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  INTERNOTIZIE

                                                        INDEX ULTIMORA,2,3

 

ITALONIA

Il Gruppo Espresso a Grillo: "Dice bugie su nostri conti. E le inchieste gli fanno paura"

Il Cdr di Repubblica: "Paccottiglia contro il giornalismo non genuflesso". Il Cdr de l'Espresso: "Menzogne. E noi produciamo inchieste, non dossier"

ROMA - "Nella sua intervista al Fatto Quotidiano Beppe Grillo afferma che i mezzi di comunicazione del Gruppo Espresso, presieduto dall'Ingegner De Benedetti, perdono 'centinaia di milioni di euro l'anno'. Come ampiamente noto, si tratta di una informazione falsa". Cos�, in una nota, il Gruppo Espresso risponde alle parole di Beppe Grillo sul Fatto quotidiano di oggi. Ricordando che che "Il Gruppo ha sempre registrato utili e non perdite, nonostante la crisi economica e di settore che ha colpito gravemente l'editoria. E ci� senza essere beneficiario di contributi pubblici". E ancora: "Quanto alle inchieste giornalistiche � evidente che esprime fastidio chi ha qualcosa da nascondere. I mezzi di comunicazione del Gruppo Espresso lavorano quotidianamente con impegno e seriet� per fornire ai propri lettori informazioni, idee e spunti di dibattito, esercitando - insieme a tutti gli altri media nazionali - la propria funzione nel sistema democratico italiano".

Nell'intervista al giornale di Padellaro e Travaglio il capo politico dei Cinque Stelle aveva detto che i "giornali di De Benedetti" stanno producendo dossier contro Casaleggio.
 

Nei giorni scorsi il guru del Movimento aveva parlato di
 "dossier in preparazione su di me, sulla mia famiglia e sulla mia societ�, come gi� accadde l'anno scorso"  in un post sul sito di Grillo dal titolo "Professionisti del fango".

Il comunicato del Cdr di Repubblica. "Con sprezzo del ridicolo, che conferma, ammesso ce ne fosse bisogno, la qualit� dei suoi argomenti, Beppe Grillo, in un'intervista al Fatto quotidiano cui viene data la dignit� dell'apertura e del titolo di testata del numero in edicola oggi, indica l'Editore di Repubblica quale mandante di misteriosi dossier contro il suo guru Casaleggio e, contestualmente, i giornalisti dell'intero Gruppo l'Espresso (dunque anche la redazione di questo giornale) quali volontari e supini propalatori di tale fango. Buon senso consiglierebbe di non replicare a tale paccottiglia. E tuttavia ci sentiamo obbligati a segnalare all'uomo, due o tre cose sulla redazione di Repubblica e la sua integrit�. Non fosse altro per evitare che il silenzio venga confuso con cattiva coscienza. 

E dunque:
 

a) I giornalisti di Repubblica fanno del giornalismo, che pu� piacere o no, ma che �, resta e rester� giornalismo. Senza eccezioni. E questo vale e continuer� a valere dunque anche per Grillo, Casaleggio e il suo M5S.
 

b) In democrazia e in un Paese libero, raccogliere informazioni su un protagonista della vita pubblica, e sugli aspetti di rilevanza pubblica che l'opinione pubblica ha diritto di conoscere, non ha nulla a che fare con il dossieraggio. E in proposito, consigliamo a Grillo di andare a riprendersi qualche numero passato di Repubblica quando i suoi giornalisti, in splendida solitudine, smascherarono chi, come, quando e perch� avvelenava la vita pubblica con i dossier. Indicando fatti, documenti, nomi. Erano tempi in cui Grillo faceva ancora il comico e si preparava a raccogliere i dividendi di quello svelamento.
 

Vorremmo infine dare una notizia a Grillo e a quanti, come lui, vivono con fastidio il giornalismo non genuflesso. Come ogni politico che ha calcato la scena pubblica, Grillo e il suo M5S passeranno. I giornali resteranno. La redazione di Repubblica continuer� a fare il suo lavoro senza lasciarsi n� distrarre, n� intimidire, n� condizionare nel suo giornalismo da chi distilla veleni.

Il comunicato del Cdr de l'Espresso
. Oggi in un'intervista in prima pagina sul "Fatto Quotidiano" il capo politico del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, ha attaccato l'editore del Gruppo Espresso e tutti i giornali del Gruppo (dunque anche il nostro settimanale, "L'Espresso").

