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  INTERNOTIZIE: SPORT E MILIARDI

Serie A 2014-2015, si parte il 31 agosto

CALCIOMERCATO GENNAIO 2014

 

CONDANNATI E PRESCRITTI

Moggi due anni e 4 mesi in secondo grado
nel processo "Calciopoli",17-12-2013. In primo grado,8-11-2011,aveva preso 5 anni e 4 mesi. Lo scontone per intervenuta prescrizione per il reato di frode sportiva(I fatti risalgono al campionato 2004-2005). Condannati anche:Pairetto,2 anni,Mazzini,2 anni,De Santis,1 anno,Bertini,10 mesi.Per Bergamo invece processo da rifare. Prescritti Diego ed Andrea Della Valle,l'ex dirigente Milan Meani,il presidente della Lazio Lotito,gli arbitri Puglisi,Titomanlio,Recalbuto,Mencucci. Nel maggio 2013 era stato condannato in secondo grado con rito abbreviato l'ex compagno di merende Giraudo ad 1 anno ed 8 mesi di carcere

Luciano Moggi, ex dg della Juventus, condannato a due anni e quattro mesi di carcere nel processo d'Appello per "Calciopoli": pena più che dimezzata rispetto al primo grado, in seguito alla prescrizione. I legali: "Andremo in Cassazione"

Moggi due anni e 4 mesi nel processo "Calciopoli"
Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, è stato condannato a due anni e quattro mesi di carcere nel processo di appello per "Calciopoli". In primo grado era stato condannato a 5 anni e quattro mesi: dunque la condanna in appello ha visto un sostanziale sconto di pena per il dg, perché risulta più che  dimezzata.

Moggi, che non era in aula al momento della lettura del verdetto, è stato condannato per il reato di associazione per delinquere, mentre le frodi sportive a lui contestate sono state dichiarate estinte per intervenuta prescrizione del reato. E proprio la prescrizione spiega la forte riduzione della condanna.

La sentenza è stata emessa dalla sesta sezione della Corte d'Appello di Napoli presieduta dal giudice Silvana Gentile.

LE ALTRE CONDANNE - Oltre a quella di Moggi, ecco le principali condanne: due anni di reclusione per l'ex designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e per l'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini. Condannati anche gli ex arbitri Massimo De Santis ad un anno e Paolo Bertini a dieci mesi. La sentenza di primo grado a carico dell'ex designatore Paolo Bergamo è stata dichiarata nulla e gli atti trasmessi al Tribunale di Napoli per un nuovo giudizio.

I REATI PRESCRITTI - Oltre alle condanne il verdetto su Calciopoli ha disposto una serie di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione del reato. In particolare per gli imputati Diego Della Valle, Andrea Della Valle, Claudio Lotito, Leonardo Meani, Claudio Puglisi, Stefano Titomanlio, Salvatore Racalbuto, Sandro Mencucci.

L'AVVOCATO DI MOGGI: "CASSAZIONE" - "Sicuramente faremo ricorso in Cassazione, riteniamo che faremo

valere ulterioremente i nostri argomenti per smontare questa ipotesi della associazione a delinquere". Lo ha detto ai microfoni di SkyTg 24 Maurilio Prioreschi, uno dei legali di Luciano Moggi. Il dg non era in aula, ma secondo quanto riferisce il legale "era perfettamente consapevole che non sarebbe finita qui. Ha atteso il giudizio con grande serenità e la battglia continua. È iniziata 8 anni fa e si va avanti, cercheremo di vincere la guerra in Cassazione"."Con la sentenza di ieri, giungono a 16 le condanne, tra sede sportiva e ordinaria, collezionate negli ultimi 8 anni dall'ex dirigenza juventina. Mi sembra un dato di per sé molto eloquente". Così, Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna e tra i principali danneggiati dalle vicende di Calciopoli ha commentato, a margine di un incontro svoltosi a Milano con la stampa sportiva, confronti di arbitri e dirigenti del calcio italiano accusati di aver truccato il campionato 2004-2005. "Bisognerà attendere il dispositivo e le motivazioni per entrare nel merito della sentenza - ha aggiunto -, ma già ora mi pare si possa giungere a una prima conclusione: la sentenza di appello resa nota ieri non solo conferma, ma anzi rafforza l'impalcatura delle accuse formulate dalla Procura nei confronti degli arbitri e della cosiddetta cupola, sanzionata anche per il suo attivismo nel salvataggio della Fiorentina". "Ora - ha concluso Gazzoni Frascara - ci si vedrà nelle statuizioni in sede civile, e mi auguro che le vittime di Calciopoli possano avere piena giustizia, anche per dovuto riconoscimento allo stesso club bianconero che ha voluto, e saputo, rapidamente creare una piena discontinuità con il proprio recente passato".

Il record del Tnas: mezzo secolo di sconti,653 MESI DI SQUALIFICA CANCELLATI DOPO DUE GRADI DI GIUDIZIO !!!

I

l problema non è certo Mauri, la sua squalifica a singhiozzo - un'intera stagione disputata aspettando le decisioni della Figc, i sei mesi in primo grado, i nove in secondo tornati di nuovo sei in terzo. Mau
ri è uno dei tanti, tantissimi giocatori finiti nel vortice nero delle scommesse, affogati nel disonore delle condanne per immoralità sportiva e infine riemersi dal fango. Il problema non è lui, ma la mano, sempre la stessa mano, che tira fuori i giocatori - comunque colpevoli secondo la giustizia sportiva, aspettando i processi penali - dal quel gorgo di condanne. E' la mano del Tnas, questo Alien della giustizia sportiva, un tribunale di terzo grado che non giudica la legittimità dei primi due (come, per dire, fa la Cassazione) ma ha il potere assoluto di decidere una sentenza sua, autonoma e definitiva, in un'ora di udienza, senza sentire le parti, esibendo solo la forza inappellabile dell'arbitrato. 

C'è un numero, uno solo, che chiarisce meglio di tante altre inutili parole il perché dell'imminente abolizione di questa oscena creatura inventata dal Coni, in anni purtroppo recenti, per garantirsi il diritto di ultima parola, un diritto tutto politico e che con la giustizia nulla ha mai avuto a che fare. Questo numero è 653. Sono i mesi di squalifica "scontati" fino ad oggi dal Tnas ai tesserati (calciatori e dirigenti) condannati per la vicenda scommesse. 653 mesi. Più di mezzo secolo, esattamente 54,4 anni. Il tutto in meno di due anni di sentenze riformate.

Non ha alcuna importanza discutere adesso di Mauri, delle presunte prove raccolte dai magistrati nei mesi scorsi e di quelle, nuove, illustrate poche settimane fa, evidentemente considerate non degne di interesse dal Tnas. Sarà il tempo a chiarire chi aveva ragione, Mauri ha tutti il diritto di proclamarsi innocente, o di considerare saldato il suo debito con la giustizia. Ma conta molto di più pensare alla credibilità di un sistema di giustizia che produce mezzo secolo di sconti sulle condanne. Per questo Malagò, presidente del Coni, ha voluto legare il primo anno (non ancora compiuto) della sua presidenza all'abrogazione del Tnas, primo punto della sua riforma della giustizia sportiva. Perché nessuno può parlare di giustizia se questa diventa un incredibile mercato nel quale tutti smentiscono tutti - i giudici di primo grado gli inquirenti, quelli di secondo grado i colleghi di primo, quelli di terzo tutte e tre le istituzioni che li hanno preceduti. Malagò ha ucciso il mostro, ma purtroppo è lecito dubitare che con questo abbia chiuso anche quel mercato, a giudicare dalla potenza delle reazioni contrarie alla sua riforma. Lo sport non sopporta l'idea di perdere sovranità sulle proprie faccende, siano anche quelle più scabrose. Vuole lavare in casa i panni sporchi, come si trattasse di un gigantesco spogliatoio nel quale regolare i conti dosando punizioni e amnistie, bastonate e carezze. Non vuole che qualcuno dall'esterno abbia il potere di controllare le inchieste interne, non vuole che qualcuno detti regole e le faccia rispettare, vuole essere libero di gestire in modo politico le sue crisi ricorrenti - Calciopoli, scommettopoli, razzismo, violenza - e per questo ha gridato alla lesa maestà di fronte al superprocuratore voluto dal Coni. La condanna a morte del Tnas sarà eseguita a luglio, c'è ancora tempo per aggiornare quel numero: 653. Con un po' di fortuna si arriverà oltre il muro dei 60 anni di squalifiche cancellate. Sacrificando, però, il 100% della credibilità di un sistema figlio di una cultura - non solo sportiva - che ci ha regalato decenni di scandali e puzza di marcio: incertezza del diritto e incertezza della pena. L'unica certezza sono gli stadi vuoti e il declassamento in Europa, anche del calcio.

 

Clarence Scemo:"E pensare che avevo risolto tutto..." PER IL MILAN FALLITO IL TRIPLETE....IN FORTISSIMO RISCHIO I PODEROSI INVESTIMENTI DELLA PRESIDENTESSA

Inter vs AC Milan 1-0 ( Palacio goal vs AC Milan 86′)

Inter v AC Milan 2013 attendance:- 79,311 ( Referee- Mazzolen

Inter vs AC Milan 1-0 ( Palacio goal vs AC Milan 86′)

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MILANO - Il primo derby della nuova Milano calcistica è di Erick Thohir. Un colpo di tacco di Palacio al 41’ della ripresa regala al magnate indonesiano la prima gioia della sua presidenza e manda in crisi la coppia Barbara Berlusconi-Galliani. L’1-0 del Meazza arriva al termine di una gara combattuta, nervosa e molto fisica, quasi mai divertente. Meglio il Milan nel primo tempo, con un paio di spunti interessanti del baby 

Saponara, più equilibrio nella ripresa. L’Inter, che reclama un rigore al 40’ per un intervento di Zapata su Palacio, si accende nel finale e conquista tre punti fondamentali per la corsa all’Europa. 

 

SORPRESA SAPONARA  - Allegri sorprende tutti nella formazione e sceglie Saponara, al suo esordio da titolare, per affiancare Kakà alle spalle dell'unica punta Balotelli. Nell'Inter Taider vince il ballottaggio con Kovacic e Campagnaro quello con Ranocchia. Mazzarri in avanti si affida a Palacio, assistito da Guarin. Il trequartista rossonero classe '91, che in questa stagione ha giocato solo due brevi spezzoni di gara, non cede all’emozione e si muove bene tra le linee. La prima occasione della gara capita a Balotelli che con una bella girata sfiora la traversa. Il Milan prende coraggio e attacca con convinzione, mentre i nerazzurri si ripiegano in difesa. Al 12’ Handanovic respinge a terra un diagonale insidioso di Kakà. La squadra di Mazzarri prova ad uscire dall’anonimato, ma in tutto il primo tempo costruisce solo un’occasione da gol con un tiro improvviso di Guarin che per poco non beffa Abbiati. I rossoneri, però, non riescono ad approfittarne. Alla mezz’ora azione confusa in area interista. Handanovic sbaglia l’uscita e Poli tira alto con il portiere fuori dai pali. La gara è dura e nervosa. Nel finale di tempo l’Inter reclama un rigore per un contatto in area tra Palacio e Zapata, ma Mazzoleni lascia correre tra le proteste nerazzurre. 

Foto: Palacio, magia di tacco. Il derby è dell'Inter

IL TACCO DI PALACIO - La partita va a fiammate anche nella ripresa. All’8’ Handanovic respinge un’insidiosa conclusione di Balotelli. L’azione continua ma Poli non riesce ad arrivare in tempo sulla ribattuta. Mazzarri è preoccupato e prova a dare una scossa ai suoi. Fuori Taider, dentro Kovacic. Poi entra anche Kuzmanovic al posto di Zanetti. L’Inter si fa vedere al 21’ con uno spunto personale di Nagatomo, ben controllato da Abbiati. Con il passare dei minuti il ritmo di gioco cala, mentre aumentano gli errori di misura in mezzo al campo. Manca una scintilla che accenda la gara. Al 26’ Balotelli ci prova su calcio di punizione ma la mira non è precisa. Allegri non è contento e cambia. Alla mezz’ora Matri prende il posto di Saponara, ma l’occasione migliore per vincere il derby ce l’hanno i nerazzurri. Al 36’ Palacio si gira bene in area e trova la mano di Abbiati che si oppone quasi sulla linea di porta. Mazzarri fiuta il colpo e getta nella mischia anche Icardi. I nerazzurri premono e al 41’ trovano il guizzo vincente con Palacio che con un perfetto colpo di tacco beffa Abbiati e fa partire la festa interista. Nell’infuocato recupero Muntari viene espulso per un fallo di reazione su Kuzmanovic.

 

 

Calcio, Bologna annuncia cessione Diamanti al Guangzhou. Al Bologna andranno 8 milioni di euro,al giocatore 2,3 milioni di euro annui!!!

Bologna: Diamanti addio, se ne va in Cina. Accordo raggiunto con il Guangzhou

Giocatore va in Cina alla corte di Lippi: "Contento iniziare nuova avventura"

ROMA - Il Bologna annuncia di aver raggiunto un accordo con il Guangzhou, il club cinese allenato da Marcello Lippi, per lacessione di Alessandro Diamanti a titolo definitivo. Lo rende noto l'ufficio stampa della stessa società emiliana. Il centrocampista ha firmato per tre anni per 6,9 milioni di euro. 

"Sono contento di poter iniziare insieme alla mia famiglia questa nuova avventura e esperienza di vita - il messaggio di saluto di Diamanti al Bologna -. Ringrazio tutta la società: il presidente che ha capito la mia scelta, i miei compagni, il mister, lo staff, tutti i dipendenti e soprattutto la città di Bologna che in due anni mi ha fatto sentire importante in campo e fuori. Spero solo di essere riuscito in qualche modo a trasmettere il mio entusiasmo per il 23 che ho indossato dal primo all'ultimo giorno. Grazie Bologna, Alino".

 

 FIORENTINA
ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
Matri, a (Milan, prestito); Rosati, p (Sassuolo, prestito); Anderson, c (Manchester United, prestito); Diakitè, d (Sunderland, prestito). Alonso (d, Sunderland), Vecino (c, Cagliari), Olivera (c, Brescia), Yakovenko (c, Malaga) Munua (p, svincolato) 4-3-3 Neto, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani, Pizarro, Borja Valero; Cuadrado, Matri, Joaquin. All.Montella
 INTER:deficit -15,85 MILIONI a cui si aggiungono i -31,65 milioni della

 

 sessione estiva. Totale -47,5

 

 milioni!!!

ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
A. Polo, a (Univ. San Martìn); D’Ambrosio, d (Torino, 4,15 mln); Botta, c (Livorno, 0); Hernanes (c, Lazio, 16 mln) Pereira, d (San Paolo, 1 mln, prestito); Colombi, a (Torino, 0,4 mln
x 1/2); Benassi, c (Torino, 2 mln x 1/2, resta a Livorno); Alibec, a
(Astra Giurgiu, 0,5 mln, era al Bologna); Longo, a (Rayo Vallecano,
prestito, era a Verona); Schelotto, d (Parma, prestito, era a Sassuolo);
Chivu, d (fine carriera); Belfodil, a (Livorno, 0,4 mln, prestito).
3-4-1-2 Handanovic, Campagnaro, Samuel, Juan Jesus; D'Ambrosio, Kuzmanovic, Cambiasso, Nagatomo, Hernanes; Palacio, Milito. All.Mazzarri
 JUVE
ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
 Osvaldo, a (Southampton, prestito); Fiorillo, p (Sampdoria, comproprietà, resta alla Samp). Motta, d (Genoa, prestito); De Ceglie, d (Genoa, prestito); Branescu, p (Lanciano, 0,1 mln x 1/2); Bouy, c (Hsv, prestito); Padovan, a (Vicenza,
prestito); Marin, d (Roma, prestito); Beltrame, a (Sampdoria, comproprietà, resta a Bari).
3-5-2 Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez, Llorente. All. Conte
  LAZIO
ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
 Postiga, a (Valencia, prestito); Kakuta, a (Chelsea, prestito, era al Vitesse). Hernanes, c (Inter, 16 mln); Vinicius, d (Padova, prestito); Floccari, a (Sassuolo, 1,5 mln); Sculli, a (Genoa). 4-2-3-1 Marchetti, Konko, Biava, Dias, Radu; Ledesma, Gonzalez; Candreva, Mauri, Lulic; Klose. All. Reja
 MILAN
ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
Petagna, a (Sampdoria, fine prestito); Essien, c (Chelsea, 0); Honda, a (Cska, svincolato); Rami, d (Valencia, prestito); Taarabt, c (Qpr, prestito, era al Fulham). Matri, a (Fiorentina, prestito); Vergara, d (Parma, prestito); Nocerino, c (West Ham, prestito); Niang, a (Montpellier, prestito). 4-3-1-2 Abbiati, Abate, Rami, Mexes, De Sciglio; Montolivo,Essien, Muntari; Honda, Kakà, Balotelli. All. Seedorf
Livorno NAPOLI
ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
Jorginho (c, Verona), Henrique (d, Palmeiras), Ghoulam (d, Saint Etienne)  Armero, d (West Ham, prestito); Edu Vargas, a (Valencia, prestito, era al Gremio); Cannavaro, d (Sassuolo, prestito). 4-2-3-1 Reina, Maggio, Albiol, Fernandez, Zuniga; Behrami, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain. All. Benitez
 ROMA
ACQUISTI CESSIONI PROBABILE FORMAZIONE
Nainggolan, c (Cagliari, 3 mln, prestito); Bastos, c (Al Ain, 1,1 mln, prestito); Vestenicky, c (Fc Nitra); Golubovic, d (Ofk Belgrado); V. Berisha, a (Halmstads, 0,5 mln); Tibolla, c (Chievo, prestito); Obeng, c (Santarcangelo, resta in prestito); Marin, d (Juventus, prestito). Da 1 luglio: Sanabria, a (Barcellona, 3 mln, giocherà a Sassuolo); Paredes, c
(Boca Juniors, prestito, giocherà nel Chievo); Radonjic, a (Partizan Belgrado, 0).
Bradley, c (Toronto, 7,3 mln); Burdisso, d (Genoa, 0); Piscitella,
a (Cittadella, prestito; era a Pescara, 1,5 mln x riscatto); Borriello, a (West Ham, prestito); Marquinho, c (Verona, prestito); Viviani, c (Latina, prestito, era a Pescara); Caprari, c (Pescara, 1,5 mln x 1/2); Svedkauskas, p (Pescara, prestito).
4-3-3 De Sanctis, Maicon, Benatia, Castan, Balzaretti;Nainggolan, De Rossi, Strootman; Pjanic, Totti, Gervinho. All. Garcia

 

Il record del Tnas: mezzo secolo di sconti

Il problema non è certo Mauri, la sua squalifica a singhiozzo - un'intera stagione disputata aspettando le decisioni della Figc, i sei mesi in primo grado, i nove in secondo tornati di nuovo sei in terzo. Mauri è uno dei tanti, tantissimi giocatori finiti nel vortice nero delle scommesse, affogati nel disonore delle condanne per immoralità sportiva e infine riemersi dal fango. Il problema non è lui, ma la mano, sempre la stessa mano, che tira fuori i giocatori - comunque colpevoli secondo la giustizia sportiva, aspettando i processi penali - dal quel gorgo di condanne. E' la mano del Tnas, questo Alien della giustizia sportiva, un tribunale di terzo grado che non giudica la legittimità dei primi due (come, per dire, fa la Cassazione) ma ha il potere assoluto di decidere una sentenza sua, autonoma e definitiva, in un'ora di udienza, senza sentire le parti, esibendo solo la forza inappellabile dell'arbitrato. 

C'è un numero, uno solo, che chiarisce meglio di tante altre inutili parole il perché dell'imminente abolizione di questa oscena creatura inventata dal Coni, in anni purtroppo recenti, per garantirsi il diritto di ultima parola, un diritto tutto politico e che con la giustizia nulla ha mai avuto a che fare. Questo numero è 653. Sono i mesi di squalifica "scontati" fino ad oggi dal Tnas ai tesserati (calciatori e dirigenti) condannati per la vicenda scommesse. 653 mesi. Più di mezzo secolo, esattamente 54,4 anni. Il tutto in meno di due anni di sentenze riformate.

Non ha alcuna importanza discutere adesso di Mauri, delle presunte prove raccolte dai magistrati nei mesi scorsi e di quelle, nuove, illustrate poche settimane fa, evidentemente considerate non degne di interesse dal Tnas. Sarà il tempo a chiarire chi aveva ragione, Mauri ha tutti il diritto di proclamarsi innocente, o di considerare saldato il suo debito con la giustizia. Ma conta molto di più pensare alla credibilità di un sistema di giustizia che produce mezzo secolo di sconti sulle condanne. Per questo Malagò, presidente del Coni, ha voluto legare il primo anno (non ancora compiuto) della sua presidenza all'abrogazione del Tnas, primo punto della sua riforma della giustizia sportiva. Perché nessuno può parlare di giustizia se questa diventa un incredibile mercato nel quale tutti smentiscono tutti - i giudici di primo grado gli inquirenti, quelli di secondo grado i colleghi di primo, quelli di terzo tutte e tre le istituzioni che li hanno preceduti. Malagò ha ucciso il mostro, ma purtroppo è lecito dubitare che con questo abbia chiuso anche quel mercato, a giudicare dalla potenza delle reazioni contrarie alla sua riforma. Lo sport non sopporta l'idea di perdere sovranità sulle proprie faccende, siano anche quelle più scabrose. Vuole lavare in casa i panni sporchi, come si trattasse di un gigantesco spogliatoio nel quale regolare i conti dosando punizioni e amnistie, bastonate e carezze. Non vuole che qualcuno dall'esterno abbia il potere di controllare le inchieste interne, non vuole che qualcuno detti regole e le faccia rispettare, vuole essere libero di gestire in modo politico le sue crisi ricorrenti - Calciopoli, scommettopoli, razzismo, violenza - e per questo ha gridato alla lesa maestà di fronte al superprocuratore voluto dal Coni. La condanna a morte del Tnas sarà eseguita a luglio, c'è ancora tempo per aggiornare quel numero: 653. Con un po' di fortuna si arriverà oltre il muro dei 60 anni di squalifiche cancellate. Sacrificando, però, il 100% della credibilità di un sistema figlio di una cultura - non solo sportiva - che ci ha regalato decenni di scandali e puzza di marcio: incertezza del diritto e incertezza della pena. L'unica certezza sono gli stadi vuoti e il declassamento in Europa, anche del calcio. Ma come ci si può stupire?
ROMA - Ecco tutte le partite sulle quali sta indagando la Procura di Cremona nel nuovo filone d'inchiesta sul calcioscommesse

PARTITE DEL 2011

1. LIVORNO-ALBINOLEFFE
 del 21.1.2011: contatti con MINGAZZINI e BOMBARDINI dell’ALBINOLEFFE dal 19 al 20.2.2011;
2. MODENA-ASCOLI del 22.1.2011: contatti con COLUCCI del MODENA il 20.1.2011;
3. BOLOGNA-LAZIO del 23.1.2011 (3-1): contatti con BROCCHI della LAZIO il 22 ed il 23.1.2011;
4. BRESCIA-CHIEVO 30.1.2011 (0-3): contatti con D’ANNA, ex calciatore del CHIEVO il 28 gennaio e l’1 febbraio;
5. MILAN-LAZIO dell’1.2.2011 (0-0): contatti con Christian BROCCHI della LAZIO l’1.2.2011; il 25.1.2011 con GATTUSO del MILAN;
6. CHIEVO-NAPOLI del 2.2.2011 (2-0) : contatti con D’ANNA il 22.2011;
7. CAGLIARI-CHIEVO del 13.2.2011: contatti con D’ANNA il 12.2.2011;
8. MODENA-CROTONE del 5.2.2011: contatti con COLUCCI del MODENA il 2.2.2011;
9. MODENA-REGGINA del 12.2.2011 (1-2): contatti con BELLUCCI del MODENA il 12.2.2011;
10. TRIESTINA-MODENA del 19.2.2011 (2-2) ; contatti con BELLUCCI del MODENA il 17.2.2011;
11. ALBINOLEFFE-PADOVA del 19.2.2011 (2-1): contatti con MINGAZZINI dell’ALBINOLEFFE il 17 ed il 18.1.2011;
12. CHIEVO-MILAN del 20.2.2011: contatti con GATTUSO del Milan, il 20.2.2011; contatti con D’ANNA del 20.2.2011;
13. PESCARA-ALBINOLEFFE del 26.2.2011 (2-0): contatti con BOMBARDINI e MINGAZZINI dell’ALBINOLEFFE (dal 21 al 25.2.2011) e OLIVI del PESCARA (24.2.2011);
14. MODENA-SIENA del 26.2.2011: contatti il 23 e il 26 febbraio con COLUCCI, BELLUCCI del MODENA e TERZI del SIENA;
15. EMPOLI-MODENA 5.3.2011 (0-1): contatti con BELLUCCI del Modena il 3 e 4.3.2011;
16. CHIEVO-PARMA del 6.3.2011: contatti con D’ANNA l’1 e 7.3.2011;
17. MILAN-BARI del 13.3.2011 (1-1): contatti con GATTUSO il 6.3.2011 e con l’amico PIPIERI il 13.3.2011;
18. SASSUOLO-MODENA del 18.3.2011: contatti con BELLUCCI e COLUCCI del Modena il 15 e 17.3.2011;
19. MODENA-PESCARA del 27.3.2011 (1-0): contatti con BELLUCCI del Modena il 24 e 27.3.2011;
20. LIVORNO-MODENA del 2.4.2011 (0-1) : contatti con BELLUCCI del Modena il 29 e 30.3.2011;
21. ALBINOLEFFE-GROSSETO del 22.4.2011: contatti con BOMBARDINI;
22. MODENA-TORINO del 22.4.2011 (1-1): contatti con BELLUCCI il 20 e 22.4.2011;
23. CITTADELLA-MODENA del 30.4.2011 (1-1): contatti con BELLUCCI il 22 e 27.4.2011;
24. LAZIO-JUVENTUS del 2.5.2011 (0-1): contatti con BROCCHI della LAZIO il 2.5.2011;
25. MODENA-GROSSETO del 7.5.2011 (1-1): contatti con BELLUCCI il 3 e 6 maggio;
26. UDINESE-LAZIO dell’8.5.2011 (2-1): contatti con MAURI Stefano il 5 e il 7.5.2011;
27. VARESE-MODENA del 14.5.2011 (3-0): contatti con BELLUCCI il 9 e 12.5.2011;
28. MILAN-CAGLIARI del 14.5.2011 (4-1): contatti con GATTUSO del Milan, PIPIERI (amico di Gattuso) e Sebastiano ROSSI (già portiere del MILAN e allenatore della squadra Primavera) tra il 10 ed il 13.5.2011;
29. MODENA-PORTOGRUARO 21.5.2011 (3-1): contatti con BELLUCCI il 19 e 21.5.2011;
30. SIENA-VARESE del 23.5.2011 (5-0): contatti con TERZI del SIENA il 18 e 20.5.2011;
31. NOVARA-MODENA del 29.5.2011 (2-3) : contatti con BELLUCCI il 29 e 30.5.2011;
32. ALBINOLEFFE-SIENA del 29.5.2011 (1-0): contatti con BONBARDINI e MINGAZZINI dell’ALBINOLEFFE (dal 26 al 29.5.2011) e TERZI del SIENA (27.5.2011);

PARTITE DEL 2013 

1. SALERNITANA-MELFI 2-1 del 07.04.2013
2. SPEZIA-GROSSETO 2-1 del 07.04.2013
3. VERONA-TERNANA 2-1 del 06.04.2013
4. PRO PATRIA-SANTARCANGELO 1-0 del 07.04.2013
5. LIVORNO-ASCOLI 3-0 del 07.04.2013
6. COMO-TREVISO 4-3 del 07.04.2013
7. BENEVENTO-LATINA 1-0 del 07.04.2013
8. BASSANO-FANO 4-2 del 07.04.2013
9. BRESCIA-CESENA 2-1 del 06.04.2013
10. REGGIANA-LECCE 0-2 del 14.04.2013
11. FANO-SAVONA 2-1 del 13.04.2013
12. CROTONE-PRO VERCELLI 2-1 del 13.04.2013
13. NOVARA-VICENZA 3-1 del 13.04.2013
14. PALERMO-BOLOGNA 1-1 del 13.04.2013
15. VENEZIA-FORLI’ 3-0 del 14.04.2013
16. PESCARA-SIENA 2-3 del 13.04.2013
17. MELFI-PONTEDERA 1-1 del 14.04.2013
18. FANO-SAVONA 2-1 del 14.04.2013
19. TRAPANI-PAVIA 3-0 del 14.04.2013
20. PISA-VIAREGGIO 1-0 del 14.04.2013
21. PERUGIA-SORRENTO 2-1 del 14.04.2013
22. PESCARA-SIENA 2-3 del 13.04.2013
23. CROTONE-PRO VERCELLI 2-1 del 13.04.2013
24. GROSSETO-LIVORNO 0-3 del 20.04.2013
25. VARESE-LIVORNO 1-3 del 13.04.2013
26. SAN MARINO-TRAPANI 1-0 del 21.04.2013
27. GROSSETO-LIVORNO 0-3 del 20.04.2013
28. SUDTIROL-VIRTUS ENTELLA 3-0 del 21.04.2013
29. PAVIA-ALBINOLEFFE 0-2 del 21.04.2013
30. LECCE-FERALPI SALO’ 3-0 del 21.04.2013
31. CARRARESE-BARLETTA 1-2 del 28.04.2013
32. VIRTUS ENTELLA-COMO 5-0 del 28.04.2013
33. AVELLINO-ANDRIA BAT 4-0 del 28.04.2013
34. VIAREGGIO-PERUGIA 1-0 del 28.04.2013
35. VENEZIA-GIACOMENSE 3-3 del 28.04.2013
36. PALERMO-INTER 1-0 del 28.04.2013
37. BELLARIA-FORLI’ 2-1 del 28.04.2013
38. BENEVENTO-NOCERINA 1-2 del 28.04.2013
39. SUDTIROL-LECCE 1-2 del 28.04.2013
40. TERNANA-LIVORNO 1-1 del 04.05.2013
41. PARMA-ATALANTA 2-0 del 05.05.2013
42. SPEZIA-VIRTUS LANCIANO 1-1 del 04.05.2013
43. CESENA-JUVE STABIA 3-1 del 04.05.2013
44. APRILIA-CHIETI 0-0 del 04.05.2013
45. LANCIANO-SASSUOLO 2-2 del 11.05.2013
46. LIVORNO-TERNANA 1-1 del 11.05.2013
47. REGGINA-GROSSETO 1-0 del 11.05.2013
48. MODENA-VICENZA 1-0 del 11.05.2013
49. BARI-CESENA 2-1 del 11.05.2013
50. ASCOLI-TERNANA 2-1 del 11.05.2013
51. EMPOLI-CITTADELLA 0-1 del 11.05.2013
52. PADOVA-SPEZIA 1-1 del 11.05.2013
53. JUVE STABIA-VERONA 0-3 del 11.05.2013

CONDANNATI E PRESCRITTI,MILIARDI ALL'ESTERO,CALCIOSCOMMESSE,ULTRAS ED AFFARI,ASSOCIAZIONI A DELINQUERE,VIOLENZA,TRUFFA

 

 

 

INTER-INFRONT, THOHIR: "ACCORDO DI 80 MLN IN 4 ANNI. FAREMO DUE ACQUISTI. IL BRAND..."

Il presidente dell'Inter Erick Thohir presenta da Palazzo Durini l'accordo stretto con Infront, advisor che si occuperà della pubblicità del club nerazzurro: quest'operazione è molto importante per il club nerazzurro e per le sue casse. FCINTER1908.IT, presente con il suo inviato, vi riporta in diretta l'evento. 

ore 12:06 - Comincia l'evento: in sala vengono proiettate le immagini che ricordano l'ultimo trionfo dell'Inter, il Triplete e la vittoria della Champions 2010. 

Ore 12:08 - Ad introdurre l'evento c'è il direttore generale dell'Inter, Marco Fassone. 

COSTI E RICAVI - Ecco le parole del dirigente nerazzurro: "Dietro questo accordo c'è la ricerca da parte nostra e di Thohir di elementi che siano sviluppo a questo club. Ci stiamo concentrando molto sul fattore economico, lavoriamo molto sui costi e li abbiamo ridotti. Adesso è il momento di lavorare sui ricavi perché siamo staccati dalle realtà europee. Per farlo dobbiamo analizzare bene la strategia e scegliere i partner giusti per entrare al meglio in questo mercato. Thohir ci ha insegnato a guardare oltre e vuole che l'Inter rientri tra le prime dieci del mondo, per farlo sono indispensabili i partner commerciali. A tal proposito anche la Nike è stata importante nel confermare la partnership con noi. Altra cosa molto importante è il fattore collegato allo stadio. A tal proposito possiamo dire che nonostante il S.Siro abbia dei difetti, rimane la scala del calcio e uno degli stadi più belli al mondo. Adesso deve darci dei ricavi ulteriori. In Infront abbiamo trovato il partner ideale per noi, è uno dei gruppi più importanti al mondo, ben guidati e ben diretti, siamo certi che ci possano aiutare a crescere". 

12:16 - Il presidente Thohir sale sul palco e consegna a Marco Bogarelli, presidente di Infront Italia, la maglia nerazzurra con la scritta Infront. 

12:20 - Tocca al presidente dell'Inter Erick Thohir parlare dell'incontro. Ecco le sue parole: "Grazie per aver trovato il tempo per venire qui. Sono arrivato qui qualche mese fa con la convinzione che la Serie A dovesse tornare ai vertici del calcio mondiale. C'è un motivo per il quale Nike crede nel nostro progetto ed è importante che anche Infront ci abbia creduto. Molti partner credono nei nostri concetti e nel nostro concept. Nulla di fuori dal mondo, in altri paesi in molti stanno trovando progetti analoghi al nostro. Infront è un partner importante, insieme abbiamo costruito i progetti e ci capiamo, c'è un accordo di 80 milioni in quattro anni. Il 50%in più rispetti agli altri anni. Ovviamente non siamo solo attenti alle entrate, ma faremo una buona campagna acquisti con due calciatori forti. Noi vogliamo diventare un club dal brand di base globale, non possiamo essere soli, dobbiamo avere partner di livello globale che ci aiutino a crescere". 

12:27 - Il presidente di Infront Italia, Marco Bogarelli: "Ringrazio il presidente Erick Thohir per la fiducia che ci ha concesso. Il nostro corteggiamento all'Inter parte da lontano. Vogliamo aiutare l'Inter a svilupparsi maggiormente ed ė fondamentale la condivisione del progetto. Gli 80milioni iniziali che abbiamo investito sono solo la partenza, riteniamo di poter raggiungere obiettivi importanti e con l'Inter abbiamo una grande opportunità. L'Inter ha centinaia di milioni di tifosi nel mondo, noi vogliamo farli diventare clienti Inter, l'Inter dovrà svolgere la gran parte delle sue attività a S.Siro che è un po' vecchio, ma resta una gran bella signora. La parola sponsor è riduttiva, noi preferiamo definirci partner. Vogliamo offrire all'Inter opportunità quantitativamente e qualitativamente migliori, vogliamo che attorno all'Inter ci siano il giusto numero di Partner. Non tanti superficiali, ma quelli giusti che siano su misura all'Inter. Offriamo agli sponsor che si avvicinano una casa che gli garantisca sviluppo". 

L'IMPORTANZA DEL MEAZZA E DEI TIFOSI NERAZZURRI- Bogarelli: "S.Siro deve essere la casa degli sponsor dell'Inter e deve offrire opportunità di incontro a tutti. Lo stadio, in occasione delle partite, deve offrire molto a quelli che vengono, ma anche a chi rimane a casa. I tifosi dell'Inter devono diventare i nostri clienti".

INTER, GRANDE MARCHIO. POTENZIALE NERAZZURRO - 12:35 - Parola al presidente Thohir: "Quando c'è un partner bisogna essere sempre leali. Avevamo accordi in corso prima di Infront e non potevamo cambiare strada. Adesso abbiamo avuto questa ulteriore prospettiva e l'abbiamo presa. Io credo molto nel business, tengo a sottolineare che tutte le volte che si entra in un paese, la prima cosa da fare è trovare partner validi. 2. Quando si investe in un'azienda è importante che questa abbia una buona storia e sia riconosciuta dai media. L'Inter ha tutto di questo, ha il grande marchio. 3.I miei manager devono lavorare e mi devono portare risultati. Appena arrivato ho dato fiducia al mio staff, devo lavorare con loro e poi si saprà come sono, ovviamente devo dare nuovi target e portare la mia filosofia. Poi recluteremo anche altri manager. 4. Se si guardano i primi 50 club al mondo, hanno un fatturato altissimo, noi abbiamo potenziali di crescita che ci permetteranno di raggiungerli. Dobbiamo fare lavoro di squadra, alla fine non si può sempre tagliare, perché quando non hai più nulla da tagliare cosa fai? Ti tagli le gambe? Negli ultimi due mesi abbiamo firmato accordi importanti anche in India, stiamo fondando siti web in Cina e Giappone. Abbiamo feed back importanti anche a Miami. Dobbiamo tutelare il nostro fatturato, i nostri interessi e quello dei nostri partner". 

IL FAIR PLAY FINANZIARIO - Thohir: "Va considerato, ci saranno delle sanzioni. Abbiamo parlato con Platinì e ci ha confermato che le regole verranno applicate in maniera rigorosa. Noi dovremo essere uno dei grandi club e dobbiamo lavorare secondo le regole. Il budget di Real e Bayern è simile a quello delle squadre americane, dovrà essere così anche per noi". MILANO - Gira e rigira si torna sempre lì: ai conti, al bilancio, al denaro. Anche sul mercato il focus resta un mix tra il necessario per la rosa e per gli sponsor. Il calcio di oggi gira così, non è la moda del momento. E, l'Inter non è immune. "Prendiamo decisioni collettive quando dobbiamo comprare un giocatore. Parliamo anche con gli sponsor Nike e Pirelli che ci illustrano i loro bisogni. Ad esempio in Asia ci sono 120milioni di tifosi e 2-3 calciatori importanti come Nagatomo. Vidic è stato preso perché è un ottimo difensore ma anche uno strumento di marketing perché la Premier è la Lega più seguita in Asia. Con lo stesso principio abbiamo speso tanto per Hernanes sapendo che il Brasile è un mercato strategico", spiega Erick Thohir a margine dell'assemblea dei soci dell'Inter ai quali ha presentato il piano presentato alle banche per rilevare a suo nome le garanzie bancarie di Massimo Moratti. 

