Il Gruppo Espresso a Grillo: "Dice bugie su nostri conti. E le inchieste gli
fanno paura"
Il Cdr di Repubblica: "Paccottiglia contro il giornalismo non genuflesso". Il
Cdr de l'Espresso: "Menzogne. E noi produciamo inchieste, non dossier"
(lapresse)ROMA-
"Nella sua intervista al Fatto Quotidiano Beppe Grillo afferma
che i mezzi di comunicazione del Gruppo Espresso, presieduto dall'Ingegner De
Benedetti, perdono 'centinaia di milioni di euro l'anno'. Come ampiamente noto,
si tratta di una informazione falsa". Cos�, in una nota, il Gruppo Espresso
risponde alle parole di Beppe Grillo sulFatto
quotidianodi
oggi. Ricordando che che "Il Gruppo ha sempre registrato utili e non perdite,
nonostante la crisi economica e di settore che ha colpito gravemente l'editoria.
E ci� senza essere beneficiario di contributi pubblici". E ancora: "Quanto alle
inchieste giornalistiche � evidente che esprime fastidio chi ha qualcosa da
nascondere. I mezzi di comunicazione del Gruppo Espresso lavorano
quotidianamente con impegno e seriet� per fornire ai propri lettori
informazioni, idee e spunti di dibattito, esercitando - insieme a tutti gli
altri media nazionali - la propria funzione nel sistema democratico italiano".
Nell'intervista al giornale di Padellaro e Travaglio il capo politico dei Cinque
Stelle aveva detto che i "giornali di De Benedetti" stanno producendo dossier
contro Casaleggio.
Nei giorni scorsi il guru del Movimento aveva parlato di"dossier
in preparazione su di me, sulla mia famiglia e sulla
mia societ�, come gi� accadde l'anno scorso" in un post sul sito di Grillo dal
titolo "Professionisti del fango".
Il comunicato del Cdr di Repubblica.
"Con sprezzo del ridicolo, che conferma, ammesso ce ne fosse bisogno, la qualit�
dei suoi argomenti, Beppe Grillo, in un'intervista al Fatto quotidiano cui viene
data la dignit� dell'apertura e del titolo di testata del numero in edicola
oggi, indica l'Editore di Repubblica quale mandante di misteriosi dossier contro
il suo guru Casaleggio e, contestualmente, i giornalisti dell'intero Gruppo
l'Espresso (dunque anche la redazione di questo giornale) quali volontari e
supini propalatori di tale fango. Buon senso consiglierebbe di non replicare a
tale paccottiglia. E tuttavia ci sentiamo obbligati a segnalare all'uomo, due o
tre cose sulla redazione di Repubblica e la sua integrit�. Non fosse altro per
evitare che il silenzio venga confuso con cattiva coscienza.
E dunque:
a) I giornalisti di Repubblica fanno del giornalismo, che pu� piacere o no, ma
che �, resta e rester� giornalismo. Senza eccezioni. E questo vale e continuer�
a valere dunque anche per Grillo, Casaleggio e il suo M5S.
b) In democrazia e in un Paese libero, raccogliere informazioni su un
protagonista della vita pubblica, e sugli aspetti di rilevanza pubblica che
l'opinione pubblica ha diritto di conoscere, non ha nulla a che fare con il
dossieraggio. E in proposito, consigliamo a Grillo di andare a riprendersi
qualche numero passato di Repubblica quando i suoi giornalisti, in splendida
solitudine, smascherarono chi, come, quando e perch� avvelenava la vita pubblica
con i dossier. Indicando fatti, documenti, nomi. Erano tempi in cui Grillo
faceva ancora il comico e si preparava a raccogliere i dividendi di quello
svelamento.
Vorremmo infine dare una notizia a Grillo e a quanti, come lui, vivono con
fastidio il giornalismo non genuflesso. Come ogni politico che ha calcato la
scena pubblica, Grillo e il suo M5S passeranno. I giornali resteranno. La
redazione di Repubblica continuer� a fare il suo lavoro senza lasciarsi n�
distrarre, n� intimidire, n� condizionare nel suo giornalismo da chi distilla
veleni.