Grillo ha prima mentito sui dati economici (il Gruppo non perde "centinaia di milioni di euro l'anno", come sostiene il politico, ma � una delle poche aziende editoriali italiane ancora in utile, nonostante la grave crisi del settore); infine ha indicato il presidente del Gruppo come "mandante" di un misterioso "dossier" contro Gianroberto Casaleggio, co-fondatore del M5S.

Le dichiarazioni di Grillo sono inaccettabili. Il Cdr dell'Espresso ricorda a Grillo che "L'Espresso" non ha mai prodotto dossier su fantomatici nemici politici; da decenni, semplicemente, fa giornalismo, pubblicando servizi e inchieste sul potere. Da chiunque sia incarnato: dalla destra berlusconiana, dal Pd, ora anche dal M5S, primo partito
 
italiano alle ultime elezioni politiche.

In democrazia non si dovrebbe confondere il dossieraggio e la diffamazione tout-court con l'inchiesta giornalistica. Che ha il compito di mettere in rilievo i fatti di interesse pubblico che riguardano tutti i protagonisti della vita politica. Dunque, anche i leader del M5S. A meno che Grillo non preferisca davvero che i giornalisti che non gli piacciono, come ha scherzosamente detto qualche giorno fa, siano messi "dietro le sbarre".

 

ESTERI

 

Gaza, notte di raid: donne e bambini tra vittime
Sirene a Tel Aviv, intercettati razzi palestinesi
Gaza, notte di raid: donne e bambini tra vittime Sirene a Tel Aviv, intercettati razzi palestinesi

Strage di bimbi nel parco. Israele accusa: colpa Hamas video
Netanyahu: "Non c'� guerra pi� giusta". 14 israeliani uccisi

Video - Il cielo notturno di Gaza illuminato dalle esplosioni
Foto La ragazza e i libri tra le macerie - L'arte trasforma i bombardamenti
Il video Il countdown e la distruzione di un tunnel

Gaza, in vigore

Gaza, in vigore
cessate il fuoco
di dodici ore

Ma durante la notte
ancora altri morti
Foto I pescatori
sfruttano la tregua

Foto Le gallerie di Hamas,26-07-2014

Bandiera palestinese in campo, finisce in rissa l'amichevole Lille-Maccabi

A 5' dal termine del match disputato in Austria, un gruppo di invasori ha sventolato la bandiera della Palestina venendo a contatto con i giocatori israeliani. Momento di tensione altissima che hanno consigliato l'arbitro a sospendere la partita

Finale caldissimo e rissa sfiorata in coda all'amichevole disputata in Austria tra i francesi del Lilla e gli israeliani dal Maccabi Haifa. A 5' dalla fine del match, quando il risultato era saldamente in mano ai francesi (2-0, per effetto dei gol di Ryan Mendes al 15' e dell'ex romanista Simon Kjaer al 9' st), un gruppo di persone ha invaso il campo, sventolando alcune bandiere palestinesi. Ne � nato un acceso faccia a faccia con i giocatori del Maccabi, ed � volato anche qualche colpo. L'arbitro a quel punto, temendo che la situazione potesse degenerare, ha fischiato la fine del match, costringendo le squadre a tornare negli spogliatoi con 3' d'anticipo rispetto al 90'.

Boeing con 295 persone ca
de al confine russo-ucraino foto video
"Abbattuto da missile", scontro Mosca-Kiev/
Diretta multimediale

Corpi trovati a 15 km dai resti del volo malese Amsterdam-Kuala Lumpur/ La rotta
Gli ucraini: "I filorussi volevano colpire un nostro cargo" /
Gi� le Borse / Foto da Twitter

Il mistero dell'altro aereo malese scomparso / Quegli aerei civili abbattuti "per errore" / Foto I siti

Kiev: "Sono stati i filorussi di Donetsk". Mosca smentisce qualsiasi coinvolgimento nella vicenda

Un Boeing 777 della Malaysia Airlines � precipitato a Donetsk, in Ucraina, al confine con la Russia. Lo ha riferito l�agenzia di stampa Interfax, secondo cui l�aereo � in volo tra Amsterdam e Kuala Lumpur e sul quale viaggiavano 295 persone - sarebbe stato abbattuto da un missile terra-aria. Nella zona dell'incidente sono in corso combattimenti tra i separatisti filorussi e l�esercito ucraino. Kiev attacca i filorussi, Mosca smentisce ogni coinvolgimento

 

 