"Le banche hanno visto e accettato il business plan". Questo non significa che è tutto a posto, perché per avere i soldi dagli istituti di credito ad un buon tasso di interesse è necessario attendere ancora qualche mese. La questione resta avvolta dal mistero. Per rendere tutto più rapido è stata costituita una new. co per ora dal nome fittizio Media. co controllata dall'Inter. "La nuova società si concentrerà sull'aumento del fatturato attraverso le attività di media e di sponsorizzazione - dice il numero uno dei nerazzurri - abbiamo una nuova persona che si occuperà della biglietteria (Luca Innocenti). Se, infatti, si guardano ai primi quindici club europei in termini di fatturato, la media è di circa 260 milioni all'anno. Per arrivare a quel livello, una delle voci importanti è il ticketing". E ancora: "Per noi, non è solo importante strutturare una squadra di alto livello sul campo, ma c'è anche bisogno di un management forte. Ecco perché, come ho detto ieri, non smettiamo di cercare, perché ci sono delle posizioni disponibili, come il responsabile marketing e il responsabile delle sponsorizzazioni internazionali". Per conquistare anche il mercato in Cina, Sud Est asiatico, Giappone e Australia.
 

NOVITA' LOGO INTER - In tal senso, cioè per accrescere il fatturato, il club di corso Vittorio Emanuele ha costituito nei mesi scorsi Inter Merchandising, che inizierà ad operare attivamente dal prossimo 1 luglio. Ieri pomeriggio, durante un incontro tra i licenziatari e i vertici di Nike (a cui l'Inter si è legata per i prossimi 10 anni) è stato presentato il 'business unit' e lo style guide' per tutto quello che riguarda l'utilizzo del marchio da parte dei licenziatari. Tra le novità c'è la rivisitazione del logo Inter che avrà alcune semplificazioni (angoli più smussati), lo scopo è quello di agevolarne utilizzo su ogni tipo di superficie.

ZANETTI FUTURO - "Il capitano farà ancora parte del club", sottolinea Thohir, ma "in questo momento vogliamo concentrarci sulle prossime tre partite. L'ho incontrato ci siamo anche confrontati sul fatto che studierà inglese e management. Credo sia importante, perché possa avere un ruolo di rilievo all'interno del club, che non abbia solo una conoscenza a livello di campo, ma anche a livello manageriale". E sul futuro di Mazzarri, il tycoon non parla di rinnovo: "Ci troviamo bene. Non credo che cambiare molti allenatori sia una cosa positiva. Penso si debbano avere dei piani che vanno dai due ai tre anni, è molto importante condividere la stessa visione con tutti in società".

IL MERCATO DI THOHIR - "Ne parleremo con il management, con l'allenatore e il direttore sportivo dopo le tre partite che ci restano", ribadisce il magnate di Giacarta, che poi prosegue e spiega: "Non è giusto che un giocatore se ne debba andare solo perché è in scadenza di contratto, ma di certo, se si vuole prolungare il contratto, bisogna basarsi sulle performance. Prenderemo in esame anche chi non è in scadenza di contratto, attraverso l'analisi delleprestazioni sul campo. La cosa più importante per la prossima stagione è bilanciare la squadra, Se faremo bene in queste ultime tre partite, l'anno prossimo giocheremo in tre competizioni: avremo quindi bisogno di avere una squadra completa". Con rinforzi in attacco e difesa.

Cori anti-Napoli: chiuso settore della Curva Nord, era già successo con la Fiorentina nel settembre 2013

 

INFRONT-INTER, 80 MLN BASE MINIMA. E SARÀ

 

 GARANZIA. S.SIRO: ADDIO TERZO ANELLO DAL

 

 2016, AL SUO POSTO FASHION ROOM PER TROIONE PREZZOLATE,IFIX TCEN TCEN E PORCATE VARIE TESE A LANCIARE IL BRAND INTER

 

L'Inter si muove e si muove ad ampio raggio, sul breve ma anche sul medio-lungo periodo. L'accordo ufficializzato oggi con Infront dà una grossa boccata d'ossigeno alla società nerazzurra, che incamererà 80 milioni di euro per i prossimi quattro anni.Ma questi 80 milioni di euro sono solo la base minima garantita da Infront "per la commercializzazione delle sponsorship a livello europeo e per l'offerta legata alla corporate hospitality in occasione delle partite allo stadio "Meazza".

Questa cifra, infatti, potrebbe salire in base ai ricavi che l'Inter otterrà dai vari sponsor nel corso del prossimo quadriennio. Tra l'altro, l'accordo con Infront farà parte delle garanzie che Erick Thohir proporrà alle banche per ottenere la linea di credito e il prestito da 230-250 milioni di euro necessari per rilevare i debiti di Massimo Moratti e per le spese di gestione della società.

Ma non ci sono solo le banche e il marketing nell'agenda di Thohir. La questione stadio, infatti, resta all'ordine del giorno anche se l'Inter non ha intenzione di fare passi almeno fino al 2016. Quella è la data che potrebbe segnare lo spartiacque e la definitiva separazione delle due società milanesi, con il Milan ormai intenzionato a costruire un nuovo impianto.

L'Inter, almeno per il momento, non sembra intenzionata a percorrere questa strada e si sta orientando verso la ristrutturazione e il rinnovamento dello stadio di San Siro. I dati parlano chiaro: l'Inter è la prima società d'Italia come numero di abbonati e come spettatori. L'intenzione della società sarebbe quella di rinunciare al terzo anello di San Siro per ottenere uno stadio meno capiente ma di fatto costantemente pieno. Il terzo anello ha una capienza di 19.545 posti, quindi di fatto il nuovo San Siro diventerebbe uno stadio da circa 60.000 posti, più funzionale e soprattutto più moderno dopo le opere di ristrutturazione.

 

Inter-Napoli 0-0: azzurri fermati dal palo, spavento per Higuain

Inter-Napoli 0-0: azzurri fermati dal palo, spavento per Higuain

Deludente pareggio che serve solo al Napoli, si ricorderà solo la coreo della Curva nord.
Tante occasioni ma nessun gol nella sfida di San Siro. La squadra di Benitez vicina al gol nel finale, ma Inler centra in pieno il legno con Handanovic battuto.

 

 

Mazzarri felice: "Una ripresa da grande squadra,ma il primo tempo...." 
Foto Maxi Lopez non dà la mano a Icardi,poi è il caos con botte,ammonizioni,stadio bollente,azioni vibranti, una partita decisamente strana per gli anni dieci del duemila, più da anni ottanta. 
Sakic bacchetta l'attaccante: "Non si esulta così"

I nerazzurri dilagano in casa della Sampdoria (0-4) e fanno un passo avanti verso l'Europa. Il tanto atteso ex - che prima del fischio d'inizio non riceve il saluto da Maxi Lopez - segna una doppietta, a segno anche Samuel e Palacio. Grande protagonista il portiere che sullo 0-1 para un rigore all'argentino. Nel primo tempo rosso a Eder

Sampdoria-Inter 0-4, Maxi Lopez-Icardi 0-2. E’ un trionfo nerazzurro a Marassi, anche nella sfida interna tra i due bomber. C’è infatti la doppietta del numero 9 nerazzurro nel poker della squadra di Mazzarri (le altre reti di Samuel e Palacio), che adesso vede aumentare le possibilità di qualificazione in Europa League. Generosi i blucerchiati nel primo tempo, ma pesano gli errori di Maxi Lopez, rigore sbagliato, e di Eder, che si fa espellere per proteste dopo 20′. Nella ripresa i ragazzi di Sakic (Mihajlovic squalificato) accusano la stanchezza e i lombardi dilagano, ma devono dire grazie alla saracinesca Handanovich, autore nel primo tempo di tre parate prodigiose oltre al penalty parato.

Sampdoria-Inter 0-4: Icardi segna, Handanovic para. Un poker per l'Europa

Il secondo gol di Icardi


LA CRONACA - C’è tensione già prima del fischio d’inizio, quando Maxi Lopez nega la stretta di mano a Icardi (fischiatissimo dai suoi ex tifosi). La gara si accende al 13′ quando Kovacic serve in profondità Palacio, assist perfetto al centro dell’area per Icardi, che sblocca il risultato. Esultanza polemica per l’attaccante nerazzurro (mano vicino all’orecchio), che gli costa l’ammonizione, oltre a quella del sampdoriano Costa dalla panchina. Pochi minuti dopo, Maxi Lopez fallisce un rigore, guadagnato da Sansone per un fallo ingenuo di Ranocchia. Ma Handanovic è bravo a leggere la traiettoria del tiro. Sale la tensione e il nervosismo: azione personale di Eder, che cade al limite dell’area vicino a Rolando. L’arbitro Valeri lo ammonisce per simulazione e ne nasce quasi una rissa, con Samuel (ammonito) che non gradisce il gesto dell’attaccante brasiliano. Eder eccede nelle proteste e il direttore di gara lo caccia. Nonostante l’inferiorità numerica, la Samp è in piena partita, Palombo gestisce bene il centrocampo e la squadra continua ad attaccare. Qui sale sulle righe Handanovic, letteralmente strepitoso prima su una girata di Maxi Lopez, poi su un calcio di punizione di Sansone e, a fine gara, su una mezza rovesciata di Soriano, ben servito dopo un contropiede di De Silvestri. Si va all’intervallo, dunque, con l’Inter in vantaggio grazie a Icardi, ma soprattutto al suo portiere sloveno, completamente strepitoso.LA RIPRESA, CALA LA SAMP – Nella ripresa la Sampdoria, dopo un primo tempo super, cala e l’Inter ha piu’ campo, con Da Costa che salva su Palacio (59′) ma niente puo’ sullo stacco imperioso di Samuel su corner di Hernanes. Partita che finisce al 18′, quando Icardi, servito nuovamente da Palacio, mette dentro il tris prima di lasciare il campo, tra i fischi, ad Alvarez. E ancora Palacio, autore di due assist, decide di regalarsi il 15^ gol personale, dopo un bello scambio con Ricky Alvarez, fissando il risultato sul 4-0. Da segnalare per la Samp l’ingresso di Mattia Lombardo, figlio di Attilio, bandiera dei blucerchiati. L’Inter riprende la marcia verso l’Europa.

SAMPDORIA (4-3-3) - Da Costa 5.5; De Silvestri 6, Mustafi 5,5, Gastaldello 5, Regini 5; Soriano 5,5, Palombo 6 (39′st Lombardo sv), Obiang 5 (13′st Krstcic 5); Sansone 5,5 (22′st Okaka 5), Maxi Lopez 5, Eder 4,5. In panchina: Fiorillo, Costa, Rodriguez, Salamon, Renan, Sestu, Bjarnason, Wszolek. Allenatore: Sakic (Mihajlovic squalificato).
INTER (3-4-2-1) – Handanovic 8; Ranocchia 5,5, Samuel 7, Rolando 6; D’Ambrosio 6, Hernanes 6 (31′st Taider 6), Cambiasso 6,5, Kovacic 7 (35′st Milito sv), Nagatomo 6.5; Palacio 7.5, Icardi 7.5 (23′st Alvarez 6.5) In panchina: Carrizo, Castellazzi, Andreolli, Campagnaro, Zanetti, Guarin, Botta. Allenatore: Mazzarri.
ARBITRO Valeri di Roma
RETI  Icardi al 13′; Samuel al 60′, Icardi al 63′, Palacio al 78′
AMMONITI Icardi, Costa, Samuel, Ranocchia, Soriano, Regini, Gastaldello, Krsticic
ANGOLI 11-4 per la Sampdoria
RECUPERO 1′ e 2′

MAZZARRI - "Avevo detto a Mauro di pensare solo a giocare - dirà a fine partita Mazzarri - le vicende personali vanno lasciate fuori. Il gesto dell'orecchio non andava fatto, ha personalità ma è giovane, se riusciamo a togliergli qualcosa di superfluo...". 
 
VIDEO

Samp-Inter, Maxi Lopez non stringe la mano a Icardi

 
 
 
 

 

 

GLI HIGHLIGHTS DI SAMPDORIA-INTER

Gli Highlights di Sampdoria-InterInevitabile: Sampdoria-Inter è stata la partita di Maxi Lopez contro Mauro Icardi. Il resto era contorno, un secondo piano che svaniva lentamente in dissolvenza lasciando sotto l’occhio della telecamera soltanto loro: i protagonisti, i duellanti. Cherchez la femme? Se anche il privato è pubblico, e labile è il confine tra amore e auto-promozione nel mondo dello spettacolo, cui il calcio appartiene in maniera definitiva oramai da tempo, i giudizi stanno ad altri. No, il triangolo no. Ma quando il pubblico diventa privato e una partita di calcio è decisa da questo, sottrarsi alle doveroseconsiderazioni è impossibile. Se Maxi Lopez che rifiuta la mano di Icardi a inizio match, ricalcando la telenovela tra Bridge e Terry, stesso copione e stesso triangolo amoroso patinato, è materia digossip. Il primo gol della partita di Icardi, con esultanza rabbiosa sotto la curva della Sampdoria, squadra che lo ha creato e lanciato, è invece materia calcistica. E il rigore del possibile pareggio blucerchiato, che Maxi Lopez chiede al designato Eder di poter tirare, e poi sbaglia regalandolo alle braccia di Handanovic, è il momento in cui il fattore umano investe prepotentemente un mondo fatto di miliardi e piani industriali, progetti tecnici e commerciali. Il triangolo va considerato, sono le regole della società dello spettacolo, e a noi tocca quello in cui i cateti sono Icardi e Maxi Lopez.

 


Parma 0-2 Inter Milan by footyroomcom

Mazzarri: «Inter, il modello
è l'Atletico Madrid»
. Mazzarri sposa la linea autarchica dei colchoneros:non è necessario fatturare miliardi per arrivare in semifinale Coppa dei Ricconi !!
Le minacce non sortiscono effetto:altro rocambolesco pareggio(2-2), quarto posto ormai andato e piazzamento Merdopa assolutamente a rischio,e' finita!!! Addirittura fallito il primo rigore stagionale dopo 33 partite!!!

Il presidente nerazzurro a caccia di nuovi accordi commerciali: intanto a giugno arriva un manager dal Manchester United: Mercato: si pensa al brasiliano Nilton. Handanovic: "Nel mio futuro c'è l'Inter"

Erick Thohir è partito per l'Inghilterra alla ricerca di nuovi sponsor e all'Inter sembra essere tornata la calma. Trattasi, però, di tranquillità apparente. Perché la vittoria del Parma contro il Napoli ha aggiunto pepe alla corsa all'Europa della squadra d Walter Mazzarri. Che ha detto di voler fare il possibile e l'impossibile per raggiungere l'obiettivo dettato dalla società. Ma deve fare i conti con una squadra spesso distratta sia in allenamento che sul campo. E, con qualche elemento piuttosto scontento di stare in nerazzurro. Il calendario certo non aiuta il tecnico, la classifica tantomeno: la Fiorentina è terza con 55 punti, dietro appaiate a 50 punti Inter e Parma, con lo scontro diretto da disputare al Tardini. E giocare a casa del presidente Ghirardi non è mai rassicurante (il Napoli lo dimostra). Alla luce di queste congiunture astrali poco favorevoli e prima di tornare sui campi di allenamento (domani pomeriggio) l'allenatore non può certo gioire. Anche perché le prossime sei partite contro Sampdoria, Parma, Napoli (casa), Milan, Lazio (casa) e Chievo sono incontri con un tasso alto di pericolosità.
 
IN ARRIVO UN DIRIGENTE DALLO UNITED - Mentre Mazzarri si concentra sul lavoro e sulle misure da prendere a partire dalla partita contro la Samp, la società ha ingaggiato un nuovo dirigente. Si tratta di Michael Bolingbroke, attuale direttore operativo del Manchester United, che dal prossimo giugno lavorerà all'Inter. Bolingbroke, allo United, è responsabile dell'accoglienza, della biglietteria e di tutto ciò che riguarda l'Old Trafford. A Milano, secondo quanto sottolineano in Inghilterra, Bolingbroke avrà più poteri, oltre ad occuparsi di tutto quello che concerne il Meazza dovrebbe anche essere a capo delle risorse umane.

Inter, Cuper: "Mancini può tornare in nerazzurro". Poi però smentisce

L'argentino, ex tecnico dei nerazzurri, avrebbe rivelato alla stampa turca il possibile scenario per la prossima stagione. L'attuale tecnico del Galatasaray non sarebbe felice a Istanbul e potrebbe rescindere il contratto per tornare a Milano dove ha vinto tanto. Poi però arriva la smentita: "Non ne ho mai parlato"

ISTANBUL – La conferma di Walter Mazzarri sulla panchina dell'Inter, visti anche gli ultimi risultati, appare tutt'altro che scontata e in casa nerazzurra potrebbe profilarsi il clamoroso ritorno di Roberto Mancini. A ventilare questa ipotesi è un altro allenatore con trascorsi interisti, Hector Cuper, fino alla passata stagione alla guida dei turchi dell'Orduspor.

Cuper però ha smentito seccamente: "Non ho rilasciato alcuna dichiarazione riguardo l'Inter e il futuro di Roberto Mancini nei giorni scorsi, quando ero in Turchia". Le parole dell'ex tecnico nerazzurro sono state riportate dal suo agente, Alejandro Camano: "Non ho parlato con nessuno di Inter e tantomeno di Mancini - aggiunge Cuper - e non mi sarei mai permesso di farlo, perché l'Inter ha già un bravo allenatore con un contratto ancora di un anno. Quello che è uscito in Turchia è solo il frutto della fantasia di qualcuno, niente di più. Ho molto rispetto dell'Inter, di Mazzarri e di Mancini".

Tornato in visita a Istanbul, l'Hombre Vertical avrebbe parlato con la stampa locale e ha rivelato che "l'Inter vuole Mancini" e che il diretto interessato vedrebbe bene un suo ritorno a Milano. Arrivato a stagione in corso al Galatasaray, Mancini non sarebbe felice a Istanbul e sarebbe pronto a risolvere il contratto triennale firmato nei mesi scorsi. Il nome
 del Mancio, che in Inghilterra hanno anche accostato all'Arsenal, rievoca bei ricordi ai tifosi nerazzurri: arrivato nel 2004, conquistò tre scudetti (di cui uno assegnato a tavolino per le note vicende di Calciopoli), due coppe Italia e due Supercoppe Italiane prima dell'addio nel 2008.

 

Mazzarri felice: "Una ripresa da grande squadra,ma il primo tempo...." 
Foto Maxi Lopez non dà la mano a Icardi,poi è il caos con botte,ammonizioni,stadio bollente,azioni vibranti, una partita decisamente strana per gli anni dieci del duemila, più da anni ottanta. 
Sakic bacchetta l'attaccante: "Non si esulta così"

I nerazzurri dilagano in casa della Sampdoria (0-4) e fanno un passo avanti verso l'Europa. Il tanto atteso ex - che prima del fischio d'inizio non riceve il saluto da Maxi Lopez - segna una doppietta, a segno anche Samuel e Palacio. Grande protagonista il portiere che sullo 0-1 para un rigore all'argentino. Nel primo tempo rosso a Eder

Sampdoria-Inter 0-4, Maxi Lopez-Icardi 0-2. E’ un trionfo nerazzurro a Marassi, anche nella sfida interna tra i due bomber. C’è infatti la doppietta del numero 9 nerazzurro nel poker della squadra di Mazzarri (le altre reti di Samuel e Palacio), che adesso vede aumentare le possibilità di qualificazione in Europa League. Generosi i blucerchiati nel primo tempo, ma pesano gli errori di Maxi Lopez, rigore sbagliato, e di Eder, che si fa espellere per proteste dopo 20′. Nella ripresa i ragazzi di Sakic (Mihajlovic squalificato) accusano la stanchezza e i lombardi dilagano, ma devono dire grazie alla saracinesca Handanovich, autore nel primo tempo di tre parate prodigiose oltre al penalty parato.

Sampdoria-Inter 0-4: Icardi segna, Handanovic para. Un poker per l'Europa

Il secondo gol di Icardi


LA CRONACA - C’è tensione già prima del fischio d’inizio, quando Maxi Lopez nega la stretta di mano a Icardi (fischiatissimo dai suoi ex tifosi). La gara si accende al 13′ quando Kovacic serve in profondità Palacio, assist perfetto al centro dell’area per Icardi, che sblocca il risultato. Esultanza polemica per l’attaccante nerazzurro (mano vicino all’orecchio), che gli costa l’ammonizione, oltre a quella del sampdoriano Costa dalla panchina. Pochi minuti dopo, Maxi Lopez fallisce un rigore, guadagnato da Sansone per un fallo ingenuo di Ranocchia. Ma Handanovic è bravo a leggere la traiettoria del tiro. Sale la tensione e il nervosismo: azione personale di Eder, che cade al limite dell’area vicino a Rolando. L’arbitro Valeri lo ammonisce per simulazione e ne nasce quasi una rissa, con Samuel (ammonito) che non gradisce il gesto dell’attaccante brasiliano. Eder eccede nelle proteste e il direttore di gara lo caccia. Nonostante l’inferiorità numerica, la Samp è in piena partita, Palombo gestisce bene il centrocampo e la squadra continua ad attaccare. Qui sale sulle righe Handanovic, letteralmente strepitoso prima su una girata di Maxi Lopez, poi su un calcio di punizione di Sansone e, a fine gara, su una mezza rovesciata di Soriano, ben servito dopo un contropiede di De Silvestri. Si va all’intervallo, dunque, con l’Inter in vantaggio grazie a Icardi, ma soprattutto al suo portiere sloveno, completamente strepitoso.LA RIPRESA, CALA LA SAMP – Nella ripresa la Sampdoria, dopo un primo tempo super, cala e l’Inter ha piu’ campo, con Da Costa che salva su Palacio (59′) ma niente puo’ sullo stacco imperioso di Samuel su corner di Hernanes. Partita che finisce al 18′, quando Icardi, servito nuovamente da Palacio, mette dentro il tris prima di lasciare il campo, tra i fischi, ad Alvarez. E ancora Palacio, autore di due assist, decide di regalarsi il 15^ gol personale, dopo un bello scambio con Ricky Alvarez, fissando il risultato sul 4-0. Da segnalare per la Samp l’ingresso di Mattia Lombardo, figlio di Attilio, bandiera dei blucerchiati. L’Inter riprende la marcia verso l’Europa.

SAMPDORIA (4-3-3) - Da Costa 5.5; De Silvestri 6, Mustafi 5,5, Gastaldello 5, Regini 5; Soriano 5,5, Palombo 6 (39′st Lombardo sv), Obiang 5 (13′st Krstcic 5); Sansone 5,5 (22′st Okaka 5), Maxi Lopez 5, Eder 4,5. In panchina: Fiorillo, Costa, Rodriguez, Salamon, Renan, Sestu, Bjarnason, Wszolek. Allenatore: Sakic (Mihajlovic squalificato).
INTER (3-4-2-1) – Handanovic 8; Ranocchia 5,5, Samuel 7, Rolando 6; D’Ambrosio 6, Hernanes 6 (31′st Taider 6), Cambiasso 6,5, Kovacic 7 (35′st Milito sv), Nagatomo 6.5; Palacio 7.5, Icardi 7.5 (23′st Alvarez 6.5) In panchina: Carrizo, Castellazzi, Andreolli, Campagnaro, Zanetti, Guarin, Botta. Allenatore: Mazzarri.
ARBITRO Valeri di Roma
RETI  Icardi al 13′; Samuel al 60′, Icardi al 63′, Palacio al 78′
AMMONITI Icardi, Costa, Samuel, Ranocchia, Soriano, Regini, Gastaldello, Krsticic
ANGOLI 11-4 per la Sampdoria
RECUPERO 1′ e 2′

MAZZARRI - "Avevo detto a Mauro di pensare solo a giocare - dirà a fine partita Mazzarri - le vicende personali vanno lasciate fuori. Il gesto dell'orecchio non andava fatto, ha personalità ma è giovane, se riusciamo a togliergli qualcosa di superfluo...". 
 
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Samp-Inter, Maxi Lopez non stringe la mano a Icardi

 
 
 
 

 

 

GLI HIGHLIGHTS DI SAMPDORIA-INTER

Gli Highlights di Sampdoria-InterInevitabile: Sampdoria-Inter è stata la partita di Maxi Lopez contro Mauro Icardi. Il resto era contorno, un secondo piano che svaniva lentamente in dissolvenza lasciando sotto l’occhio della telecamera soltanto loro: i protagonisti, i duellanti. Cherchez la femme? Se anche il privato è pubblico, e labile è il confine tra amore e auto-promozione nel mondo dello spettacolo, cui il calcio appartiene in maniera definitiva oramai da tempo, i giudizi stanno ad altri. No, il triangolo no. Ma quando il pubblico diventa privato e una partita di calcio è decisa da questo, sottrarsi alle doveroseconsiderazioni è impossibile. Se Maxi Lopez che rifiuta la mano di Icardi a inizio match, ricalcando la telenovela tra Bridge e Terry, stesso copione e stesso triangolo amoroso patinato, è materia digossip. Il primo gol della partita di Icardi, con esultanza rabbiosa sotto la curva della Sampdoria, squadra che lo ha creato e lanciato, è invece materia calcistica. E il rigore del possibile pareggio blucerchiato, che Maxi Lopez chiede al designato Eder di poter tirare, e poi sbaglia regalandolo alle braccia di Handanovic, è il momento in cui il fattore umano investe prepotentemente un mondo fatto di miliardi e piani industriali, progetti tecnici e commerciali. Il triangolo va considerato, sono le regole della società dello spettacolo, e a noi tocca quello in cui i cateti sono Icardi e Maxi Lopez.

 

Inter-Udinese 0-0: non funziona l'effetto Thohir, Scuffet salva i bianconeri

Match con poche emozioni a San Siro: primo tempo senza tiri in porta, nella ripresa più attivi i padroni di casa, che sbattono però contro un grande portiere. Con il presidente indonesiano in tribuna, è arrivata solo la vittoria nel derby. Per i friulani salvezza a un passo

Tensione Inter, Moratti: "32 partite senza rigori? E' comico". E Mazzarri è in bilico

Nerazzurri furibondi con Gervasoni. Il presidente onorario è ironico: "Capita a tutte le squadre, ma a noi con una statistica assurda". Thohir però non è soddisfatto dei risultati, e a fine anno potrebbe decidere di cambiare l'ex tecnico del NapoliIl protagonismo di Nicchi si è esteso ai suoi sottoposti. E' così che, anche nel post gara di Inter-Udinese, l'arbitro Gervasoni, nelle segrete stanze del Meazza, ha confermato che il braccio di Heurtaux alzato in area (a fermare un cross di Palacio) non è un fallo da rigore. E' vero e innegabile che ci sono rigori e rigori, ovvero che ci sono penalty più o meno evidenti. Ma, a balzare alle cronache oltre alla decisione di Gervasoni è, soprattutto, un dato certo: 32 gare senza avere un rigore a favore è alquanto singolare. Erick Thohir sulla questione è irritato, anche se ieri sera ha preferito lasciare lo stadio senza parlare. E' invece durissimo nel commentare la questione Massimo Moratti: "E' una cosa comica", esordisce il presidente onorario dell'Inter. "Ormai se ne parla sorridendo - aggiunge - perché sai che succede tutte le domeniche, tanto poi il rigore non te lo danno". Nessun accanimento: "No, perché. L'anno scorso è successo lo stesso, dalla partita con la Juve fino alla fine del campionato, poi anche nel passato", sottolinea il petroliere, che prosegue con vena sarcastica: "Capita a tutte le squadre, qui però capita con una statistica assurda. Credo che gli arbitri abbiano paura a dare il primo rigore dopo tanto tempo, questo può essere una cosa che li frena abbastanza, perché il rigore deve essere lampante, altrimenti diventa un problema".

Moratti - che come un innamorato fatica a sbollire la rabbia per il torto subito - parlando della prestazione della squadra preferisce stare sul generico: "Mi sembra che i giocatori entrino in campo con la voglia di far bene, Mazzarri li carica sufficientemente, poi ci sono partite in cui proprio non riesci a ingranare. Guidolin non è male, ieri ha schierato la squadra in modo tale che frenasse molto il nostro gioco. Non credo che sia una questione di volontà o di pigrizia, la squadra vuol far bene, se fai un gol poi tutto funziona molto meglio, questo lo sappiamo. Mazzarri penso sia bravo". Sarà anche così, ma una stoccata l'onorario nerazzurro all'allenatore la tira: "Ruolino di marcia preoccuante? Forse... Finora abbiamo parlato di tante giustificazioni, speriamo che siano quelle ad averci frenato".

Lo spera anche Thohir, che non sposa a pieno la visione filosofica del calcio di Mazzarri. In tal senso e visto che nessun tecnico è immune dai risultati, non è immorale dire che il tycoon a fine anno potrebbe decidere di cambiare l'ex Napoli per sposare un allenatore con una visione del 'progetto Inter' più vicina alla sua. Spesso il numero uno interista sottolinea
 'Rivedremo tutto', affermazioni che Moratti non commenta: "Non so cosa voglia dire, dovete chiederlo a lui, non a me. Il mio ruolo non mi manca, quando uno prende una decisione del genere poi non può lasciar spazio alla nostalgia, ho fiducia in chi è lì".

BANCHE, INTERESSI, AUMENTI DI CAPITALE: OGGI SI DECIDE IL FUTURO FINANZIARIO DELL'INTER

Giornata di intenso lavoro oggi per il presidente Thohir. In attesa del Cda di domani oggi ci saranno una serie di incontri con gli istituti di credito per cercare quel finanziamento che servirebbe al tycoon per svincolarsi definitivamente da Moratti.

Sarà molto importante la relazione sul progetto Inter che Thohir illustrerà ai rappresentanti della Goldman Sachs ed a seguito di ciò verranno stabiliti i tassi d’interesse, considerato anche che, ad oggi, l’Inter paga alle 4 banche italiane circa 10 milioni di euro l’anno d’interessi.

Sembrerebbe addirittura, secondo il Corriere dello Sport,  che, questa cifra sia destinata a lievitare anche con i nuovi isitituti perché Thohir vorrebbe chiedere un finanziamento superiore a quello chiesto da Moratti. Motivo? Qualche decina di milioni di liquidità in più consentirebbero alla società di camminare da solo senza chiedere nel medio termine un aumento di capitale ai soci considerando che, a giugno, il bilancio sarà ancora molto in passivo.

Venerdì 28 marzo 2014 potrebbe essere un giorno da ricordare per tutti gli interisti nel mondo.

"Idiota!" "Fesso!" Addio al vetriolo tra Rothschild e i soci di Thohir

La famiglia indonesiana Bakrie e l'erede della dinastia dividono dopo anni di litigi i business minerari e si salutano via Twitter con una valanga di insulti: "Grazie per esservi ricomprati una montagna di m..... che non vale niente" ha twittato il nobiluomo. "Un cretino, ecco cosa si dice di te" la sobria risposta da Jakarta. Roeslani_Bakrie erano soci di Thohir nell'Inter durante l'acquisto del 15 novembre 2013

MILANO - Anche i ricchi, a volte, si insultano. Non in privato ma - adeguandosi ai tempi - sull'arena planetaria di Twitter dove ieri è andato in onda il duello rusticano tra Nat Rothschild, erede della storica dinastia bancaria britannica e i rampolli della famiglia indonesiana dei Bakrie, soci nelle attività editoriali del presidente dell'Inter Erick Thohir. A far volare gli stracci (rigorosamente in 140 caratteri) è stata la firma della separazione ufficiale tra i due ex soci d'affari. Tre anni fa i Bakrie e l'erede Rothschild avevano messo assieme una serie di attività nel carbone in Asia per capitalizzare sulla richiesta d'energia della Cina. Le cose non sono andate esattamente come speravano. Il prezzo del carbone è scivolato verso il basso, le azioni della società (valore tre anni fa 3 miliardi di sterline) hanno iniziato a scivolare verso il basso e tra i soci sono iniziati gli screzi. Culminati pochi mesi fa con le accuse a Rosan Roeslani - manager dell'azienda e azionista dell'Inter fino a poche settimane fa - di aver fatto sparire diversi milioni dalle casse del gruppo.

La parte finanziaria del divorzio, a dire la verità, è andata via liscia. Gli avvocati delle parti si sono trovati alla City, i Bakrie hanno firmato un assegno da oltre 500 milioni di dollari. E un complesso scambio di asset ha separato per sempre i destini dei due litiganti. I soldi però, specie per chi ne ha molti, non sono tutto. E appena l'inchiostro delle firme sui contratti

si è seccato  è partita la faida dei cinguettii. "Grazie per esservi ricomprati una gran montagna di merda che non vale niente", ha tweettato con garbo Rothschild, complimentandosi con i suoi alleati. Aga Bakrie, l'erede della dinastia di Jakarta, non le ha mandate a dire. Prima buttandola in politica ("Abbiamo riportato in Indonesia le nostre miniere strappandole agli imperialisti. Addio Londra. E' stata un'esperienza amara") poi analizzando con raffinatezza i profili caratteriali dell'ex partner ("Uno stupido! ecco cosa la gente pensa di te"). I cyberinsulti sono proseguiti su questo tono ("Tuo padre è un genio, tu sei un cretino", tweet di sangue blu firmato Rothschild) per qualche minuto fino a quando Aga ha chiuso la vicenda consigliando a Nat di inviare eventuali commenti e richieste al quartier generale della sua società in vista della prossima assemblea. "Salamat malam Pak Nat", "Complimenti per il divorzio, Nat" il suo ultimo messaggio.


La partita però non finisce qui. La separazione azionaria è cosa fatta. Ma resta la caccia ai soldi che, secondo Rothschild, sarebbero stati trafugati da Roeslani. In tutto oltre 200 milioni tra stipendi gonfiati, rimborsi spese fantasma e uso improprio del jet aziendale per fini personali. Il banchiere ha chiesto da tempo il congelamento dei suoi beni. E Thohir, non a caso, si è ricomprato la quota dell'amico nel capitale dell'Inter per evitare che finisse congelata dai giudici di Londra.

     

Un punto davvero poco appetibile

 

Uno dei principali cavalli di battaglia di Erick Thohir, da quando ha preso il controllo dell’Inter, è stato quello legato alla scarsa appetibilità del campionato italiano sul palcoscenico internazionale, ormai superato dal maggiore appeal che suscitano Premier League e Liga spagnola. Bene, il primo tempo della partita di ieri dei nerazzurri contro l’Udinese è stato un manifesto ideale dei concetti del tycoon indonesiano: monotonia allo stato puro, specie sul fronte dei padroni di casa anche perché l’Udinese fa il gioco più congenialeper la situazione e quando può si rende anche pericolosa. E anche quando l’Inter decide di attaccare, i friulani non danno mai la sensazione di perdere la testa per davvero, anche perché dietro contano sulla sicurezza di un giovanotto promettente come Simone Scuffet. Morale della favola? Pari che in Spagna chiamerebbero gafas, troppi rimorsi per l’ennesima occasione sciupata, e un rendimento interno che adesso piange davvero miseria nera: due vittorie in sette gare a San Siro nel 2014, bottino mortificante anche per le ambizioni di una stagione di transizione.

TRATTAMENTO SU MISURA – Volendo riavvolgere il nastro dell’incontro, balza indubbiamente all’occhio un grande merito da dare al tecnico bianconero; perchéFrancesco Guidolin  è bravo a mettere a nudo in tutto e per tutto i difetti atavici dell’Inter formato casalingo. Una squadra decisamente prevedibile, alla quale è bastato bloccare quello che sarebbe designato come il faro del gioco per mettere tutto il gruppo sulle corde. Il tocco in più ce lo mette l’allenatore di Castelfranco appioppando marcatori su misura specie ad Hernanes, sempre tallonato da Badu, e a Palacio che ha visto in Heurtaux un’ombra che per poco non lo seguiva anche al bagno, completando il tutto con l’arma dei raddoppi.  E’ nato così l’ottimo primo tempo giocato dall’Udinese, che poi nella ripresa si adegua ai forzati arrembaggi nerazzurri, approfittando della serata di grazia di Scuffet ma senza mai dare la parvenza di essere vicina ad affondare. Il tutto senza il capitano Antonio Di Natale in campo, altro segnale di maturità di un gruppo giovane. Proprio tutta un’altra squadra rispetto a quella maltrattata nel girone di andata a domicilio dai nerazzurri.

CALICE AMARO – E l’Inter? Peccato, ancora peccato. Ormai questa sembra essere definitivamente destinata ad andare in archivio come la stagione dei grandi rimpianti per le tante occasioni sprecate cammin facendo. Rimpianti ai quali però non sarebbe  giusto non aggiungere una buona dose di colpe. Colpe di una squadra che recita ancora una volta il solito copione: di fronte ad un’avversaria che mostra un’organizzazione difensiva già accettabile entra subito in panico e fatica a trovare trame offensive decenti. Nella ripresa si getta il cuore oltre l’ostacolo e si parte a testa bassa, ma sembra più facile trovare il proverbiale ago nel pagliaio piuttosto che la fatidica via del gol. Togliendo dalla cronaca l’ennesimo rigore non concesso, una statistica che ormai rasenta l’imbarazzante per tutti, rimane la sensazione di una squadra che continua a volere fare il salto di qualità senza però avere concreti mezzi per farlo, senza alternative di gioco concrete e senza la lucidità giusta quando serve. E alla fine, con un nuovo boccone amaro da ingoiare…

DOUBLE FACE – Rodrigo Palacio aveva festeggiato il rinnovo del contratto firmando la rete del vantaggio a Verona contro l’Hellas. Fredy Guarin si augurava di fare lo stesso ieri sera, dopo aver ottenuto il prolungamento del proprio accordo con l’Inter:  purtroppo, è andata esattamente all’opposto. Il colombiano stavolta ha spazientito tutti con la sua prova decisamente deludente; i fischi del pubblico di San Siro che ne hanno accompagnato l’uscita, accolti nervosamente dal colombiano, non possono essere delegittimati. Anche perché, ironia del destino, la scossa per l’Inter è coincisa con l’ingresso in campo di Ricardo Alvarez proprio in luogo del Guaro. Perché magari non sarà sempre lucidissimo in fase di conclusione, ma con Ricky in campo sempre pronto a proiettarsi in avanti l’Inter tira fuori la faccia migliore. Non basterà, purtroppo, ma deve fare riflettere.

L’ULTIMO BALUARDO – Se vogliamo trovare un risvolto positivo di questa grigia serata, possiamo guardare alla prestazione del pacchetto arretrato: Ranocchia è un giocatore definitivamente riconsegnato ad una concreta dimensione da calciatore, bravo a controllare anche con le maniere spicce chi gli si parasse davanti; Juan Jesus è rientrato nel miglior modo possibile, sempre attento e preciso nelle chiusure. E poi, c’è Walter Samuel: al di là del rischio di un autogol tragicomico, l’argentino rappresenta sempre quella certezza in termini di sicurezza, con la sua esperienza  e una qualità che non vuole arrendersi ai segni del tempo. Ed è quasi commovente per come si prodiga nella parte finale del match nel sostenere la fase offensiva. Anima e cuore.