Il comunicato del Cdr de l'Espresso.
Oggi in un'intervista in prima pagina sul "Fatto Quotidiano" il capo politico
del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, ha attaccato l'editore del Gruppo
Espresso e tutti i giornali del Gruppo (dunque anche il nostro settimanale,
"L'Espresso").
Grillo ha prima mentito sui dati economici (il Gruppo non perde "centinaia di
milioni di euro l'anno", come sostiene il politico, ma � una delle poche aziende
editoriali italiane ancora in utile, nonostante la grave crisi del settore);
infine ha indicato il presidente del Gruppo come "mandante" di un misterioso
"dossier" contro Gianroberto Casaleggio, co-fondatore del M5S.
Le dichiarazioni di Grillo sono inaccettabili. Il Cdr dell'Espresso ricorda a
Grillo che "L'Espresso" non ha mai prodotto dossier su fantomatici nemici
politici; da decenni, semplicemente, fa giornalismo, pubblicando servizi e
inchieste sul potere. Da chiunque sia incarnato: dalla destra berlusconiana, dal
Pd, ora anche dal M5S, primo partitoitaliano
alle ultime elezioni politiche.
In democrazia non si dovrebbe confondere il dossieraggio e la diffamazione
tout-court con l'inchiesta giornalistica. Che ha il compito di mettere in
rilievo i fatti di interesse pubblico che riguardano tutti i protagonisti della
vita politica. Dunque, anche i leader del M5S. A meno che Grillo non preferisca
davvero che i giornalisti che non gli piacciono, come ha scherzosamente detto
qualche giorno fa, siano messi "dietro le sbarre".
Bandiera palestinese in
campo, finisce in rissa l'amichevole Lille-Maccabi
A 5' dal
termine del match disputato in Austria, un gruppo di invasori ha sventolato la
bandiera della Palestina venendo a contatto con i giocatori israeliani. Momento
di tensione altissima che hanno consigliato l'arbitro a sospendere la partita
Finale caldissimo e rissa sfiorata in coda all'amichevole disputata in Austria
tra i francesi del Lilla e gli israeliani dal Maccabi Haifa. A 5' dalla fine del
match, quando il risultato era saldamente in mano ai francesi (2-0, per effetto
dei gol di Ryan Mendes al 15' e dell'ex romanista Simon Kjaer al 9' st), un
gruppo di persone ha invaso il campo, sventolando alcune bandiere palestinesi.
Ne � nato un acceso faccia a faccia con i giocatori del Maccabi, ed � volato
anche qualche colpo. L'arbitro a quel punto, temendo che la situazione potesse
degenerare, ha fischiato la fine del match, costringendo le squadre a tornare
negli spogliatoi con 3' d'anticipo rispetto al 90'.
Kiev: "Sono stati i
filorussi di Donetsk". Mosca smentisce qualsiasi coinvolgimento nella vicenda
Un Boeing 777 della
Malaysia Airlines � precipitato a Donetsk, in Ucraina, al confine con la Russia.
Lo ha riferito l�agenzia di stampa Interfax, secondo cui l�aereo � in volo tra
Amsterdam e Kuala Lumpur e sul quale viaggiavano 295 persone - sarebbe stato
abbattuto da un missile terra-aria. Nella zona dell'incidente sono in corso
combattimenti tra i separatisti filorussi e l�esercito ucraino. Kiev attacca i
filorussi, Mosca smentisce ogni coinvolgimento
Nel luglio di quest'anno, l'Ufficio Studi della Cgia
di Mestre ha pubblicato un resoconto degli ultimiDieci
anni di manovre finanziarie, con l'intento di comprendere
quanto, ad ogni italiano, siano costate. Il risultato è un corposo 2588euro.
