Il
capitale umano
Un
film di
Paolo Virzģ. Con
Valeria Bruni Tedeschi,
Fabrizio Bentivoglio,
Valeria Golino,
Fabrizio Gifuni,
Luigi Lo Cascio.
In un paesotto della Brianza che finisce in "ate", eretto alle
pendici di una collina una volta incredibilmente boscosa, un
cameriere da catering neanche pił giovane torna a casa a notte fonda
con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva
cieca e il sopravanzare spavaldo e sparato di un Suv che lo
schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata
anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente
dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo
evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che
sembrano coinvolgere il rampollo di quella pił ricca, assisa nella
villa che sovrasta il paese, e la figlia dell'altra, piccolo
borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti
protagonisti: il padre della giovane ragazza, un ingenuo stolto e
credulone, titolare di un'agenzia immobiliare, pronto a giocarsi
quello che non ha per entrare nel fondo fiduciario del magnate della
zona al quale accede per un eccesso di fiducia e grazie
all'entratura garantitagli dalla figlia, fidanzata con il giovane
rampollo della ricca famiglia; il magnate, cinico e competitivo,
perfetto prodotto brianzolo, forgiato con la tempra di chi ha
abbattuto ettari di bosco per costruire quell'impero economico, inno
del malcostume e del cattivo gusto: le moglie dell'uno e dell'altro,
la prima psicologa tutta presa dalla sua missione e dall'imminente
maternitą, tardiva e sofferta, la seconda sposa tonta con il sogno
del teatro, obnubilata dalla ricchezza e dal troppo avere: in ultimo
i rispettivi figli, non pił incolpevoli, mai pił adolescenti,
complici dell'orrore in questa "tragedia" balzachiana che della
commedia ha solo i tipi.
Paolo Virzģ fa un salto in avanti nel personale viaggio politico
nell'Italia del suo presente, puntando finalmente la bussola verso
il nord del Paese, trovando un cuore nero che non fa ridere proprio
per niente. La goliardia toscana, il cinismo burlone romano (modi e
luoghi che hanno caratterizzato la sua commedia) sono lontani,
lontanissimi, senza quasi pił alcun eco in queste lande brianzole,
disegnate come fossero terre straniere abitate da genti aliene che
comunicano in un linguaggio misterioso e duro. Virzģ si fa
suggestionare dal suo limite, un misto di gap culturale e sociale
(un livornese in Brianza), che presto trasforma nella sua arma
migliore, abbandonando il facile gigioneggiare nelle disgrazie del
malcostume centroitaliano per addentrarsi nei meandri di un apologo
potente e inaspettato.
Liberamente tratto dal thriller di Stephen Amidon, ambientato nel
Conneticut, con l'aiuto di Francesco Piccolo e Francesco Bruni,
Il capitale umano vanta un cast variamente composto su cui
domina Fabrizio Bentivoglio che interpreta senza alcun timore il
personaggio di Dino Ossola. Ecco, crediamo che questo tipo unico di
"scemo" sia in assoluto una delle migliori descrizioni di un certo
italiano contemporaneo, degno della migliore tradizione del cinema
nostrano.