosi, così, a 4 punti di distanza dall'Everton che si suicida sul campo del Southampton, perdendo 2-0 rendendo ormai improbabile l'acceso alla prossima Champions League. Ai Gunners basterà, infatti, fare 3 punti sui 6 disponibili nelle prossime due gare. Per la corsa all'Europa League fa bene il Tottenham che passa a Stoke-on-Trent per 1-0 ai danni dello Stoke City mettendo una seria ipoteca sul sesto posto con 6 punti di vantaggio sul Manchester United, tornato alla vittoria con il nuovo tecnico Ryan Giggs sulla panchina dei Reds Devils. Il suo esordio è stato trionfale, i suoi uomini si sono imposti per 4-0 all'Old Trafford contro il Norwich. In zona Relegation da registrare le pesanti vittorie del West Brom sul West Ham per 1-0 e dello Swansea che travolge per 4-1 l'Aston Villa. Il Fulham, invece, si suicidia e spreca il doppio vantaggio in casa contro l'Hull City. Nelle retrovie zittto zitto sta risalendo il Sunderland che, vincendo ieri contro il Cardiff, con ancora una partita da recuperare, si ritrova da fanalino di coda ad essere quartultima, insomma si sa, i "The Black Cats" hanno nove vite e dopo aver fermato le prime della classe si stanno attaccando con tutte le loro unghie alla salvezza. Lo spettacolo della premier continua nel prossimo weekend.
Pornostar senza trucco 1 di 83 Melissa Murphy Dita Von Teese spoglia le donne Guêpières, body e reggicalze, sottovesti di voile e pizzi, tacchi a spillo e corpetti. Signore la seduzione è servita. A creare una linea di lingerie dedicata alla bellezza femminile, e ai piaceri dell'intimità, è la regina del burlesque Dita Von Teese. La star ha lanciato la linea da Bloomingdales con una serie di modelle che indossavano i capi. Ma a fare sensazione sono state le immagini che Dita ha postato sul suo Instagram dove posa con la sua lingerie mostrando come due piccoli pezzi di pizzo possono trasformare una donna in una irresistibile tentazione. Dita poi fornisce le sue 3 regole sull'uso della lingerie: 1) Per raggiungere il picco di glamour indossate lingerie esattamente della vostra taglia. Non deve essere "comoda" e nemmeno strizzare. Se non siete soddisfatte della vostra taglia... tagliate l'etichetta! 2) Comprate lingerie diversa per abbinare reggiseni e mutandine e creare nuovi look. Provate a comprare qualcosa che non indossereste normalmente. Dovete sperimentare. 3) Visto che indossare lingerie è obbligatorio prendete piacere nel farlo! GALLERIA FOTOGRAFICA NAVIGAZIONE PER LA GALLERIA FOTOGRAFICA 7 di 22 Immagine PrecedenteImmagine Successiva "Video hard con la Miss", su Erdogan l'ombra dello scandalo a luci rosse Tam tam sul web dopo la censura di Twitter. Tutta la Turchia parla della sua relazione con la bella Defne Samyeli ma lei smentisce il gossip Tutta la Turchia ne parla. A bassa voce, però, perché il caso è davvero sconveniente. Eppure il pettegolezzo corre, si arrampica sul web, e il tam tam diventa inarrestabile, a dispetto di ogni richiesta di autenticità. Normale, forse, il giorno dopo la chiusura d'ufficio degli account Twitter di tutto il Paese. E la legge del contrappasso sembra colpire in modo inesorabile il premier censuratore. Le malelingue sostengono che il video a luci rosse di cui si parla da mesi, pronto a uscire nei prossimi giorni, nella settimana cruciale che precede le elezioni locali del 30 marzo, potrebbe riguardare Recep Tayyip Erdogan e la bellissima ex Miss Turchia, Defne Samyeli. Vero? Falso? Impossibile da verificare, resta solo da attendere l'ultima, "mefitica" dice il governo islamico conservatore, ondata di registrazioni su YouTube, capace però di svelare le malefatte finanziarie del leader e di parecchi dei suoi principali ministri. "I colpi, adesso, arrivano sotto la cintura", osserva il commentatore Ahmet Hakan. E nell'atmosfera di caos che si respira in Turchia prima del voto, si favoleggia di un matrimonio per una notte, concluso però secondo il rito sciita (i turchi sono in maggioranza musulmani sunniti), in grado di essere sciolto la mattina dopo. Una manovra che permette di aggirare i vincoli religiosi, e morali, accostandosi a una donna che non sia la propria consorte. Lo sposalizio a tempo determinato, il "mutà", viene praticato da alcune comunità musulmane, ed è soggetto a un dibattito acceso circa la legittimità e l'opportunità di una pratica ufficialmente non riconosciuta dal sunnismo. E comunque, per il molto osservante Erdogan, che come quasi tutti gli esponenti del suo Partito della giustizia e dello sviluppo ha moglie velata (la signora Emine) e si tiene ben lontano dagli alcolici (sempre più alte le tasse del governo sul raki, la bevanda nazionale), uno scandalo di questo tipo avrebbe proporzioni piuttosto serie. L'attraente Defne è stata vista diverse volte con il premier in occasioni ufficiali. È entrata a far parte del partito e diventata amica della moglie. Adesso si è sùbito affrettata a smentire ogni voce su un possibile legame col leader. Dietro le quinte della battaglia politica si agita sempre più l'ombra di Fetullah Gulen, l'influente pensatore islamico autoesiliatosi in Pennsylvania e in rotta con Erdogan dopo che quest'ultimo gli ha tagliato i finanziamenti per le sue scuole private, ritenuto l'ispiratore delle intercettazioni che hanno portato alle dimissioni di 3 ministri e al rimpasto di ben 10 responsabili di dicastero. Le autorità turche hanno spiegato ieri la messa al bando di Twitter perché la piattaforma di microblogging è "faziosa" e non ha impedito "la sistematica diffamazione" del governo - si legge in una nota diffusa dall'ufficio del premier - "facendo circolare intercettazioni telefoniche acquisite illegalmente e falsificate". Ankara in mattinata ha anche impedito l'accesso a Google Dns, uno dei siti più utilizzati per aggirare il blocco a Twitter. Una misura "stupida", ha commentato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. Erdogan, dopo il voto di domenica prossima, ha promesso la chiusura di Facebook e YouTube. Efe Bal mostra il seno a Giovanardi, la provocazione è fuori campo Nel corso dell'ultima puntata di Matrix i telespettatori hanno assistito a un piccante scambio di opinioni tra Efe Bal, transessuale che si batte da tempo per la legalizzazione della prostituzione, e Carlo Giovanardi, senatore Ncd, entrambi ospiti in studio. "Perché dovrei nascondere il lavoro che faccio?" dice Efe Bal, che poi provoca Giovanardi mostrandogli il seno. Il suo gesto, comunque, resta fuori dall'inquadratura. http://video.repubblica.it/politica/efe-bal-mostra-il-seno-a-giovanardi-la-provocazione-e-fuori-campo/163040/161530?ref=HRESS-10 Viste in posa davanti agli obiettivi sono il trio bellezza. Ma alle loro spalle si scatenano i flash. Un gesto affettuoso e senza malizia ma che non poteva passare inosservato grazie alla complicità dei fotografi presenti sul red carpet di Londra in occasione della prima del film "The Other Woman". Da sinistra: Leslie Mann, Cameron Dian e Kate Upton (la modella "copertina" di Sports Illustrated). Foto a beneficio del pubblico e degli ospiti e poi la mano di Leslie Mann che tocca il fondoschiena di Cameron Diaz. La foto campeggia sulle pagine delle principali agenzie fotografiche internazionali: dalla Ap al Getty images (ansa) http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2014/04/03/foto/oops_sopresa_red_carpet_quella_mano_sul_fondoschiena_della_diaz-82605999/1/?ref=HRESS-11#1 Successiva C'era una volta American Graffiti e il mito delle auto storiche modificate. Ma negli States la passione per il vintage è tuttora più che viva e alle auto spesso si accompagnano procaci fanciulle che sembrano uscite da un calendario anni '50. Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??! La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno recupero, penalty alquanto generoso per contatto Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava espulso per una merdosissima simulazione!!! Iturbe al tiro (lapresse)ROMA – L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario, non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici. ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA - Nella settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha: scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa, ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare l'angolo basso. MANDORLINI MEGLIO DI REJA - I padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio. Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata, destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa, colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione. VELENO IN CODA - Hallfredsson al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria. Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose, toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero 6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona, con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli altri. LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1) Lazio (4-3-3): Berisha 7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia 5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5 (36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha, Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja Verona (4-3-3): Rafael 6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′ st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7; Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra, Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic). All.: Mandorlini Arbitro: Mazzoleni Reti: 30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′ st Romulo, 48′ st Mauri Ammoniti: Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco falloso, Rafael per perdita di tempo Espulsi: Lulic e Albertazzi Note: Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st Premier League 36' giornata CAMPIONATO RIAPERTO by David Z.© Weekend emozionante in premier, si poteva chiudere oggi ad Anfield Road, ma gli uomini di Mourinho hanno riaperto il campionato più bello ed imprevedibile del mondo andando a fermare la corsa al titolo della capolista Liverpool dopo 11 vittorie consecutive, imponendosi per 2-0. I Reds sono stati traditi proprio dal loro capitano Gerard, scivolato all'ultimo minuto del primo tempo regalando la palla al cinico Demba Ba che ammutolisce lo stadio. Che fosse una giornata particolare lo si doveva capire dalle parole dello Special One che prima della partita dichiarava che per loro la partita più importante non era oggi ma mercoledì (semifinale di Champions), girando tutta la tensione sugli uomini di Rodgers, ma anche da un particolare insolito per Mourinho. Non lo si era mai visto seguire il riscaldamento dei suoi uomini in campo, questa volta era li a dare consigli e suggerimenti a tutti gli 11 che sarebbero scesi in campo da li a pochi minuti. Nella ripresa Mou rinforzava la linea difensiva e il Liverpool andava a sbattere contro il muro Blues andando completamente in tilt. Non riuscendo più a verticalizzare, i nervi salivano di minuto in minuto, Gerrard e compagni non riuscivano a superare l'attenta difesa del Chelsea, la partita si chiudeva al terzo minuto di recupero con un contropiede di Torres che non se la sentiva di segnare appoggiando la palla a Willian che realizzava il 2-0. Il Chelsea è una squadra cinica, che ti punisce al primo errore che commetti. Chi ne approfitta subito è il Citizens, imponendosi con un secco 2-0 sul campo di un ormai salvo Crystal Palace, trascinati da un gigantesco Yaya Touré e da un Bomber di razza come Dzeko. Il City è, di nuovo, artefice del proprio destino, si riporta a -3 dal Liverpool con una partita da recuperare e, con una differenza reti migliore , anche a parità di punti sarebbe campione d'Inghilterra. Per la corsa al quarto posto l'Arsenal risolve la pratica dei 3 punti asfaltando in casa il Newcastle per 3 a 0 con le reti di Koscielny, Ozil e Giroud, portandosi, così, a 4 punti di distanza dall'Everton che si suicida sul campo del Southampton, perdendo 2-0 rendendo ormai improbabile l'acceso alla prossima Champions League. Ai Gunners basterà, infatti, fare 3 punti sui 6 disponibili nelle prossime due gare. Per la corsa all'Europa League fa bene il Tottenham che passa a Stoke-on-Trent per 1-0 ai danni dello Stoke City mettendo una seria ipoteca sul sesto posto con 6 punti di vantaggio sul Manchester United, tornato alla vittoria con il nuovo tecnico Ryan Giggs sulla panchina dei Reds Devils. Il suo esordio è stato trionfale, i suoi uomini si sono imposti per 4-0 all'Old Trafford