CRISI DI GOVERNO: IVA +IMU+CROLLO TOTALE DELLE IMPRESE E DESERTIFICAZIONE, ECCO LA RICETTA LETTA PER USCIRE DALLA CRISI

Nel luglio di quest'anno, l'Ufficio Studi della Cgia di Mestre ha pubblicato un resoconto degli ultimi Dieci anni di manovre finanziarie, con l'intento di comprendere quanto, ad ogni italiano, siano costate. Il risultato è un corposo 2588 euro. Ogni singolo italiano, uomini, donne, vecchi e bambini, ha dunque versato, oltre alle tasse, la bellezza di 2588 euro  per le manovre correttive. Ovvio che non tutti gli italiani le hanno pagate allo stesso modo e, a volte, usando la statistica, si finisce per fare la fine del pollo di Trilussa [vedi fondo pagina].Berlusconi ha ritirato i ministri dal governo. L'impalcatura costruita da Napolitano a colpi di rielezione, di saggi comprati al mercato della politica, di gestione presidenziale del Parlamento, è crollata. Non era necessario un indovino per prevederlo. L'Italia non può più reggersi sulle spalle di un ultra ottuagenarioche sta, volontariamente o meno non importa, esercitando poteri da monarca che nessuno gli ha attribuito. Napolitano deve rassegnare le dimissioni. E' a lui che dobbiamo questo impasse. Alle sue alchimie va attribuito lo sfacelo istituzionale attuale. Napolitano non poteva non sapere che un governo di larghe intese con un potenziale delinquente finisse nel peggiore dei modi. Vi ricordate l'entusiasmo e il sorriso di Berlusconi, i suoi applausi felici alla nomina di Napolitano alla Camera? Lo aveva eletto lui, lo aveva votato il pdl composto da suoi impiegati. Berlusconi sembrava ringiovanito, aveva evitato gli iceberg, per lui mortali, rappresentati da Rodotà e Prodi, quest'ultimo fottuto dagli uomini di D'Alema e Renzi dietro il rifugio vergognoso del voto segreto. Napolitano bis è una creatura di Berlusconi. Qualcuno può negarlo? E Letta, che passerà alla storia minima del nostro Paese per non aver mai deciso una cippa, è stato scelto dalla coppia Napolitano&Berlusconi. Un fiasco colossale. L'Italia ha perso un anno a gingillarsi mentre l'economia stava precipitando. Rinvio dopo rinvio questi parassiti hanno tirato a campare mentre l'Italia tirava le cuoia. L'ultimo regalo l'assurdo aumento dellIVA che colpirà le classi sociali più deboli. Un cambiamento immediato è necessario. Bisogna tornare al voto. Gli italiani devono poter decidere se vivere o morire. Rien ne va plus. Le nostre aziende stanno morendo. Telecom Italia è stata comprata da Telefonica con un pugno di euro nel silenzio del governo e della Consob, Cosa rimane? Eni, Enel e Finmeccanica messe all'asta da Capitan Findus Letta per rimandare la fine del Sistema. Poco altro. Bisogna andare al voto per vincere e salvare l'Italia. E' l'ultimo treno. Napolitano non si opponga. I prossimi mesi saranno per cuori forti. In alto i cuori.



 

Dieci anni di manovre finanziarie


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

Anno

Dimensione

manovra (1)

(milioni di euro)

Correzione

del deficit (2)

(milioni di euro)

Dimensione

manovra

(% Pil)

Correzione

del deficit

(% Pil)

    Correzione

    del deficit

   procapite (3)

        (euro)


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

2000

8.728

1.239

0,7

0,1

        +26


 


 


 


 


 


 


 

2001

9.968

-12.808

0,8

-1,0

-264


 


 


 


 


 


 


 

2002

18.610

9.100

1,4

0,7

+186


 


 


 


 


 


 


 

2003

17.210

12.300

1,3

0,9

+244


 


 


 


 


 


 


 

2004

18.110

11.970

1,3

0,9

+230


 


 


 


 


 


 


 

2005

22.350

22.460

1,6

1,6

+421


 


 


 


 


 


 


 

2006

27.420

20.450

1,8

1,4

+374


 


 


 


 


 


 


 

2007

35.880

15.110

2,3

1,0

+270


 


 


 


 


 


 


 

2008(a)

11.893

-5.742

0,8

-0,4

-99


 


 


 


 


 


 


 

2009(b)

29.985

9.935

2,0

0,7

+168


 


 


 


 


 


 


 

2010(c)

40.630

17.509

2,6

1,1

+290


 


 


 


 


 


 


 

2011(d)

67.948

44.902

4,3

2,8

+741


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

TOTALE


 


