Fiat Chrysler, nell’era Marchionne persi 21mila posti di lavoro in Italia Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Fiat Chrysler, nell’era Marchionne persi 21mila posti di lavoro in Italia Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
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Fiat Chrysler, nell’era Marchionne persi 21mila posti di lavoro in Italia Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Fiat Chrysler, nell’era Marchionne persi 21mila posti di lavoro in Italia Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Fiat Chrysler, nell’era Marchionne persi 21mila posti di lavoro in Italia Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.
Il governo si attende l’anno prossimo una crescita del Pil dello 0,6%. Ma l’Istat vede uno 0,5% , l’Ocse si attende un misero +0,2% e Moody’s addirittura una crescita nulla. Persino la Bce vede nero. Il più ottimista è il Fmi (0,8%), le cui stime però risalgono allo scorso settembre. Quanto alla gente comune, dopo anni di falsi annunci sull’imminenza di una ripresa, nessuno ha più voglia di illudersi. Eppure il Fmi questa volta potrebbe avere ragione, grazie alla guerra dei prezzi in corso sui mercati petroliferi globali. L’Arabia Saudita sta cercando di mettere fuori mercato lo shale oil e lo shale gas americani: le quotazioni crollano, e il settore (che ha in carico enormi investimenti fissi) traballa. Finora i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 27% in dollari e del 20% in Euro. E non sembra finita qui. L’International Energy Agency si attende prezzi in ulteriore calo almeno fino alla prossima estate.