 

Rigore di Heurtaux non visto: Thohir s'infuria!

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Erick Thohir furibondo. Il pari con l'Udinese non è andato giù, laGazzetta dello Sport spiega i motivi: "Il presidente infatti voleva i tre punti per riscattare lo scivolone con l’Atalanta e dopo un primo tempo con ritmi da Subbuteo ha almeno assistito alla reazione dei suoi. Oltre alle parate di Scuffet, a mandargli di traverso la cena è stato il fallo di mano in area diHeurtaux non sanzionato dall’arbitro Gervasoni. ET a fine gara ha scelto di non parlare — anche perché sapeva che sul tema sarebbe tornato Mazzarri — ed è troppo nuovo di questo mondo per lasciarsi andare a certe polemiche. Ma sa benissimo che quello di ieri è l’ultimo di una serie di sviste che ha portato a 32 la striscia di gare senza penalty a favore. Con relativo fastidio crescente trasmesso ai suoi più stretti collaboratori. Va quindi definito tra l’arrabbiato e il furibondo", si legge. 

Altro finale di partita amaro al Meazza, tra miracoli del portiere, imprecisione sottoporta e il solito rigore negato. Walter Mazzarricommenta così a Sky: ''Paralte di momenti storti? A noi succede questo tutto l'anno. Speriamo che succeda che tiriamo una volta e si faccia gol. 6 gol nelle ultime 8 partite al Meazza? Ma avete visto quanti presupposti per fare gol abbiamo creato? E' un anno particolare. A meno che non cambi il vento nelle ultime partite, è un anno così. Il primo tempo non mi è piaciuto, parliamoci chiaro: loro pressavano, bravi, conosco Guidolin. Poi, però, nel secondo tempo meritavamo: dal 15' in poi dovevamo fare 2-3 gol. E rientra nella norma: soffri, li fai stancare e poi vinci. Ma non entra mai. A volte siamo stati poco precisi, ma qui c'è qualcosa che non controlliamo noi. Palle-gol a portiere battuto... Però la squadra c'è, è organizzata e concede poco, creando tantissimo. Per quest'anno bisogna pensare così e fare più punti fino alla fine''.

Come si spiega la crescita dopo l'intervallo? ''Loro erano a uomo su tutte le zone del campo. Se non si trova un dribbling vincente, è difficile. Oppure bisogna trovare il gol su uno dei tanti cross dalle fasce che abbiamo messo''.

Male Guarin? ''Ho cambiato, con il due contro uno grazie a Jonathan e Alvarez. L'Udinese ci ha messo un po' a capirlo ed è andata meglio. Mentre nel primo tempo loro ci hanno aspettato bene. Son cose normali, previste. Hernanes ha giocato più basso e loro non trovavano più il riferimento, andando in inferiorità numerica. E' venuto poi bene tutto, è mancato solo il gol. Non puoi pensare di vincere con l'Udinese 4-0 con due gol per tempo: l'importante è vincere e, per me, come con l'Atalanta, l'avremmo meritata''.

Serve un centravanti più esperto rispetto a Icardi? ''Quest'anno devo far crescere giocatori e far sì che giochino bene. Far capire a chi non è abituato cosa significa giocare nell'Inter. A giugno faremo le scelte, ora stiamo valutando tutto e tutti. Le mie idee le ho già dette e le ribadirò. Tutto per partire al meglio nel secondo anno della mia gestione''.

 

Il presidente nerazzurro parla alla fine del cda del club milanese: "Ma la realtà è questa e dobbiamo affrontarla. Con Mazzarri abbiamo pianificato la prossima stagione, ma mi auguro di terminare al meglio quella in corso. Poi col tecnico valuteremo anche i calciatori"

MILANO – "Non so se piangere o ridere", afferma Erick Thohir commentando le 32 giornate senza rigori a favore per l'Inter. Il presidente è sulla stessa lunghezza dell'onorario Massimo Moratti. Che ieri ha definito la situazione comica. Il tycoon poi aggiunge: "Questo è, dobbiamo affrontare a realtà". Amara fino a qui. Così come quello di alcuni giocatori over 30 in scadenza (a cui non sarà rinnovato il contratto) e di Mazzarri se non riuscirà a conquistare un posto in Europa. In ogni caso ora è presto per parlare del futuro del tecnico. In questo senso il proprietario dei nerazzurri spiega: nell'incontro avvenuto ieri con l'allenatore si è "discusso della prossima stagione, e poi a fine anno naturalmente sarà positivo sedersi a un tavolo con lui, la cosa più importare sarà valutare i giocatori". 

Poi Thohir entra nel particolare del vertice avvenuto ieri: "Abbiamo pianificato la prossima stagione, è molto importante che l'allenatore ed io abbiamo la stessa visione, nel CdA di oggi abbiamo parlato di questo incontro cui erano presenti anche Piero Ausilio e Marco Fassone. E' molto importante prepararci alla prossima stagione, ma vogliamo anche restare concentrati sul finale e fare più punti possibili in queste ultime 8 gare. Abbiamo bisogno di valutare la squadra, ogni singolo giocatore, prenderemo decisioni via via, non vogliamo decidere niente ora, lo faremo alla fine ma intanto ovviamente consideriamo i nostri giocatori che stanno facendo bene".

Durante il faccia a faccia è stato toccato anche l'argomento mercato. Mazzarri necessità rinforzi. "Per un allenatore è normale chiedere", sottolinea il presidente chiarendo: "Guardiamo tanti giocatori, poi a fine stagione valuteremo, ma ora dobbiamo concentrarci sul finale di campionato". I nomi dei calciatori sotto osservazione restano quelli di Dzeko, Obi Mikel e Morata.
 

Prima di ripartire per Giacarta (tornerà a Milano la prossima settimana), Thohir racconta anche del consiglio di amministrazione di questa mattina: "E' stata fatta l'approvazione della semestrale ai fini delle licenze Uefa. E poi abbiamo parlato delle opportunità di nuovi contratti con nuovi sponsor". Nuovi partner commerciali per la prossima stagione, che
 andranno ad aggiungersi agli attuali. Il lavoro verso la chiusura degli accordi è a buon punto, tutto in attesa di ricevere il 'voto' dalle società di rating utile ad ottenere i finanziamenti chiesti alle banche. Il responso è atteso a metà del prossimo mese.

 

 

 

THOHIR: "NON CEDO IL DC UNITED. C'È PROGETTO COMUNE CON L'INTER CHE PREVEDE l'acquisizione di tutto...

E SOPRATTUTTO FARO' FUORI TUTTA LA PACCOTTIGLIA MORATTIANA MERDOSA FAMILISTICA"

A GIUGNO 2014 IO FARO' FUORI TUTTI QUANTI:IL CLUB SI DEVE TRASFORMARE

IN SOCIETA' CORPORATE MACINA UTILI E TUTTA LA MERDA MORATTIANA SPARIRA'

PER SEMPRE !!!

"Vorrei ribadire che sia l'Inter che il DC United fanno parte del mio 'portfolio' calcistico. Questi asset sono parte integrante della mia strategia di investimento all'estero nello sport. Non vedo l'ora di poter contribuire a far crescere in maniera positiva il brand di entrambe le società. Smentisco categoricamente le voci riportate dai media che indicano una possibile cessione del Dc United. Il mio impegno nei confronti dell'Inter e del DC United è incrollabile e sono impegnato per far sì che entrambi i club producano risultati dentro e fuori dal campo".

MILANO - Erick Thohir non lascia nulla al caso. La sua attenzione alla comunicazione è quasi maniacale. Nonostante la sua vita sia là, dall'altra parte del mondo, il suo obiettivo principale è provare a cancellare le migliaia di chilometri che dividono Giacarta dai suoi club: l'Inter e il DC United. Ma soprattutto il tycoon vuole rasserenare i tifosi. Il concetto delle sue parole è semplice quanto efficace: "Vorrei ribadire che sia l'Inter che il DC United fanno parte del mio 'portfolio' calcistico - sottolinea il magnate indonesiano - Questi asset sono parte integrante della mia strategia di investimento all'estero nello sport. Non vedo l'ora di poter contribuire a far crescere in maniera positiva il brand di entrambe le società. Smentisco categoricamente le voci riportate dai media che indicano una possibile cessione del Dc United. Il mio impegno nei confronti dell'Inter e del DC United è incrollabile e sono impegnato per far sì che entrambi i club producano risultati dentro e fuori dal campo". 

Nel progetto di crescita che Thohir ha in mente c'è anche una riqualificazione dell'area comunicazione con l'ingresso di una figura di peso che faccia da interfaccia tra la società e il mondo esterno. In questo momento però sono altre le questioni urgenti che sono all'attenzione del presidente. Primo i risultati della squadra che non arrivano, secondo il numero uno del club di corso Vittorio Emanuele guarda al marketing. Settore di cui si occupa Giorgio Ricci, dirigente che
 

il tycoon ritiene all'altezza dei programmi che ha in mente. Sul tavolo ci sono diversi progetti in divenire. Idee da sviluppare nei prossimi mesi per portare l'Inter a livelli di Manchester United e Real Madrid nel mondo. Il mercato asiatico in parte ancora vergine sarà uno dei lasciapassare per iniziare la rincorsa ai club che da anni fanno del marketing il loro cavallo di battaglia. Il lavoro è tanto per questo per vedere i primi risultati anche e soprattutto a bilancio, come già ribadito da Thohir, ci vorranno mesi. 

Nel frattempo proseguono anche i progetti pregressi. In tal senso e per restare al top, che in sostanza è ciò che vuole Thohir, l'Inter ha scelto la Sardegna per la vacanza nerazzurra con i tifosi. Perché anche la fidelizzazione è tra le idee di Thohir. Dopo la crociera nel 2013, alla fine i questa stagione il club ha pensato alla terra sarda. Dal 14 al 21 giugno in vacanza con l'Inter in un resort nella località di Santagiusta. Presente anche lo staff del settore giovanile dell'Inter. Sette giorni tra divertimenti, giochi, tornei, shopping e campioni dell'Inter di ieri e di oggi.

"Le parti hanno di comune accordo risolto il loro rapporto di lavoro", comunica la società ringraziando per l'opera svolta l'ex giocatore. Thohir ha affidato la direzione dell'area tecnica al al direttore sportivo Piero Ausilio

MILANO - Era ampiamente annunciata, ma ora la notizia è ufficiale. Marco Branca non è più il direttore dell'area tecnica dell'Inter. Lo ha annunciato la società nerazzurra con un comunicato stampa pubblicato sul sito internet del club. La società e Marco Branca, comunicano, "hanno di comune accordo risolto il loro rapporto di lavoro". 

Al posto dell'ormai ex dt, il club di Erik Thohir "ha affidato la responsabilità dell'area tecnica al direttore sportivo Piero Ausilio, che opererà a diretto riporto del direttore generale Marco Fassone. La società - scrive l'Inter - ringrazia Marco Branca per il prezioso contributo fornito, come calciatore prima e come dirigente poi, e gli formula i migliori auguri per il prosieguo della sua carriera. Marco Branca, a sua volta, ringrazia la società per le opportunità avute in questi anni e per i prestigiosi risultati raggiunti formulando alla stessa i migliori auguri per un futuro altrettanto ricco di soddisfazioni".

 "Colloquio con i Moratti, poi ho bloccato tutto".

FOTO La protesta dei tifosi nerazzurri(21-01-2014)
"Questa mattina ho ascoltato tutti i miei collaboratori, mi sono confrontato con il dott. Massimo Moratti e suo figlio Angelomario: ho deciso di non procedere nella trattativa con la Juventus. Ho ritenuto che non ci fossero più le condizioni per arrivare ad un accordo sul quale c'erano opinioni diverse, e i cui vantaggi economici e tecnici per il club non apparivano così evidenti. Ho già incaricato i responsabili dell'Area Tecnica, come abbiamo già detto attraverso il comunicato ufficiale, di valutare altre opportunità di mercato, per rinforzare la squadra nel rispetto dei parametri economici che il Financial Fair Play ci impone. Credo, ancora una volta, che si debba rimanere uniti: tifosi, club e squadra, per tornare ad essere quello che tutti vogliamo e che l'Inter si merita". Queste le parole di Erik Thohir attraverso Inter.it sull'affare Guarin-Vucinic. Moratti è uscito poco dopo dalla sede dell'Inter e si è confrontato coi tifosi che contestavano la dirigenza, dicendo: "La trattativa? E' finita, è finita, come ha detto Thohir pochi minuti fa nel comunicato. Contestazione? Cercano di fare in modo che qualcuno dica qualche cosa, tra un po' arriverà il presidente e dirà qualcosa. Credo che tutto si sia risolto in termini civili".

Inter, Thohir incontra Moratti. Zanetti per ora può attendere,non è urgente,se continua a rompere i coglioni se ne va affanculo anche lui... Procede la Demorattizzazione della società

Prima di ripartire per Giacarta il presidente nerazzurro ha visto l'ex numero uno per pianificare i prossimi passi nella ristrutturazione del club. Rinviato il faccia a faccia con l'argentinoPrima di ripartire per Giacarta, Erick Thohir ha incontrato Massimo Moratti nella sede della Saras. Un colloquio per discutere dei prossimi passi del club perché "è importante discutere dei temi della società", ha spiegato il presidente dell'Inter al termine della riunione con l'onorario. "Siamo partner da quattro mesi. Abbiamo avuto una buona discussione, non c'è alcun cambiamento. E' un processo in corso con la dirigenza del club. Ci vuole tempo. Comunque non abbiamo discusso di niente di specifico", sottolinea Thohir, che di seguito spiega nel dettaglio il rapporto tra i due. Una relazione che va al di là dei semplici affari: "Abbiamo sempre avuto un buon feeling con la famiglia Moratti. Ho bisogno di un partner locale e credo che mister Moratti e la famiglia Moratti, quando mi hanno scelto, volessero una persona credibile, un lavoratore e con la stessa loro visione".

INTER SOTTO CONTROLLO - Thohir tornerà a Milano tra circa 15 giorni per altri impegni già fissati in questi giorni. Sul lavoro, l'indonesiano è un caterpillar. Le cose da fare sono diverse. Per questo, da ogni singolo dirigente e dipendente pretende il massimo. "Torno entro due settimane per altri meeting. Ci dobbiamo preparare per tutte le stagioni che verranno, non solo per la squadra, ma anche per il lato commerciale. Stiamo progettando la costruzione di una academy qui a Milano, stiamo lavorando con aziende che si occupano di siti all'estero. Devo controllare tutto ogni mese". Al suo ritorno il numero uno dell'Inter verificherà anche il nuovo progetto 'Inter forever'. "Ne sto parlando con Toldo, Materazzi e Brehme. Ne parlo con tutte le leggende che hanno fatto parte dell'Inter".

THOHIR-ZANETTI, PUO' ATTENDERE - Nessun faccia a faccia invece con Javier Zanetti. D'altra parte Thohir aveva già sottolineato nei giorni scorsi che il futuro del capitano, ora, non è una priorità. Quindi tutto rimandato ai prossimi viaggi in Italia, anche se: "Ho promesso che l'avrei incontrato, ma ci sono stati gli incontri con le banche, quello con la Nike, con Mazzarri, con altre aziende. Non dico che l'incontro con Zanetti non sia importante, ma a volte gli incontri simoltiplicano". Thohir chiude spezzando una lancia in favore di Mazzarri, che sta facendo giocare poco Kovacic. "Mateo è un grande giocatore, ma deve crescere e dimostrare al tecnico e a tutti che è degno di essere un titolare della prima squadra in futuro".

Walter Mazzarri  ha minacciato di dimettersi dopo Genoa - Inter di fronte alla mummificazione di una dirigenza neroazzurra allo sfascio completo.Ci vogliono ancora 8 punti per rimanere in Serie A, poi si vedrà se IL BIMBOMINKIA INDONESIANO avrà voglia di pagare il gettone di presenza oppure di vendere subito baracca e burattini  e levarsi dai coglioni. L'estate quindi passerà tutta nel tentativo di rifilare tutto l'ammasso debitorio al signor "X",magari rimettendoci anche dei danari pur di smazzare tutto. Nel frattempo si andrà avanti con tutta la fogna esistente. Nel frattempo domenica pomeriggio andrà in scena uno psicodramma sportivo in quanto il tifo neroazzurro ha intenzione di inscenare una pesante contestazione.

Ha davvero del clamoroso il retroscena rivelato dall'edizione odierna di Tuttosport: "Il cambio di marcia delle ultime ore sul mercato, da parte dell'Inter, è stato molto apprezzato da Mazzarri che, per scuotere i propri dirigenti, domenica sera, evidentemente stufo dell’immobilismo imperante in società, ha usato parole forti, sfogandosi a cuore aperto e avrebbe addirittura minacciato le dimissioni", la ricostruzione del quotidiano di quanto accaduto dopo Genoa-Inter.

Soccer: Serie A; Genoa-Inter

Possiamo considerare l’Inter ufficialmente in crisi. Che poi dietro il suo quinto posto a 11 punti dalla zona Champions League ci siano molte ragioni anche plausibili e accettabili una squadra abbastanza vecchia e scarsamente rinnovata, la mancanza di almeno qualche altro giocatore di qualità, la difficoltà di digerire i metodi di un tipo non facile come Mazzarri, una partita col Genoa nemmeno poi così negativa, anzi – è un altro discorso. Intanto la sensazione è che questa serie negativa di risultati abbia ormai bruciato una serie di obbiettivi importanti, spesso decisivi per determinare il proprio futuro. La classifica è peggiorata, in due mesi – otto partite, sette punti – la squadra di Mazzarri ha battutto solo il Milan più sbandato e irriconoscibile degli ultimi anni.

L’Inter non era partita male in questa stagione, anzi, sembrava una squadra radicalmente diversa da quella di Stramaccioni che più o meno lo scorso anno aveva fatto un percorso abbastanza simile: ottima partenza, pessimo arrivo. Non può essere un caso però che il crollo sia coinciso col cambio ufficiale di proprietà. Doveva essere un passaggio indolore quello da Moratti al magnate indonesiano Erick Thohir, ma alla fine così non è stato. Quelle poche certezze che c’erano si sono perdute, persino il nuovo allenatore Walter Mazzarri si è ritrovato spaesato. E’ arrivato a Milano senza saper nulla di Thohir, si è ritrovato a gestire una realtà totalmente diversa sotto un nuovo padrone, del quale non sapeva nemmeno se gli fosse gradito.

Thohir: ''Segnali positivi
ma mi viene da vomitare...''
Thohir: ''Segnali positivi ma strada è ancora lunga''
Il momento è difficile, i risultati non arrivano e le polemiche in casa Inter non mancano. Anche Walter Mazzarri è finito sul banco degli imputati, ma dall'Indonesia, due giorni dopo la meravigliosa e fantastica sconfitta di Torino in casa della Juventus, il presidente Thohir spazza via ogni dubbio sul tecnico toscano: "Abbiamo uno dei migliori allenatori italiani di merda, Walter Mazzarri, sul quale basare le nostre scelte di oggi, e con il quale pianificare il futuro nell'estremo remoto, d'altra parte io provengo dall'estremo oriente..." il pensiero del patron nerazzurro riportato dal sito del club. "Alla chiusura della campagna trasferimenti di gennaio e dopo la partita di Torino, ritengo opportuno precisare i punti chiave della nostra strategia sportiva - scrive l'indonesiano -. Stiamo vivendo un anno di transizione di gran merda nel quale l'obiettivo principale è quello di gettare le basi per il nostro futuro: è una stagione difficile, in cui è evidente la difficoltà a rimettere in moto i meccanismi vincenti di qualche lustro fa. Per questo bisogna avere pazienza nell'eternità, idee chiare per modo di dire e due concetti base su cui appoggiare il futuro remoto: come migliorare la nostra performance tecnica e come costruire la squadra del futuro naturalmente remoto, a noi del presente non ce ne frega un cazzo. Per centrare il primo obiettivo abbiamo individuato uno dei migliori allenatori di merda italiani, Walter Mazzarri, sul quale basare le nostre scelte di oggi,di domani,del dopodomani domani ed ancora e con il quale pianificare il futuro remoto (aridaje !!!!). Gli acquisti di Hernanes e D'Ambrosio, voluti da me, dai dirigenti e dall'allenatore, dal portinaio e da quella purtinara della mia assistente con grande sintonia, vanno letti esattamente in quest'ottica: si tratta di due elementi fondamentali per il nostro rilancio verso lo sprofondo, di due giocatori il cui contributo sarà importante oggi ma essenziale soprattutto fra trent'anni !!!".

Napoli-Lazio 1-0, Higuain stende i biancocelesti: azzurri contro la Roma


Nuovo stadio, si alza il sipario Presentazione show in Campidoglio

Roma, nuovo stadio: “Ispirato a Colosseo. Progetto da un miliardo di euro”

Per il capitano della Roma, Francesco Totti, sarà “la casa di tutti i romanisti”, per il presidente del club di calcio capitolino James Pallotta “uno stadio ultramodernoche incuterà timore agli avversari”, per il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, “una grande opportunità per la città e per il Paese”. Presentato al Campidoglio il progetto dello stadio della Roma (nome provvisorio in attesa della cessione dei diritti per l’intitolazione) che sorgerà sull’area dell’ex ippodromo nella zona di Tor di Valle a Roma sud. Oltre 50mila posti, il Roma Village, un megastore Nike, ristoranti e negozi per una struttura che costerà complessivamente 1 miliardo di euro, mentre per lo stadio sono previsti 300 milioni di euro. Un’opera interamente finanziata da privati. “Sarà ispirato al Colosseo” ha spiegato l’architetto Dan Meis davanti al plastico. “Saremo la prima città in Italia che realizzerà uno stadio dopo la nuova legge sugli impianti – commenta il sindaco Marino – valuteremo il progetto in 90 giorni e poi inizieranno i lavori”. In 22 mesi si prevede la completa realizzazione dell’impianto. “Mi auguro – conclude Marino – che Totti e compagni possano giocare nel nuovo stadio a partire dalla stagione 2016-17″ 

 

Mercoledì prossimo sarà svelato dal presidente Pallotta il progetto della nuova casa giallorossa. Un impianto definito "avveniristico", con evidenti richiami però alla classicità e al volto antico della Capitale, ispirato nella forma al Colosseo

Lazio (2-0), Torino (2-0) e Verona (4-0)
vittorie per l'Europa League
Sorpassano Milan e Parma
. Catania,Bologna,Chievo e Livorno sprofondano e inchiodano la classifica nella lotta per non retrocedere.

Pinilla gol, il Cagliari,da due anni senza stadio, è di nuovo salvo foto
Il Parma fa tre passi indietro:dopo la vittoria col Napoli ha innestato la marcia indietro

Un rigore del cileno condanna i ducali al secondo stop consecutivo, frenata pericolosa in chiave Europa League. Sugli scudi il portiere Silvestri. Espulso Felipe, giornata opaca in attacco per gli ospiti, superati in classifica da tre squadre

Torino sogna, Immobile da record l'Europa adesso è più vicina

El Kaddouri e Immobile decidono la sfida contro i friulani. Mai i granata avevano fatto così tanti punti in serie A (51), da quando la vittoria ne vale tre. Il bomber ex Pescara, con 21 reti, eguaglia il primato di Pulici e Graziani

Toni trascina il Verona foto 
Catania, è notte fonda

Mandorlini 'pentito': "Non dovevo sostituirlo"

Grande prova degli scaligeri che affondano i siciliani con un poker. Nel primo tempo a segno per due volte il centravanti (che poi, alla ricerca della tripletta, viene sostituito da Mandorlini a 15' dalla fine e non la prende bene) e Marquinho. Nella ripresa arriva il timbro di Juanito Gomez

VIDEO Roma 2 - 0 AC Milan [Serie A] Highlights

 



a.s roma 2-0 ac milan all goals and highlights serie a 25/4/14 by FootballHighlights

statistico molto semplice rende l'idea della stagione del Milan, che adesso, per sperare ancora nell'Europa League, deve augurarsi che il Parma inciampi in un calendario non impossibile oppure deve battere in sequenza Inter, Atalanta e Sassuolo, e non è detto che basti. Il dato è che, non appena l'asticella si è alzata un po', il Milan l'ha immancabilmente fatta cadere. Contro le prime tre della classifica del campionato ha sempre perso: due volte con Juventus e Napoli, una con la Roma (pareggiò all'andata sotto la gestione Allegri). In Champions League ha strappato solo un pari in casa (ancora gestione Allegri) col Barcellona non più irresistibile di quest'annata, per poi cadere al Camp Nou, e si è arreso sia all'andata sia al ritorno all'Atletico Madrid (gestione Seedorf). In Coppa Italia, infine, è crollato non appena le partite contavano davvero (prima batosta di Seedorf), davanti all'Udinese, poi subito eliminata a sua volta.

Queste poche statistiche confermano l'evidenza. Il Milan edizione 2013-2014 è una squadra mediocre, incapace di andare oltre i propri limiti. E il settimo posto, ora di nuovo a rischio per il potenziale sorpasso di Torino, Lazio e Verona, non è affatto casuale. Né l'eventuale arrampicata fino al sesto e al preliminare di Europa League potrebbe cambiare la realtà. Data la premessa, diventa un esercizio inutile la gara tra seedorfiani e antiseedorfiani, per stabilire colpe e meriti dell'allenatore neofita, promosso alla panchina da Berlusconi come taumaturgo e presto ripudiato dal suo stesso mentore, che pare sempre più prossimo a fargli pollice verso, per promuovere a giugno Inzaghi dalla Primavera: gli imputa vistose manchevolezze tecniche e tattiche, nonché gli errori nella gestione della squadra, emersi tutti assieme a Roma.
 

L'esplosione di rabbia di Balotelli e la sempre più palese insofferenza del gruppo degli italiani, per lo più confinato in panchina, sono spie così evidenti del malessere da non potere essere certo ascritte alla fantasia dei molto presunti detrattori di Seedorf per partito preso. Nessuno si è inventato le notizie, tanto meno questo ribollire dello spogliatoio e tanto meno  -  soprattutto  -  l'incredulità dell'allenatore per il fatto che la società lo stia lasciando a cuocere a fuoco lento ormai da più di un mese, in balìa dell'incertezza sul futuro. Per la prima volta, dopo essersi tanto a lungo trattenuto in nome della diplomazia e dell'orgoglio, lui stesso non è riuscito a nascondere il disagio e lo ha manifestato in diretta televisiva.

E' ormai un reality show in piena regola: Casa Milan, il GF rossonero. Offre immagini quasi quotidiane dello status di una squadra precaria e di un club in tempesta. Proprio come nel confessionale del Grande Fratello, tutti sfogano il proprio malessere davanti alla telecamera. Ed è il contrappasso, nel regno mediatico di Berlusconi, che tutto ciò accada senza più freni. Balotelli litiga in campo con Taarabt e sceglie poi per la sua sfuriata il confessionale. Dove De Sciglio ammette che potrebbe andarsene. Dove Seedorf viene implacabilmente colto nella sua poco beata solitudine. Dove il volto di Galliani, post-sconfitta all'Olimpico, non è affatto trasfigurato nel classico ghigno d'ira, che di solito accompagna gli 0-2 in trasferta. E dove Berlusconi, nell'anomala campagna elettorale di condannato ai servizi sociali, per ora dice soltanto che la società non è in vendita. Il pubblico dei telespettatori può fare le nomination per buttare questo o quello fuori da Casa Milan. E' tutto molto virtuale, tranne la classifica. 
 

Intanto Barbara Berlusconi ammette, parlando all'Ansa, che la vittoria della Roma è indiscutibile: "Non fa mai piacere perdere ma sportivamente è giusto riconoscere la superiorità tecnica della Roma". L'ad rossonero rivolge i  "complimenti
 alla società giallorossa per aver costruito una squadra con un organico così forte". Barbara Berlusconi ha invece glissato sul futuro dell'allenatore Clarence Seedorf. "No comment - ha tagliato corto - sono valutazioni che non competono a me".

Roma, stangata per Destro: prova tv, squalificato per 4 giornate

Il giudice sportivo ha valutato il colpo ad Astori a Cagliari: 3 turni che si aggiungono a quello 'ordinario' causato dalla ammonizione in diffida. Il club ha annunciato il ricorso. Ma Garcia è in contrariato anche per Benatia: gli esami strumentali confermano uno stop di almeno un mese

 

ROMA - Stangata sulla Roma, quattro turni per Mattia Destro. Il giudice sportivo di serie A ha squalificato il giocatore per 3 giornate dopo il ricorso alla prova tv. Il centravanti è stato punito per la manata rifilata a Davide Astori, difensore del Cagliari, nel match giocato domenica. Inoltre Destro, ammonito nel corso della gara per simulazione, era diffidato e sconterà una quarta giornata 'ordinaria' di squalifica. La Roma ha già annunciato che presenterà ricorso.

Il giudice a sostegno della sua decisione, cita le dichiarazioni dell'arbitro (Davide Massa) sollecitate dal suo stesso ufficio e consegnate via mail: "In riferimento alla gara Cagliari-Roma da me diretta in data 06-04-2014 comunico, su richiesta del Giudice Sportivo, che nè io nè i miei collaboratori abbiamo visto l'episodio relativo alla manata di Destro". Poi viene riportata un'altra mail: "In riferimento alla gara Cagliari-Roma da me diretta in data 06-04-2014, su richiesta del Giudice Sportivo in merito all'episodio Destro-Astori e ad integrazione di quanto comunicato con mia precedente mail, specifico che: ho accordato un calcio di punizione diretto a favore del Cagliari per una trattenuta (normale fallo di gioco) commessa dal calciatore Destro ai danni di Astori. La successiva manata di Destro non è stata vista nè da me nè dai miei collaboratori".

Il giudice - dopo la prova tv - ritiene che "il gesto compiuto dal calciatore romanista integri inequivocabilmente gli estremi della condotta violenta sanzionabile ex art. 19, n. 4
lettera b) CGS, connotata, per consolidato orientamento interpretativo, dall'intenzionalità e dalla potenzialità lesiva".

 

Tris Destro: la Roma a -5 dalla Juve    foto    Catania ko è quasi B, colpo Sassuolo

Uno straordinario Livorno perde solo 2 a 0 con la Juvenilia schierando la Primavera e questo per sancire la "regolarità" del campionato di palta. Un brutto Napoli dice addio al secondo posto:il Parma aggancia l'Inter al quinto posto. Ora i neroazzurri hanno solo 2 punti in piu' della Lazio ed una tensione nervosa devastante. Tris Destro: la Roma a -5 dalla Juve foto 
Catania ko è quasi B, colpo Sassuolo,2-0 a Bergamo facendo un favore clamoroso all'Inter!!! Fiorentina +5 sull'Inter,il Torino manda in B il Catania. Cagliari nei guai

 

Roma-Parma 4-2: i giallorossi mangiano 6 punti ai francisti di Torino e fanno un favore all'Inter

Presto per parlare di campionato definitivamente riaperto, così come forse era presto per definirlo già del tutto chiuso. La Roma supera agevolmente il Parma nel completamento del match della 22/a giornata e riporta il distacco in cifra singola: sono otto i punti fra bianconeri e giallorossi, distanza considerevole a sette turni dalla fine ma ancora tutta da difendere per la formazione di Conte. Prosegue il periodo no del Parma, acuito dall'emergenza e da un calendario che dopo 17 risultati utili consecutivi gli ha presentato il conto sotto forma di triplo impegno con le due squadre di testa e con la Lazio. I ducali, che non vincono in casa della Roma dal 1997 - gol decisivo di Crespo -, mancano il sorpasso all'Inter in quinta posizione e ora sentono il fiato sul collo dell'Atalanta e proprio della Lazio, in una corsa per l'Europa League che potrebbe tornare a coinvolgere anche Verona e Torino.

PARTENZA DA BRIVIDI - La sfida, sospesa due mesi fa dopo otto minuti, riprende da un fallo laterale in favore del Parma e le soluzioni dei due tecnici passano in secondo piano per il ritmo forsennato delle squadre. Biabiany per Acquah, destro contrato da una scivolata disperata di Benatia, Schelotto si fionda sul pallone e colpisce di testa, disturbato anche da un piede alto - forse troppo - di Castan: pallone sopra la traversa. Risposta Roma affidata al diagonale destro di Maicon, bravissimo Mirante, che non può nulla al 12′. Gervinho ha una prateria davanti a sé sulla sinistra, sterza verso il centro e serve Totti, lestissimo nell'aprire per Destro: l'attaccante incrocia, sfera sul palo, Gervinho può stoppare e insaccare a porta vuota. Qualche dubbio sulla posizione dell'ivoriano, forse oltre la linea della palla, forse no, questione di millimetri. Il Parma riparte a testa bassa e Acquah pareggia subito: il ghanese riceve un cross da sinistra e stoppa in area con il petto, attorno a sé ha quattro romanisti che gli permettono di girarsi e pescare l'angolo alla destra di De Sanctis.La Roma ha reagito subito e un minuto dopo è ripassata in vantaggio: Pjanic con una grande giocata ha dribblato due uomini e in area ha servito Totti che di prima ha infilato la palla sotto la traversa. Per il capitano è il 234esimo gol in carriera con la maglia della sua città. La difesa della squadra di Garcia ha dimostrato però di avere dei cali di tensione inusuali, quando al 20'Torosidis ha sbagliato la trappola del fuorigioco e Benatia ha dovuto intercettare la palla gol per Amauri. Stessa identica situazione al 38' e stavolta il difensore marocchino si è immolato quasi fosse un muro. Al 41' la Roma è andata vicino al tris con Destro, sfortunato a colpire una traversa su splendido cross di Maicon.

La ripresa non ha deluso le aspettative e al 4' la squadra giallorossa ha calato il tris conPjanic, bravo a trovare a rimorchio la respinta della difesa su tiro di Gervinho. E' il gol nel giorno del suo 24esimo compleanno. Cinque minuti Destro ha sbagliato un tiro da solitario in area su una respinta di Mirante. Poco dopo Garcia in vista della prossima gara ha deciso di sostituire l'attaccante per Florenzi. La Roma ha cercato di arretrare il suo baricentro ma il Parma non è mai riuscito a trovare lo spazio per essere pericoloso. Al 37' Torosidis è sceso sulla fascia e dopo aver scartato un difensore, ha cercato Pjanic in mezzo ostacolato all'ultimo dal recupero di Molinaro. Sull'angolo successivo Rodrigo Taddei con un colpo di testa ha infilato Mirante per il poker della Roma e il suo primo gol in stagione. Al 45' c'è tempo anche per la rete di Biabiany, bravo di piatto a trovare l'angolo giusto dal limite dell'area.

FINALMENTE SALTA PER ARIA STA SQUADRA DI MMERDA!!!
Si ferma al San Paolo la lunga marcia della Juventus, imbattuta da 22 giornate. Il Napoli vince 2-0, resta a 6 punti dal secondo posto e si porta a +9 dalla Fiorentina, bloccata nel pomeriggio sullo 0-0 dalla Sampdoria. Notte perfetta per la squadra di Benitez che in 90 minuti rifila ai bianconeri più gol di quanti ne avessero subiti nelle ultime sei partite (uno) a conferma di un potenziale inespresso, soprattutto contro le piccole, che provocherà rimpianti a fine stagione. Male la squadra di Conte, mai capace d’impensierire seriamente Higuain e compagni e ora in attesa del recupero di Roma-Parma per capire se il fiato giallorosso sul collo è reale o meno. Della serata ‘no’ dei bianconeri ne ha risentito lo spettacolo in una gara (quasi) a senso unico, gestita con autorità dai partenopei che da questa domenica hanno in ghiacciaia almeno i preliminari di Champions League.

Che non fosse un Napoli-Juventus come ai tempi di Maradona e Platini era chiaro. E neanche una sfida da prime della classe, come all’andata quando sull’erba dello Stadium si presentarono entrambe a quota 28 punti. Da quella netta vittoria, gli uomini di Conte hanno iniziato a scavare il vantaggio di 20 punti con il quale i bianconeri sono arrivati al faccia a faccia. Impercettibili al San Paolo, dove gli azzurri controllano fin dal primo tocco. La Juve trema subito per il ginocchio di Vidal, poi rischia di cadere sotto i colpi di Callejon e Hamsik ma Buffon è pronto in entrambi i casi. Dopo 148 giorni il centrocampista slovacco trova anche il gol, ma in fuorigioco. La Juve non riesce a passare da Pirlo, che nella prima mezz’ora tocca un pallone in fase di costruzione e calcia una punizione, sbagliando entrambi in maniera grossolana. Il Napoli invece si muove come piace a Benitez: pressing alto, esterni che viaggiano sulle fasce, Goulham e Henrique spesso a supporto della fase offensiva e il solito Higuain a svariare su tutto il fronte d’attacco.

E alla fine il gol arriva, nel modo che più piace al tecnico spagnolo. Al 36esimo, con la Juve in dieci (Chiellini fuori per cambiare la maglia), gli azzurri si distendono sulla fascia destra. Palla a Insigne che rientra e inventa per Callejon, in leggero fuorigioco: Asamoah è in ritardo sulla diagonale, lo spagnolo spara verso Buffon che questa volta può nulla. Uno a zero. Non è Juve senza il radar di Pirlo, così come non è Juve senza Tevez. L’assenza dell’Apache pesa, eccome. Osvaldo eLlorente, giocano troppo vicini, le (poche) sponde per i centrocampisti sono spesso imprecise e non accorciano. Così con Pirlo che non imposta, il baricentro dei bianconeri si abbassa, i dueattaccanti non trovano mai un guizzo, né aprono varchi in favore dei compagni. I gol mancano da tempo: Llorente non segna dal 2 marzo, Osvaldo da febbraio.

La prima vera occasione per i bianconeri arriva quando Orsato sta per fischiare l’intervallo grazie a un cross di Lichtsteiner sul quale Osvaldo prova la sforbiciata. Un colpo a effetto riuscito due volte in maglia Roma, altri tempi e altro risultato. Conte deve aver rivisto la gara dell’andata, quando il Napoli venne schiacciato dal duo Vidal- Isla e al 50esimo manda dentro l’ex Udinese per Asamoah, spostando Lichtsteiner a sinistra. E la Juve si accende subito da quel lato, grazie a un fitto scambio tra i due connazionali ma Reina è attento e sporca per la prima volta i guanti, al 53esimo. I bianconeri sono più dinamici, il Napoli è più prudente ma sei minuti dopo vanno vicini al raddoppio con una punizione di Goulham, salvata ancora da Buffon con l’aiuto della traversa. Il tecnico leccese annusa il momento e prova a mettere benzina nel motore inserendo Marchisio e Vucinicper Pogba e Osvaldo, anonimi. A 13 minuti dalla fine, il montenegrino, alla prima palla giocabile, mette Isla davanti a Reina con un assist perfetto ma Goulham – in serata straordinaria in fase difensiva – toglie tempo e pallone all’ala cilena.