Ogni singolo italiano, uomini, donne, vecchi e bambini, ha dunque
versato, oltre alle tasse, la bellezza di 2588 euro per le manovre
correttive. Ovvio che non tutti gli italiani le hanno pagate allo stesso
modo e, a volte, usando la statistica, si finisce per fare la fine del
pollo di Trilussa [vedi fondo pagina].Berlusconi
ha ritirato i ministri dal governo. L'impalcatura costruita da
Napolitano a colpi di rielezione, di saggi comprati al mercato della
politica, di gestione presidenziale del Parlamento, è crollata. Non era
necessario un indovino per prevederlo. L'Italia non può più reggersi
sulle spalle diun
ultra ottuagenarioche
sta, volontariamente o meno non importa, esercitando poteri da monarca
che nessuno gli ha attribuito.Napolitano
deve rassegnare le dimissioni.
E' a lui che dobbiamo questo impasse. Alle sue alchimie va attribuito lo
sfacelo istituzionale attuale. Napolitano non poteva non sapere che un
governo di larghe intese con un potenziale delinquente finisse nel
peggiore dei modi. Vi ricordate l'entusiasmo e il sorriso di Berlusconi,
i suoi applausi felici alla nomina di Napolitano alla Camera? Lo aveva
eletto lui, lo aveva votato il pdl composto da suoi impiegati.
Berlusconi sembrava ringiovanito, aveva evitato gli iceberg, per lui
mortali, rappresentati da Rodotà e Prodi, quest'ultimo fottuto dagli
uomini di D'Alema e Renzi dietro il rifugio vergognoso del voto segreto.Napolitano
bis è una creatura di Berlusconi.
Qualcuno può negarlo? E Letta, che passerà alla storia minima del nostro
Paese per non aver mai deciso una cippa, è stato scelto dalla coppia
Napolitano&Berlusconi. Un fiasco colossale. L'Italia ha perso un anno a
gingillarsi mentre l'economia stava precipitando. Rinvio dopo rinvio
questi parassiti hanno tirato a campare mentre l'Italia tirava le cuoia.
L'ultimo regalo l'assurdo aumento dellIVA che colpirà le classi sociali
più deboli. Un cambiamento immediato è necessario.Bisogna
tornare al voto.
Gli italiani devono poter decidere se vivere o morire. Rien ne va plus.
Le nostre aziende stanno morendo. Telecom Italia è stata comprata da
Telefonica con un pugno di euro nel silenzio del governo e della Consob,
Cosa rimane? Eni, Enel e Finmeccanica messe all'asta da Capitan Findus
Letta per rimandare la fine del Sistema. Poco altro. Bisogna andare al
voto per vincere e salvare l'Italia. E' l'ultimo treno. Napolitano non
si opponga. I prossimi mesi saranno per cuori forti.In
alto i cuori.