contro il Norwich. In zona Relegation da registrare le pesanti vittorie del West Brom sul West Ham per 1-0 e dello Swansea che travolge per 4-1 l'Aston Villa. Il Fulham, invece, si suicidia e spreca il doppio vantaggio in casa contro l'Hull City. Nelle retrovie zittto zitto sta risalendo il Sunderland che, vincendo ieri contro il Cardiff, con ancora una partita da recuperare, si ritrova da fanalino di coda ad essere quartultima, insomma si sa, i "The Black Cats" hanno nove vite e dopo aver fermato le prime della classe si stanno attaccando con tutte le loro unghie alla salvezza. Lo spettacolo della premier continua nel prossimo weekend.
Pornostar senza trucco 1 di 83 Melissa Murphy Dita Von Teese spoglia le donne Guêpières, body e reggicalze, sottovesti di voile e pizzi, tacchi a spillo e corpetti. Signore la seduzione è servita. A creare una linea di lingerie dedicata alla bellezza femminile, e ai piaceri dell'intimità, è la regina del burlesque Dita Von Teese. La star ha lanciato la linea da Bloomingdales con una serie di modelle che indossavano i capi. Ma a fare sensazione sono state le immagini che Dita ha postato sul suo Instagram dove posa con la sua lingerie mostrando come due piccoli pezzi di pizzo possono trasformare una donna in una irresistibile tentazione. Dita poi fornisce le sue 3 regole sull'uso della lingerie: 1) Per raggiungere il picco di glamour indossate lingerie esattamente della vostra taglia. Non deve essere "comoda" e nemmeno strizzare. Se non siete soddisfatte della vostra taglia... tagliate l'etichetta! 2) Comprate lingerie diversa per abbinare reggiseni e mutandine e creare nuovi look. Provate a comprare qualcosa che non indossereste normalmente. Dovete sperimentare. 3) Visto che indossare lingerie è obbligatorio prendete piacere nel farlo! GALLERIA FOTOGRAFICA NAVIGAZIONE PER LA GALLERIA FOTOGRAFICA 7 di 22 Immagine PrecedenteImmagine Successiva "Video hard con la Miss", su Erdogan l'ombra dello scandalo a luci rosse Tam tam sul web dopo la censura di Twitter. Tutta la Turchia parla della sua relazione con la bella Defne Samyeli ma lei smentisce il gossip Tutta la Turchia ne parla. A bassa voce, però, perché il caso è davvero sconveniente. Eppure il pettegolezzo corre, si arrampica sul web, e il tam tam diventa inarrestabile, a dispetto di ogni richiesta di autenticità. Normale, forse, il giorno dopo la chiusura d'ufficio degli account Twitter di tutto il Paese. E la legge del contrappasso sembra colpire in modo inesorabile il premier censuratore. Le malelingue sostengono che il video a luci rosse di cui si parla da mesi, pronto a uscire nei prossimi giorni, nella settimana cruciale che precede le elezioni locali del 30 marzo, potrebbe riguardare Recep Tayyip Erdogan e la bellissima ex Miss Turchia, Defne Samyeli. Vero? Falso? Impossibile da verificare, resta solo da attendere l'ultima, "mefitica" dice il governo islamico conservatore, ondata di registrazioni su YouTube, capace però di svelare le malefatte finanziarie del leader e di parecchi dei suoi principali ministri. "I colpi, adesso, arrivano sotto la cintura", osserva il commentatore Ahmet Hakan. E nell'atmosfera di caos che si respira in Turchia prima del voto, si favoleggia di un matrimonio per una notte, concluso però secondo il rito sciita (i turchi sono in maggioranza musulmani sunniti), in grado di essere sciolto la mattina dopo. Una manovra che permette di aggirare i vincoli religiosi, e morali, accostandosi a una donna che non sia la propria consorte. Lo sposalizio a tempo determinato, il "mutà", viene praticato da alcune comunità musulmane, ed è soggetto a un dibattito acceso circa la legittimità e l'opportunità di una pratica ufficialmente non riconosciuta dal sunnismo. E comunque, per il molto osservante Erdogan, che come quasi tutti gli esponenti del suo Partito della giustizia e dello sviluppo ha moglie velata (la signora Emine) e si tiene ben lontano dagli alcolici (sempre più alte le tasse del governo sul raki, la bevanda nazionale), uno scandalo di questo tipo avrebbe proporzioni piuttosto serie. L'attraente Defne è stata vista diverse volte con il premier in occasioni ufficiali. È entrata a far