 


 


 

2.588


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

2012(e)

40.030

30.730

2,4

1,9

507


 


 


 


 


 


 


 

2013(f)

47.762

45.033

2,8

2,7

743


 


 


 


 


 


 


 

2014(g)

20.000

20.000

1,1

1,1

330


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

TOTALE


 


 


 


 

1.580


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

(1) Maggiori risorse reperite = aumenti d'entrata e riduzioni di spesa


 


 


 


 


 


 


 


 

(2) Effetti sul deFcit derivanti dalla manovra: miglioramento (+) o peggioramento (-). Comprendono anche entrate extra come le dismissioni del patrimonio

(3) Rivalutati a prezzi costanti 2009 (per il 2010 si sono considerati i prezzi 2009)


 


 


 


 


 


 


 

(a) anno 2008: effetti della Finanziaria 2008 e del DL 112/2008


 


 


 


 


 


 


 


 

(b) anno 2009: effetti del DL 112/2008, del DL 185/2008, della Finanziaria 2009, DL 78/2009 e DL 5/2009


 


 


 


 

(c) anno 2010: effetti del DL 112/2008, del DL 185/2008, della Finanziaria 2009, del DL 5/2009, del DL 78/2009, della Finanziaria 2010 e del DL 78/2010

(d) anno 2011: effetti del DL 112/2008 della Finanziaria 2009, DL 185/2008, DL 5/2009, DL 78/2009, Finanziaria 2010, DL 78/2010 e nuova manovra correttiva luglio 2011

(e) anno 2012: effetti del DL 78/2009, Finanziaria 2010, DL 78/2010 e nuova manovra correttiva luglio 2011


 


 


 


 

(f) anno 2013: effetti del DL 78/2010 e nuova manovra correttiva luglio 2011


 


 


 


 


 


 


 

(g) anno 2014: effetti nuova manovra correttiva luglio 2011


 


 


 


 


 


 


 


 

Popolazione residente al 31 dicembre dell'anno precedente

CLAMOROSO: L'UDIMERDA MANDA AFFANCULO ANCHE IL MERDAN

Clarence Scemo:"E pensare che avevo risolto tutto..." PER IL MILAN FALLITO IL TRIPLETE....IN FORTISSIMO RISCHIO I PODEROSI INVESTIMENTI DELLA PRESIDENTESSA

Prima delusione per Seedorf che non supera lo scoglio dei quarti. Non basta l'iniziale rete di Balotelli, la squadra di Guidolin pareggia con Muriel su rigore prima del riposo e in una ripresa dominata trova con Lopez il gol qualificazione
di JACOPO MANFREDI
 

MILANO – Arriva la prima amarezza per Clarence Seedorf. Al primo vero esame viene subito bocciato, uscendo a sorpresa dalla Coppa Italia, ultimo obiettivo rimasto al Milan per cercare di raggiungere l’Europa. L’Udinese vola in semifinale passando in rimonta al Meazza e, con un solo colpo di spugna, cancella le amarezze di un campionato che l’ha vista scivolare in piena lotta retrocessione dopo le ultime 3 sconfitte consecutive.

SEEDORF, 4-2-3-1 DA RIVEDERE – All’olandese non si poteva certo chiedere di compiere subito miracoli. Ma sicuramente qualcosa di meglio avrebbe potuto imbastire, considerate soprattutto le condizioni non brillantissime dell’intera squadra. L’Udinese ha dominato il Milan sul piano fisico. E’ venuta fuori alla distanza e, in ripartenza, ha trovato varchi e praterie a volontà senza subire l’opposizione del centrocampo rossonero, a lungo apparso troppo sbilanciato. In parole povere, in questo momento la formula dei tre fantasisti alle spalle di Balotelli non è davvero sostenibile. Tanto più in una serata in cui la squadra, dopo Bonera, ha dovuto rinunciare per infortunio anche a Zapata.

LA RIVINCITA DI GUIDOLIN – Per Guidolin, alle prese con una stagione davvero difficile, arriva la consolazione di aver fatto fuori in coppa, dopo l’Inter, anche il Milan. E stasera ha davvero azzeccato tutto. Da Widmer, preferito a Basta sulla destra, autore dell’azione del pari, ai cambi, vedi quello di 

 

Lopez, autore del gol decisivo. Adesso sotto a Fiorentina o Siena. Con la consapevolezza che i friulani potranno tranquillamente giocarsi le loro carte.