Gol sbagliato, gol subito: la regola è immortale. Hamsik invitato da Pandev perdona la Juventus al 77esimo (una rarità: dal 2008 a oggi ha segnato 6 volte alla Vecchia Signora) e qualche secondo dopo lascia il posto a Mertens. Il belga non è in vena di regali e tre minuti dopo mette il sigillo con un gran diagonale a chiudere l’assist disegnato con il compasso ancora da Pandev. E’ il gol della resa per la Juve, che compromette molto poco sulla strada dello scudetto ma complica quella verso i 100 punti. Una sconfitta da dimenticare in fretta.

Verona-Fiorentina 3-5: Aquilani e Borja Valero super, pokerissimo viola al Bentegodi

La squadra di Montella vince meritatamente una partita dalle mille emozioni. In vantaggio l'Hellas con Sala, ma i viola ribaltano la situazione con Cuadrado e l'ex Roma. Nella ripresa altri cinque gol: i toscani tengono a distanza l'Inter, per gli scaligeri l'Europa si allontana

Quando si affrontano Verona e Fiorentina lo spettacolo è assicurato. Dopo i sette gol dell’andata, finita 4-3 per i viola, al Bentegodi ne vengono segnati addirittura otto, ma la sostanza non cambia. Vince la Fiorentina che blinda il quarto posto e dimostra di essere in salute in vista della finale di Coppa Italia con il Napoli del 3 maggio.

PARTITA SUBITO VIVACE
 – L’avvio di gara non delude le attese. La Fiorentina prende in mano le redini del gioco, con il Verona tutto chiuso a difesa della propria area, ma pronto a ripartire in contropiede. Gli spazi sono intasati e i viola si affidano in più di un’occasione al tiro da fuori: per due volte, prima su Ilicic poi su Aquilani, Rafael è costretto a respingere in tuffo. In mezzo l’unico squillo dell’Hellas con Iturbe, ben imbeccato da Toni, che calcia troppo debolmente tra le braccia di Neto. La Fiorentina non si preoccupa più di tanto e continua a macinare gioco, ma alla seconda occasione il Verona si dimostra cinico. Al 14’ Toni difende palla alla sua maniera e serve l’accorrente Iturbe che calcia in porta; Neto respinge centralmente con troppa sufficienza e Sala, ben appostato, corregge in rete per il vantaggio scaligero.

FIORENTINA CON PERSONALITA’
 – Un gol che farebbe vacillare molte squadre, ma non una Fiorentina davvero piena di personalità. Borja Valero sale in cattedra e disegna geometrie perfette. Al 31’ il passaggio filtrante in area dello spagnolo è un invito a nozze per Cuadrado che scarica sotto la traversa un diagonale destro imparabile. Sul finire del tempo Aquilani raddoppia, sfruttando un bel cross di Pasqual dalla sinistra bucato per pochi centimetri da Cuadrado. In assenza di Gomez e Rossi, gli inserimenti del centrocampista ex Roma e Milan si rivelano letali per la difesa del Verona.

Verona vs Fiorentina 3-5

Torino-Genoa 2-1: Immobile e Cerci nel recupero infiammano l'Olimpico

In un finale vietato ai deboli di cuore i granata centrano il terzo successo di fila e continuano a inseguire l'Europa League. Gilardino entra e segna a 5 minuti dal 90' illudendo i rossoblù, costretti invece a incassare il terzo ko consecutivo sotto i colpi dei 'gemelli del gol' (19 centri Immobile)

TORINO – Qualcuno forse aveva già lasciato lo stadio Olimpico, dopo 84 minuti tutt’altro che emozionanti. Mai scelta fu tanto errata, perché poi nei restanti dieci giri di lancette è successo di tutto e di più, in un finale di match davvero vietato ai deboli di cuore. La rete del neo entrato Gilardino (14° centro personale) a cinque minuti dal 90′, che pareva condannare un Toro compassato e poco incisivo, ma in pieno recupero ecco la zampata dei ‘gemelli del gol’ granata, con il 19° sigillo in campionato di Ciro Immobile e poi il sinistro da applausi di Alessio Cerci, a finire la sua corsa all’incrocio, a ribaltare tutto e a far esplodere la ‘Maratona’.

RIMONTA NEL RECUPERO, TORO AGGUANTA LA LAZIO AL 7° POSTO
 – Una rimonta che fa scatenare anche Giampiero Ventura, pronto a fiondarsi in campo con una corsa alla Mourinho per un successo, il terzo consecutivo per il Toro, che consente di agganciare la Lazio in settima posizione e quindi di continuare a inseguire il sogno Europa League per il club del presidente Urbano Cairo. Anche perché sabato prossimo, alla vigilia di Pasqua, il calendario propone un Lazio-Torino che sa tanto di spareggio. Non resta invece che leccarsi le ferite al Grifone, costretto a digerire la terza battuta d’arresto consecutiva quando invece sembrava vicinissimo a un colpo esterno capace di ridare morale ed entusiasmo all’ambiente, considerando che poteva valere anche la leadership cittadina, col sorpasso ai danni della Samp. Ma devono recitare il mea culpa gli uomini di Gasperini, perché dopo il vantaggio hanno sprecato il colpo del ko (Calaiò non serve Gilardino liberissimo) ma soprattutto hanno smesso di giocare, rintanandosi all’indietro, finendo per essere puniti. Certo, con uno-due che capita raramente, a onor del vero

 

"Tu non puoi parlare del Napoli" il conduttore caccia la collega sotto gli occhi di Luciano Moggi


 

"Tu non puoi parlare del Napoli"
il conduttore caccia la collega sotto gli occhi di Luciano Moggi

 

Inter: Moratti,presidente onorario,attratto dall'acquisto del Livorno

Sconfitto per 2-0 allo "Stadium" dalla Juventus nel tardo pomeriggio di ieri, il Livorno, club che naviga nei bassifondi della classifica del nostro campionato, potrebbe cambiare proprietario: Spinelli, attuale presidente degli amaranto, ha ribadito più volte la volontà di cedere il club a fine stagione, ma la novità, riportata dall'edizione odierna del "Corriere Fiorentino", è che Massimo Moratti, attuale presidente onorario dell'Inter, ed eterno "nemico" della Juve, sarebbe interessato all'acquisto della società toscana. Molto, probabilmente, dipenderà dal finale di questa stagione: in caso di salvezza, Moratti potrebbe effettivamente tentare l'acquisto del Livorno. 

"È giusto che anche io faccia un passo indietro", con queste parole Aldo Spinelli ha confermato l'intenzione di vendere il Livorno al termine della stagione. Il presidente dei labronici ha parlato anche di un "livornese di Roma" per la sua successione ma, a quanto risulta al 'Corriere Fiorentino', non sarebbe l'unico interessato a rilevare il club.

Spunta, infatti, la clamorosa ipotesi Massimo Moratti. D'altra parte il legame fra gli amaranto e l'Inter è molto forte: basti pensare alle tanti giovani promesse prestate al Livorno (Bardi, Duncan, Mbaye, Belfodil...). Inoltre l'attuale presidente onorario della 'Beneamata' avrebbe anche diversi interessi di lavoro nella zona. Il Livorno non è il primo club che viene accostato a Moratti da quando ha ceduto le quote di maggioranza dell'Inter a Thohir. Già a febbraio, infatti, era stata paventata la possibilità che rilevasse il Cagliari da Massimo Cellino, che ha spostato i propri interessi calcistisci oltre Manica, dove ha acquisito il Leeds.

 

Lazio-Parma 3-2

Il secondo consecutivo stop del Parma, in casa della Lazio, fa pensare che la bella favola emiliana sia finita. Al contrario la Lazio risolleva la testa, a muso duro, in barba alla contestazione, con un atteggiamento cinico più che con la forza del gioco. Essenziale, la squadra di Reja, sfrutta gli errori marchiani dell'ospite per colpire chirurgicamente. Il Parma pratica un bel calcio, ma il confine tra l'autocompiacimento e l'estetica applicata all'efficacia è sottilissimo. Sottilissimo come il confine tra croce e delizia del suo leader, Cassano, che gioca un primo tempo strepitoso, da trascinatore, poi va via via spegnendosi, ricadendo nella polemica inutile.

Match a dir poco bizzarro. Cinque gol tra squadre di alta qualità: ci può stare, invece il risultato è frutto per lo più di incredibili sviste, di superficialialità e autolesionismo. Più Parma che Lazio nei primi 45', ma l'avvio degli emiliani è di quelli svogliati, lontanissimo dalla praticità che ha portato a una lunghissima imbattibilità. Troppi palloni regalati alla Lazio, che pure è guardinga, e Reja ha finito il brillantante. Un quarto d'ora di errori banali in mezzo al campo e il primo a gradire è l'undici di Reja. Konko lascia per una volta la guardia di Biabiany per andare fino in fondo, cross basso, Mirante esce in versione Moulin Rouge, spaccata che disorienta i suoi centrali e consente a Lulic un tocco di fino, nell'angolino basso opposto.
 

Donadoni con le mani nei capelli, immagine emblematica: ma il Parma si sveglia. Lo sveglia, a dire il vero, un signore chiamato Cassano. Che prima serve un pallone al bacio a Schelotto, liberandolo centralmente davanti a Marchetti, l'oriundo è un cavallone che non ha certe finezze e calcia sul portiere. Ma l'uomo di Bari Vecchia è in gran spolvero, riceve al limite, si accentra e scarica un bolide in girata che Marchetti respinge, malamente, al centro dell'area. Biabiany scavalca il portiere con un pallonetto e sulla linea di porta la spinge dentro, di testa.Il riposo non cambia molto l'ateggiamento da giocoleria circense. Reja vuole giocare la sua chance nel finale, Keita, sa che è un rischio. Non ha il playmaker, il gioco ne risente in costruzione. Il Parma, dalla cintola in su, è al completo ma ricade in antichi errori, le amnesie nei collegamenti tra reparti. Quando cala l'energia, il caldo offusca l'attenzione. Il Parma prima fa le prove generali del harahiri, regalando palla a Lulic per un contropiede tre contro uno, ma il bosniaco rispedisce il regalo al mittente e Mirante compie un bell'intervento. Ecco, Reja gioca la carta Keita e spinge Lulic in mediana, il vantaggio però arriva grazie a un'altra amnesia gialloblù. Lucarelli e Cassani si dimenticano di... Klose, servito in area da Lulic, stop e tiro ravvicinato, et voilà 2 a 1. 

Donadoni parla con gli occhi. Non ci crede. Esce un ottimo Acquah per Munari e Palladino è più attaccante di Schelotto. La reazione porta a un lancio trasversale per Palladino stesso che di piatto la mette in mezzo dove si assiste a un balletto classico: Ciani, Cassano, Marchetti, tutti la vogliono, nessuno la piglia, rimpallo ed è 2 a 2. Teatro dell'assurdo. La Lazio pare deragliare, il Parma butta via tre occasionissime: con Parolo, di testa, su un pallone rimesso in mezzo dal solito Palladino; con Munari, di testa, solo a centroarea. Fuori a fil di palo. Infine con Palladino che mette a sedere Marchetti ma vuole anche dribblarlo e perde palla. Diabolico e surreale. Il veleno è nella coda: ancora Keita solo sul lato della banda del buco Lucarelli-Cassani, tira su Mirante e al 92' spunta Candreva a centroarea, collo piede educato, in corsa, su cross di Keita, non facile. Ad attimi dalla doccia, salutare per ritrovare, vittoriosi e vinti, il senno perduto.

31 marzo alle 04:23

 

Napoli superstar Juve domata: 2-0

Napoli superstar
Juve domata: 2-0

Francisti sconfitti dopo una serie sconfinata di partite "aggiustate":Torino,Fiorentina,Parma,Genova ed anche col fanalino di coda Catania. Discorsi chiusi per i primi tre posti
Rizzoli dà rigore al Sassuolo e ci ripensa.
Volata Europa è caos:7 squadre in 6 punti. Vincono Lazio,Torino e Verona. Samp-Fiorentina 0-0

Merdalanta ad un punto dalla Merdopa League:disintegra il Bologna in casa sua e continua a vincere.

 A chi (riesce) tutto, a chi niente. Atalanta e Bologna vivono momenti diametralmente opposti e la contesa del Dall’Ara la vincono gli orobici, al sesto successo consecutivo e con un sogno europeo che inizia a prendere consistenza. La stessa degli incubi felsinei, con la panchina di Ballardini che cigola rumorosamente – pronto il Pioli bis? – e il presidente Guaraldi che lascia gli spalti anzitempo. La crisi rossoblù ha numeri inquietanti: due gol nelle ultime otto partite, entrambi su rigore. L’opposto della Dea, squadra cinica al punto giusto e in grado di far vedere qualcosa che in Italia non è più particolarmente frequente: un 4-4-2 fatto bene, un’anomalia che sa di anni ’90 in una Serie A ormai sempre più votata alla difesa a 3 o a 5, che dir si voglia. Per Bonaventura e compagni è record societario, mai erano arrivate sei vittorie consecutive nella massima categoria.

Una Fiorentina disastrosa perde nuovamente in casa e dice addio al terzo posto. Male la Lazio a Genova, Napoli e Sampdoria cacciano in B Catania e Sassuolo. Un Livorno ridicolo favorisce purtroppo la Merdalanta,questo è il livello drammatico del campionato italiota.

 

Il Torino fa passare la

 

 Roma

 

 per rompere i

coglioni

 

 a quei gobbi di merda.

 

Roma-Torino 2-1: Florenzi fa esultare Garcia, vittoria all’ultimo assalto

I giallorossi consolidano il secondo posto, aggiudicandosi l’anticipo della 30/a giornata grazie al gol in pieno recupero firmato dall’ex Pescara. Dei duellanti per l’azzurro, Destro e Immobile, le reti del momentaneo 1-1

Italonia:la Fiorentina fa fuori il Napoli al San Paolo(1-0) mentre i Merdazzurri di Merdazzarri perdono con la Merdalanta:addio per sempre!! Sembra di vedere l'Ascoli di Sensibile!! Merdazzurri a -4 ,Viola a -7 dal Napoli

Montella: "Champions ancora possibile". La Lazio a fatica in casa(1-1) contro un Milan in totale disfacimento...campionato italiano di una pochezza imbarazzante (vedere Premier e Liga !!!)

Nella partita piu' scrofolosa la squadra di casa riesce in una impresa storica. UNA FOTTUTA MALEDIZIONE WOODOO DEVE COLPIRE QUESTE MERDE SCHIFOSE CHE SFREGIANO IL NOME DELL'INTER DA 4 ANNI!!

Con una doppietta del centrocampista, la Merdalanta passa a San Siro per l'ennesima volta fermando la rincorsa della squadra di Merdazzarri cui non basta il momentaneo pareggio di Icardi. Padroni di casa sfortunati (quattro legni), adesso Denis e compagni sognano l'Europa

IL LIVERPOOL SI SUICIDA E IL CITY HA 9 DITA SULLA PREMIER!!!
by David Z.©


EPL: Crystal Palace 3-3 Liverpool (all goals - highlights - HD) by Tapchibongda-TVL

Inghilterra: Manchester City supera l'ostacolo Everton (partita disastrosa pregiudicati 4° e 5° posto), titolo più vicino. Arsenal ancora qualificato per la Coppa dei Ricconi,una vera merda!!!

La squadra di Pellegrini passa 3-2 a Goodison Park (Aguero e doppietta di Dzeko) e raggiunge il Liverpool a 80 punti ma con una differenza reti migliore. Lo United cade in casa, Arsenal in Champions, Fulham e Cardiff retrocedono

LONDRA - A Liverpool (sponda Reds) rimpiangeranno probabilmente a lungo la sconfitta di domenica scorsa con il Chelsea di Mourinho. Sempre a Liverpool, ma sul campo dell'Everton, il Manchester City si impone infatti 3-2 e compie un passo forse decisivo per la conquista del titolo di Premier League. Citizens e Reds sono infatti appaiati a quota 80, ma la squadra di Pellegrini ha una differenza reti migliore (+9 rispetto agli avversari con due partite per entrambe da giocare). I Blues inseguono a due punti. Comincia bene la gara dei padroni di casa in gol all'11' con Barkley, il pari del City arriva però puntuale 11 minuti più tardi, ci pensa Aguero con un gran destro (poi l'argentino si infortuna), allo scadere Dzeko di testa firma la rete del sorpasso. Nella ripresa è ancora il bosniaco a portare il City sul 3-1, al 65' accorcia le distanze Lukaku. Con questo ko tra l'altro l'Everton dice addio alle speranze di acciuffare il quarto posto, ai preliminari di Champions va l'Arsenal.

Continua invece la stagione nera del Manchester United. La squadra allenata adesso da Giggs è stata sconfitta in casa per 1-0 dal Sunderland, che ora vede a un passo la salvezza, fino a poche partite fa impresa quasi disperata. Fatale ai Red Devils il gol siglato da Larsson, alla mezzora della prima frazione. Il Sunderland non può più essere raggiunto da Cardiff e Fulham, che retrocedono in Championship con una giornata d'anticipo. Dopo le sconfitte sui campi di Newcastle (3-0) e Stoke City (4-1), i gallesi restano ultimi con 30 punti e i londinesi penultimi con 31. A nessuna di due squadre il cambio di allenatore (Magath al Fulham e Solskjaer al Cardiff) ha portato effetti positivi. Il Norwich, terzultimo con 32 punti, domani fa visita al Chelsea.
 
ROMA - E' la notte più amara per il Liverpool, che vede probabilmente sfumare gran parte delle chance di mettere la mani sul titolo. I reds, avanti 0-3 sul Crystal Palace ad una mancuata di minuti dal termine, si fanno rimontare fino al 3-3 finale. La squadra di Rodgers ha ora 81 punti, uno in più del Manchester City che però, in attesa dell'ultima giornata e con una differenza reti migliore, deve recuperare il match con l'Aston Villa. Allen al 18' porta in vantaggio Il Liverpool, raddoppio di Sturridge all'8' della ripresa e due minuti più tardi la terza rete ad opera di Suarez. Sembra finita, ma succede l'incredibile: il Crystal Palace prima accorcia le distanze con Delaney al 34', si avvicina ulteriormente con Gayle al 36' che poi al  43' ottiene l'incredibile pareggio.

Atletico-Real, la sfida più attesa
Finale-derby per la prima volta

Ancelotti: "Partita senza favoriti"

Non era mai accaduto che due squadre della stessa città arrivassero a contendersi il più importante trofeo continentale. Per la quinta volta, invece, si affrontano due club della stessa nazione

Champions League, Chelsea – Atletico Madrid: 1-3. Simeone, lezione a Mourinho. Ma quanto è costato sto cazzo di Atletico??

Al vantaggio di Fernando Torres rispondo Adrian Lopez, Diego Costa e Arda Turan. Il 24 maggio a Lisbona finale tutta madrilena tra il Real e i colchoneros

Madrid è la capitale del calcio mondiale. L’Atletico batte il Chelsea 3-1 e trasforma la finale diChampions League in un derby storico con il Real. La squadra di Diego Simeone raggiunge così lo zenit di una crescita iniziata con l’arrivo del Cholo in panchina. Dopo l’Europa League e laSupercoppa Europea, l’ex centrocampista di Pisa, Inter e Lazio porta i Colchoneros a giocarsi la competizione regina. Lo fa con una prestazione al limite della perfezione, superando anche il rischio di finire ko mentalmente dopo il vantaggio del Chelsea. Mourinho si ferma per la quarta volta consecutiva a un passo dalla finale e chissà quanto ripenserà alla gara dell’andata, nella quale ha voluto giocare per non subire gol rinunciando completamente ad attaccare.

A Stamford Bridge è stato costretto a impostare diversamente la partita, ritrovandosi per le mani un’abbuffata di emozioni e reti cresciuta con il passare dei minuti. In favore del solido Atletico, però. Che il ritorno sarebbe stato diverso dal faccia a faccia di una settimana fa lo si capisce già al 4’ quando Koke regala il primo brivido colpendo traversa e palo con un tiro-cross velenoso. Gli spazi sono pochi ma entrambe provano, a modo loro, a creare. Il Chelsea controlla il ritmo e tenta di scardinare l’ordine difensivo imposto da Simeone, che attende prima di scatenarsi in attaccodove la pericolosità delle folate biancorosse trova in due occasioni un buon alleato nel balbettanteCahill. I Blues si affacciano dalle parti di Courtois partendo sempre dalla destra, dove Ivanovic eAzpilicueta pungono. E proprio da quel lato concretizzano al 35esimo.

Willian sfugge a un raddoppio, Azpilicueta si avventa sul pallone e serve Torres. Botta del Nino, grande ex di turno, e deviazione decisiva di Miranda. La reazione dell’Atletico è composta ma incisiva e si materializza a un minuto dall’intervallo con un cross lungo di Tiago rimesso al centro daJuanfran: Cahill dimentica Adrian Lopez e l’attaccante insacca a pochi metri dalla porta. Uno a uno e Chelsea costretto a sbilanciarsi. Per l’Atletico è manna dal cielo. La manovra degli spagnoli cresce grazie agli spazi più ampi. Ci provano Arda Turan e Tiago costringendo Mourinho a correre ai ripari. Il portoghese inserisce Eto’o al posto di Cole per aumentare il peso offensivo alla ricerca del gol qualificazione ma l’ex Inter fa la frittata al 60’. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo colpisce Diego Costa sulla gamba: rigore netto e l’attaccante trasforma.

Il Chelsea non fa in tempo a reagire con un palo colpito da David Luiz che l’Atletico trova il gol della tranquillità. Ed è la fotocopia del primo: apertura di Tiago, cross di Juanfran e questa volta è Arda Turan a bucare Schwarzer. E’ il 72esimo, e anche la Madrid biancorossa può accendere il pc e prenotare il volo per Lisbona (finale allo stadio Da Luz il 24 maggio). El Cholo continua così la sua ascesa in panchina. Gran motivatore, spinge i suoi con la ‘garra’ tutta argentina che lo caratterizzava anche in campo. Gioco fisico, squadra che non molla un centimetro: Simeone ha plasmato l’Atletico a sua immagine e somiglianza. E a giudicare dai risultati il lavoro gli è venuto bene. A Londra ha compiuto l’ultimo capolavoro, triturando il Chelsea e sconfessando la tattica attendista di Mourinho. Da qui al 24 maggio può chiudere la stagione in maniera trionfale con la doppietta Liga-Champions League. La prima manca all’Atletico dal ’96; la coppa non è mai stata alzata dai Colchoneros, che vanno a giocarsela dopo 40 anni contro l’altra metà della città. Il lato nobile e vincente di Madrid, l’establishment del calcio mondiale, contro la squadra fondata da un manipolo di studenti baschi. E’ più di una finale. Il 24 maggio si scrive un pezzo di storia del calcio spagnolo e non solo.

 

Goal Diego Costa - Chelsea 1-2 Atletico Madrid... di yooong

Chelsea 1-3 Atletico Madrid (Goal Arda Turan... di 1Federico
Psg, solo pari a Sochaux
Match point per il titolo sprecato

La squadra di Blanc non va oltre l'1-1 sul campo della terzultima in classifica (Cavani e autorete di Thiago Silva). La festa per la seconda vittoria di fila in campionato è rinviata: il Monaco è secondo a otto punti, a tre giornate dalla fine

 

 

Barça raggiunto al 92', addio alla Liga,buonanotte
Germania, poker del Bayern ad Amburgo

VIDEO Martino: "La nostra stagione è finita" 

I blaugrana si fanno beffare al Camp Nou nel recupero dal Getafe: finisce 2-2. Ora la squadra di Martino, a due giornate dalla fine, è a tre punti dall'Atletico, impegnato domenica sul campo del Valencia


FOTO Il Camp Nou ricorda Vilanova
Barça raggiunto al 92', addio alla Liga   Germania , poker del Bayern ad Amburgo

Sarà il Benfica a sfidare il Siviglia nella finale di Europa League di Torino il prossimo 14 maggio. La Juventus fallisce la rimonta, non va oltre lo 0-0 e a decidere è il 2-1 del match di andata con quel gol di Lima nel finale. Semifinale bella quella dello Juventus Stadium, giocata a ritmi alti e ricca di emozioni. Nel secondo tempo bianconeri favoriti anche dall’espulsione di Perez, ma la solidità difensiva dei portoghesi ha concesso molto poco ai bianconeri.
 

Povero calcio italiano anche il Portogallo ci supera

BENFICA, INIZIO SPRINT – Antonio Conte schiera il classico 3-5-2 e, davanti a Buffon, nella difesa a tre Caceres viene preferito a Barzagli; Bonucci e Chiellini completano il reparto. Esterni di centrocampo sono Lichtsteiner e Asamoah con Pirlo in regia e Pogba e Vidal al suo fianco. In attacco Tevez e Llorente. Jorge Jesus risponde con un 4-2-3-1 con il ritorno tra i pali di Oblak; davanti a lui difesa a quattro con Maxi Pereira, Luisao, Garay e Siqueira. Perez e Amorin davanti alla retroguardia, mentre Markovic, Rodrigo e Gaitan supportano l’unica punta, Lima. Il Benfica parte forte, aggressivo e dopo una manciata di secondi ha un’occasione da rete: rimessa lunga di Maxi Pereira e conclusione di Rodrigo, ma Lichtsteiner si immola col corpo davanti a Buffon. I portoghesi fanno possesso-palla e la Juventus ci mette un po’ a carburare. Pirlo spezza il ritmo degli ospiti all’8’ con un destro dal limite, dopo una bella azione bianconera. Oblak alza il pallone in corner.
 
LA JUVE ATTACCA – I padroni di casa finalmente prendono le misure agli ospiti e arrivano le occasioni. Al 20’ cross dalla sinistra di Pirlo e conclusione di Vidal sul secondo palo, ma pallone che termina sopra la rete. Poco dopo ci prova Tevez con una mezza girata da centro area, senza fortuna. Al 29’ destro secco dalla distanza di Lichtsteiner, ma Oblak blocca la sfera. Al minuto 36’ doppia chance: assist di Vidal per Llorente che però dal limite calcia debolmente. La difesa respinge ma la palla resta bianconera: traversone in area e stacco aereo di Vidal con sfera di poco sul fondo. Al 43’ punizione che sembra un corner corto. La batte Pirlo e Bonucci di testa colpisce in anticipo su primo palo prolungando la palla sul secondo dove Tevez arriva tardi alla scivolata vincente. In pieno recupero la più grande occasione bianconera: bel cross dalla sinistra di Asamoah e incornata di Vidal con Luisao che di testa salva sulla linea di porta.
 
ROSSO A PEREZ E BENFICA IN DIECI – Il secondo tempo inizia sotto una fitta pioggia che a tratti diventa anche grandine. La Juventus dovrebbe insistere in avanti sulla falsariga dei primi 45’, ma è il Benfica a correre ancora forte e a rendersi pericoloso. Come al 5’: rimessa laterale lunga, Chiellini rinvia cortissimo e Rodrigo calcia da ottima posizione: palla sopra la traversa di nulla. O come all’11’: assist di Markovic per Rodrigo in area ma Buffon esce senza paura subendo anche fallo. Al minuto 17 chance su punizione per Andrea Pirlo che batte come solo lui sa fare, ma Oblak ci arriva. Al 20’ Llorente colpisce di testa debolmente perché pressato in area da Markovic che tocca la palla anche con un braccio: l’arbitro non vede. Poi Garay spazza salvando i suoi. Due minuti dopo l’episodio che potrebbe cambiare tutto: Perez, già ammonito, stende Vidal e rimedia il secondo giallo lasciando i suoi in dieci contro undici.
 
FINALE CAOTICO – Jorge Jesus corre ai ripari facendo entrare Almeida al posto di Rodrigo. Conte tenta il tutto per tutto e dopo aver rimpiazzato Bonucci con Giovinco, effettua un doppio cambio: Osvaldo e Marchisio dentro, Llorente e Vidal fuori, per un 4-3-3 molto offensivo. Al 35’ grossa chance bianconera: lancio di Pirlo a smarcare in area, tutto solo, Lichtsteiner, ma lo svizzero non stoppa la palla e non tira nemmeno al volo. Un minuto dopo segna Osvaldo ma Pogba, autore dell’assist, è in netto fuorigioco. Viaggia il cronometro e cresce la tensione. Anche sulle panchine: Vucinic litiga con Markovic, sostituito poco prima con Sulejmani dal tecnico Jesus. L’arbitro espelle entrambi. Succede di tutto: Pogba cade male in area lusitana e colpisce al capo Garay che è costretto a lasciare il campo. Cambi finiti e Benfica in nove negli ultimi 6’ di recupero. E’ un assedio ma le squadre sono sfinite. Tevez calcia dal limite con Oblak che blocca senza problemi. Ultima, grossa occasione al 52’: angolo, colpo di testa di Caceres e Oblak ci arriva consegnando definitivamente ai suoi la finale di Torino contro il Siviglia.Tutti gli attacchi della Juve sono disordinati. E meno sabbia resta nella clessidra, più aumenta la confusione e il nervosismo che costa il rosso a Vucinic e Markovic (il primo in panchina, l’altro appena uscito) ma vale 8 minuti di recupero. Ma quello della Juve è tutto fuorché un assedio. I bianconeri sprecano una grandissima occasione per tornare in una finale europea, da giocare oltretutto in casa. I portoghesi esultano e caricano il colpo in canna per mettere la parola fine all’anatema di Guttmann. Quando infatti l’ungherese Bela Guttmann (che poi allenerà anche in Italia) lasciò la panchina del Benfica nel 1962 dopo aver vinto due Coppe dei Campioni consecutive (nel 1961 e nel 1962), lanciò una sorta di maledizione sul club che si era rifiutato di concedergli un bonus per la vittoria: “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte Campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni”. Se l’anatema resisterà dipenderà dalla finale con il Siviglia che al 94′ ha avuto ragione del Valencia (2-0 all’andata, 1-3 al ritorno).
 
Juventus-Benfica 0-0 (0-0).
Juventus (3-5-2):
 Buffon, Caceres, Bonucci (27′ st Giovinco), Chiellini, Lichtsteiner, Pogba, Pirlo, Vidal (34′ st Marchisio), Asamoah, Tevez, Llorente. (34′ st Osvaldo sv). (30 Storari 9 Vucinic 15 Barzagli 20 Padoin). All.: Conte.
Benfica (4-2-3-1): Oblak, Maxi Pereira, Luisao, Garay, Siqueira, Perez, Gaitan (32′ st Salvio), Markovic (41′ st Sulejmani), Amorin, Rodrigo (24′ st Almeida), Lima. (1 Artur 7 Cardozo 18 Salvio 33 Jardel, 90 Cavaleiro). All.: Jesus.
Arbitro: Clattenburg (Gb).
Angoli: 8 a 2 per la Juventus.
Recupero: 2′ e 6′.
Espulsi: 22′ st Perez per doppia ammonizione, Vucinic E Markovic (dalla panchina), rosso diretto per scorrettezze.
Ammoniti: Asamoah, Rodrigo e Perez per gioco scorretto, Oblak e Salvio per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 40.775, incasso 2 milioni 459.949.

Merdopa League Con l'uscita di scena della Juve nella semifinale di Europa League perso un altro posto nel ranking Uefa. L'atto di accusa ai club di Maldini: ''Poco etici, fanno giocare le riserve perché non garantisce grandi introiti''

MILANO - La soglia di una finale europea rappresenta ormai le colonne d'Ercole del calcio italiano: l'ultima a superarle fu l'Inter del Triplete nel 2010 e quel passato comincia ad essere remoto. Così, quando anche la Juventus dominatrice del campionato e zoccolo duro della Nazionale di Prandelli è stata respinta sull'uscio dell'ultimo atto dell'Europa League, è tornata alla memoria la recente sentenza di Capello: "La serie A non è competitiva". La lapide trova apparente conferma nella nuova classifica Uefa: da luglio, per effetto della cancellazione dei risultati della stagione 2009-10, l'Italia scivolerà al quinto posto del ranking, sorpassata proprio dal Portogallo del Benfica eversore della Juve.
 

Valencia-Siviglia 3-1: 'remuntada' sfiorata, in finale vanno gli andalusi

La squadra di Pizzi sfiora un'altra impresa come nei quarti con il Basilea: dopo aver perso 2-0 all'andata i bianconeri vanno sul 3-0 per i gol di Feghouli e Mathieu e l'autorete di Beto, ma il camerunense al 94' spinge la squadra di Emery

Guardiola, monito al Bayern: "Decidano se mi vogliono ancora"

Dopo il pesante 0-4 con il Real Madrid il tecnico spagnolo non rinnega il tiqui taca: "In una grande squadra bisogna vincere, sempre. Se perdiamo, sono a rischio. Tocca al club decidere se questo allenatore è la soluzione migliore''. Stasera la scelta del nuovo presidente dopo Hoeness: favorito indiscusso è Karl Hopfner

Bayern-Real Madrid 0-4

Champions, Ancelotti vola in finale Bayern travolto dal Real 0-4   foto

Champions, Ancelotti vola in finale
Bayern travolto dal Real 0-4, i madridisti mancavano la finale dal 2002

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Guardiola: "Un duro colpo, abbiamo giocato male" Ha pesato la prematora scomparsa dell'amico Vilanova

Niente da fare per Guardiola nella settimana della scomparsa dell'amico di sempre Tito Vilanova. Il catalano passato nell'estate del 2013 alla corte del Super Bayern freschissimo di Triplete Storico aveva posto seriamente le basi per bissare lo Strasuccesso: SuperCoppa Europea strappata al Chelsea, Campionato del Mondo per Club nel dicembre 2013 in Marocco, Bundesliga stravinta con 7 turni di anticipo, finale di Coppa di Germania, ottavi e quarti di finale della Champion nei quali vengono asfaltati Arsenal e Manchester United. Purtroppo la regola dei grandi numeri era in agguato: il Real Madrid era da troppi anni che perdeva sistematicamente in Germania. Ora la "bestia negra" è stata domata. Il Real Madrid è la prima finalista della Champions League 2013-2014. I blancos hanno battuto e annientato 4-0 il Bayern nel ritorno della semifinale all'Allianz Area. Ancora una volta Carlo Ancelotti si dimostra la vera bestia nera dei bavaresi (sei vittorie e due pareggi), uscendo imbattuto dal campo e sfatando un tabù storico per i blancos, che non hanno mai vinto fino a stasera in Baviera. Per il tecnico italiano è la quarta finale di Champions, e sia nel 2003 che nel 2007 con il Milan, alla fine l'ha vinta dopo aver battuto entrambe le volte il Bayern nel suo cammino. La serata rimane storica anche per un altro record raggiunto da Cristiano Ronaldo: la doppietta gli vale i 16 gol in questa Champions, superando i precedenti recordman Altafini e Messi a quota 14. I blancos quindi raggiungono la 13esima finale della sua storia, la prima negli ultimi 12 anni. Ora ai ragazzi di Carletto per conquistare la "decima champions" non spetta che attendere l'altra vincitrice tra il Chelsea di José Mourinho e l'Atletico Madrid del cholo Simeone. Al Bayern non resta che vincere la finale di Coppa di Germania in programma il 17 maggio con il Borussia Dortmund. Rimane quindi l'ombra di Jupp Heynckes sulla panchina di Guardiola, che l'anno scorso vinse tutto quello che si poteva vincere, fattore che ha pesato anche stasera. Pep Guardiola ha scelto di giocare con una squadra super offensiva, lasciando Lahm sull'esterno e Kross come centrale di centrocampo, con Mandukic a fare la punta centrale dietro alla coppia di esterni Robben e Ribery. Ancelotti invece ha rispolverato il tridente Bale-Ronaldo-Benzema, dopo i problemi fisici che hanno tenuto fuori il gallese e il portoghese, riproponendo come al solito Casillas in porta al posto di Diego Lopez.Il giocatore spagnolo è dopo Hierro (rigorista e bravo sulle punizioni) il difensore che di più ha segnato con la camiseta blanca, con 45 reti. La prima conclusione pericolosa dei padroni di casa è arrivata al 25' con Ribery, il cui tiro si è spento a lato senza pericolo per Casillas.

 

Il raddoppio di Ramos
Al 35' il Real ha dato il ko siglando il 3-0 con un contropiede micidiale orchestrato da Benzema e Bale e rifinito da Cristiano Ronaldo. Il portoghese tre minuti dopo la rete ha sfiorato l'eurogol provando un lob da 40 metri con Neur fuori dai pali per un'uscita su Di Maria. Nello stesso minuto è arrivata la brutta notizia per il Real: Xabi Alonso per un'entrata da dietro su Schweinsteiger è stato ammonito e salterà la finale di Lisbona. Il secondo tempo Guardiola ha provato a scuotere i suoi, togliendo Mandzukic per Javi Martinez e la coppia Ribery-Mullerper Gotze-Pizarro. Ma la reazione del Bayern è stata debole, dimostrando con la manovra lenta e il poco movimento (sotto accusa la condizione fisica? ) di non crederci più. Solo Robben e Gotze sono andati vicino al gol della bandiera. Al 44' il Real ha rifilato il poker con Cristiano Ronaldo, astuto a infilare la palla sotto la barriera dal limite dell'area. Per CR7 è stato il 16esimo gol in Champions in questa stagione, il nuovo record della manifestazione calcistica europea e il sigillo personale sulla gara.