parte del partito e diventata amica della moglie. Adesso si è sùbito affrettata a smentire ogni voce su un possibile legame col leader. Dietro le quinte della battaglia politica si agita sempre più l'ombra di Fetullah Gulen, l'influente pensatore islamico autoesiliatosi in Pennsylvania e in rotta con Erdogan dopo che quest'ultimo gli ha tagliato i finanziamenti per le sue scuole private, ritenuto l'ispiratore delle intercettazioni che hanno portato alle dimissioni di 3 ministri e al rimpasto di ben 10 responsabili di dicastero. Le autorità turche hanno spiegato ieri la messa al bando di Twitter perché la piattaforma di microblogging è "faziosa" e non ha impedito "la sistematica diffamazione" del governo - si legge in una nota diffusa dall'ufficio del premier - "facendo circolare intercettazioni telefoniche acquisite illegalmente e falsificate". Ankara in mattinata ha anche impedito l'accesso a Google Dns, uno dei siti più utilizzati per aggirare il blocco a Twitter. Una misura "stupida", ha commentato il ministro degli Esteri svedese, Carl Bildt. Erdogan, dopo il voto di domenica prossima, ha promesso la chiusura di Facebook e YouTube. Efe Bal mostra il seno a Giovanardi, la provocazione è fuori campo Nel corso dell'ultima puntata di Matrix i telespettatori hanno assistito a un piccante scambio di opinioni tra Efe Bal, transessuale che si batte da tempo per la legalizzazione della prostituzione, e Carlo Giovanardi, senatore Ncd, entrambi ospiti in studio. "Perché dovrei nascondere il lavoro che faccio?" dice Efe Bal, che poi provoca Giovanardi mostrandogli il seno. Il suo gesto, comunque, resta fuori dall'inquadratura. http://video.repubblica.it/politica/efe-bal-mostra-il-seno-a-giovanardi-la-provocazione-e-fuori-campo/163040/161530?ref=HRESS-10 Viste in posa davanti agli obiettivi sono il trio bellezza. Ma alle loro spalle si scatenano i flash. Un gesto affettuoso e senza malizia ma che non poteva passare inosservato grazie alla complicità dei fotografi presenti sul red carpet di Londra in occasione della prima del film "The Other Woman". Da sinistra: Leslie Mann, Cameron Dian e Kate Upton (la modella "copertina" di Sports Illustrated). Foto a beneficio del pubblico e degli ospiti e poi la mano di Leslie Mann che tocca il fondoschiena di Cameron Diaz. La foto campeggia sulle pagine delle principali agenzie fotografiche internazionali: dalla Ap al Getty images (ansa) http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2014/04/03/foto/oops_sopresa_red_carpet_quella_mano_sul_fondoschiena_della_diaz-82605999/1/?ref=HRESS-11#1 Successiva C'era una volta American Graffiti e il mito delle auto storiche modificate. Ma negli States la passione per il vintage è tuttora più che viva e alle auto spesso si accompagnano procaci fanciulle che sembrano uscite da un calendario anni '50. Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??! La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno recupero, penalty alquanto generoso per contatto Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava espulso per una merdosissima simulazione!!! Iturbe al tiro (lapresse)ROMA – L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario, non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici. ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA - Nella settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha: scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa, ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare l'angolo basso. MANDORLINI MEGLIO DI REJA - I padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio. Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata, destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa, colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione. VELENO IN CODA - Hallfredsson al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria. Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose, toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero 6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona, con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli altri. LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1) Lazio (4-3-3): Berisha 7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia 5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5 (36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha, Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja Verona (4-3-3): Rafael 6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′ st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7; Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra, Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic). All.: Mandorlini Arbitro: Mazzoleni Reti: 30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′ st Romulo, 48′ st Mauri Ammoniti: Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco falloso, Rafael per perdita di tempo Espulsi: Lulic e Albertazzi Note: Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st Premier League 36' giornata CAMPIONATO RIAPERTO by David Z.© Weekend emozionante in premier, si poteva chiudere oggi ad Anfield Road, ma gli uomini di Mourinho hanno riaperto il campionato più bello ed imprevedibile del mondo andando a fermare la corsa al titolo della capolista Liverpool dopo 11 vittorie consecutive, imponendosi per 2-0. I Reds sono stati traditi proprio dal loro capitano Gerard, scivolato all'ultimo minuto del primo tempo regalando la palla al cinico Demba Ba che ammutolisce lo stadio. Che fosse una giornata particolare lo si doveva capire dalle parole dello Special One che prima della partita dichiarava che per loro la partita più importante non era oggi ma mercoledì (semifinale di Champions), girando tutta la tensione sugli uomini di Rodgers, ma anche da un particolare insolito per Mourinho. Non lo si era mai visto seguire il riscaldamento dei suoi uomini in campo, questa volta era li a dare consigli e suggerimenti a tutti gli 11 che sarebbero scesi in campo da li a pochi minuti. Nella ripresa Mou rinforzava la linea difensiva e il Liverpool andava a sbattere contro il muro Blues andando completamente in tilt. Non riuscendo più a verticalizzare, i nervi salivano di minuto in minuto, Gerrard e compagni non riuscivano a superare l'attenta difesa del Chelsea, la partita si chiudeva al terzo minuto di recupero con un contropiede di Torres che non se la sentiva di segnare appoggiando la palla a Willian che realizzava il 2-0. Il Chelsea è una squadra cinica, che ti punisce al primo errore che commetti. Chi ne approfitta subito è il Citizens, imponendosi con un secco 2-0 sul campo di un ormai salvo Crystal Palace, trascinati da un gigantesco Yaya Touré e da un Bomber di razza come Dzeko. Il City è, di nuovo, artefice del proprio destino, si riporta a -3 dal Liverpool con una partita da recuperare e, con una differenza reti migliore , anche a parità di punti sarebbe campione d'Inghilterra. Per la corsa al quarto posto l'Arsenal risolve la pratica dei 3 punti asfaltando in casa il Newcastle per 3 a 0 con le reti di Koscielny, Ozil e Giroud, portandosi, così, a 4 punti di distanza dall'Everton che si suicida sul campo del Southampton, perdendo 2-0 rendendo ormai improbabile l'acceso alla prossima Champions League. Ai Gunners basterà, infatti, fare 3 punti sui 6 disponibili nelle prossime due gare. Per la corsa all'Europa League fa bene il Tottenham che passa a Stoke-on-Trent per 1-0 ai danni dello Stoke City mettendo una seria ipoteca sul sesto posto con 6 punti di vantaggio sul Manchester United, tornato alla vittoria con il nuovo tecnico Ryan Giggs sulla panchina dei Reds Devils. Il suo esordio è stato trionfale, i suoi uomini si sono imposti per 4-0 all'Old Trafford contro il Norwich. In zona Relegation da registrare le pesanti vittorie del West Brom sul West Ham per 1-0 e dello Swansea che travolge per 4-1 l'Aston Villa. Il Fulham, invece, si suicidia e spreca il doppio vantaggio in casa contro l'Hull City. Nelle retrovie zittto zitto sta risalendo il Sunderland che, vincendo ieri contro il Cardiff, con ancora una partita da recuperare, si ritrova da fanalino di coda ad essere quartultima, insomma si sa, i "The Black Cats" hanno nove vite e dopo aver fermato le prime della classe si stanno attaccando con tutte le loro unghie alla salvezza. Lo spettacolo della premier continua nel prossimo weekend.