MONTOLIVO E HONDA A RIPOSO – Consapevole dell’importanza della gara, Seedorf ha schierato praticamente la formazione migliore preferendo solo Nocerino e Birsa a Montolivo e Honda, con Rami al posto dell’indisponibile Bonera al centro della difesa. Guidolin ha risposto per le rime dando un turno di riposo solo a Pinzi e Di Natale, lasciati in panchina per dar spazio a Widmer e Fernandes.

E’ SUBITO BALOTELLI – Il Milan è partito a razzo e dopo appena 6’ è passato: Birsa è andato via sulla destra e ha centrato per Robinho che ha lisciato la girata a rete col destro: alle sue spalle, però, è piombato Balotelli che di destro da due passi ha comodamente insaccato.Solo che l'Udinese, spronata da Totò Di Natale "allenatore in seconda" in panchina, si è svegliata dopo 15 minuti e ha messo sotto un Milan troppo spento e poco combattivo. Al 40' la sofferenza del Milan è rappresentata da Emanuelson, che stende in area Widmer. Dal dischetto Muriel non sbaglia anche se Abbiati intuisce. Nella ripresa i rossoneri non si scuotono dal torpore. L'Udinese capisce che può fare il colpaccio e prende fiducia. Il pubblico a San Siro si spazientisce e comincia a fischiare la squadra. È la prima contestazione per Seedorf. Guidolin capisce che è il momento giusto per affondare il colpo e al 74' inserisce Nico Lopez al posto di Muriel. Scelta che si rivela azzeccata perché la freschezza e la velocità dell'ex Roma fa male al Milan. Dopo soli tre minuti l'uruguayano batte Abbiati con un sinistro preciso che si infila all'angolino dopo una percussione centrale. 

SEEDORF, PRIMO KO - Seedorf pietrificato in panchina prova a giocarsi la carta Honda, ma la mossa non produce grandi effetti. Al 91' Balotelli, l'unico del Milan a provare a fare qualcosa, impegna Brkic con un destro a giro dal limite. È l'ultima occasione per i rossoneri. L'Udinese va in semifinale, dove affronterà la vincente tra Fiorentina e Siena. Seedorf fallisce il primo appuntamento importante della sua nuova avventura. Rimane il campionato, e la Champions. Ma per cercare la scalata in classifica e battere l'Atletico servirà un altro Milan.

WIDMER INVENTA, MURIEL TRASFORMA – L’Udinese ha accusato il colpo ma non ha tremato: ha lasciato la sterile iniziativa ai rossoneri e, appena ha potuto, è ripartita con più uomini in velocità. Così, dopo aver mandato qualche timida avvisaglia ad Abbiati con tre conclusioni da fuori di Badu, Fernandes e Muriel, ha trovato lo spunto giusto per pareggiare. Tutto merito di Widmer che è andato via in velocità in area ad Emanuelson che lo ha ingenuamente atterrato: rigore netto che Muriel ha trasformato con freddezza.

SOLO UDINESE NELLA RIPRESA – Chi si aspettava una reazione del Milan nella ripresa è rimasto presto deluso. I rossoneri hanno iniziato a perdere le distanze tra i reparti e ad approfittarne è stata l’Udinese che, di rimessa, si è fatta via via sempre più pericolosa. Prima con Lazzari, che non ha sfruttato un bell’assist smarcante di Muriel, poi col subentrato Pereyra e con Heurtaux che non hanno sfruttato nel migliore dei modi due bei cross dalla sinistra di Gabriel Silva, indiscutibilmente tra i migliori in campo.

LOPEZ, GIOIELLO D’AUTORE – Dai e dai il gol, inevitabilmente, è arrivato. E lo ha segnato al 78’ l’ex romanista Lopez, entrato da appena 3’ al posto di Muriel: è andato via tra le linee e ha dimostrato tutto il suo talento scagliando un sinistro al fulmicotone nell’angolino da 25 mt.

HONDA REGISTA NON BASTA – Il Milan, capace di rendersi pericoloso fino a quel momento solo con un calcio piazzato di Balotelli, ha perso lucidità e a nulla sono valsi i tentativi disperati di Seedorf per rianimarlo. Honda, lanciato nel finale nella mischia a fare il regista di un improbabile 4-3-3, è parso un pesce fuor d’acqua così come De Sciglio, spostato a sinistra per fare tardivamente spazio, all’86’, ad Abate. Segnali che in casa Milan continua a regnare la confusione. Sarà bene fare chiarezza al più presto visto che l’appuntamento con l’Atletico Madrid, dopotutto, è praticamente alle porte.


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