 

cristiano ronaldo goal bayern munich 0-3 real... di riri9riri

Guardiola ricorda l'amico Tito
"Dolore che non finirà mai" 
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FOTO Bayern con il lutto / Il saluto al Camp Nou 
VIDEO Addio all'allenatore gentile
Guardiola ricorda l'amico Tito "Dolore che non finirà mai"   video

I bavaresi in campo contro il Werder con il lutto al braccio per la morte dell'ex tecnico Barcellona, ex vice ma soprattutto amico dell'allenatore biancorosso. "Con Tito volevamo conquistare il mondo e lo abbiamo fatto. Condividere con lui tante cose è stata un'esperienza vitale"

 

Liverpool-Chelsea 0-2, Mourinho riapre la Premier League

I Reds incassano la prima sconfitta in Premier League del 2014: Ba e Willian colpiscono in contropiede, il Manchester City torna in corsa per il titolo così come i Blues di Mourinho, praticamente perfetti in difesa nonostante le assenze

Liverpool-Chelsea 0-2, Mourinho riapre la Premier League

Liverpool 0-2 Chelsea | Liverpool Vs Chelsea 0-2 | Full Highlights | epl 27/4/14 byFootballHighlights

Ancelotti, buona la prima   foto
Ancelotti, buona la prima foto

Il tecnico madrinista: "Ma è tutto aperto" 
Guardiola: "Noi dominato, loro vinto"

Al Bernabeu vince 1-0 il Real Madrid del tecnico emilianocontro il Bayern Monaco: decide Benzema nella fase iniziale. Ora i bavaresi dovranno vincere con due reti di scarto martedì di JACOPO MANFREDI

Francia, il Psg vince la Coppa di Lega

 

Ormai fuori da tutto, il club inglese chiude la parentesi con il tecnico, incapace di raccogliere l’eredità di Alex Ferguson. Al suo posto andrà Ryan Giggs fino a fine stagione. Klopp e Van Gaal in pole per l’anno prossimo

Premier, ManUtd: esonerato David Moyes, al suo posto Giggs

Siviglia-Valencia 2-0: Mbia più Bacca, finale vicina

Gli uomini di Emery vincono il derby iberico con due gol in 3' e ipotecano il viaggio a Torino. Sul risultato pesa, però, la svista dell'arbitro sloveno Skomina e del guardalinee italiano Cariolato che avrebbero dovuto annullare la rete dell'1-0 per netto fuorigioco. Nel finale la traversa ha negato a Vargas il 2-1

 


Benfica vs Juventus 2 -1 All Goals Semifinals Europa League HD 24.04.14 by Lance Esporte

Uefa, Platini: "Nessuna esclusione dalle coppe per i club che non rispettano il fair play finanziario"

Il presidente dell'UEFA annuncia provvedimenti contro i club che non rispettano i parametri sui bilanci, ma esclude clamorosi colpi di scena. Sul "caso PSG" dice: "Non sono sicuro che rispettino le regole, ma hanno un modello economico unico e atipico". Sulla candidatura a presidente FIFA: " Deciderò dopo i Mondiali" 

Champions League 2014, Atletico Madrid-Chelsea 0-0. Pari tra Mourinho e Simeone,una delle più brutte semifinali degli ultimi anni

La miglior palla gol arrivi su calcio piazzato al 75esimo, quando Schwarzer deve impegnarsi per togliere dall’angolo la punizione di Gabi. L’ultimo quarto d’ora è un assedio, costante ma impreciso, che non scalfisce i Blues. Il muro di Mourinho regge

PSG, i guai non finiscono: inchiesta su finanze club. Dopo il Barcellona, a cui è stato bloccato il mercato per un anno per gravi irregolarità sui tesseramenti dei giocatori minorenni,è il turno del club parigino:i contratti di sponsor sono semplici partite di giro interne...

Nel mirino dell'Authority è finito in particolare un sontuoso contratto di sponsorship dei parigini con la Qatar Tourism Authority, società ovviamente legata agli emiri proprietari della squadra. Il contratto porterebbe nelle casse dei rossoblù 200 milioni all'anno e se l'Uefa lo sanzionasse i proprietari qatarioti potrebbero rivedere tutta la strategia di investimenti, negli ultimi anni diventata di primissimo livello

PARIGI - I 10 punti di vantaggio sul Monaco garantiscono al Paris Saint-Germain la conquista del quarto titolo di campione di Francia della sua storia, ma gli ultimi giorni - con l'eliminazione in Champions ad opera del Chelsea - e la sconfitta di ieri in campionato contro il Lione, sono stati i peggiori della stagione. I guai sembrano non finire mai per i parigini, che hanno cominciato la serie nera 10 giorni fa con 

l'infortunio del loro trascinatore, Zlatan Ibrahimovic, un mese fuori per uno stiramento durante PSG-Chelsea al Parco dei Principi. L'ultima, pessima, notizia per il club riguarda l'apertura di un'inchiesta su aspetti poco chiari del bilancio della società, soprattutto alla luce delle nuove regole sul fair play finanziario volute dall'Uefa. A quanto sembra, scrive la stampa francese, il PSG rischia di essere punito per direttissima dall'organismo di controllo finanziario istituito dall'Uefa nell'intento di imporre la regola secondo la quale le società non possono spendere cifre superiori a quelle delle entrate. Nel mirino dell'Authority è finito in particolare un sontuoso contratto di sponsorship del PSG con la Qatar Tourism Authority, società ovviamente legata agli emiri proprietari della squadra. Il contratto porterebbe nelle casse del PSG 200 milioni all'anno e se l'Uefa lo sanzionasse i proprietari qatarioti potrebbero rivedere tutta la strategia di investimenti, negli ultimi anni diventata di primissimo livello.

Atletico Madrid, sofferto 2-0 all'Elche
una vittoria che avvicina al titolo

La squadra di Simeone passa con le reti negli ultimi 20 minuti di Miranda e Diego Costa su rigore, e consolida il suo primato. Sono 6 ora i punti di vantaggio sul Real (rinviata al 7 maggio la gara a Valladolid) e 7 sul Barcellona

ULTIM'ORA - Settimana pesante per l'allenatore del Manchester City Manuel Pellegrini che con il pareggio interno rimediato contro il Sunderland potrebbe aver detto addio alle speranze di titolo in Premier League. Nonostance ciò pare che la dirigenza abbia ancora molta fiducia in lui, vista la grande convinzione offensiva della squadra e i risultati ottenuti contro Manchester United, Tottenham Hotspur e Arsenal. Tuttavia verranno affrontati alcuni problemi da sistemare nella sessione estiva di mercato, rinforzarsi ma anche cedere giocatori strapagati che non servono. Uno di questi riguarda le cessioni e quella di Edin Dzeko diventa estremamente probabile. Il giocatore è tutt'altro che indispensabile per il tecnico e l'Inter aspetta con fiducia anche se l'ombra della Juventus è abbastanza minacciosa

 

La Fifa sospende il blocco
il Barça può fare mercato
La Commissione d’Appello accoglie la richiesta del club blaugrana, congelando la sanzione imposta dalla disciplinare per il tesseramento irregolare di giocatori minorenni. Il club catalano potrà effettuare operazioni in entrata, in attesa della sentenza di 2/o grado

La squadra del portoghese, che contesta il direttore di gara, si arrende agli ultimi in classifica: finisce 1-2, decide Borini su rigore nel finale. Il Liverpool, impegnato domenica a Norwich, ha la possibilità vincendo di andare a +5 avvicinando quel titolo che manda da 24 anni

Il Chelsea crolla in casa contro il Sunderland, ed ora il Liverpool, in caso di vittoria nella gara domenicale contro il Norwich, può allungare a +5 in vetta e fare un passo decisivo verso quel titolo che manca da 24 anni. Un colpo clamoroso per la squadra ultima in classifica che espugna Stamford Bridge grazie ad un rigore all'82' di Fabio Borini, il cui cartellino è proprio dei "reds". I "black cats" nonostante la vittoria restano ultimi, ma devono recuperare una gara e accorciano sulle rivali portandosi a -3 dal Norwich. Le cose eppure si erano messe bene per il Chelsea con il gol di Eto'o che, al 12'. Al 18' il pareggio di Wickham e primo tempo che si chiude sull'1-1. Nella ripresa, al 37', Borini trasforma il rigore, dubbio, dell'1-2. Potrebbe essere la svolta della Premier League

Proprio il rigore assegnato al Sunderland, nel post partita ha scatenato ironia e rabbia di Josè Mourinho contro l'arbitro dell'incontro, Mike Dean, e se la prende anche con il designatore, Mike Riley, colpevole a suo avviso di aver indirizzato la stagione. "Ho soltanto quattro cose da dire - spiega il tecnico ai microfoni di Sky Sports -. Complimenti ai miei giocatori che hanno dato tutto quello che avevano e anche quello che non avevano. Complimenti al Sunderland perchè ha vinto. Complimenti a Mike Dean perchè ha disputato una grande prova. E complimenti al capo degli arbitri Mike Riley per tutto quello che ha fatto affinchè il campionato andasse in questo modo. Complimenti a tutti e non ho più niente da dire. Mi dispiace".


 

Inghilterra, il Chelsea perde in casa. Mourinho furioso con l'arbitro


chelsea 1-2 sunderland quick goals epl 19.4.14 by sangama
 


manchester city 2-2 sunderland quick goals 16.4.14 by sangama

Sofferta qualificazione dei Gunners, sotto fino a 8' dalla fine dei regolamentari, poi terminati 1-1 grazie ad una rete di Mertesacker. Hull City-Sheffield Utd, domenica, l'altra semifinale

 
Inghilterra, Fa Cup: Arsenal in finale, Wigan ko ai rigori

Con grande sofferenza, ma l'Arsenal riesce a centrare la finale di FA Cup. I Gunners di Arsene  Wenger hanno battuto in semifinale il Wigan, formazione che milita in Championship e campione uscente, dopo i calci di rigore. I tempi regolamentari si erano chiusi sull'1-1, con il gol del Wigan al 18' della ripresa col rigore trasformato da Jordi Gomez. Ma a otto minuti dal 90' Mertesacker, che aveva causato il penalty, si fa perdonare e sigla l'1-1 che manda la gara ai supplementari senza che il risultato cambi. Dal dischetto, decisivi gli errori di Caldwell e Collison. Domenica la seconda semifinale che opporrà l'Hull City allo Sheffield United.

Si è giocato anche in Premier League, dove un autogol di Brown basta e avanza all'Everton per imporsi allo Stadium of Light e salire provvisoriamente al quarto posto, in attesa che l'Arsenal recuperi martedì la gara col West Ham. Un brutto colpo per il Sunderland, sempre più ultimo e più lontano dalla salvezza. Le dirette rivali infatti non sbagliano. Il Fulham fa suo lo scontro diretto col Norwich grazie a Rodallega mentre il Cardiff ringrazia Cala e fa il colpaccio in casa del Southampton. Continua la risalita del Crystal Palace, che dall'arrivo di Pulis in panchina ha cambiato marcia: altri tre punti grazie al successo sull'Aston Villa firmato Puncheon. Il West Browmich spreca addirittura tre gol di vantaggio e impatta 3-3 col Tottenham. Vydra, Brunt e Sessegnon sembravano aver chiuso i conti già nella prima mezz'ora (rigore sbagliato da Adebayor sullo 0-2 per gli Spurs) ma un autogol di Olsson riapre i giochi, Kane accorcia e al 94' arriva la beffa per i Baggies siglata da Eriksen. A chiudere il quadro l'1-0 dello Stoke sul Newcastle con gol di Pieters.


 

Liverpool-Manchester City 3-2: Coutinho cancella gli incubi, Reds verso il titolo ?

Nel giorno della commemorazione della strage di Hillsborough, gli uomini di Rodgers fanno un passo quasi decisivo verso il titolo in Premier. Avanti per 2-0 con Sterling e Skrtel, si fanno raggiungere nella ripresa (Silva e autorete di Johnson), prima dell’eurogol dell’ex interista. Il Chelsea a -2 vincendo a Swansea 1-0

LIVERPOOL – Ad Anfield Road è il giorno delle emozioni, intense e contrastanti: una domenica nata speciale può diventare indimenticabile per il Liverpool e i suoi tifosi, che cullano sempre più il sogno di vincere la Premier. I Reds di Rogers tolgono al Manchester City (che ha due gare da recuperare) il vantaggio virtuale in classifica, portandosi a +7 al termine di una partita pazza, sulla quale aleggia anche lo spettro dell’errore arbitrale (con un rigore negato agli ospiti al 94’). In vantaggio di due reti dopo i primi 45’, grazie a Sterling e Skrtel, il Liverpool si fa raggiungere per effetto del gol di Silva e dell’autorete di Johnson: è l’ex interista Coutinho, con uno splendido destro al volo, a regalare ai suoi un successo che vale oro. Alle spalle del Liverpool, a due punti, insegue il Chelsea: come in Champions, anche a Swansea è decisivo Demba Ba, che realizza nella ripresa la rete dell'1-0 per i Blues di Mourinho.

Highlights & All Goals ~ Liverpool vs Man City 3-2 13/04/2014 by Chichared1802

Sydney subito fuori dai playoff
Del Piero: "Ma non mi ritiro"

Un gol in pieno recupero permette al Melbourne Victory di piegare ed eliminare dalle Finals gli Sky Blues. Dubbi sul futuro dell'ex juventino. "Non so se resto in Australia, quello che so è che voglio continuare a giocare"

ULTIM'ORA  - Allegri saluta l'Italia e vola in Inghilterra. Dopo il fallimento di Villas-Boas, il Tottenham avrebbe deciso, come riporta il Corriere dello Sport, di puntare sull'ex tecnico del Milan. A spingere per Allegri come neo tecnico degli Spurs, sarebbe soprattutto Baldini, dg del club inglese. L&...

 

Germania, Bayern in letargo: il Dortmund lo travolge,0-3

Dopo aver vinto il titolo, la squadra di Guardiola mostra di aver mollato. All'Allianz Arena i gialloneri si impongono 0-3: segnano Mkhitaryan, Reus e Hofmann

Super Bale, Mr 100 milioni
fa quadrare i conti del Real

Con un gol fantastico il giocatore gallese ex Tottenham ha steso il Barcellona e regalato ad Ancelotti la coppa del Re. Ma soprattutto ha dimostrato che la cifra record pagata dagli spagnoli per portarlo a Madrid è stata ben investita

Il giorno dopo la sconfitta in coppa del Re un gruppo di tifosi ha atteso il pullman dei giocatori di ritorno da Valencia chiedendo le dimissioni del tecnico Martino. Nel mirino anche il fuoriclasse argentino, reo di "non impegnarsi e non sudare la maglia"

 

Il Siviglia disintegra il Porto(4-1),passeggiata del Benfica,il Valencia distrugge il Basilea:5-0 !!

Come nelle Coppe europee anni ottanta, le squadre spagnole ribaltano le sconfitte dell'andata smentendo in Europa un cammino in campionato balbettante: il Valencia infatti naviga all'ottavo posto a 10 punti dall'ultimo posto utile per entrare in Europa, mentre il Siviglia cerca di impensierire l'Athletic Bilbao per l'ultima piazza diponibile per la Coppa dei Ricconi.

SIVIGLIA-PORTO 4-1
Il Siviglia ribalta l’1-0 incassato in Portogallo, travolgendo con un sonoro 4-1 il Porto. Gli spagnoli partono a testa bassa e, dopo un’occasionissima sciupata da Bacca, passano (4’): Danilo atterra in area lo stesso Bacca e consente a Rakitic di rimettere in parità il computo complessivo della sfida. Il Porto manca per due volte il pari con Quaresma e, al 26’, è punito da Vitolo che infila la porta con un preciso sinistro in diagonale su sponda aerea di Bacca. Al Porto frana il mondo addosso e, 3’ dopo, incassa anche il 3-0, opera di Bacca che risolve una mischia in area con un preciso destro in girata. I lusitani tentano di reagire ma non trovano con Defour, Quaresma (traversa su punizione) ed Herrera il gol che gli avrebbe consentito di tornare a sperare. Il Siviglia, in 10 dal 54’ per l’espulsione di Coke per somma di ammonizioni, stringe i denti ma non rinuncia a contrattaccare e, al 79’, cala il poker. Il 4-0 porta la firma di Gameiro che riprende una corta respinta di Fabiano su cross dalla sinistra di Vitolo. Solo al 92’ il Porto trova l’inutile gol della bandiera con una conclusione da fuori di Quaresma. Ricordiamo che il modestissimo porto aveva fatto fuori un borioso Napoli...

Europa League: Siviglia e Valencia, notte magica. Porto e Basilea fuori. Benfica ok

VALENCIA-BASILEA 5-0 dts
Impresa del Valencia che rimedia al clamoroso 3-0 incassato in Svizzera, piegando per 4-0 ai supplementari il Basilea. Gli spagnoli devono attendere fino al 38’ per sbloccare il risultato. Ci pensa Paco Alcacer che, lanciato in area da João Pereira, controlla di petto e con un destro al volo ravvicinato batte Sommer. Il Valencia insiste sulle ali dell’entusiasmo e al 42’ raddoppia con un perfetto colpo di testa di Vargas su angolo dalla sinistra di Cartabia. Gli uomini di Pizzi insistono e dopo un palo di Vargas e una traversa di Alcacer triplicano (70’) con lo stesso Alcacer che infila l’incrocio con uno strepitoso sinistro dal limite di prima intenzione su assist di Vargas. Gli spagnoli si procurano anche la palla per il 4-0 ma ancora Alcacer, lanciato solo davanti alla porta, e poi Vargas, che coglie un altro palo a porta vuota, falliscono clamorosamente il bersaglio. Ai supplementari il Basilea si innervosisce, resta in 9 per le espulsioni di Diaz (100’) e Sauro (104’) e al 113’, dopo aver anche sfiorato il 3-1 con Dié, incassa ancora da Alcacer il gol che lo estromette dalla competizione: l’attaccante anticipa di destro da pochi passi Sommer su un cross dalla sinistra di Piatti. Al 118’, poi, c’è gloria anche per Bernat che, in contropiede, confeziona la cinquina con un preciso sinistro in diagonale.

Europa League: Siviglia e Valencia, notte magica. Porto e Basilea fuori. Benfica ok

 

La Fifa punisce il Barcellona: mercato vietato per le prossime 2 sessioni

Il provvedimento preso per irregolarità nei trasferimenti di calciatori Under 18. potrà vendere giocatori ma non acquistarli. Il club catalano, che ha annunciato il ricorso: "Siamo tranquilli"

Valencia, arrestato l'ex presidente Soler ha tentato di rapire il suo successore

Juan Soler avrebbe assoldato un sicario per sequestare Vicente Soriano. Il movente sarebbe "di natura economica": Soriano non avrebbe saldato il debito per l'acquisto del club

 

Impresa Atletico, eliminato il Barcellona 

Simeone: ''Cuore e carattere, una partita perfetta''. Barcellona letteralmente annichilito,Messi cannibalizzato. I catalani non approdano alle semifinali per la prima volta dopo 7 anni.

Con un gol in avvio di Koke i colchoneros eliminano i più blasonati rivali e approdano in semifinale di Champions dopo 40 anni. Trionfo tattico di Simeone, solo i pali, colpiti tre volte da Villa, impediscono ai padroni di casa una vittoria più ampia. Venerdì il sorteggio, rischio di un nuovo derby, stavolta con il Real Madrid. Barcellona eliminato ai quarti di finale, non accadeva dal 2007. L'Atletico Madrid ha un fatturato 4 volte inferiore a quello del Barcellona eppure elimina i super campioni catalani:L'ESEMPIO LAMPANTE DI COME UNA OCULATA GESTIONE POSSA BATTERE LE SUPER CORAZZATE IPERMILIARDARIE !!! L'Atletico Madrid approda in semifinale dal 1974: in quell'anno i colchoneros eliminavano il Celtic per poi perdere in finale col Bayern di Gerd Muller nella ripetizione della partita. C'è da aggiungere che in quell'anno i tedeschi poi non parteciparono alla Coppa Intercontinentale, al loro posto si presentarono gli spagnoli che la vinsero battendo gli argentini dell'Estudiantes. Così l'Atletico di Madrid è l'unica squadra al mondo ad aver vinto il campionato del Mondo per club senza aver vinto la Coppa dei campioni.

L’Atletico Madrid riscrive la storia. Dopo 40 anni torna in semifinale di Champions League e dà una lezione al più blasonato Barcellona di Messi e Neymar. Per la prima volta in stagione batte i catalani, dopo 4 pareggi di fila, e si gode un traguardo meritatissimo. Non tragga in inganno l’1-0 finale. I colchoneros avrebbero meritato di vincere con un risultato ben più ampio. Basti citare i tre pali colpiti nel primo tempo da Villa. Ma anche nella ripresa Pinto a più riprese ha evitato che la contesa finisse anzitempo.
Ora gli occhi di tutti sono al sorteggio delle semifinali in programma venerdì a Nyon: nell'urna oltre all'Atletico anche i cugini del Real Madrid, il Chelsea e il Bayern campione in carica.

IL TRIONFO DI SIMEONE – Il Barcellona fallisce il primo grande obiettivo stagionale e non può che recitare il mea culpa. E’ stato tatticamente imbrigliato da Simeone che, per l’ennesima volta, ha dimostrato di aver capito alla perfezione come si fermano i blaugrana: squadra bassa e corta a protezione della difesa e poi micidiali, veloci ripartenze. Martino mediti in vista del duello all’ultima giornata in Liga, probabilmente decisivo anche nella lotta per il titolo.

Atletico-Barcellona 1-0, Koke riscrive la storia

Bayern-Merdester United 3-1: Evra illude Moyes

I bavaresi centrano la terza semifinale in tre anni, pur tremando per 73 secondi: tanti passano tra il vantaggio inglese, firmato da Evra, e il pari di Mandzukic. Mueller e Robben mandano avanti i campioni d’Europa in carica

MONACO DI BAVIERA – Per il terzo anno consecutivo, il Bayern Monaco raggiunge la semifinale di Champions League, obiettivo che Pep Guardiola non ha mai mancato nella sua pur giovane carriera da allenatore. Nonostante la paura instillata dal missile terra-aria di Evra, i tedeschi hanno la meglio sul Manchester United e continuano a sognare la riconferma sul tetto d’Europa. Mandzukic, Mueller e Robben stendono i Red Devils al termine di una partita a due facce, come quella dell’andata, per un risultato che punisce troppo lo United, se non altro per l’impegno profuso.

Bayern-Manchester United 3-1: Evra illude Moyes ma è Guardiola ad esultare

Rimonta Chelsea,i quatarioti tornano in.....Arabia. Incredibilmente Real Madrid con moltissima fatica,i prussiani sfiorano l'impresa storica. Per lo svedese continua la maledizione e non andrà nemmeno ai Mondiali in Brasile...

CHELSEA, CHE RIMONTA! - Al chelsea di Mourinho riesce la missione impossibile: battere il Psg per 2-0 e volare in semifinale. Allo Stamford Bridge è una notte di passione con il Chelsea all'arrembaggio e il Psg (privo dell'infortunato Ibrahimovic) a difendere il 3-1 dell'andata. La serata per i Blues comincia male con l'infortunio di Hazard dopo un quarto d'ora. Al suo posto, però, entra Schurrle che si regala una serata da copertina con un gol arrivato alla mezz'ora. Il vantaggio del Chelsea accende l'entusiasmo dei tifosi inglesi che credono alla rimonta. Il Psg pensa solo a difendersi senza riuscire mai ad arrivare dalle parti di Cech per la prima ora di gioco. Nella ripresa il solito Schurrle e Oscar colpiscono due traverse clamorose nel giro di due minuti, poi la spinta dei padroni di casa si fa meno intensa e il Psg riesce a farsi vedere con pericolosità dalle parti di Cech con Lavezzi prima e Cavani poi.Photo source: Gettyimages
Stadium: Stamford Bridge, London
Goals: Chelsea [Schurrle, Demba Ba] 

Foto Champions League: Chelsea-Psg, il film della partita

 

Europa League: Valencia, crollo a Basilea. Porto e Benfica ok
Europa League: Valencia, crollo a Basilea. Porto e Benfica o

Gli spagnoli si fanno clamorosamente sorprendere dagli elvetici che ipotecano il passaggio in semifinale imponendosi per 3-0. Le due lusitane s'impongono di misura su Siviglia e AZ Alkmaar. Tra una settimana il ritorno

E’ il tonfo del Valencia a Basilea la grande sorpresa dell’andata dei quarti di Europa League. Gli spagnoli cadono per 3-0 in Svizzera e ora, tra una settimana, dovranno compiere un’impresa per approdare in semifinale. Il Porto piega di misura il Siviglia nell’equilibrato derby iberico mentre il Benfica ipoteca la qualificazione battendo 0-1 ad Alkmaar l’AZ.
 
AZ ALKMAAR-BENFICA 0-1
Con il minimo sforzo il Benfica piega l’AZ e mette un’ipoteca sul passaggio in semifinale. Gli olandesi partono forte e per quattro volte impegnano Artur con Beerens (2), Johannsson, Berghuis. Il Benfica viene fuori solo dopo la mezz’ora ma non inquadra lo specchio con Siqueira e Rodrigo. Poi, dopo aver rischiato su una conclusione di Berghuis, passa, ad inizio ripresa (48′): Salvio si fa trovare pronto su una corta respinta della difesa dell’AZ e con un bel destro al volo in mezza girata dal limite supera Alvarado. Il gol abbatte gli olandesi che, nel tentativo di pareggiare, si scoprono e nel finale rischiano di subire il tris sulle conclusioni di Rodrigo, Lima e André Gomes.
 
BASILEA-VALENCIA 3-0
Nonostante le porte chiuse (si è giocato senza pubblico) il Basilea sorprende il Valencia e sogna di proseguire il cammino in Europa League. Gli elvetici dominano nel primo tempo e dopo aver sfiorato il bersaglio con Stocker e Schar, mettono a segno in 3’ un uno-due micidiale che stende il Valencia. Il protagonista è Delgado che prima (35’) batte Guaita con un gran destro in diagonale dal limite e poi (38’) si ripete con un pregevole tocco volante di destro in controbalzo su cross dalla sinistra di Stocker. Nella ripresa si gioca ad una sola porta ma al Valencia non basta costruire occasioni in serie per riaprire la partita: a tradirlo sono Vargas (3), Piatti e Parejo. Il Basilea stringe i denti e, in pieno recupero (93′), cala il tris in contropiede con Stocker che, lanciato sul filo del fuorigioco, scavalca Guaita in uscita con un morbido pallonetto.
 
PORTO-SIVIGLIA 1-0
Il Porto piega di misura il Siviglia e conquista un piccolo vantaggio in vista della sfida di ritorno in Spagna. Dopo un’occasione per parte (Martinez e Rakitic) i lusitani sbloccano il risultato con un bel colpo di testa in tuffo di Mangala su cross d’esterno destro, dalla sinistra, di Quaresma. Sulle ali dell’entusiasmo i padroni di casa insistono e sfiorano il raddoppio con Defour, che colpisce un palo, Varela, Quintero e Ghilas. Il Siviglia si rende pericoloso solo nel finale quando va vicino al pari con Bacca e Gameiro. Il Porto resta
 in 10 all’86′ per l’espulsione per somma di ammonizioni, di Fernando ma al 90′ va ancora vicino al 2-0 con Quaresma che colpisce un palo su punizione. Al ritorno i portoghesi dovranno fare a meno anche di Jackson Martinez che, diffidato, ha rimediatoun’ammonizione.

 

 

 

Tabella Milan in formato jpgGli ottavi di finale della Champions League sono il confine anche estremo del calcio italiano. E’ lì o al massimo ai quarti che le nostre squadre arrivano da tempo. E succede anche al Milan certo, guardate la tabella qui sopra e vi renderete conto di quale sia il limite oggi della squadra di Berlusconi.

Barcellona, nel derby basta un rigore di Messi

I blaugranasuperano i rivali cittadini dell'Espanyol con un gol del fuoriclasse argentino e volano in testa alla Liga. Stasera tocca al Real contro il Rayo Vallecano
BARCELLONA - Al Barcellona basta un gol di Leo Messi su rigore per vincere il derby con l'Espanyol e portarsi, almeno fino a stasera, in vetta alla Liga. I blaugrana si sono imposti per 1-0 grazie al penalty realizzato dalla 'pulce' al 77' e concesso dall'arbitro per un tocco di mano in aerea di Javi Lopez. Nel finale l'Espanyol ha giocato in inferiorità numerica per l'espulsione del portiere Kiko Casilla e, avendo esaurito i cambi, fra i pali è andato proprio Javi Lopez. Nella classifica della Liga il Barcellona, alla quinta vittoria consecutiva, è ora leader con 75 punti, a +2 sull'Atletico Madrid, impegnato stasera sul campo dell'Athletic Bilbao. Il Real Madrid, terzo con 70 punti, scenderà in campo sempre stasera al Bernabeu contro il Rayo Vallecano.

 

Liverpool, travolto il Tottenham: adesso è in testa alla Premier League

 

I Reds conquistano la vetta con un netto 4-0 agli Spurs. Dopo l'autogol di Kaboul segnano Suarez, Coutinho e Henderson. Il Chelsea ora insegue a due punti

ROMA -Il Liverpool vola in testa alla Premier League. Confermando il suo magnifico stato di forma, ad Anfield Road la squadra di Brendan Rodgers travolge il Tottenham per 4-0 grazie all'autogol in avvio di Kaboul e alle reti di Suarez, Coutinho e Henderson. Una partita senza storia, dominata dai Reds dal primo all'ultimo minuto. Liverpool quindi al comando con 71 punti, due in più del Chelsea, mentre il Manchester City, che deve recuperare due partite, è 4 punti più giù. Il Tottenham resta sesto a quota 56.

 

I Reds nel recupero battono 2-1 il Sunderland e si portano a ridosso della capolista, scavalcando di due lunghezze il City, che però deve recuperare ancora due partite: in Premier sarà lotta a tre fino alla fine
LONDRA - Il Liverpool non molla, in Premier è lotta aperta (almeno a tre, l'Arsenal sembra ormai avere poche chance) per il titolo. I Reds battono 2-1 il Sunderland nel recupero della 29esima giornata e si portano a un punto dal Chelsea di Mourinho con lo stesso numero di partite dei Blues che, in attesa che il Mancity recuperi due partite, guida la classifica. Il Liverpool si è imposto grazie alle reti di Gerrard (39') e Sturridge (48'), mentre il Sunderland ha accorciato le distanze con Ki Sung-Yong al 76'.Vince 2-1 anche il West Ham che batte e scavalca l'Hull in classifica. Noble su rigore e l'autogol di Chester per gli Hammers, mentre è di Jelavic la rete degli

 


Liverpool 2-1 Sunderland All Goals and Full… by All_Goals
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Clamoroso in Premier! Autogol Terry, Chelsea ko

Il Crystal Palace batte 1-0 la squadra di Mourinho. Deludente Hazard, fuori partita Lampard e Torres. Una merdosissima Aston Villa si fa asfaltare dallo spento United che grazie ad una massa merdosissima di risultati si ritrova a 3 punti dall'Europa League

ROMA – Clamoroso in Premier League: il piccolo Crystal Palace batte i giganti del Chelsea. Un autogol di Terry al 7’ del secondo tempo condanna Mourinho ad una sconfitta imprevista. Deludente Hazard, fuori partita Lampard e Torres. Nel finale, con i Blues tutti sbilanciati in avanti, il Crystal Palace sfiora anche il raddoppio. Jerome è fermato solo dal palo. Sale il Southampton, che rifila un 4-0 secco al Newcastle (doppio

6 Marzo 2014 - Clamorosa sconfitta per il Real Madrid di Carlo Ancelotti in trasferta aSiviglia. Si tratta del secondo ko in tre giorni dopo il clasico perso domenica sera contro ilBarcellona, che ha fatto scivolare le merengues al terzo posto in classifica a 3 punti dall’Atletico Madrid ed a 2 dal Barcellona, entrambe vittoriose

Real Madrid-Barcellona 3-4, Messi riapre la Liga

Al Bernabeu si gioca una partita straordinaria: apre Iniesta, Benzema ribalta tutto, poi sale in cattedra l'argentino, che pareggia in chiusura di primo tempo e nella ripresa risponde al rigore di Ronaldo con una doppia esecuzione vincente dagli 11 metri. Blaugrana a un punto dal tandem Real-Atletico

Non è lo stesso sport che si gioca in Italia. Non c’è tentativo di persuasione che possa andare a buon fine, Real Madrid e Barcellona praticano qualcosa di diverso, e che il Dio del Clásico possa conservare tutto questo il più a lungo possibile. Vincono i blaugrana al termine di 90 minuti splendidi, da guardare e riguardare, cercando di imparare e di non stropicciarsi troppo gli occhi per le giocate di calciatori sublimi. L’uomo copertina è giocoforza Lionel Messi, tre gol per il presente e per la storia, quelli che lo rendono il miglior marcatore di sempre nelle sfide tra queste due formazioni: la tripletta odierna lo lancia a quota 21 in 29 partite, scavalcata di slancio un’icona come Alfredo Di Stefano. Sarebbe un reato, però, non evidenziare l’impatto impressionante sulla partita di Andres Iniesta, uno che non ha un Pallone d’Oro sulla mensola per questione di dettagli, decisamente non ascrivibili alla sua persona. “El Ilusionista” illumina a piacimento ed è lui il vero segreto di un Barça che riapre di colpo la Liga, volando a -1 dalla formazione di Ancelotti, agguantata nel pomeriggio da un Atletico Madrid che non molla un centimetro: la banda Simeone sbanca Siviglia sponda Betis (0-2) ed è in vetta con i rivali cittadini.

Clamoroso in Inghilterra: un arrancatissimo United imbrilglia la super squadra di Guardiola. I bavaresi dominano per larga parte del match ma non riescono ad espugnare l’Old Trafford, anzi si trovano costretti a rimontare il gol di Vidic; il pari è firmato da Schweinsteiger che, espulso nel finale, salterà il ritorno di mercoledì 9 all’Allianz Arena

MANCHESTER – Si chiude in parità la sfida dell’Old Trafford tra Manchester United e Bayern Monaco, che rinviano il discorso qualificazione alla gara di ritorno del quarto di Champions, in programma tra otto giorni all’Allianz Arena. A masticare amaro sono soprattutto gli uomini di Guardiola, padroni del campo per gran parte del match ma incapaci di colpire, se non dopo aver subito per primi lo schiaffo degli avversari. È Vidic, il migliore tra i suoi, ad illudere i tifosi di casa, ma bastano otto minuti a Schweinsteiger per riequilibrare le sorti del confronto. Al di là del risultato, le brutte notizie per il Bayern arrivano proprio dal suo marcatore, espulso nel finale, e da Javi Martinez, che salteranno la gara di ritorno per squalifica. BAYERN IN CONTROLLO – Guardiola sceglie Muller come terminale offensivo del suo 4-2-3-1, con il dinamico Kroos sulla linea di trequarti al posto di Gotze. Valencia e Welbeck, invece, sono i due esterni d’attacco scelti da Moyes, a supporto di Rooney nel tridente dei Red Devils. La tattica, però, lascia il tempo che trova, perché il Bayern macina gioco senza sosta, schiacciando lo United nella propria metà campo e sfiancandolo col possesso palla prolungato (all’intervallo, il dato dirà 73% di controllo del pallone per i bavaresi) ma di palle-gol se ne vedono poche.
 
WELBECK DIVORA IL GOL DEL VANTAGGIO – Solo Robben, con un sinistro a giro dei suoi, riesce ad impegnare severamente De Gea, anche perché la difesa di casa, ben orchestrata da Vidic, si mostra attenta e quadrata. Paradossalmente, l’occasione più nitida è l’unica creata dallo United, ma Welbeck non sa approfittare dello scivolone di Boateng, perché Neuer non si fa ingannare dal suo “cucchiaio” e respinge, in uscita.
 
SCHWEINSTEIGER RISPONDE A VIDIC – Più volitivo lo United nella ripresa, con l’inserimento di Kagawa per Giggs, anche se il Bayern è tutt’altro che arrendevole. Ci vuole un calcio piazzato per punire i tedeschi: sul corner di Rooney, Vidic è libero di colpire con una splendida torsione aerea, infilando il pallone là dove Neuer proprio non può arrivare. Guardiola corre ai ripari inserendo Mandzukic, scelta che dà i suoi frutti dopo solo 8’ dal vantaggio dei Red Devils: Ribery innesca Robben sul fronte destro, il cross dell’olandese è perfetto per la testa del croato che vede Schweinsteiger con la coda nell’occhio e lo serve per il destro in corsa che vale l’1-1.
 
GUARDIOLA PERDE DUE PEDINE – Sarà un altro subentrato, Gotze, a propiziare l’occasione che potrebbe valere il successo del Bayern, ma Robben spara a lato di pochissimo sul suggerimento del compagno. Nonostante la pressione bavarese, la stanchezza ha il sopravvento e non ci saranno più rischi concreti per le due porte; le ultime emozioni del match arrivano dal taschino dell’arbitro: prima il giallo al diffidato a Javi Martinez, poi la seconda ammonizione a Schweinsteiger, privano la gara di ritorno di due grandi protagonisti, complicando ulteriormente il compito del Bayern, contro uno United tutt’altro che dimesso.

Barcellona - Atletico Madrid 1-1

Gli uomini di Pablo Simeone sono stati competitivi fino agli inizi di febbraio, ma complice la rosa esigua e un calo fisico generale sono calati e hanno ceduto il passo al Real Madrid sia nella Liga che in Coppa del Re (guarda la semifinale Real Madrid-Atletico 3-0). Negli ultimi quindici giorni l'Altletico ha ritrovato lo smalto e dal 15 marzo in campionato ha ottenuto quattro vittorie consecutive, l'ultima nell'insidiosa trasferta di Bilbao.

 

 

 

 

Il tecnico portoghese pesante con i suoi giocatori dopo il 3-1 rimediato a Parigi: "Non sono state reti, ma scherzi...". Passando all'attacco, non parla, ma fa smorfie di disgusto a chi gli chiede della partita di Fernando Torres. Il rischio ora è di resare una stagione senza titoli, si prevedono rivoluzioni di mercato

Paris Saint Germain-Chelsea 3-1

Il gol di Lavezzi
Ma soprattutto ha calciato una splendida punizione quando sull'1-1, su cui David Luiz ha goffamente calciato nella sua porta. Il Chelsea come dicevamo ha trovato il pareggio al 26' del primo tempo con un rigore procurato da un fallo ingenuo di Thiago Silva su Oscar. Hazardha spiazzato Sirigu, tornando al gol dopo oltre due mesi. L'attaccante belga è andato vicino al raddoppio colpendo il palo nel finale di primo tempo su splendido cross di Willian, il migliore in campo per i Blues. La partita o la qualificazione nella ripresa è stato un crescendo del Psg. Cavani, unica punta dopo l'uscita di Ibra, al 39' ha avuto lo spazio per accentrarsi e il suo tiro a giro ha sfiorato il palo alla sinistra di Cech. Il Psg ci ha creduto e negli ultimi minuti ha cercato con insistenza il terzo gol. L'ha trovato grazie al capolavoro di Javier Pastore: el flaco ha scartato tre uomini sulla linea di fondo, si è accentrato sotto la pressione di un difensore e ha scaricato un destro sul palo di Cech.HAZARD, RIGORE-GOL E POI PALO - Il Chelsea non si è abbattuto, ha preso le redini del centrocampo con David Luiz e Ramires, e alla prima buona occasione (27'), è andato a segno: Thiago Silva ha ingenuamente atterrato in area Oscar, consentendo ad Hazard di pareggiare i conti dal dischetto. I francesi hanno accusato il colpo e il Chelsea per poco non ne ha approfittato: solo il palo (39') ha negato la doppietta ad Hazard che ha girato al volo contro il montante un cross dalla destra di Willian.

DAVID LUIZ, SFORTUNATO AUTOGOL - Al rientro degli spogliatoi la gara è totalmente cambiata: il Chelsea ha arretrato il baricentro e non è più ripartito. Il Psg, preso in mano da Verratti, ha cominciato a macinare gioco e, dopo aver sfiorato il bersaglio ancora con Lavezzi, ha raddoppiato (61′), anche se con un pizzico di fortuna: una punizione dalla sinistra del "Pocho" ha trovato la decisiva deviazione da pochi passi di David Luiz che ha realizzato un clamoroso autogol.

IBRAHIMOVIC KO, NIENTE RITORNO - Il Psg ha perso, poco dopo, Ibrahimovic per un sospetto stiramento al bicipite femorale della coscia destra (dovrà star fermo 15 giorni) ma il Chelsea non ne ha approfittato. I Blues, malgrado l'innesto di Torres al posto di Schurrle, non sono riusciti più a cambiare ritmo e i transalpini hanno continuato a gestire le operazioni a centrocampo.

IL GIOIELLO DI PASTORE - E dopo aver mandato un'avvisaglia con Cavani (destro a fil di palo dal limite a portiere battuto) hanno calato il tris, in pieno recupero. Tutto merito di Pastore che, appena entrato al posto di Lavezzi, ha fatto impazzire il Parco dei Principi con un'azione da urlo: ha saltato tre uomini in dribbling stretto sul fondo destra, si è accentrato e con un preciso sinistro sul primo palo ha sorpreso Cech. E ora Mourinho dovrà davvero confezionare la partita perfetta a Stanford Bridge per centrare l'impresa.

Real Madrid-Borussia 3-0

Qualificazione ipotecata per Carlo Ancelotti. Real Madrid-Borussia Dortmund termina con un rotondo 3-0 nell’andata dei quarti di finale di Champions League 2013/2014: in gol Bale, Isco e CR7. Gli highlights su melty.it.
Nei primi 45’, si diceva, è un vero e proprio assolo del Real Madrid. I padroni di casa vanno in vantaggio dopo pochi minuti con Gareth Bale, che in allungo anticipa Weidenfeller su suggerimento di Carvajal. 

 

Manchester United-Manchester City 0-3, Dzeko mette Mou nel mirino. Arsenal fuori dai giochi:solo 2-2 in casa con lo Swansea

I ragazzi di Pellegrini vincono la prima delle tre gare da recuperare: il bosniaco apre le marcature dopo soli 43" e nella ripresa consolida il vantaggio, Yaya Toure chiude il derby al 90'. Citizens a -3 dal Chelsea con due match in meno. L'Arsenal pareggia in casa con lo Swansea
MANCHESTER - José Mourinho torna a sentire il rumore dei nemici, sarà lotta a tre fino all'ultima giornata. Il Manchester City vince senza troppi problemi il derby contro lo United e vola a -3 dai Blues, con due partite in meno rispetto ai londinesi. Scavalcato il Liverpool - fermo a quota 65, anche i Reds hanno una gara da recuperare - mentre l'Arsenal riesce a mettersi i bastoni fra le ruote praticamente da solo, come da tradizione: i Gunners non vanno oltre il 2-2 contro lo Swansea e dicono di fatto addio alla corsa per il titolo. Edin Dzeko risolve un derby combattuto soltanto fino all'intervallo, grazie a una reazione dei Red Devils più di pancia che di testa: prosegue l'annata orribile dello United, ormai lontanissimo anche dalla zona Europa League - l'Everton ha sbancato Newcastle (0-3) - e vicino a una mancata qualificazione alle coppe europee che avrebbe del clamoroso.
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A DZEKO BASTANO 43″ - Difficile pensare a un approccio alla sfida peggiore di quello dei ragazzi di Moyes. Silva si presenta in area e va a calciare, Rafael si immola nella respinta ma per farlo lascia inevitabilmente scoperta la corsia di destra: Fernandinho raccoglie e apre per Nasri, sterzata dell'ex Arsenal e destro da pochissimi metri, palo pieno, Dzeko si lancia sulla respinta e porta in vantaggio i suoi. Il tutto in 43 secondi. I primi 20 minuti dello United sono raccapriccianti, Silva al 9′ può piazzare l'allungo dopo un errore di impostazione di Carrick ma il diagonale mancino è troppo lento. A tenere in equilibrio la sfida è De Gea, monumentale una sua risposta su un destro a colpo sicuro di Dzeko: lo spagnolo leva il pallone dall'angolo alla sua sinistra, è il segnale necessario per scatenare una reazione d'orgoglio nei padroni di casa, che fino all'intervallo riescono quantomeno a prevalere dal punto di vista del possesso palla. La prima occasione capita a Fellaini - destro bloccato da Hart - ed è sulla destra che i Red Devils riescono a sfondare, con Rafael che spinge con insistenza, andando ad occupare una corsia lasciata libera da Cleverley, sempre portato ad accentrarsi. Il terzino al 39′ mette in mezzo per Rooney, il numero 10 manca la conclusione al volo e libera involontariamente Mata: il destro alto dello spagnolo, assieme alla chance sprecata da Fellaini, è la fotografia del pessimo mercato dello United.

PARTITA IN GHIACCIO - Moyes si gioca la carta Kagawa al posto di Cleverley, la lezione del primo tempo non viene però recepita dai campioni d'Inghilterra, ancora una volta presi d'assedio all'ingresso in campo. Subito destro di Dzeko da posizione favorevole, respinge la difesa. Al 7′ Fernandinho grazia gli avversari, spedendo alto di testa da pochi metri un angolo da destra, abilmente prolungato da Kompany. Lo schema funziona all'11′: Demichelis non riesce a girare il corner di Nasri, alle sue spalle spunta Dzeko che calcia al volo sotto l'incrocio. Lo United, già fragile di suo, cede di schianto. L'unico brivido ai pali di Hart lo procura Welbeck, con un bel taglio sul cross di Rafael, il migliore dei suoi: girata di tacco, grande risposta d'istinto del portiere ospite. Pellegrini rinforza saggiamente il centrocampo con i muscoli di Javi Garcia e Milner, Moyes prova a inserire Hernandez e Valencia ma è troppo tardi e nel finale arriva anche il tris. Yaya Toure è il più veloce a sfruttare una deviazione di Jones su cross di Milner, l'ex Barça salta Evra e con il destro batte De Gea. Manchester come la conoscevamo una volta non esiste più, ora è il City a dominare la scena e a far sentire a Mourinho il rumore dei nemici.
Manchester United-Liverpool 0-3. Reds in avvitamento,devono ringraziare l'Arsenal se rimangono a 5 punti dall'Europa.

Spagna, Messi da record: il Barça travolge l'Osasuna

Finisce 7-0 la sfida dei catalani ai navarri. Il fuoriclasse argentino (tripletta), con 371 reti scavalca Paulinho Alcantara e diventa il golador blaugrana più prolifico della storia del club.Il Barcellona prepara nel migliore dei modi il 'clasico' di domenica prossima, al Bernabeu contro il Real Madrid. I blaugrana mantengono il passo della squadra di Ancelotti e dell'Atletico Madrid, avanti rispettimanente 4 e 3 punti, sommergendo di gol l'Osasuna: 7-0. Scatenato Messi, che sigla una tripletta; a segno anche Sanchez, Iniesta, Tello e Pedro.

Il rigore di Gerrard
C'è anche il Liverpool per la vittoria della Premier League. La squadra di Brendan Rodgers ha vinto e convinto nella sfida con il Manchester United battendoli 3-0 in casa. Il Liverpool si trova quindi a soli quattro punti dal Chelsea ma con una partita in meno (in programma con ilSunderland). Le reti sono state realizzate da Steven Gerrard (doppietta su rigore) e da Luis Suarez. Per i Red Devils invece si fa più dura ora per centrare la qualificazione in Europa League e solo un passo falso delTottenham in casa con l'Arsenal
Uefa, Nations League dal 2018 video 
Platini: "Blatter? Posso batterlo" video

Adottata dalle federazioni europee al Congresso di Astana. La competizione partirà dopo i Mondiali in Russia e sostituirà la maggior parte delle amichevoli: le 54 nazionali divise in quattro gruppi, con promozioni e retrocessioni, 4 qualificate agli Europei

Beckham, Neville e Scholes
Soci per comprare lo United

Il "Sun" rivela che sei giocatori che hanno fatto grandi i "Red Devils" , guidati dall'ex capitano sarebbero pronti a rilevare la società. Ci sarebbe anche Giggs

 

Lotito: "Il clima è ostile
I giocatori vogliono andare via"

Liga, Il Real scivola ancora. Atletico in testa, vince anche il Barça

I blancos, dopo aver perso il Clasico, vengono sconfitti anche a Siviglia per 2-1. I Colchoneros di Simeone (1-0 al Granada, Diego Costa) allungano a +3, seguono i catalani, che battono il celta ma perdono il portiere Victor Valdes

ROMA

Tre giorni da incubo per Carlo Ancelotti. Domenica aveva in pugno la Liga, mercoledì potrebbe averla persa. Il Real Madrid, dopo il ko con il Barcellona, perde a Siviglia e si ritrova terzo in classifica. L'Atletico Madrid batte il Granada e prende la vetta con 3 punti di vantaggio sui Blancos e 2 sul Barcellona, che non ha problemi con il Celta. 

Eppure era iniziata bene la partita per il Real Madrid, in vantaggio con Cristiano Ronaldo su punizione deviata dalla barriera. Poi però, va meglio il Siviglia. Bacca pareggia al 19' su contropiede su incertezza di Xabi Alonso e, con modalità tattiche abbastanbza simili, forma il soprasso al 72' per il quinto successo di fila al Siviglia.

Non sbaglia l'Atletico Madrid, che piega il Granada 1-0. Gara difficile per gli uomini Simeone, che rischiano qualcosa in contropiede e ringraziano il solito Diego Costa, che intorno al quarto d'ora della ripresa risolve con un tocco di testa in mischia. Principale inseguitore del Colchoneros è il Barcellona, che batte 3-0 il Celta ma perde il portiere Victor Valdes. Blaugrana in vantaggio dopo appena 6' con Neymar, su assist di Alexis Sanchez. Alla mezzora arriva il raddoppio con Messi su assist di Iniesta,
 22° centro in campionato per la Pulce. Nel secondo tempo il Barcellona controlla ma al 22' trova comunque il terzo gol ancora con Neymar sempre su assist di Sanchez. Nell'altro match di giornata, il Rayo Vallecano supera 1-0 l'Osasuna con un gol dell'ex cagliaritano Larrivey nel finale.

Inghilterra: Manchester City e Liverpool replicano al Chelsea

 

Lotta serrata al vertice della Premier: la squadra di Pellegrini (5-0 al Fulham, Yaya Tourè ne fa tre) e quella di Rodgers (3-6 a Cardiff, tripletta di Suarez) restano in scia ai Blues

 

LONDRA - Manchester City e Liverpool non si fanno spaventare dal Chelsea. Prosegue serrata la lotta al vertice della Premier League, con Citizens e Reds che restano in scia ai Blues, in attesa di recuperare le rispettive gare (una in meno il Liverpool, addirittura tre il City). Dopo il clamoroso 6-0  degli uomini di Mourinho all'Arsenal, la squadra di Pellegrini e quella di Rodgers replicano travolgendo rispettivamente 5-0 il Fulham e 6-3 il Cardiff. I Citizens dilagano all'Etihad Stadium con tripletta di Yaya Tourè (due gol su rigore) e le reti di Fernandinho e Demichelis. Spettacolare successo anche per gli uomini dei Reds in Galles: due volte sotto (Mutch e Campbell), il Liverpool reagisce con le doppiette di Suarez e Skrtel, prima di dilagare con Sturridge e ancora Suarez, al 28esimo centro in Premier League.

A Baines dagli undici metri risponde Bony, poi a inizio ripresa arriva l'uno-due di Lukaku e Barkley e l'Everton ha la meglio sullo Swansea mentre il Newcastle beffa il Crystal Palace col gol vittoria di Papiss Cissè al 94'. Per quanto riguarda la lotta per non retrocedere, West Bromwich sconfitto dall'Hull per 2-0, mentre con lo stesso risultato il Norwich affossa il Sunderland: decidono Snodgrass e Tettey nel primo tempo.
CHELSEA-ARSENAL 6-0 La brutta notizia per José Mourinho è l'infortunio di Samuel Eto'o, che dopo otto minuti ha lasciato il campo per un presunto stiramento. La partita per i Gunners poteva prendere un'altra piega se Cech non avesse parato il diagonale di Giroud al terzo minuto di gioco. Due minuti dopo è iniziato l'inferno per l'Arsenal.

 

 

 

Nonostante l'appello all'unità lanciato da giocatori e società, i tifosi annunciano nuove proteste per la partita con il Milan. Previsti gli striscioni con le domande a Lotito e i cartoncini con la scritta "Libera la Lazio". Intanto il serbo conferma il suo arrivo

 

 

Filip Djordjevic sarà il centravanti della Lazio della prossima stagione, ora è ufficiale. Ci ha pensato lo stesso attaccante serbo a confermare definitivamente il suo passaggio in biancoceleste attraverso un messaggio (in inglese) trasmesso sulla radio ufficiale del club: "Ciao ragazzi, sono un nuovo giocatore della Lazio per la prossima stagione. Sono molto eccitato di giocare in un club così prestigioso, spero di vivere grandi emozioni con voi". Una notizia che era nell'aria ormai da qualche settimana: l'attaccante 26enne arriva a parametro zero dal Nantes e ha firmato un contratto fino al 2018 da 1,3 milioni a salire. In questa stagione in Francia realizzato 10 reti in 26 presenze in Ligue1, ma è stato l'anno scorso quello in cui l'attaccante mancino ha iniziato a farsi conoscere, segnando 20 gol in 34 partite di Ligue2 e trascinando il Nantes alla promozione nella massima serie. Ha attirato le attenzioni di molti club (tra cui anche l'Inter che a gennaio ha provato un'operazione di disturbo) ma la Lazio si è mossa tempestivamente bruciando la concorrenza. CON IL MILAN SCENOGRAFIA COME CONTRO IL SASSUOLO - Resta teso il clima tra i tifosi della Lazio e il presidente Lotito. Nonostante l'appello lanciato dalla società (trasmesso sul canale tematico Lazio Style Channel e poi diffuso sulle principali emittenti televisive) in cui Marchetti, Biava, Lulic, Keita e Ledesma chiedono ai supporter di restare uniti in vista di questo finale di stagione. "Vi aspettiamo domenica sera allo Stadio Olimpico, per vivere insieme un'altra battaglia. Lottiamo insieme per l'Europa League, lottiamo insieme per la Lazio Insieme si può. Insieme si deve", il messaggio dei giocatori laziali. Iniziativa che troverà seguito anche nelle prossime gare casalinghe con altri filmati e, soprattutto, questa domenica, quando i calciatori indosseranno la maglietta con lo slogan "Insieme si può, insieme si deve". Difficile che la richiesta venga accolta, anzi. La Curva Nord per il momento non ha nessuna intenzione di mollare la presa. Dopo i 45mila di Lazio-Sassuolo e lo stadio deserto di Lazio-Atalanta, contro il Milan oltre agli striscioni con le domande a Lotito, la tifoseria organizzata chiama di nuovo a raccolta tutti i supporter per ripetere ancora la scenografia con i cartoncini con la scritta "Libera la Lazio". La contestazione andrà dunque avanti.

Manchester United-Olympiacos 3-0, triplo van Persie per la rimonta

Chelsea-Galatasaray 2-0, Real Madrid passato d'ufficio,Borussia Dortmund passato d'ufficio,Manchester Utd-Olimpiakos 3-0. Ottavi di una noia mortale ad eccezione degli inglesi del nord che si sono dovuti sbattere per eliminare gli ateniensi... Ora ai quarti non ci sono piu' outsider, si spera che il livello sportivo aumenti dato che per ben 5 club si è trattata di una qualificazione d'ufficio !!

L'olandese è il finalizzatore di una serata perfetta per i Red Devils, trascinati da un commovente Giggs e da un super Rooney: il tris dell'ex Arsenal ribalta il 2-0 maturato ad Atene e regala a Moyes il passaggio ai quarti di finale di Champions League e una notte da ricordare

MANCHESTER - Una notte da calcio di altri tempi, non soltanto perché sulla carta d'identità del migliore in campo, alla voce data di nascita, c'è scritto 29 novembre 1973. Nei quasi 100 minuti disputati da Manchester United e Olympiacos c'è la grande rimonta dei padroni di casa, il fattore campo che si fa sentire, un fuoriclasse che per esigenze di squadra fa allo stesso tempo la punta, l'ala, il trequartista e il mediano, un "gregario" che gioca più di un'ora con un occhio praticamente fuori uso, un portiere che accantona le critiche con un paio di interventi incredibili e un attaccante letale, che tocca soltanto pochi palloni ma con sapienza: ingredienti perfetti per volare ai quarti di finale di Champions League, ribaltando il 2-0 maturato ad Atene.

GLI EROI IN ROSSO - Il migliore in campo è Ryan Giggs, quasi 41 anni e non sentirli, che se il passo non è più quello di una volta cosa importa, il piede è sempre quello e funziona a meraviglia. Lo stadio capace di trascinare i suoi beniamini è il "Teatro dei Sogni", un Old Trafford tirato a lucido per la grande occasione. Il fuoriclasse, che ha lo stipendio della star e l'attitudine del portatore d'acqua, è Wayne Rooney, un sublime giocatore di squadra, apparso in ogni zona possibile del campo pur di aiutare i compagni. Il gregario, se tale lo si può definire, è Luis Antonio Valencia, che dopo 6 minuti va ko per una testata con Campbell e gioca fino a un quarto d'ora dalla fine, nonostante un'arcata sopraccigliare gonfia oltre misura. A chiudere, David De Gea - decisivo con una doppia parata clamorosa in coda di primo tempo - e Robin van Persie, che mette a segno la tripletta decisiva per il ribaltone.

Mourinho attacca Mancini
''Niente in comune, non ci vado a cena''

Il portoghese risponde stizzito all'invito da parte del tecnico italiano dopo gli screzi dell'andata. ''L'unica cosa che ci accomuna è il fatto di essere allenatori''. L'ex City: ''In Turchia abbiamo capito che non dobbiamo temere il Chelsea''. Si gioca anche Real-Schalke

Il rapporto tra la Pulce e il club blaugrana non è più idilliaco. Secondo il quotidiano 'As' l'argentino non gradisce il super contratto di Neymar e avrebbe sparato, per il rinnovo, 25 milioni per 5 anni, cifra che la società, con le tasse, non può permettersi. City e Psg alla finestra

l club di San Pietroburgo conferma con una nota l'arrivo in panchina del 36enne tecnico portoghese al posto dell'allenatore toscano. Comincerà giovedì, al ritorno della squadra dalla trasferta di Dortmund

Inghilterra, il City riprende quota, il City cade con l'Aston Villa

 

 

Dopo le eliminazioni in Champions ed FA Cup, i Citizens vincono 2-0 e, con tre gare da recuperare, si portano a -6 dai Blues, ko a Birmingham

ROMA - Successo fondamentale per il Manchester City, che dopo l'eliminazione in Champions e in FA Cup, reagisce in campionato. I citizens escono con una vittoria dal campo dell'Hull nonostante l'inferiorità numerica dal 10' per il rosso sventolato a Kompany per un intervento su Jelavic. La formazione di Pellegrini sblocca il risultato quattro minuti dopo con un gran gol di Silva. Nella ripresa, all'ultimo minuto, raddoppia Dzeko su assist ancora di Silva. Tre punti resi ancora più d'oro dalla battuta d'arresto del Chelsea capolista sul campo dell'Aston Villa. La squadra di Josè Mourinho, in dieci negli ultimi 20' per il rosso a Willian, è stata piegata di misura grazie alla rete segnata da Delph a 8' dalla fine. Nel finale espulso anche Ramires. City dietro 6 punti, ma con tre gare da recuperare
 

Nella altre gare, l'Everton batte 2-1 in casa il Cardiff e si porta al 5° posto in classifica, mentre il Southampton ne rifila 4 al Norwich. Fermato sullo 0-0 casalingo dal Crystal Palace il Sunderland dei tanti italiani, mentre il West Bromwich conquista un importante successo in chiave salvezza sul campo dello Swansea. Il Fulham, ultimo in classifica, batte 1-0 in casa il Newcastle (Dejagah) e torna a sperare. Netta sconfitta per il West Ham di Nocerino che perde 3-1 in trasferta con lo Stoke City.

Inghilterra, il City riprende quota, il City cade con l'Aston Villa

Europa League:male il Napoli,0-1 a Oporto,rovinosa sconfitta in casa del Tottenham H.:1-3 col Benfica Squadre inglesi in caduta libera in Europa: rimangono in corsa solo Manchester United (che deve recuperare 2 gol all'Olimpiakos) ed il Chelsea che deve affrontare un nebuloso Galatasaray. Juventus-Fiorentina 1-1

Il tedesco entra e segna nel finale la rete che consente ai gigliati di strappare un prezioso 1-1 nella gara d'andata. Bianconeri illusi da una partenza a mille caratterizzata dal gol al 3' di Vidal che ha colpito anche una traversa. Ritorno tra una settimana al Franchi

Il ritorno al gol di Mario Gomez, al primo sigillo del 2014, consente alla Fiorentina di strappare un pareggio d’oro nell’andata degli ottavi di Europa League  con la Juve e di riscattare il ko subito domenica scorsa. Una rete pesantissima, arrivata nel finale, che ora costringerà i bianconeri ad una prova d’orgoglio nel match di ritorno, tra una settimana, al Franchi, unico campo su cui è caduta quest’anno in campionato. Prepariamoci, quindi, ad altri 90’ di grande intensità e passione.

Ancora un arbitro rincoglionito spiana la strada al
Barça,passeggia il PSG

Bayern, Beckenbauer bacchetta Guardiola: ''Gioco noioso,mi rompo troppo i coglioni sembriamo il Barça:54.000 passaggi per arrivare in porta!!''

 

Il presidente onorario del club non gradisce la tattica noiosa e il possesso palla esasperato voluto dallo spagnolo. ''Faremo come gli spagnoli che cercano sempre l'ennesimo passaggio''. Il tecnico: ''Vedo le cose in maniera diversa

Russia: lo Zenit esonera Spalletti

 l'ATLETICO PASSA A MILANO.

Arsenal-Bayern 0-2, Kroos e Muller ipotecano i quarti. Una Waterloo per le super squadre inglesi

Conte:lo scudetto è già vinto al 9 marzo. Il campionato italiano è una merda,vinciamo sulle macerie eppoi in Europa facciamo schifo.

Con il terzo scudetto di fila ormai  in tasca, i bianconeri aggiornano la tabella dei primati. Viaggiando a questo ritmo potrebbero diventare la prima squadra in Italia a tagliare il traguardo dei 100 punti in campionato, battendo l'Inter 2006-2007 che tagliò il traguardo a 97 punti. A quel tempo si diceva che i nerazzurri vincevano perchè non c'era nessuno. Nel 1980-1981 la Juventus vinceva lo scudetto con il Milan in serie B,ma nessuno si sognò di dire che i bianconeri vinsero perchè non c'era nessuno,nel 1982-1983 la Roma vinceva lo scudetto con il Milan in serie B, eppure anche per i giallorossi nessuno si sognò di dire che avevano vinto perchè non c'era nessuno.

L'ammissione di Hoeness
"Ho evaso tasse per 18,5 milioni"

Dichiarazione a sorpresa del presidente del club bavarese, che ammette le sue mancanze per una cifra bel più alta di quella contestata: "Sono felice che ora tutto venga messo sul tavolo, spero che questa triste pagina si chiuda"

 

Bayern, 1-1 con l'Arsenal e passa. "Le Professeur" naturalmente eliminato per l'ennesima volta, ma a quanto pare ai quartieri alti di Londra sono contentoni così: piu' si fanno sbattere fuori e piu' sono contenti...Dopo il successo dell’andata all’Emirates, l’undici di Guardiola tiene il controllo del match e chiude la pratica ottavi grazie alla rete di Schweinsteiger; inutile l’immediato pareggio dell’ex Podolski. In pieno recupero, Muller manca il gol-vittoria dal dischetto. MONACO DI BAVIERA – Un anno fa, l'Arsenal mise paura al Bayern Monaco, vincendo per 2-0 all'Allianz Arena dopo l'1-3 dell'andata a Londra; dodici mesi dopo, la storia non si ripete. Forte del 2-0 dell'Emirates, la squadra di Guardiola non rischia mai di rivivere i patemi dell'anno scorso, utilizzando le solite armi: possesso, pressing asfissiante e grande spinta sulle corsie esterne. Spuntato dalle assenze di Wilshere e Walcott, l'undici di Wenger non impensierisce quasi mai Neuer e capitola per primo, in avvio di ripresa, per mano di Schweinsteiger. L'immediato pari, controverso, firmato dall'ex Podolski non innesca la reazione dei Gunners, che evitano il ko nel finale grazie al penalty parato da Fabianski su Muller.
GUNNERS ALL'ITALIANA - Non è una partita ricca di emozioni quella dell'Allianz Arena anche perché l'Arsenal, invece di provare a fare la partita della vita, si rintana nella propria metà campo, affidandosi a ripartenze mai troppo efficaci. Questo approccio catenacciaro facilita il possesso palla del Bayern che, d'altro canto, fatica a trovare varchi in un'area di rigore troppo affollata. Le palle-gol più pericolose arrivano su calcio piazzato: per i Gunners si tratta di un debole colpo di testa di Giroud, su azione da calcio d'angolo, mentre la squadra di casa trova il gol con Javi Martinez, pescato giustamente in fuorigioco sulla punizione di Thiago Alcantara. Ecco, la partita finisce quì: i due gol sono il frutto del caso per la gioia degli scommettitori under/over, "Le Professeur" a fine partita saltava di gioia perchè almeno non aveva perso (???!!?),questo è il calcio della Champion Chips voluta da "Messieu Platini": quattro squadre ultra miliardarie che hanno scavato una Fossa delle Marianne col resto d'Europa che si arrabatta nel tentativo di incassare gettoni nei gironi di qualificazioni che più scontati non si può col drammatico crollo delle presenze allo stadio anche fuori dai confini Italioti: dove sono finiti i mercoledì di coppa con l'eliminazione diretta che facevano il tutto esaurito anche ai trentaduesimi di finale??

 

Juventus, Conte contro Capello: "Puzza e scudetti revocati sono a casa tua"

 

TORINO - ''Ascolto tutto, ma sulle mie decisioni ho sentito tante fesserie...''. Antonio Conte approfitta della facile vittoria con il Chievo per rogliersi un sassolino dalle scarpe. E la replica a Capello che, in settimana, ne aveva criticato la scelta di strigliare la Juve dopo Verona, è durissima. ''C'è più puzza in casa di altri'', dice, pur senza nominare direttamente l'attuale ct della Russia. ''Dei suoi anni ricordo non tanto gioco e due scudetti revocati... Le belle Juve che ricordo erano quelle di Trapattoni e Lippi...''. 

CERTA GENTE SI FACCIA DI PIU' I FATTI PROPRI - Il tecnico bianconero, insomma, non ha affatto gradito i commenti sulla sua scelta di strigliare la squadra dopo il pari di Verona di domenica scorsa. ''Io accetto tutto ma prendo le mie decisioni. Ho sentito dei referendum sull'argomento, ha parlato la gente più varia, anche del settore. A me, se chiedono una cosa del genere di altri, rispondo: una domanda più intelligente, per favore... Certe persone dovrebbero farsi di più gli affari loro, piuttosto che occuparsi di casa degli altri... Stiamo facendo una stagione eccezionale per i risultati: a qualcuno da fastidio che il ruolino di marcia di questa Juve sia superiore''. 

 

CLAMOROSISSIMA SCONFITTA INTERNA DEL TORO, UN AIUTO INSPERATO ALL'INTER:Torino-Bologna 1-2, Cristaldo firma il colpo.La Lazio ferma la Roma, la Juve non approfitta:IN VANTAGGIO DI DUE GOL SI FA RAGGIUNGERE CLAMOROSAMENTE DAL VERONA. Parma inchiodato (0-0)dal Catania,il Genoa scavalca il Milan

Atalanta-Napoli 3-0: Denis non perdona, azzurri travolti a Bergamo. Un disastro clamoroso del Napoli dopo una campagna acquisti faraonica. Volano invece Verona(quinto in campionato) e Lazio che si dimentica subito di Hernanes e scavalca il Milan. Ecco dai palazzacci tardo-imperiali filtrano ordini  precisi:

al Milan non interessa praticamente nulla della prossima Europa League: partecipare per la prima volta alla coppa minore sarebbe un fastidio, come si evince dalle parole dell'amministratore delegato, che la considera un surrogato della più nobile Coppa Uefa, alla quale il club prese parte poche volte senza mai vincerla: è il solo trofeo che gli manca e che gli mancherà ormai per sempre, essendo stato pensionato dopo la Coppa delle Coppe, per fare spazio alla nuova creatura.

Tanto snobismo non sembra giustificato, anche perché Galliani ha spesso giustamente stigmatizzato il comportamento delle squadre italiane, che in Europa League hanno schierato nel recente passato le seconde linee, accentuando così il crollo nel ranking Uefa e causando la perdita di un posto in Champions League. E' dunque verosimile che l'indifferenza per l'Europa League non nasconda soltanto l'evidente dispetto per la differenza di introiti - la Champions può valere economicamente sei volte di più - e il timore di un calendario più dannoso per il campionato - l'Europa League si gioca di giovedì - ma soprattutto la storiella della volpe e dell'uva. Galliani sa bene che è complicatissimo arrivare al quinto posto in campionato e guadagnarsi la qualificazione ai preliminari dell'Eurolega, ora che la scorciatoia della Coppa Italia è stata 

 

resa impraticabile dall'Udinese. 



Per togliere pressione a una squadra ancora fragile e per l'oggettiva difficoltà della rimonta in campionato, il più navigato tra i dirigenti della serie A argomenta quindi il disinteresse di cui sopra. E sorvola su un'altra contraddizione: come può il club più titolato al mondo (etichetta che proprio lui esibisce orgogliosamente) rinunciare a priori all'idea di conquistare un nuovo trofeo? L'ardita tesi rischia oltretutto di essere sconfessata tra breve da un inedito. Per la prima volta l'Europa League entra nella fase cruciale con due big del calcio italiano - Juventus e Napoli - che non mascherano l'obiettivo di vincerla e altre due - Fiorentina e Lazio - quanto meno classificabili come outsider. Se la "coppetta" si italianizzasse come accadde alla Coppa Uefa monopolizzata negli anni Novanta dalla serie A, diventerebbe poi arduo continuare a snobbarla.
Esiste perciò una sola ragione convincente nella teoria di Galliani: il Milan può infischiarsene dell'Europa League, perché è l'unica squadra italiana superstite in Champions League, torneo dal quale Juventus e Napoli sono precocemente uscite.
 

Questa condizione di privilegio gli permette ancora di guardare tutti dall'alto in basso e di sognare
LA MERDA!!! 

 

Coppa Italia: Fiorentina-Udinese 2-0, due magie lanciano i viola in finale
. Finisce la corsa dei friulani. Viola in finale dopo 13 anni.

 

Coppa Italia: Roma-Juventus 1-0, Gervinho stende i bianconeri,21-01-14 una brutta giornata per i Padroni di Torino,salta anche Guarin a titolo gratuito

Coppa Italia: Roma-Juventus 1-0, Gervinho stende i bianconeri

 

Soldi e Champions gli alibi di Benitez
Il tecnico ora si aspetta rinforzi,ma intanto la vetta è sprofondata a 12 punti e la Fiorentina è a 3 lunghezze

 

 

 

Inter, ufficiale Vidic: ''Arriva un grande campione di merda''

La Juve ipoteca lo scudetto 
Batte il Milan 2 a 0 ed è a + 11 , CHIUDE TUTTI I DISCORSI CON DUE MESI DI ANTICIPO. ALLA ROMA RIMANGONO GLI STRAPUNTINI NONOSTANTE LE 10 VITTORIE CONSECUTIVE INIZIALI. 
Colpo Lazio a Firenze,brutta sconfitta interna, la seconda consecutiva,per i Viola 

Ronaldo salva il Real, 2-2 nel derby foto 
Il Barcellona non sbaglia, vetta a -1 

Francia, al Psg il classico con il Marsiglia

Prestazione caparbia dell'undici di Simeone, che con Koke e Gabi ribalta l'iniziale svantaggio firmato da Benzema: nel finale una zampata del Pallone d'Oro regala ai blancos un pari che fa felice soprattutto il Barcellona, ora dietro un punto

 

Galatasaray-Chelsea 1-1, tra Mancini e Mou primo round pari

Mancini, tecnico del Galatasaray

COLPISCE TORRES - Il primo tempo infatti si apre con il Chelsea che si fa trovare pronto e che in pochi minuti punisce la partenza falsa dei giallorossi di Mancini. Molli, prevedibili, anticipati, i turchi rischiano grosso per un rinvio di Muslera in uscita, con i piedi, calciato esattamente su Willian. Il brasiliano allievo di Lucescu (uno che a Istanbul conoscono assai bene) prova il pallonetto, intercettato di testa dal portiere uruguayano che evita rocambolescamente la capitolazione. Ma il Galatasaray non c'è in partenza, subisce troppo, ancora una scelta azzardata di Muslera al 9' costa lo svantaggio. Facile, fin troppo, per il Chelsea, affondare l'azione sulla sinistra con Azpilicueta, oltre una esitante linea difensiva, il portiere esce come andasse a comperare le sigarette e per Torres, servito dal navarro ex Osasuna, è un gioco da ragazzi infilare con un piattone a porta sguarnita.MANCINI CORREGGE - Col passare dei minuti, il Galatasaray cresce per intensità. Mancini corregge in corsa il tiro, in mezzo, dove traballa, chiamando Kurtulus, ala, al posto di un anonimo Hajrovic. E il Chelsea che, si copre e riparte, diventa sempre meno corrosivo. Ma il match non esce dai binari di tanti duelli individuali, corpo a corpo, Telles chiama a una deviazione in angolo Cech (ma la sfera sarebbe finita fuori) dal vertice alto dell'area, Ylmaz trova un incredibile gol quasi dalla linea di fondo, ma a gioco fermo, Drogba è forse travolto dalle emozioni e non si vede quasi mai, Sneijder prova a tessere una trama strappata diligentemente da Ivanovic e i suoi. Insomma, francamente: match noioso.

IL RISCHIO PAGA -
 La ripresa vede da un lato una squadra, quella di Mancini, che accentuando la pressione, mette in chiara soggezione l'ospite. Sia fisicamente, Melo è il primo ad alzare il livello del contrasto, ben assistito da capitan Inan, da uno Yekta Kurtulus meno timido di chi lo ha preceduto. Rischia il Mancio, come quando un rientro in spaccata su un portatore di palla si traduce in un assist profondo per Torres, il solito Torres, che si infila tra le maglie difensive turche e scarica un tiro diagonale messo in angolo da Muslera. E' il solo squillo ospite del secondo tempo. Da quel momento in poi, il Galatasaray schiaccia gli inglesi nella loro metacampo, fino a raggiungere su azione d'angolo il meritato pareggio con Chedjou che è il simbolo del trasformismo della squadra di casa. Timida prima e leonina poi. Se Muslera resta a lungo inoperoso, non si può dire che Cech debba fare gli straordinari. Ma va ricordato come, ancora con il Chelsea in vantaggio, capitan Inan sia giunto a deviare in acrobazia sul palo un colpo di testa di Drogba. 
Per l'ivoriano, totem per tanti anni del Chelsea, una serata difficile dal punto di vista personale. Esce facendo posto al talentuoso ma acerbo Bulut e si gode una meritata standing ovation. Alla carriera? Chi lo sa: forse la risposta è proprio a Stanford Bridge.

 

 

Inter nei guai:

 rischia sanzioni Uefa per il Fair Play finanziario

 

Serie A: sì a fair play finanziario, tetto alle rose e stage pre-Mondiali

Il Consiglio di Lega decide di adeguarsi alle competizioni Uefa per quanto riguarda bilanci e numero massimo di atleti. Stabilite nuove regole sulla capienza minima degli stadi, ok anche a due raduni della Nazionale,  il 10-12 marzo e il 14-15 aprile. Beretta: "Sacrificio importante però giusto dare questo spazio in vista del Brasile"

MILANO – Sarà una serie A sempre più stile Champions League. Un tetto alle rose e i criteri del Fair Play finanziario per le iscrizioni al campionato: sono due delle principali novità emerse dal Consiglio della Lega Calcio di Serie A, in cui i presidenti hanno deciso di adeguarsi alle competizioni Uefa per quanto riguarda i bilanci e il numero massimo di atleti tesserati.

SERIE A COME CHAMPIONS: FAIR PLAY FINANZIARIO E TETTO ROSE – “Con la Figc stiamo lavorando per arrivare in modo progressivo ad una sempre maggiore convergenza con le regole europee – ha commentato al termine della riunione il presidente della Lega Calcio, Maurizio Beretta -. Stiamo studiando il modo migliore per l’adozione del fair play finanziario anche in Italia, nonche’ il tetto alle rose come previsto per le competizioni europee”. A proposito delle rose ridotte, il modello utilizzato attualmente in Europa prevede rose da 25 giocatori, piu’ un numero illimitato di under 21. “Abbiamo gia’ fatto un pezzo di lavoro perche’ abbiamo norme molto stringenti in tema di attenzione ai bilanci – ha aggiunto Beretta -. Il fair play potrebbe partire dal 2015/16, mentre per le rose si puo’ partire prima, ma con un percorso di transitorieta’ piu’ lungo. Teoricamente si potrebbe partire gia’ dalla prossima stagione, ma dovra’ essere approvato dall’assemblea. Vedremo in quale anno partire in modo da consentire alle societa’ un punto di atterraggio non dirompente”.

OK A DUE STAGE NAZIONALE IN VISTA DEI MONDIALI – I vertici dei club hanno inoltre dato ok alla richiesta della Figc per due stage della Nazionale in vist dei Mondiali in Brasile. Le società di Serie A forniranno i calciatori per i raduni in programma il 10-12 marzo e il 14-15 aprile. “Pur essendo un enorme sacrificio perche’ arriva in un momento cruciale delle competizioni, la Lega di Serie A ha deciso di collaborare con la Federcalcio – ha spiegato Beretta – e il ct in modo pieno per la buona riuscita della missione mondiale in Brasile. Il primo stage  sara’ dedicato a giocatori non tradizionalmente nell’orbita della Nazionale e non riguardera’ quelli impegnati nelle coppe europee in quei giorni. Il secondo cadra’ nella settimana di aprile senza competizioni europee: dovrebbe essere test atletico per i nazionali, e non coinvolgera’ chi ha già partecipato al primo stage”.

ABROGAZIONE COMPROPRIETA’, PROPOSTA PER ORA CONGELATA – E’ stata invece ‘congelata’ la discussione sulla riforma delle comproprietà, poichè non ha trovato terreno sufficientemente fertile la proposta di abrogazione abrogazione avanzata da alcuni club, fra cui la Lazio di Claudio Lotito, che vuole sostituirla ”con il prestito con obbligo di riscatto legato al raggiungimento di certi obiettivi”. Il Consiglio della Lega di Serie A ha deciso di non abrogare questo genere di tesseramento perche’, come ha spiegato il presidente Beretta, “dove c’erano posizioni non condivise si e’ deciso di rinviare per ulteriori approfondimenti. Per ora andiamo avanti su quello per cui si registra l’unanimita’”.

FISSATA A 16MILA LA CAPIENZA MINIMA PER GLI STADI – Fra le altre proposte (da portare in assemblea) il Consiglio ha confermato l’idea di fissare a 20 mila la capienza minima accettabile degli stadi per il prossimo campionato, con possibilita’ di deroghe al massimo fino al 20 per cento, quindi fino a 16 mila. Cio’ significa che il Cagliari non potrebbe piu’ giocare a Is Arenas finche’ e’ omologato per 5 mila persone, e dovrebbero adeguarsi molte delle squadre di B in lotta per i playoff, come Spezia, Avellino, Lanciano e Latina.

 

Roma-Inter 0-0

Roma-Inter 0-0, i nerazzurri fanno felice la Juve

Schalke-Real Madrid 1-6, show merengues in Germania. La Germania sprofonda,tenuta a galla dal Bayern e dal Dortmund

Inter, Thohir incontra Moratti. Zanetti per ora può attendere,non è urgente,se continua a rompere i coglioni se ne va affanculo anche lui... Procede la Demorattizzazione della società

 

 

Mancini punge Mourinho: "Con l'Inter ha vinto grazie a me"

 

Chelsea, la gaffe di Mourinho: "Mi manca un cannoniere. Eto'o? Chissà quanti anni ha..."L'Alta corte non fa sconti
Con l'Inter curve e distinti sud chiusi

I giudici presieduti dall'ex ministro Frattini hanno respinto il ricorso romanista, ma hanno anche richiesto alla Giunta Coni e alla Figc di rivalutare la congruità delle sanzioni sulla discriminazione territoriale

Fiorentina, che stangata: quattro turni a Borja Valero. Della Valle: "Ora basta"

Lo spagnolo sanzionato per l'espulsione rimediata nel turbolento finale di Parma: "Spinto un giocatore avversario e l'arbitro". Il presidente onorario viola: "Forse ha perso la testa, ma ho visto cose peggiori, mi spieghino i quattro turni"Stangata sulla Fiorentina dopo il polemico finale della gara pareggiata 2-2 dai viola a Parma. Il giudice sportivo ha squalificato per quattro giornate Borja Valero dopo l'espulsione rimediata negli ultimi minuti. Il calciatore spagnolo è stato punito "per avere, al 49° del secondo tempo, a giuoco fermo, spinto reiteratamente con veemenza un calciatore avversario, ponendogli le mani sul petto; per avere inoltre, all'atto del consequenziale provvedimento di espulsione, posto una mano su una spalla dell'arbitro, spingendolo". Il giocatore salterà quindi anche la gara più attesa dal popolo viola, quella contro la  Juventus. La Fiorentina annuncia ricorso, il presidente onorario Andrea Della Valle non ci sta: "Ora basta, mi spieghino i quattro turni".

La Juventus vince ladrando. I bianconeri hanno superato il Torino per 1-0 con una rete di Tevez. Ma a quanto pare la gara trova sul banco degli imputati l’arbitro Rizzoli, reo di non aver concesso un calcio di rigore ai granata a dieci minuti dalla fine della partita per un fallo su El Kaddouri di Pirlo, mentre ci si lamenta del gioco di Vidal, già ammonito e a rischio espulsione. L’immagine da Twitter del presunto fallo di Pirlo su El Kaddouri:  gol in fuorigioco all'andata, rigore non visto al ritorno, il furto a Chievo: +6 su Roma

juventus torino rigore el kaddouri

Calaiò, prodezza da ex: il Napoli frena(1-1),la Fiorentina frena(2-2 a Parma),l'Inter di merda frena(1-1 con una squadra ancora più di merda!!!),con gli aiutini vincono Rubentus e Mrdan della MEGA MERDA!!!!

Bari, Matarrese si arrende: via libera all’autofallimento

Sommerso dai debiti, il sodalizio biancorosso si dichiarerà fallito per salvaguardare il titolo sportivo, come previsto dalle norme della Figc: in questo modo, la compagine pugliese non sarà costretta a ripartire dalle serie dilettantistiche

BARI – Il Bari fallisce... per salvarsi: nell'impossibilità di ripianare il debito, la società del capoluogo pugliese ha annunciato l'intenzione di adottare l'autofallimento, ovvero la procedura giudiziaria prevista dalla Figc per salvaguardare il titolo sportivo e preservarlo in favore dell'eventuale nuova proprietà, risparmiando al sodalizio biancorosso di ricominciare dalle serie inferiori.

"TUTELARE LA STORIA E IL LUSTRO DEL BARI" - La decisione è arrivata al termine della riunione dei soci, tenuta nella giornata di lunedì: "Il socio di maggioranza Salvatore Matarrese spa ha comunicato l'impossibilità di ripianare le perdite e fornire nuova finanza avendo, in data 10 febbraio 2014, depositato presso il Tribunale di Bari istanza di concessione del termine per il deposito della domanda di concordato preventivo - si legge nel comunicato - Nella discussione è emersa la comune volontà di tutelare il lustro e la storia del Bari Calcio, facendo quanto possibile affinché la stessa possa proseguire oltre le singole vicende societarie, in quanto patrimonio dell'intera cittadinanza. Il socio di maggioranza ha quindi invitato l'Amministratore Unico a predisporre ogni iniziativa volta a garantire l'integrità del patrimonio sociale, la salvaguardia dei valori aziendali e del ceto creditorio, anche attraverso il ricorso alla procedura fallimentare".

Inter, Mazzarri: "Ci mancano 7-8 punti, è andato tutto di merda!!!"

''Insulti per i lacci? Sono solo ignoranti''   ft

 

 

Il tecnico nerazzurro glissa sugli arbitri: "Diciamo che siamo sfortunati. Meritavamo di più alla luce delle prestazioni offerte sin qui". Ma l'1-1 con il Cagliari non ha soddisfatto né a Thohir né Moratti, entrambi a San Siro

MILANO - "Il lunedì non è mai un giorno sereno per me". Walter Mazzarri torna a parlare il giorno dopo il pari casalingo con il Cagliari. "Ieri nel primo tempo - ha dichiarato il tecnico a 'Sky Sport', a margine della presentazione del suo libro biografia 'Il meglio deve ancora venire' - abbiamo fatto fatica, ma per merito del Cagliari, nel secondo tempo più di quello che abbiamo fatto non si poteva fare. Ci è andato tutto male ieri, non è la prima volta e mi  dispiace. Alla luce di quanto stiamo facendo, anche con buone prestazioni, ci mancano almeno 7-8 punti". Mazzarri glissa sugli episodi arbitrali e lo '0' nella casella dei rigori assegnati alla sua squadra: "Diciamo che siamo sfortunati, ma non voglio più parlare di arbitri".Capitolo singoli, si parte da Icardi. "Mauro è migliorato tanto, ha fatto 45' molto bene ieri e si è allenato con continuità. In settimana farò le mie valutazioni per la prossima partita". Su Hernanes, invece, "ha caratteristiche tali che non avevamo in squadra e ci servirà tanto in futuro". Sabato l'Inter affronterà la Roma di Rudi Garcia, tecnico rivelazione dell'anno: "E' stato molto bravo, fa giocare bene la squadra. Hanno giocatori importanti, hanno fatto ottime scelte di mercato. Mi piace come si pone ed ha fatto bene al nostro calcio avere un allenatore di questo spessore. Sarà una partita difficilissima, ma la prepareremo al meglio. E' una gara importante, dal grande fascino, e cercheremo di far bene come sempre", aggiunge.

Sta di fatto che il pareggio contro il Cagliari non è piaciuto a Erick Thohir così come a Massimo Moratti. Il presidente e l'onorario seduti a San Siro l'uno al fianco dell'altro hanno osservato l'Inter opaca e incapace di andare oltre l'1-1. Il decimo pareggio, che allontana lentamente, ma inesorabilmente i nerazzurri (a 40 punti) dal terzo posto, ora occupato dal Napoli con 50 punti, stasera in campo contro il Genoa. Il tycoon dopo una visita veloce negli spogliatoi nel dopo partita ha lasciato lo stadio senza parlare: il fastidio era forte, la delusione pure. Thohir dovrebbe riparlare tra oggi e domani con Walter Mazzarri, che nel dopo partita - furibondo per il rigore non dato su Icardi - si trattiene a stento: "E' andata male un'altra volta con gli episodi. Alla squadra non posso rimproverare qualcosa. Speriamo cambi il vento". Mentre il tecnico si augura che gli arbitri stiano più attenti a certi episodi, Thohir attivissimo nel modificare organigramma e dirigenti, in campo torna a chiedere al tecnico l'utilizzo dei giovani. Perché, il giusto equilibrio, come detto giovedì a margine del cda è: giovani, meno giovani e senior (32-33 anni). 

In questi giorni frenetici, produttivi e di scossoni societari con l'addio di altri dirigenti, c'è qualcuno di molto saggio. Si tratta di Diego Milito conscio del fatto che il suo futuro si chiama Mauro Icardi. Nonostante tutto non si irrita, non attacca, resta pacato così come è nel suo carattere. E a chi gli chiede di cosa ha bisogno questa Inter per tornare in alto, risponde: "C'è bisogno di tempo, perché l'Inter è in un periodo di ricostruzione, con molti nuovi giocatori, un nuovo staff tecnico. C'è stato anche il cambio di proprietà. Con tutti questi modifiche, abbiamo sicuramente bisogno di tempo per lavorare e tornare alla normalità. Per quello che rappresenta l'Inter, il club deve concentrarsi su obiettivi più importanti. Ma sono fiducioso che, con un po' di tempo, riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi". Poi su Taider e Belfodil al quotidiano 'Le Buteur' sottolinea:  "Sono due ottimi giocatori sui quali l'Inter ha investito pesantemente. Si tratta di due valori sicuri nel prossimo futuro, faranno la storia di questo grande club o di altri club per Belfodil. Entrambi hanno dato un gran contributo. Taider ha talento, è giovane e ha voglia di vincere. Auguro loro di fare una grande carriera".

 

Inter-Cagliari 1-1: frenata nerazzurra, il tris non arriva

Inter-Cagliari 1-1: frenata nerazzurra, il tris non arriva

Passo indietro della squadra di Mazzarri, che al Meazza non va oltre il pari con i rossoblù, passati in vantaggio con Pinilla su rigore CONCESSO CON ALLEGRIA DA UN ARBITRO DI MERDA CHE POI NON NE VEDE UNO CLAMOROSO SU ICARDI, PEZZO DI MERDA!!!. La rete del pareggio di Rolando. L'Interella perde ennesimi punti casalinghi dopo i merdosissimi pareggi con Sampdoria(1-1),Chievo(1-1),Catania(0-0):BEN 8 PUNTI GETTATI NEL CESSO !!!

Come all'andata, si era giocato a Trieste, finisce 1 a 1. Ed è il decimo pareggio stagionale delle due squadre. Che il Cagliari a San Siro faccia soffrire l'Inter sta scritto. E' tradizione fin dai tempi dell'epico duello Burgnich-Riva. Ma forse Erick Thohir non lo sapeva. Sbadigli e occhiatacce, ecco cosa accompagna dalla tribuna d'onore la prestazione sciapa nerazzurra nella prima parte. Prova Guarin a scuotere la squadra. Ma l'appiattimento è generale, nessuno in grado di muoversi tra le linee o meglio, vista la classe e la stima per Palacio, se qualcuno prova a proporsi così, nessuno in grado di accorgersene. La manovra milanese dunque è prevedibile, sempre uguale. E le occasioni sono più frutto del Fato che di una reale e maggiore cifra tecnica.Quella, al contrario, è la posta messa sul tavolo dagli isolani. Formazione addirittura spregiudicata, Lopez risponde a testa alta al momento di assoluta necessità che il club sta vivendo. Cossu si cala nel ruolo di "vice Conti" con efficacia, l'ordine tattico è assoluto, e ci sta che il solo a fare confusione, ma neanche troppo, sia il giovane Adryan, gettato per la prima volta nella mischia da titolare. Dessena terzino improvvisato fa bene a destra ma è soprattutto Ibarbo a mettere in difficoltà, con la sua velocità e il suo sacrificio, la difesa interista. Un lavoro che consente alla retroguardia rossoblù di avere tempo per respirare. Ed è tanto, visto che solo in una decina di minuti, attorno alla mezz'ora, l'Inter mette in affanno i sardi. Questione di intensità. Lo 0 a 0 pare scritto, nella prima parte, ma arriva pure il vantaggio sardol al 40' su rigore per un mani in area di Jesus, a braccia larghe. Ci starebbe anche l'ammonizione, e sarebbe la seconda, per il brasiliano. Russo non infierisce. 
La ripresa si apre con Icardi al posto di Milito. Il Principe è andato al tiro solo a fine tempo con una fiondata da fuori che Avramov si è disteso a fermare in due tempi. Mazzarri ha bisogno di maggiore  profondità, il gioco nerazzurro deve decollare. E deve mettere in difficoltà la coppia Rossettini-Astori che assai bene fa su un gioco monocorde, poggiato sugli esterni, Nagatomo e Jonathan e sui loro cross. 

Inter-Cagliari 1-1: frenata nerazzurra, il tris non arriva

La presenza del giovane argentino in area si fa subito notare. Bastano sei minuti infatti perché sul traversone del solito giapponese, Icardi si fa trovare pronto sul palo più lontano e di testa serve Rolando, rimasto avanti, per la deviazione sotto misura che il pur bravo Avramov non riesce a trattenere. Il Cagliari avverte il colpo. Il gran lavoro di annullare soprattutto in mezzo un'Inter centralmente "piatta" si fa sentire. Finisce la benzina Cossu, prima di lui il giovane Adryan, Lopez fa miracoli tattici, per mantenere l'equilibrio e ha da tutti risposte eccellenti. Col passare dei minuti, però, la fatica accorcia il Cagliari, Ibarbo è commovente per dedizione. Ma Handanovic non deve mai intervenire. 

L'Inter non ha colpi di genio. O meglio, ce n'è uno. Lo confeziona Guarin che indovina il passaggio ideale per Palacio, la cui spaccata sotto misura trova pronto Avramov. Chi deve salvarsi ha bisogno di un portiere che faccia pure gli straordinari. La prodezza vale un punto, Avramov sa che deve fare di tutto anzi di più. Gli va perdonata quindi l'uscita spericolata che, nel finale, consente a Icardi di anticiparlo e di stampare sulla traversa la seconda grossa occasione milanese. Tutto nasce però o da Nagatomo o da Guarin. Gli altri suggeritori, viene da dire, conoscono il copione?  Finale della serie assedio a forte Apache. Che resiste. Qualcosa che, almeno, avrà scrollato il patron indonesiano dal torpore...  

Lazio, continua la contestazione a Lotito. Tifosi pensano di disertare l'Olimpico

Diego Costa beffa il Milan, ora si fa dura   foto

 

 

 l'ATLETICO PASSA A MILANO.

Europa League: Fiorentina, 3-1 all'Ejsberg e ottavi ipotecati,CADE MALAMENTE LA LAZIO IN CASA CON UNA SQUADRA SCONOSCIUTA(0-1),PAREGGIA A FATICA IL NAPOLI A SWANSEA(0-0)

Matri, Ilicic e Aquilani su rigore firmano il blitz viola in Danimarca. Nella ripresa spazio a un Gomez ritrovato

EJSBERG - La Fiorentina si impone con carattere in casa dell'Ejsberg e ipoteca la qualificazione agli ottavi di finale con un 3-1 maturato nel primo tempo e difeso nella ripresa, con Montella a lasciare spazio anche per una buona mezz'ora a Gomez, ormai pienamente recuperato: la trasferta europea viola si conclude ottimamente e il ritorno al Franchi non dovrebbe avere troppe difficoltà

Germania, tifoso Dortmund fa il saluto nazista: niente stadio per sei anni

Ha urlaato 'Sieg Heil' nella trasferta di Amburgo durante un minuto di raccoglimento. Prima l'allontanamento immediato dall'impianto, poi la sanzione del club: potrà tornare a vedere una partita solo il 30 giugno del 2020

DORTMUND - Il paragone viene un po' scontato, ma assolutamente inevitabile. Mentre in Italia striscioni spesso raccapriccianti vengono puniti con multe, e la chiusura dei settori degli stadi per cori razzisti incontra sempre le forti proteste delle società, in Germania la situazione è diversa. 

Costa caro ad un tifoso del Borussia Dortmund aver fatto un saluto nazista: lo stadio gli sarà infatti vietato per i prossimi sei anni. Il provvedimento di espulsione, fino al 30 giugno 2020, preso dal club dopo il comportamento
 del tifoso, in trasferta ad Amburgo lo scorso sabato. Durante il minuto di silenzio in ricordo di un massaggiatore dell'HSV, il tifoso ha urlato 'Sieg Heil' ed è stato immediatamente allontanato dal servizio di sicurezza dello stadio. Oggi il Borussia ha formalizzato l'espulsione.

Inter, Thohir: ''Io lontano? Siamo sempre in contatto''

 

Juventus, Conte e i suoi nemici: ma ora il rinnovo è a rischio

 

 

 

Verona-Torino 1-3: Toni illude l'Hellas, rimonta granata nella ripresa. bEN 4 SQUADRE IN 3 PUNTI: Inter,Parma,Torino e Verona per il quinto e sesto posto utili per l'Europa League

Verona-Torino 1-3: Toni illude l'Hellas, rimonta granata nella ripresa

 

 

Arsenal-Bayern 0-2, Kroos e Muller ipotecano i quarti

 

Arsenal-Bayern 0-2, Kroos e Muller ipotecano i quarti. Una Waterloo per le super squadre inglesi

Fiorentina-Inter 1-2, Icardi entra e risolve. Crolla malamente la Lazio, sprofondano Chievo e Sassuolo. Il Parma sfonda l'Atalanta a Bergamo(4-0!!) ed è a 3 punti dall'Inter. Gran colpo della Stalingrado d'Italia a Cagliari.

http://www.tifosando.it/index.php/fiorentina-inter-1522014-video-gol-highlights/#.UwRZemJ5NKA

Fiorentina-Inter 1-2, Icardi entra e risolve
Icardi dopo il gol del 2-1 a Firenze

La zampata mancina dell'argentino, in netta posizione di fuorigioco, decide l'anticipo del Franchi: Montella prova a giocarsi la carta Gomez ma i viola non riescono a recuperare il risultato, dopo che Palacio e Cuadrado (papera di Handanovic) avevano aperto le marcature
 

Fiorentina-Inter 1-2, Icardi entra e risolve. Crolla malamente la Lazio, sprofondano Chievo e Sassuolo. Il Parma sfonda l'Atalanta a Bergamo(4-0!!) ed è a 3 punti dall'Inter. Gran colpo della Stalingrado d'Italia a Cagliari.

http://www.tifosando.it/index.php/fiorentina-inter-1522014-video-gol-highlights/#.UwRZemJ5NKA

Fiorentina-Inter 1-2, Icardi entra e risolve
Icardi dopo il gol del 2-1 a Firenze

La zampata mancina dell'argentino, in netta posizione di fuorigioco, decide l'anticipo del Franchi: Montella prova a giocarsi la carta Gomez ma i viola non riescono a recuperare il risultato, dopo che Palacio e Cuadrado (papera di Handanovic) avevano aperto le marcature
di MARCO GAETANI

FIRENZE - Finire sulle prime pagine, per Mauro Icardi, non è mai stato un problema. Il problema, semmai, era la tipologia di giornale. L’argentino spazza via mesi di polemiche sulla sua relazione con Wanda Nara e risponde sul campo, tornando dopo una lunga assenza (22 dicembre, spezzone nel derby) e decidendo una sfida delicata come quella del Franchi. Un gol da centravanti vero – anche se in fuorigioco – che riporta l’Inter a festeggiare lontano da San Siro a tre mesi e mezzo dall’ultimo colpo esterno: lo 0-3 all’Udinese era diventato una sorta di miraggio. Quasi sfibrata, invece, la Fiorentina. Che ritrova Mario Gomez, ancora ben lontano dalla forma migliore, e poco altro: una squadra stanca, complice anche la semifinale di Coppa Italia con l’Udinese e gli infortuni che continuano ad accumularsi. La distanza in classifica, tra le due formazioni, poteva diventare enorme: la zampata di Icardi riapre i giochi anche in chiave quarto posto, con i nerazzurri a -5 e il bilancio dello scontro diretto a favore.
 
VIOLA NON PERVENUTI – Montella opta per un assetto senza punte e la scelta, in contumacia Borja Valero, non appare delle più brillanti. Sull’altra sponda, Mazzarri dimentica i timori: due intermedi di qualità e proposta offensiva come Guarin ed Hernanes insieme a due attaccanti, Palacio e Milito. Il match inizia con Aquilani unico italiano nei 22 e una Fiorentina estremamente sfilacciata, in sofferenza già al quarto minuto sul pressing solitario 

 

di Palacio: Neto rischia grosso sul rinvio. Joaquin e Ilicic, punte “occasionali”, non attaccano mai la profondità, preferendo andare incontro ai portatori di palla. L’esatto contrario dei due argentini nerazzurri, che si lanciano appena possibile sulle verticalizzazioni di Guarin: Palacio brucia Compper al quarto d’ora, diagonale destro quasi perfetto, è il palo a salvare Neto. Monologo ospite che prosegue con due conclusioni di Milito: centrale la prima, velleitaria ed egoista la seconda, da posizione estremamente defilata nonostante il miglior posizionamento di Nagatomo e Palacio.
 
A PALACIO RISPONDE… HANDANOVIC – Il gol è maturo, la conclusione da lontano di Compper, bloccata a fatica da Handanovic, non sposta nulla. Guarin pesca Palacio a tu per tu con Neto, Vargas tiene in gioco tutti assieme a Diakité, stop di petto e tocco vincente dell’ex Genoa. Inter all’intervallo avanti di un gol ed è un vantaggio stretto, neanche un minuto di ripresa e il piccolo distacco è già colmato. Il destro di Cuadrado dai 22 metri è lontano parente di quello scoccato in Coppa Italia: lento e abbastanza centrale. Handanovic manca clamorosamente l’intervento, è la papera che rimette tutto in equilibrio. Lo sloveno è in confusione e al 3′ buca l’uscita su cross proprio del colombiano, Ilicic e Joaquin non riescono ad avventarsi in tempo sul pallone. Damato, dopo un primo tempo in cui aveva graziato Compper, Nagatomo, Samuel ed Hernanes, inizia ad ammonire alla rinfusa. Montella perde Rodriguez, Mazzarri si affida a Icardi: è la scelta giusta.
 
RITORNO DA STAR – “Maurito” accantona mesi di gossip e si fa trovare  prontissimo sul cross mancino di Nagatomo al 20′: sinistro di controbalzo, Neto è preso di sorpresa e viene battuto, è il gol che decide la partita. Il replay, però, è impietoso: la posizione dell’ex doriano è di fuorigioco, topica colossale presa dall’assistente di Damato. Montella si ispira al collega e decide di gettare nella mischia Mario Gomez, assente da metà settembre. La manovra viola rimane confusa, sono le palle inattive a mettere in ansia la difesa nerazzurra, anche perché nel finale c’è spazio per il doppio centravanti, con l’ingresso di Matri per Cuadrado. L’ex Juve prolunga verso il secondo palo un angolo calciato da sinistra, sul fronte opposto spunta la testa di Ilicic: Hernanes, nel tentativo di anticiparlo, gli mette un piede in faccia. Damato indica la rimessa dal fondo, poteva andare molto peggio al brasiliano. Il finale è la fiera delle occasioni perse. Quella dell’Inter si rivela indolore, anche se la gestione di un 3 contro 2, da parte di Palacio e Icardi, è da bollino rosso. Negli ultimi secondi è Matri a mangiarsi le mani: gran tiro-cross al volo dopo una sponda di Compper deviata da Samuel, Gomez non è ancora Super Mario e il suo tuffo in spaccata è tardivo. Vittoria meritata per l’Inter, che accorcia in classifica e prova a mettere nel mirino proprio i viola, ancora impegnati in Europa League: il doppio impegno, triplo considerando la finale di Coppa Italia, potrebbe rivelarsi decisivo a gioco lungo.
 
FIORENTINA-INTER 1-2 (0-1)
Fiorentina (3-5-2): Neto 5.5; Diakité 5.5, Rodriguez 6 (17′ st Tomovic 6), Compper 5.5; Cuadrado 6.5 (34′ st Matri 6), Aquilani 5.5, Pizarro 6, Fernandez 5.5, Vargas 5.5; Joaquin 5 (23′ st Gomez 5.5), Ilicic 5.5. (Lupatelli, Rosati, Pasqual, Roncaglia, Anderson, Bakic, Wolski, Matos). All.: Montella
Inter (3-5-2): Handanovic 5; Rolando 6.5, Samuel 7, Juan Jesus 6; Jonathan 6.5, Guarin 6.5 (27′ st Taider 6), Kuzmanovic 6, Hernanes 6.5, Nagatomo 6.5 (42′ st D’Ambrosio sv); Palacio 7.5, Milito 6 (11′ st Icardi 7). (Carrizo, Castellazzi, Andreolli, Ranocchia, Campagnaro, Botta, Cambiasso, Zanetti, Mudingayi). All.: Mazzarri
Arbitro: Damato
Reti: 34′ pt Palacio, 1′ st Cuadrado, 20′ st Icardi
Ammoniti: Matri e Palacio per proteste, Aquilani per comportamento non regolamentare, Jonathan, Rolando, Samuel e Guarin per gioco falloso
Recupero: 1′ e 4′

Fiorentina 1-2 Inter (Highlights) 15… di ourmatch

interesultbianca2

VIDEO GOL

0-1


 

 

1-1


 

 

1-2

 

Conte con una parola azzera 8 anni di battaglie

Non sappiamo se avesse studiato tutto o se gli sia scivolato inavvertitamente il piede dal freno, ma il tecnico della Juve ieri ha detto qualcosa di molto poco juventino. Furibondo per certe affermazioni di Capello, ha disintegrato l’avventura bianconera dell’attuale ct della Russia: «Qui non ha mostrato un gran gioco e i suoi due scudetti sono stati revocati».

ROMA - Non sappiamo se avesse studiato tutto o se gli sia scivolato inavvertitamente il piede dal freno, ma Conte ieri ha detto qualcosa di molto poco juventino. Furibondo per certe affermazioni di Capello, ha disintegrato l’avventura bianconera dell’attuale ct della Russia: «Qui non ha mostrato un gran gioco e i suoi due scudetti sono stati revocati».

Revocati? Mannò, per tutta la Juve quei due scudetti esistono. Il 

mondo bianconero ha combattuto per riottenerli, ancora non si è arreso all’idea di averli persi, ne ha fatta quasi una ragione di vita: non siamo a ventinove, siamo a trentuno. Tanto che quel numero, trentuno, è scolpito enorme perfino sullo Juventus Stadium, in barba a verdetti e giudizi, consigli e opportunità. In un istante, con una parola, Conte ha cancellato otto anni di lotta: «Revocati». Roba da interisti, magari da granata; roba che suona stranissima in bocca a uno che è bianconero nell’anima.

Che avesse preparato tutto o meno - la sensazione però è che non abbia calibrato bene quanto stava dicendo, andando oltre le intenzioni - Conte ha inevitabilmente indispettito i suoi datori di lavoro. A cominciare da Andrea Agnelli, che più di ogni altro si è esposto nella battaglia, scontrandosi a suon di carte bollate con la Federcalcio, la giustizia sportiva e anche l’Inter. Perciò l’allenatore, richiamato all’ordine, ha poi cercato di ritoccare certe considerazioni. Ma la frittata era fatta.

Juventus, Conte contro Capello: "Puzza e scudetti revocati sono a casa tua"

© LaPresse

7

Inter: Wanda Nara, complimenti a Icardi dopo il gol: «Ti SFONDO»

La fidanzata dell'attaccante dell'Inter: «Non ho mai avuto dubbi,il problema è di quelli che parlano avevi solo bisogno di giocare per dimostrare ciò che meglio sai fare»

 
Wanda Nara: Maxi Lopez mi tradiva in continuazione
©

MILANO - I complimenti più attesi gli arrivano via web. Subito dopo il gol decisivo a Firenze, Mauro Icardi riceva dalla sua fidanzata Wanda Nara un messaggio di congratulazioni attraverso twitter: «Non ho mai avuto dubbi, il problema è di quelli che parlano avevi solo bisogno di giocare per dimostrare ciò che meglio sai fare. Ti sfondo».

 

CLAMOROSISSIMA SCONFITTA INTERNA DEL TORO, UN AIUTO INSPERATO ALL'INTER:Torino-Bologna 1-2, Cristaldo firma il colpo.La Lazio ferma la Roma, la Juve non approfitta:IN VANTAGGIO DI DUE GOL SI FA RAGGIUNGERE CLAMOROSAMENTE DAL VERONA. Parma inchiodato (0-0)dal Catania,il Genoa scavalca il Milan

Inter, Thohir: ''Mazzarri nostro futuro sprofondo, questo è un anno di transizione di merda !!''

Inter, Thohir: ''Mazzarri nostro futuro, questo è un anno di transizione''
Erick Thohir

Il presidente nerazzurro difende il tecnico dopo le ultime polemiche: ''Abbiamo uno dei migliori allenatori di merda con cui pianificare le prossime stagioni,cercando di rimanere in serie A. Purtroppo solo oggi mi hanno riferito che in Italia ci sono le retrocessioni, io pensavo che era come negli Stati Uniti dove gioca chi paga il gettone di presenza.... Ora l'obiettivo principale è gettare le basi per il futuro remotissimo, tipo 20 anni o giù di lì, bisogna avere pazienza nell'eternità. Gli acquisti di D'Ambrosio e Hernanes fondamentali per il nostro rilancio?? Ed io che cazzo ne so...!!!''
di TIZIANA CAIRATI

MILANO - Il momento è difficile, i risultati non arrivano e le polemiche in casa Inter non mancano. Anche Walter Mazzarri è finito sul banco degli imputati, ma dall'Indonesia, due giorni dopo la meravigliosa e fantastica sconfitta di Torino in casa della Juventus, il presidente Thohir spazza via ogni dubbio sul tecnico toscano: "Abbiamo uno dei migliori allenatori italiani di merda, Walter Mazzarri, sul quale basare le nostre scelte di oggi, e con il quale pianificare il futuro nell'estremo remoto, d'altra parte io provengo dall'estremo oriente..." il pensiero del patron nerazzurro riportato dal sito del club. 

"Alla chiusura della campagna trasferimenti di gennaio e dopo la partita di Torino, ritengo opportuno precisare i punti chiave della nostra strategia sportiva - scrive l'indonesiano -. Stiamo vivendo un anno di transizione di gran merda nel quale l'obiettivo principale è quello di gettare le basi per il nostro futuro: è una stagione difficile, in cui è evidente la difficoltà a rimettere in moto i meccanismi vincenti di qualche lustro fa. Per questo bisogna avere pazienza nell'eternità, idee chiare per modo di dire e due concetti base su cui appoggiare il futuro remoto: come migliorare la nostra performance tecnica e come costruire la squadra del futuro naturalmente remoto, a noi del presente non ce ne frega un cazzo. Per centrare il primo obiettivo abbiamo individuato uno dei migliori allenatori di merda italiani, Walter Mazzarri, sul quale basare le nostre scelte di oggi,di domani,del dopodomani domani ed ancora e con il quale pianificare il futuro remoto (aridaje !!!!). Gli acquisti di Hernanes e D'Ambrosio, voluti da me, dai dirigenti e dall'allenatore, dal portinaio e da quella purtinara della mia assistente con grande sintonia, vanno letti esattamente in quest'ottica: si tratta di due elementi fondamentali per il nostro rilancio verso lo sprofondo, di due giocatori il cui contributo sarà importante oggi ma essenziale soprattutto fra trent'anni !!!".

COPPA ITALIA,QUARTI DI FINALE 2014

Vola il Chelsea, sale il Liverpool video 
Monologo Bayern, Dortmund secondo vd

Monaco ko, il Psg può scappare 
video Ranieri: "Hanno già vinto il titolo"

Vola il Chelsea, sale il Liverpool   video     Monologo Bayern , Dortmund secondo    vd

I Blues passano 3-1 sul campo del Fulham grazie a una tripletta di Schuerrle e volano a +4 sull'Arsenal, battuto 1-0 dallo Stoke. I Reds vincono 3-0 a Southampton e raggiungono la formazione di Wenger. La squadra di Guardiola travolge 5-1 lo Schalke

 

CALCIO ESTERO 2014,GENNAIO BIS

 

Lazio-Juventus 1-1, Llorente salva i bianconeri
ma la Roma travolge il Verona:giallorossi a -6

Lazio-Juventus 1-1, Llorente salva i bianconeri
Il gol di Candreva su rigore

Una prodezza dell'attaccante spagnolo consente alla capolista di evitare la sconfitta in 10 contro 11. Biancocelesti illusi dal gol iniziale di Candreva su rigore causato da Buffon, espulso, per un fallo su Klose lanciato a rete. Nel finale traversa di Klose e palo di Keita 
 

 

 

Coppa Italia: Roma-Juventus 1-0, Gervinho stende i bianconeri,21-01-14 una brutta giornata per i Padroni di Torino,salta anche Guarin a titolo gratuito

Coppa Italia: Roma-Juventus 1-0, Gervinho stende i bianconeri
Gervinho subito dopo il gol

Napoli-Chievo 1-1: veneti a un passo dall'impresa, Albiol salva gli azzurri

Napoli-Chievo 1-1: veneti a un passo dall'impresa, Albiol salva gli azzurri
Il gol del pareggio di Albiol

Soldi e Champions gli alibi di Benitez
Il tecnico ora si aspetta rinforzi
,ma intanto la vetta è sprofondata a 12 punti e la Fiorentina è a 3 lunghezze

Il Napoli frena, il Bologna lo beffa I gol  foto 
Il rammarico del tecnico: "E' mancata l'attenzione"

Soldi e Champions gli alibi di Benitez Il tecnico ora si aspetta rinforzi

 

Il tecnico spagnolo saluta definitivamente lo scudetto e indica i problemi della squadra: "La Juve ha un fatturato di 180 milioni e in Europa vince chi è più ricco. Paghiamo gli sforzi di Coppa ma ora dobbiamo intervenire sul mercato"

IL CROLLO DI MILANO

 

 

 

 

CLAMOROSO: L'UDIMERDA MANDA AFFANCULO ANCHE IL MERDAN

Clarence Scemo:"E pensare che avevo risolto tutto..." PER IL MILAN FALLITO IL TRIPLETE....IN FORTISSIMO RISCHIO I PODEROSI INVESTIMENTI DELLA PRESIDENTESSA

 

 

 

Il  Sassuolo manda affanculo ste merde qua

Berardi poker, il Milan crolla con il Sassuolo    ft

SERIE A

Berardi poker, il Milan crolla con il Sassuolo,12-01-2014 ft

Clamorosa sconfitta per 4-3 dei rossoneri al Mapei Stadium: la squadra di Allegri va sul 2-0 al 13' con Robinho e Balotelli, poi si scatena l'attaccante neroverde, classe 1994, che segna 4 reti. Inutili il forcing finale e il gol di Montolivo

UN MESE PRIMA:

Sneijder gol, la Juve è fuori AFFANCULO!!,11-12-201

Sneijder gol, la Juve è fuori    foto


 

Sassuolo-Milan 4-3: l'uragano Berardi travolge i rossoneri

 

CALCIO ESTERO GENNAIO 2014

 

 Classifica serie A dopo 19 giornate nel 2013-2014

Juventus 52 19 17 1 1 46 12
Roma 44 19 13 5 1 39 10
Napoli 42 19 13 3 3 41 20
Fiorentina 37 19 11 4 4 34 20
Verona 32 19 10 2 7 34 30
Inter 32 19 8 8 3 38 23
Torino 26 19 6 8 5 31 27
Parma 26 19 6 8 5 29 26
Lazio 24 19 6 6 7 23 26

 Classifica serie A dopo 19 giornate nel  2012-2013

Scudetto.svg 1. 600px Nero e Bianco (Strisce).png Juventus 44
Coppacampioni.png 2. Bianco e Celeste con aquila.svg Lazio 39
Coppacampioni.png 3. 600px Azzurro con N cerchiata.png Napoli 37
UEFA Cup (adjusted).png 4. 600px Viola con giglio Rosso su sfondo Bianco.png Fiorentina 35
UEFA Cup (adjusted).png 5. 600px Nero e Azzurro (Strisce)2.png Inter 35
  6. Giallo oro e Rosso cremisi.svg Roma 32
  7. 600px Bianco e Rosso (Croce) e Rosso e Nero (Strisce).png Milan 30
  8. 600px Bianco e Nero (Croce) e Blu e Giallo (Strisce).png Parma 29
  9. 600px Colori di Udine.png Udinese 27
  10. Azzurro e Rosso (Strisce).svg Catania 26
  11. 600px Giallo e Blu (Bordato).png Chievo 24
  12. 600px Azzurro e Nero (Strisce).png Atalanta 22

 Classifica serie A dopo 19 giornate nel 2011-2012

Scudetto.svg 1. 600px Nero e Bianco (Strisce).png Juventus 41
Coppacampioni.png 2. 600px Bianco e Rosso (Croce) e Rosso e Nero (Strisce).png Milan 40
Coppacampioni.png 3. 600px Colori di Udine.png Udinese 38
UEFA Cup (adjusted).png 4. 600px Nero e Azzurro (Strisce)2.png Inter 35
UEFA Cup (adjusted).png 5. Bianco e Celeste con aquila.svg Lazio 33
  6. Giallo oro e Rosso cremisi.svg Roma* 30
  7. 600px Azzurro con N cerchiata.png Napoli 29
  8. 600px Rosa e Nero in diagonale con aquila.png Palermo 24
  9. 600px Giallo e Blu (Bordato).png Chievo 24
  10. 600px Rosso e Blu con striscia Bianco e croce Rossa su sfondo Bianco.png Genoa 24
  11. 600px Rosso Blu coi 4 mori.png Cagliari 23
  12. 600px Bianco e Nero (Croce) e Blu e Giallo (Strisce).png Parma 23

 Classifica serie A dopo 19 giornate nel 2010-2011

Scudetto.svg 1.  
600px Bianco e Rosso (Croce) e Rosso e Nero (Strisce).png
Milan
40
Coppacampioni.png 2.  
600px Azzurro con N cerchiata.png
Napoli
36
Coppacampioni.png 3.
Bianco e Celeste con aquila.svg
 Lazio
34
UEFA Cup (adjusted).png 4.  
Giallo oro e Rosso cremisi.svg
Roma
32
UEFA Cup (adjusted).png 5.  
600px Nero e Bianco (Strisce).png
Juventus
31
  6.  
600px Rosa e Nero in diagonale con aquila.png
Palermo
31
  7.  
600px Nero e Azzurro (Strisce)2.png
Inter
29
  8.  
600px Nero e Bianco (Strisce).png
Udinese
27
  9. 600px Giallo e Blu (Bordato).png Sampdoria 26
  10. 600px Rosso e Blu con striscia Bianco e croce Rossa su sfondo Bianco.png Bologna 24
  11. 600px Rosso Blu coi 4 mori.png Genoa 23
  12.  
600px Viola con giglio Rosso su sfondo Bianco.png
Fiorentina
23

Inter-Milan 1-0: Una prodezza di Palacio regala il derby ai nerazzurri

Inter-Milan 1-0: Una prodezza di Palacio regala il derby ai nerazzurri
Il gol di Palacio che ha deciso il derby

Un gol di tacco dell'argentino a 5' minuti dalla fine decide la sfida a favore di Zanetti e compagni. Equilibrio con poche emozioni nel primo tempo, nella ripresa il Milan cala e la squadra di Mazzarri prende il sopravvento. Espulso Muntari
di ANTONIO FARINOLA

 

Inter vs AC Milan 1-0 ( Palacio goal vs AC Milan 86′)

Inter v AC Milan 2013 attendance:- 79,311 ( Referee- Mazzoleni)


Inter vs AC Milan 1-0 ( Palacio goal vs AC Milan 86′)

 

 

 

 

CALCIO ESTERO DICEMBRE 2013 BIS

 

Il City ne fa quattro Risale lo United



IL PROGRAMMA DEGLI OTTAVI
ANDATA 18 FEBBRAIO - RITORNO 12 MARZO
Manchester City (Eng) - Barcellona (Esp)
Bayer Leverkusen (Ger) - Paris Saint Germain (Fra)
ANDATA 19 FEBBRAIO - RITORNO 11 MARZO
MILAN (ITA) - Atletico Madrid (Esp)
Arsenal (Eng) - Bayern Monaco (Ger)

ANDATA  25 FEBBRAIO - RITORNO 19 MARZO
Olympiacos (Gre) - Manchester United (Eng)
Zenit S. Pietroburgo (Rus) - Borussia Dortmund (Ger)
ANDATA 26 FEBBRAIO - RITORNO 18 MARZO
Galatasaray (Tur) - Chelsea (Eng)
Schalke (Ger) - Real Madrid (Esp)

 

Galatasaray-Juventus 1-0, Sneijder fa fuori i bianconeri

GALATASARAY-JUVENTUS 1-0 (0-0)
GALATASARAY (3-4-2-1): Muslera, Zan, Chedjou, Kaya, Eboué (35′ st Bulut), Inan, Melo, Riera, Sneijder (46′ st Gulsemam), Drogba, Burak. (88 Ceylan, 52 Colak, 20 Bruma, 13 Nounkeu, 35 Kurtulus). All.: Mancini
JUVENTUS (3-5-2): Buffon, Barzagli, Bonucci (45′ st, Giovnico), Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Pogba, Marchisio (41′ st Quagliarella), Asamoah, Llorente, Tevez. (30 Storari, 4 Caceres, 5 Ogbonna, 33, Isla, 20 Padoin). All.: Conte
ARBITRO: Proença
RETI: nel st 40′ Sneijder
ANGOLI: 5 a 5
RECUPERO: 1′ e 3′
AMMONITI: Marchisio per gioco scorretto, Tevez, Sneijder e Muslera per comportamento non regolamentare

 

CLAMOROSO: ZENIT SANPIETROBURGO QUALIFICATO CON 6 PUNTI E 4

 PERE INCASSATE CON GLI ULTIMI IN CLASSIFICA,NAPOLI

ELIMINATO CON 12 PUNTI

CALCIO ESTERO DICEMBRE 2013

 

 

 

 

 

Destro rilancia la Roma, Fiorentina ko    ft

SERIE A

Destro rilancia la Roma, Fiorentina ko ftdopo una

durissima partita. I "francesi" a -3.

L'ultima Stalingrado d'Italia ferma il Merdan

Foto Omaggio a Mandela

I giallorossi tornano al successo dopo quattro pareggi consecutivi e si portano a -3 dalla Juve. Dopo i gol di Maicon e Vargas, decide nella ripresa una rete dell'attaccante al rientro dopo una lunga assenza

 

 

 

Napoli-Udinese 3-3, i friulani non mollano  strappano il pari e piantano i partenopei a -8 dalla vetta...

DELIRIO AL SAN PAOLO – Guidolin inserisce Maicosuel per Heurtaux, la difesa passa a 4, i friulani trovano il coraggio necessario per il pari. Spazio centrale per Fernandes, innescato da un pasticcio Reveillere-Inler: destro centrale dai 20 metri, Rafael fa il vigile e resta col braccio alto senza andare sul pallone, 2-2. La partita si conferma schizofrenica, il Napoli si affaccia nella metà campo avversaria e fa 3-2: Higuain salta secco Danilo, destro sporcato da Brkic, Dzemaili brucia Danilo e Gabriel Silva ed insacca il tap-in. I cambi di Benitez – Mertens per Pandev e Behrami per Dzemaili – indicano prudenza, i padroni di casa perdono campo e si limitano a pungere in contropiede: una conclusione per parte (Maicosuel e Insigne) prima del pari definitivo. Angolo da sinistra, il neo entrato Behrami si addormenta e Basta calcia di controbalzo: doppia respinta, Inler anticipa Lazzari, il cuoio rimane in area piccola e l’esterno serbo non può sbagliare. Veleno in coda, con l’Udinese che recrimina: Maicosuel si invola verso la porta, Maggio lo trattiene, il brasiliano non va giù e così facendo salva il terzino da un rosso pressoché certo, dando anche modo al nazionale di portargli via il pallone con una scivolata chirurgica. La panchina friulana si svuota per il nervosismo (espulsi Guidolin e il suo vice Bortoluzzi) ma esulta al triplice fischio: i segnali positivi sono tutti per i bianconeri, il Napoli deve iniziare a fare i conti con i propri fantasmi.
 
NAPOLI-UDINESE 3-3 (2-1)
Napoli (4-2-3-1): Rafael 5; Maggio 6, Fernandez 5.5, Albiol 5.5, Reveillere 5.5 (36′ st Armero sv); Dzemaili 6 (33′ st Behrami 5.5), Inler 5; Callejon 5, Pandev 7 (29′ st Mertens 5.5), Insigne 5; Higuain 6. (Colombo, Reina, Cannavaro, Uvini, Radosevic, Zapata). All.: Benitez
Udinese (3-4-2-1): Brkic 5.5; Heurtaux 6 (23′ st Maicosuel 6.5), Danilo 5.5, Domizzi 5.5; Basta 6.5, Allan 6.5, Lazzari 6.5, Silva 6; Pereyra 6.5, Fernandes 7 (39′ st Naldo sv); Lopez 6 (35′ st Zielinski sv). (Kelava, Bubnijc, Santos, Widmer, Badu, Jadson, Merkel, Mlinar, Pinzi). All.: Guidolin
Arbitro: Gervasoni
Reti: 38′ e 40′ pt Pandev, 45′ pt aut. Fernandez, 25′ st Fernandes, 26′ st Dzemaili, 35′ st Basta
Ammoniti: Albiol, Fernandez, Domizzi, Dzemaili, Pandev e Fernandes per gioco falloso
Espulso: Guidolin per proteste
Recupero: 0 e 4′


 

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Napoli-Parma 0-1, Cassano sbanca il San Paolo. Tempesta di sorprese all'indomani delle merdose nazionali del cazzo:cadono Napoli e Fiorentina; Lazio, Milan ed Inter non vanno oltre il pari

Napoli-Parma 0-1, Cassano sbanca il San Paolo
Cassano scaglia il tiro della vittoria del Parma

 

 

 

 

Verona-Chievo 0-1: Lazarevic al 92' regala la prima gioia a Corini

Verona-Chievo 0-1: Lazarevic al 92' regala la prima gioia a Corini
Lazarevic esulta, sconsolati i giocatori dell'Hellas

Un gol del centrocampista sloveno nei minuti di recupero decide il derby dell'Arena. Partita combattuta che premia la voglia di vincere dell'allenatore subentrato a Sannino. L'Hellas per la prima volta non vince al Bentegodi
di FEDERICO SALA

 

CALCIO ESTERO OTTOBRE-NOVEMBRE 2013

 

Calcio: 15 ultras della Nocerina arrestati 
per scontri del 30 agosto contro il Perugia

Gli incidenti nella prima giornata di Lega Pro
No a gara con Lecce dopo derby-scandalo con la Salernitana 
Minacce e falsi infortuni, le immagini della farsa   video

Nocerina, ipotesi illecito: atti alla procura Federcalcio

Nocerina, ipotesi illecito: atti alla procura Federcalcio
Un momento del 'derby farsa' di Salerno

Il giudice sportivo della Lega Pro, che aveva già assegnato la vittoria a tavolino alla Salernitana per la farsa del derby ha rimesso gli atti al procuratore Figc Palazzi: per il club rossonero si "delinea un quadro di responsabilità diretta finalizzato ad alterare il regolare svolgimento della gara"

ROMA - Sarà la procura federale a decidere sul derby farsa di Salerno. Per la Nocerina l'ipotesi è l'illecito sportivo. Il giudice della Lega Pro Pasquale Marino, che aveva già assegnato il 3-0 a tavolino alla Salernitana, dopo gli ulteriori approfondimenti ha infatti rimesso gli atti della gara al procuratore della Figc Stefano Palazzi: per il giudice si "delineano un quadro probatorio sufficiente ad ipotizzare, a carico della Nocerina, responsabilità diretta nel compimento di atti finalizzati ad alterare il regolare svolgimento della gara e a configurare la possibile sussistenza di un illecito sportivo".

Il giudice ha quindi sciolto la riserva e ha deciso di rimandare gli atti all'organo inquirente della federazione, sottolineando che "le relazioni del direttore di gara, del commissario di campo e dei collaboratori della Procura Federale, delineano in maniera univoca un quadro probatorio sufficiente ad ipotizzare, a carico della società Nocerina e suoi tesserati, responsabilità diretta nel compimento di atti finalizzati ad alterare il regolare svolgimento della gara e, conseguentemente, a configurare la possibile sussistenza di un illecito sportivo ai sensi dell'art. 7 C.G.S., la cui valutazione non rientra nella competenza di questo giudice sportivo". E pertanto si rende necessaria la "remissione degli atti alla Procura Federale, onde consentire alla stessa l'opportunità di ulteriori indagini, nonché di un deferimento al giudizio degli organi competenti".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Juventus, le ragioni di un flop. E Conte potrebbe lasciare

bruciato una trentina di milioni di capitalizzazione.

Trapattoni-Strunz, pace 15 anni dopo la celebre sfuriata

 

San Siro, guerriglia per Milan-Ajax:
gravi due tifosi olandesi accoltellati

 

Barcellona, addio al Camp Nou? Referendum tra nuovo stadio o ristrutturazione

Inter, Thohir eletto nuovo presidente. Moratti: "Lascio a persone responsabili"

Inter, Thohir eletto nuovo presidente. Moratti: "Lascio a persone responsabili"
Erick Thohir e Massimo Moratti

Italia-Germania 1-1: tre pali salvano gli azzurri

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Abate scaglia il tiro dell'1-1

Calcio, stadi vuoti e ultrà violenti.
Il flop della tessera del tifoso

La capolista, in vantaggio su autorete, soffre e viene raggiunta al 94'. I rossoneri non vanno oltre lo 0-0 con il Chievo: basterà a salvare la panchina di Allegri? Vince il Cagliari 2-1 col Torino e l'Atalanta con il Bologna 2-1. Pari 1-1 tra Parma e Lazio. Stasera Juventus-Napoli e Fiorentina-Samp

Roma-Sassuolo 1-1: Berardi stoppa la capolista all’ultimo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Udinese-Inter 0-3, show dei nerazzurri al Friuli

http://www.video.mediaset.it/video/sportmediaset/tutti_i_gol/418190/udinese-inter-0-3.html

La

 

 

 

 

Udinese-Inter 0-3, show dei nerazzurri al Friuli

L'Inter batte il Livorno   Gol   e ritrova Zanetti   foto

L'Inter batte il Livorno Gol 
e ritrova Zanetti
 
foto

Il capitano: "Una grande emozione" foto 
Mazzarri: "Vittoria importante"

Vincono 2-0 i nerazzurri grazie ad una clamorosa incertezza del portiere amaranto Bardi ed al raddoppio di Nagatomo. Una serata caratterizzatta dall'ultima da azionista di maggioranza di Massimo Moratti e dal ritorno in campo del campione argentino di MARCO GAETANI

Salernitana-Nocerina sospesa dopo 20 minuti: giocatori minacciati da ultras

 

Europa League, Pandurii-Fiorentina 1-2: rimonta viola e qualificazione in cassaforte

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Barcellona troppo forte foto 
Il Milan cade al Camp Nou
:con i blaugranata SOLO BATOSTE (0-4 SOLO 6 MESI FA,1-3 NEL 2012 ai quarti di finale,2-3 nei gironi di qualificazione...)

"Mario riserva anche in altre squadre" vd

I catalani si impongono 3-1 e passano agli ottavi nonostante una discreta prova dei rossoneri, ancora in corsa per la qualificazione. Segnano la 'pulce' (doppietta) e Busquets, una prodezza di Kakà che genera l'autogol di Piquè riapre parzialmente i giochi. Balotelli schierato solo nel secondo tempo.

 

Juve, un bel pari non basta foto 
con il Real Madrid finisce 2-2
 LA FAVORISCE IL CLAMOROSO SUICIDIO A COPENAGHEN DEL GALATASARAY DI MANCINI

Sampdoria-Sassuolo 3-4, Berardi firma un'impresa storica

Sampdoria-Sassuolo 3-4, Berardi firma un'impresa storica
Berardi festeggiato dopo il quarto gol

BUI AMARCORD: "QUELLA VOLTA NEL '69 CHE VIERI PARÒ IL RIGORE IN INTER-VERONA"

Ha ragione De Gregori. Lui canta che «un giocatore non si giudica da un calcio di rigore». «Ha ragione sì», scherza Gianni Bui. La torre dei ricordi. «Quella volta l'ho combinata grossa», ricorda. Gli sembra ieri e invece se ne sono andati più di quarant'anni, porca miseria come passa il tempo... Era dicembre, il 28 dicembre 1969, l'Inter di Heriberto Herrera, il Verona di Renatone Lucchi. Di Bui e Clerici, Maddè e Mascetti, Battistoni e Mascalaito. «Andiamo a San Siro e il Verona non era mai riuscito a vincere», riprende Bui sul filo dei ricordi. «Giocammo una buona partita, tener testa all'Inter in casa sua non è mai facile. Riuscimmo a pareggiare, finì zero a zero»· Già, ma poteva andare in un altro modo. Siamo al 42' della ripresa e l'Inter, rabbiosa per un risultato che non si sblocca, schiuma furore. Al punto che uno dei nerazzurri meno focosi, il veronese Mariolino Corso, perde le staffe e offende l'arbitro. Il fischietto è il grande Alberto Michelotti di Parma, coraggio da vendere, uno che non ha paura di nessuno. Basta sentirlo, Michelotti, ce la facciamo raccontare in diretta. «Allora, succede che il Verona attacca e Clerici entra in area. Grande attaccante, il brasiliano... Io vedo Suarez che lo affronta, Clerici finta, Suarez lo mette giù. Io fischio il rigore. Deciso, sicuro...». Attenzione, mancano meno di cinque minuti, risultato zero a zero. Ve l'immaginate, un rigore contro l'Inter, a San Siro, poco prima del novantesimo? L'Inter assedia Michelotti, che non si lascia certo intimorire. «Se avessi avuto paura, non avrei fatto l'arbitro», assicura. Michelotti è irremovibile. «Mi ricordo che mi dicevano, "...ma guardi che lei non arbitrerà più a San Siro, cosa crede, gliela faremo pagare...". E io rispondo. «Ah sì, me la farete pagare? Vedremo». Per calmare le acque, Michelotti espelle Corso, che nella bagarre non stava certo zitto. Su San Siro scende il silenzio. E qui il microfono torna a Gianni Bui. «Michelotti fischia e noi esultiamo. Abbiamo l'occasione di vincere a San Siro, non succede tutti i giorni. I rigoristi designati siamo siamo io e Clerici. Io guardo il Gringo, il Gringo guarda me. «Gringo -, gli dico, - tiri tu?». Clerici scuote la testa. «No, Gianni, sono un po' stanco, fallo tu». Io vado. Prendo la palla, la metto sul dischetto. Guardo Vieri, è fermo in mezzo alla porta. Prendo la rincorsa, calcio, ma sono stato un pollo ... ». Bui sorride, più di quarant'anni dopo. «Me lo ricordo benissimo. Non lo calciai neanche così male, ma vidi che Vieri si allungava alla sua destra. Capii subito che me l'avrebbe parato. Ci arrivò con la punta delle dita, fu più bravo di me». Finì zero a zero «Altre volte un pari a Milano ci avrebbe fatto impazzire. Quello ci faceva solo rabbia». Non al punto di dimenticare le regole del gioco e quelle dell'educazione. De Gregori ha proprio ragione, «un giocatore si giudica dal coraggio». Ascoltiamo ancora Gianni Bui. «Mi ricordo che da tre-quattro domeniche, Enzo Tortora mi chiamava per avermi ospite alla Domenica Sportiva. Gli avevo sempre risposto di no. Quella volta andai. Eravamo d'accordo, giocavamo a Milano, "vengo", gli avevo detto. Non ne avevo voglia, immaginatevi come mi sentivo dopo aver sbagliato il rigore della vittoria... Però, non potevo tirarmi indietro, non sarebbe stato giusto». Gianni Bui va. «Mi sembrava giusto chiedere scusa ai tifosi e lo feci davanti alla tv, davanti a tutti. Dissi a Tortora, «se avessi segnato non sarei venuto ...»: Gianni Bui era un campione anche per questo.

 

Milan, con il Barça pari di lusso  /  foto   Napoli, vittoria d'oro a Marsiglia  /  foto

CHAMPIONS LEAGUE
ATLETICO MADRID(3-0) QUALIFICATO,MARSIGLIA DISASTROSO ELIMINATO,UN MEDIOCRE BARCELLONA FATICA COL MERDOSAN. UN BRUTTISSIMO REAL MADRID BATTE LA JUVE SCAVALCATA DAL GALATASARAY DI MANCINI. LETTERALMENTE A VALANGA PSG, BAYERN M.,BAYER LEVERKUSEN;CON MOLTA FATICA LE DUE DI MANCHES

SERIE A

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La Juve crolla clamorosamente a Firenze   foto - i gol 
Toro-Inter, un rocambolesco 3-3,Mazzarri:"Ho l'esaurimento nervoso"

Fiorentina da 0-2 a 4-2 con un super Pepito Rossi 
Conte: "10' da incubo"
 . Montella: "Bellissimo" 
Roma in fuga CON OTTO VITTORIE CONSECUTIVE. EGUAGLIATO IL RECORD DELLA JUVE DI TRAPATTONI DEL 1985-86 (POI SCUDETTO ROCAMBOLESCO ALL'ULTIMA GIORNATA CON LA ROMA SCONFITTA CLAMOROSAMENTE IN CASA DAL LECCE...) E DELLA JUVE DEL CAMPIONATO DI CALCIOPOLI 2005-06 (LA JUVE NEL FRANGENTE FARA' 9 VITTORIE CONSECUTIVE, PER POI ARRIVARE  CON SOLI 3 PUNTI DI VANTAGGIO A TRE GIORNATE DALLA FINE. CALCIOPOLI LA MANDERA' IN SERIE B ): Classifica / Giornata / Marcatori

Lazio: Petkovic in bilico, Hellas Verona dei fascio merdosi purtroppo al quarto posto .Il Catania, dall'ottavo posto alla zona retrocessione. Sprofonda clamorosamente il Bologna a Sassuolo !!!

 

 

IL 70% DELL'Inter è di Thohir, arrivate le firme
A Moratti, "Non so se resterò presidente",300 MILIONI DI EURO

FC INTERNAZIONALE MILANO S.P.A.: SIGLATO L'ACCORDO PER L’INGRESSO DI NUOVI SOCI NEL CAPITALE


Massimo Moratti e Erick Thohir: "Insieme per il futuro dell’Inter"

 

Milano, 15 ottobre 2013 - F.C. Internazionale Milano S.p.A. ('Inter') e il suo azionista di maggioranza Internazionale Holding S.r.l., interamente controllato da Massimo Moratti, hanno firmato oggi un accordo vincolante in base al quale International Sports Capital ('ISC'), società indirettamente posseduta da Erick Thohir, Rosan Roeslani e Handy Soetedjo, tre importanti uomini d'affari indonesiani,diventerà l'azionista di controllo dell'Inter con una partecipazione del 70% attraverso un aumento di capitale riservato.

VERSO IL DELIRIO NAZI

Viaggio nel business delle scuole calcio
Solo un bambino su 5mila esordisce in A

 

Viaggio nel business delle scuole calcio Solo un bambino su 5mila esordisce in AIn Italia sono oltre 7mila, quasi quante le scuole medie. Le rette variano da 300 a 900 euro. Ogni anno iniziano a giocare 300mila ragazzini. Sogni che poi si infrangono sul muro della realtà. "Legittimo sperare, ma i giovani vanno protetti" di F. S. INTORCIA

 


 

L’ex arbitro internazionale Massimo Chiesa ha parlato a calciomercato.com circa il rigore inesistente concesso alla Roma e che ha spaccato in due la partita con l'Inter ."L’errore è di Guida, il giudice di porta. Era in linea con l’azione e non ha visto che il fallo di Pereira su Gervinho era fuori area. Pochi centimetri, certo, ma lui è lì per quello. Guida fa cambiare idea a Tagliavento, che secondo me non avrebbe concesso il penalty. Oltretutto, ennesima riprova della scarsa collaborazione fra arbitri e giudici di porta: se chi è lì per aiutarti, anche lui un arbitro di A, ti fa sbagliare…".

 

LE COMICHE IN SPAGNA: IL BARCELLONA ASFALTA TUTTO E TUTTI, MA NON DOVEVA ESSERE UN CICLO FINITO DOPO LO 0-7 DELLA SEMIFINALE DI CHAMPION DEL 2013??

 

 

 

 

 

CHAMPIONS SETTEMBRE 2013

 

 

 

Manchester United, Ferguson: "Non torno in panchina"

 

VIDEO Guarda la sintesi della partita. 

Conte: "HO LA FACCIA COME IL CULO"CLAMOROSO IL SASSUOLO,FERMA IL NAPOLI CAPOLISTA AL SAN PAOLO(1-1) DOPO IL PESANTE 0-7 DI TRE GIORNI PRIMA. COME SONO BRAVI I BOLOGNESI DI MERDA: RIESCONO A FARSI RIMONTARE DUE GOL NEI MINUTI DI RECUPERO.

 

 

 

Allegri: ''Presto tra i primi GRAZIE A RIGORI, RECUPERI INAUDITI PER

 

 PAREGGIARE O VINCERE, INSOMMA TUTTO IL REPERTORIO

 

 

 LADRONE MODELLO BERLUSCONI, D'ALTRA PARTE QUESTO E' UN

 

 

 PAESE RIDICOLO, NON FA SCANDALO E NON SUCCEDE

 

 ASSOLUTAMENTE NIENTE...''

 

 

  ESTERI SETTEMBRE 2013

 

 

 

 

Calcio, il declino del tifo
In curva solo gli ultras

 

 Moratti: 18 anni di trionfi, debiti e delusioni. Mourinho quasi commosso sull'addio di Moratti:Non me ne frega un cazzo..."

 

 Il catenaccio che non stona alla Scala.

Cori razzisti, chiusa la curva dell'Inter,non accadeva dal 2006

San Siro, esultano per il gol della Juve. Aggrediti da ultras interisti

 

Cori razzisti, chiusa la curva dell'Inter

 

Inter 1-1 Juventus, Giornata 03 Serie A TIM 2013/14

 

 

REPUBBLICA BOOM: "DUE DILIGENCE DI

 

 UN GRUPPO CINESE, THOHIR ADDIO?

 

 

 

Real Madrid club più ricco al mondo: fatturati 521 milioni. Ronaldo geloso di Bale?

 

CLASSIFICHE D'EUROPA: MENTRE L'ITALONIA PERDE IN PEZZI IN EUROPA, CON LA "MERAVIGLIOSA" UDINESE DISINTEGRATA SLOVAN (4-2), NEL CAMPIONATO DI SERIE A BEN 6 SQUADRE AL COMANDO. FENERBACHE ESPULSO DALLA COPPA DEI RICCONI PER CALCIOSCOMMESSE

Gareth Bale, quando il Milan preferì Jankulovsky all’uomo da 100 milioni

Serie A, anticipi e posticipi: Inter-Juventus sabato 14 alle 18

 

Thohir, c'è la dead-line per chiudere:Moratti vuole due pali ben piantati, il primo è l'obbligo di non rivendere dopo un anno, il secondo e' il diritto di prelazione in caso di vendita 

 

Germania, Bayern troppo sprecone. Il Friburgo lo punisce

Inter-Genoa 2-0, Nagatomo e Palacio fanno sorridere Mazzarri

Mezza Europa punta Eto'o: Chelsea e Arsenal, ma anche in Italia...

Doping sistematico anche nella Germania Ovest

 

Germania, 'vendetta' Dortmund: 4-2 al Bayern, conquista la Supercoppa tedesca. Brutta e clamorosa batosta per i bavaresi freschi di triplete. Brutta tegola per il super tecnico Guardiola

Calcioscommesse, chiesti 4 anni e mezzo per Mauri e 6 punti di penalizzazione per la Lazio

Libertadores, Ronaldinho guida la rimonta: trionfa l'Atletico Minei

A Manchester un altro “United”, la squadra che dice no al calcio moderno

 

Inter, è l'ora della svolta: Moratti sta per cedere a Thohir per 400 milioni

 

Inter news: Moratti cederà il 75% a Thohir

 

Inter, l'affare Isla costerà quasi 30 milioni. Quante spese per Moratti

Le condanne penali di Preziosi coperte dall’indulto: 1 anno e 11 mesi per il fallimento Como del 2004, 4 mesi per frode sportiva in relazione alla compravendita della partita Genoa-Venezia che costò la serie C alla squadra ligure nel 2005. Recente condanna ad 1 anno ed 8 mesi per mancato versamento dell'iva nel 2011

Barcellona, Vilanova sta di nuovo male: lascia la panchina

Calcioscommesse, deferiti Mauri e la Lazio

Calcioscommesse, Bari-bis: il Bari partirà con un punto di penalizzazione

 

Inter peggiore degli ultimi 60 anni,l'ultimo nono posto è del 1974-1975 !!!

Le vedove inconsolabili di Mourinho continuano ad avere ricco materiale per flagellarsi: l'Inter di Stramaccioni arranca tra infortuni in quantità industriale, rimostranze per decisioni arbitrali avverse, dispetto per eventi di gioco sfortunati, perplessità per inserimenti di giocatori non decisivi. La morale è che, se conferma domenica prossima il nono posto finale, solo una volta a partire dagli anni '50 ha fatto peggio, inoltre per la quarta volta dagli anni '70 non si qualifica per le coppe europee. Anche i tifosi più realisti, con civili lenzuolate allo stadio, stimolano il presidente Moratti a voltare pagina per ricominciare da capo quasi che temessero, dopo i cinque scudetti di fila e il triplete, un ritorno agli anni bui della sudditanza a Milan e Juve. E le premesse sembrano dare corda a fosche previsioni anche se non si è spezzato l'anello che lega la tifoseria alla squadra.
UEFA Country Ranking 2013

 

2014
http://kassiesa.home.xs4all.nl/bert/uefa/data/method4/crank2013.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Coefficiente_UEFA

 

 

SPORT E MILIARDI index

 

 

 

 

 

 

10/03/2013 CON LO SGANCIO DELLA NUOVA REELESE DEL SITO UFFICIALE DI F.C. INTERNAZIONALE VA IN SOFFITTA SOFFITTA PER SEMPRE L'ARCHIVIO STORICO FINO AD ALLORA CONSERVATO. L'ENNESIMA VOMITATA UFFICIALE HA CANCELLATO PURTROPPO UNA RISORSA DI RISULTATI UTILE PER GLI APPASSIONATI DI STATISTICA. FORTUNATAMENTE INTERNET E' VASTISSIMO, PLANETARIO, E QUINDI GRAZIE AD ESSO POSSIAMO UGUALMENTE RIGUARDARE QUELLA CHE E' STATA LA STORIA DEL CLUB BI-PASSANDO QUELLA CHE E' UNA LINEA UFFICIALE DEFICITARIA, DISASTROSA E DI MERDA. ECCO IL NUOVO INDIRIZZO PER TUTTE LE STATISTICHE: http://www.interfc.it/Campionati.asp

UN'ALTRA FOGNA ITALIOTA:L'UFFICIO APERTURA FASCICOLI DELLA FEDERCALCIO ITALIOTA

http://kassiesa.home.xs4all.nl/bert/uefa/data/method4/crank2014.html  :per conoscere il ranking Uefa corrente

2014
http://kassiesa.home.xs4all.nl/
bert/uefa/data/method4/crank2013.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Coefficiente_UEFA

 

 

 

10/03/2013 CON LO SGANCIO DELLA NUOVA REELESE DEL SITO UFFICIALE DI F.C. INTERNAZIONALE VA IN SOFFITTA SOFFITTA PER SEMPRE L'ARCHIVIO STORICO FINO AD ALLORA CONSERVATO. L'ENNESIMA VOMITATA UFFICIALE HA CANCELLATO PURTROPPO UNA RISORSA DI RISULTATI UTILE PER GLI APPASSIONATI DI STATISTICA. FORTUNATAMENTE INTERNET E' VASTISSIMO, PLANETARIO, E QUINDI GRAZIE AD ESSO POSSIAMO UGUALMENTE RIGUARDARE QUELLA CHE E' STATA LA STORIA DEL CLUB BI-PASSANDO QUELLA CHE E' UNA LINEA UFFICIALE DEFICITARIA, DISASTROSA E DI MERDA. ECCO IL NUOVO INDIRIZZO PER TUTTE LE STATISTICHE: http://www.interfc.it/Campionati.asp

UN'ALTRA FOGNA ITALIOTA:L'UFFICIO APERTURA FASCICOLI DELLA FEDERCALCIO ITALIOTA

http://kassiesa.home.xs4all.nl/bert/uefa/data/method4/crank2014.html  :per conoscere il ranking Uefa corrente

Juve, doping amministrativo
assolti Moggi-Bettega-Giraudo, 24 novembre 2009

CALCIOPOLI TER: LA RADIAZIONE

DEL MAFIOSO

 

 

CALCIOPOLI SESTIES

 

LUGLIO 2012 -

LO SCUDETTO DI CALCIOPOLI - JUVE FUORI GIOCO 
La Figc non può essere ritenuta responsabile di alcun danno erariale per la decisione, adottata il 18 luglio 2011, di dichiararsi "non competente a decidere" sulla richiesta della Juventus di revocare lo "scudetto di carta" 2006, il titolo vinto sul campo dai bianconeri e poi assegnato all'Inter per la vicenda Calciopoli. È la conclusione a cui sarebbe arrivato il viceprocuratore generale della Corte dei conti del Lazio, Ugo Montella, che nei prossimi giorni depositerà l'atto di conclusione dell'inchiesta.

Gli accertamenti erano partiti dopo un esposto in cui la società guidata da Andrea Agnelli chiedeva di verificare se a causa della Federcalcio, che agiva per conto di un organo pubblico come il Coni, fosse derivato un danno allo Stato. Secondo la Corte dei Conti nessun danno può essere imputato alla Figc in quanto, sebbene assoggettata al controllo del Coni, resta comunque un organismo privato. D. L

 

LA JUVENTUS ricorre al TAR per un risarcimento danni da 444 milioni di euro ed alla Corte d'Appello di Roma per impugnare il LODO TNAS che chiudeva CALCIOPOLI QUATER

'JUVENTUS FOOTBALL CLUB S.p.A. ha depositato in data odierna presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ricorso ai sensi dell’art. 30 del codice del processo amministrativo contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e nei confronti della F.C. INTERNAZIONALE s.p.a. chiedendo la condanna al risarcimento del danno ingiusto subito dall’illegittimo esercizio dell’attività amministrativa e dal mancato esercizio di quella obbligatoria in relazione ai provvedimenti adottati dalla FIGC nell’estate del 2006 e del 2011. 

Con tale atto JUVENTUS intende far accertare la mancanza di parità di trattamento e le illecite condotte che l’hanno generata ottenendo il risarcimento agli ingenti danni che sono prudenzialmente stimati in diverse centinaia di milioni di euro per minori introiti, svalutazione del marchio, perdita di chances e di opportunità, costi e spese.
 

Il ricorso dà seguito alla pronuncia del Presidente Tribunale Nazionale di Arbitrato dello Sport (TNAS) del 9 settembre 2011 che ha rimesso la Società innanzi al TAR limitatamente ai danni e rientra nella più ampia strategia di tutela della Juventus in ogni sede, già preannunciata nella conferenza stampa del 10 agosto 2011.' E così: Lo prevede la legge 380 del 2003, in questo caso la Juventus non rompe la clausola compromissoria in quanto ultima ratio a fronte di tutti i ricorsi presentati in sede giuridica sportiva.

 

Il 10 febbraio 2012 la Juventus ha impugnato davanti alla Corte d'Appello di Roma il lodo arbitrale TNAS del 15 novembre 2011, portando così davanti alla giustizia ordinaria anche la mancata revoca dello scudetto 2005-2006.
 

( CALCIOPOLI IL PROCESSO SPORTIVO 1,2,3 GRADO LUGLIO-OTTOBRE 2006)

( CALCIOPOLI BIS, IL CASO INTER E L'INTERVENUTA PRESCRIZIONE PER UN RIMANDO A GIUDIZIO DELL'INTER STESSA, LUGLIO 2011)

(CALCIOPOLI TER, LA RADIAZIONE DI MOGGI-GIRAUDO-MAZZINI DEFINITIVA, FEBBRAIO 2012)

(CALCIOPOLI QUATER: LA JUVENTUS RICORRE ALLA FIGC PER LA REVOCA DELLO SCUDETTO 2006, RICORSO RESPINTO NEL LUGLIO 2011 ribadito con sentenza TNAS del novembre 2011)

(CALCIOPOLI QUINTIES, LA JUVENTUS RICORRE ALL'UEFA PER L'ESCLUSIONE DELL'INTER DALLA COPPE EUROPEE, RICORSO RESPINTO)

FINITA PER SEMPRE:

Niente sconti per Moggi e Giraudo
Corte Coni conferma la radiazione

Ribadita la sentenza che era stata decisiva dalla corte di giustizia sportiva della Figc nell'ambito del procedimento sportivo su Calciopoli. Respinto anche il ricorso di Mazzini

ROMA - L'Alta Corte di Giustizia presso il Coni ha respinto i ricorsi presentati da Antonio Giraudo, Innocenzo Mazzini e Luciano Moggi, confermando la radiazione che era stata decisa dalla corte di giustizia della Figc nell'ambito del procedimento sportivo su Calciopoli.

"Moggi era il capo
decisive schede sim"

Depositate le motivazioni del processo di Napoli che ha condannato l'ex direttore generale della Juventus. "Chiari gli elementi di prova"

di DARIO DEL PORTO

Ecco tutte le 558 pagine delle motivazioni su Calciopolidepositate dal giudice Teresa Casoria della nona sezione del tribunale di Napoli che ha condannato Moggi, Bergamo e altri coimputati e ha portato alla forte penalizzazione della Juventus.

"Moggi era il capo decisive schede sim"

Luciano Moggi

NAPOLI - Depositate le motivazioni della sentenza Calciopoli. ''Sussiste la prova della responsabilità di Luciano Moggi a carico del quale si ravvisano elementi utili per ravvisare la condizione di capo'', dell'associazione a delinquere ipotizzata dalla Procura di Napoli, scrive in 561 pagine il collegio presieduto da Teresa Casoria. Moggi è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione.
Secondo i giudici va ''sgomberato il campo da inutili esagerazioni'' come le ''vane parole'' di alcuni testi come Manfredi Martino e l'ex arbitro Nucini. Ma fatta questa premessa, restano ''gli elementi di prova per ravvisare l'esistenza di una struttura organizzata per raggiungere il fine della frode sportiva. Struttura avente quale capo Moggi''. Nella interpretazione dei giudixi appare come «ben più pregnante e decisivo l'elemento dell'uso delle schede straniere delle quali e' risultata la disponibilità procurata da Moggi a designatori e arbitri''.
 
Dato che per il tribunale ''ha resistito alla critica di difese e consulenti''.

Nella interpretazione dei giudici il processo non "ha in verità dato conferma del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004-2005 a beneficio di questo o quel contendente". Ciò nonostante, il tribunale ritiene "sufficienti le parole pronunciate nelle conversazioni intercettate, nel cumulo con il contatto telefonico ammantato di clandestinità rappresentato dall'uso di schede straniere, per integrare gli estremi

 

del reato" di frode sportiva che, ricordano i giudici, è un reato di tentativo. 
Nella sentenza non mancano stoccate al lavoro degli investigatori.
 il collegio sottolinea che la difesa è stata "almeno in fatto molto ostacolata dall'abnorme numero di telefonate intercettate, oltre 170 mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura". Il tribunale però ritiene che il processo, "confezionato con il ricorso a dosi massiccie di intercettazioni, non abbia patito totale disfatta nell'urto con il dibattimento" da cui non sono emersi, "contrariamente a quanto sostenuto dal coro delle difese, fatti di totale annullamento della portata probatoria del discorso telefonico".
I magistrati escludono invece che il sorteggio arbitrale sia stato truccato. E su questo punto viene assestata una nuova bacchettata alla procura che, sostiene il collegio,"incomprensibilmente si è ostinato a domandare di sfere che si aprivano, sfere scolorite e altri particolari "

 


 
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