Dieci anni di manovre finanziarie
Anno
Dimensione
manovra (1)
(milioni di euro)
Correzione
del deficit (2)
(milioni di euro)
Dimensione
manovra
(%
Pil)
Correzione
del deficit
(%
Pil)
Correzione
del deficit
procapite (3)
(euro)
2000
8.728
1.239
0,7
0,1
+26
2001
9.968
-12.808
0,8
-1,0
-264
2002
18.610
9.100
1,4
0,7
+186
2003
17.210
12.300
1,3
0,9
+244
2004
18.110
11.970
1,3
0,9
+230
2005
22.350
22.460
1,6
1,6
+421
2006
27.420
20.450
1,8
1,4
+374
2007
35.880
15.110
2,3
1,0
+270
2008(a)
11.893
-5.742
0,8
-0,4
-99
2009(b)
29.985
9.935
2,0
0,7
+168
2010(c)
40.630
17.509
2,6
1,1
+290
2011(d)
67.948
44.902
4,3
2,8
+741
TOTALE
2.588
2012(e)
40.030
30.730
2,4
1,9
507
2013(f)
47.762
45.033
2,8
2,7
743
2014(g)
20.000
20.000
1,1
1,1
330
TOTALE
1.580
(1) Maggiori risorse reperite = aumenti d'entrata e riduzioni di
spesa
(2) Effetti sul deFcit derivanti dalla manovra: miglioramento (+) o
peggioramento (-). Comprendono anche entrate extra come le
dismissioni del patrimonio
(3) Rivalutati a prezzi costanti 2009 (per il 2010 si sono
considerati i prezzi 2009)
(a) anno 2008: effetti della Finanziaria 2008 e del DL 112/2008
(b) anno 2009: effetti del DL 112/2008, del DL 185/2008, della
Finanziaria 2009, DL 78/2009 e DL 5/2009
(c) anno 2010: effetti del DL 112/2008, del DL 185/2008, della
Finanziaria 2009, del DL 5/2009, del DL 78/2009, della Finanziaria
2010 e del DL 78/2010
(d) anno 2011: effetti del DL 112/2008 della Finanziaria 2009, DL
185/2008, DL 5/2009, DL 78/2009, Finanziaria 2010, DL 78/2010 e
nuova manovra correttiva luglio 2011
(e) anno 2012: effetti del DL 78/2009, Finanziaria 2010, DL 78/2010
e nuova manovra correttiva luglio 2011
(f) anno 2013: effetti del DL 78/2010 e nuova manovra correttiva
luglio 2011
(g) anno 2014: effetti nuova manovra correttiva luglio 2011
Popolazione residente al 31 dicembre dell'anno precedente
CLAMOROSO: L'UDIMERDA MANDA AFFANCULO ANCHE IL MERDAN
Clarence Scemo:"E pensare che avevo risolto tutto..." PER IL MILAN
FALLITO IL TRIPLETE....IN FORTISSIMO RISCHIO I PODEROSI
INVESTIMENTI DELLA PRESIDENTESSA
Prima delusione per Seedorf che non supera lo
scoglio dei quarti. Non basta l'iniziale rete di Balotelli, la
squadra di Guidolin pareggia con Muriel su rigore prima del riposo
e in una ripresa dominata trova con Lopez il gol qualificazione
di JACOPO MANFREDI
MILANO –Arriva
la prima amarezza per Clarence Seedorf. Al primo vero esame
viene subito bocciato, uscendo a sorpresa dalla Coppa Italia,
ultimo obiettivo rimasto al Milan per cercare di raggiungere
l’Europa. L’Udinese vola in semifinale passando in rimonta al
Meazza e, con un solo colpo di spugna, cancella le amarezze di
un campionato che l’ha vista scivolare in piena lotta
retrocessione dopo le ultime 3 sconfitte consecutive.
SEEDORF, 4-2-3-1 DA RIVEDERE –All’olandese
non si poteva certo chiedere di compiere subito miracoli. Ma
sicuramente qualcosa di meglio avrebbe potuto imbastire,
considerate soprattutto le condizioni non brillantissime
dell’intera squadra. L’Udinese ha dominato il Milan sul piano
fisico. E’ venuta fuori alla distanza e, in ripartenza, ha
trovato varchi e praterie a volontà senza subire l’opposizione
del centrocampo rossonero, a lungo apparso troppo sbilanciato.
In parole povere, in questo momento la formula dei tre
fantasisti alle spalle di Balotelli non è davvero sostenibile.
Tanto più in una serata in cui la squadra, dopo Bonera, ha
dovuto rinunciare per infortunio anche a Zapata.
LA RIVINCITA DI GUIDOLIN –Per
Guidolin, alle prese con una stagione davvero difficile, arriva
la consolazione di aver fatto fuori in coppa, dopo l’Inter,
anche il Milan. E stasera ha davvero azzeccato tutto. Da Widmer,
preferito a Basta sulla destra, autore dell’azione del pari, ai
cambi, vedi quello di
Lopez, autore
del gol decisivo. Adesso sotto a Fiorentina o Siena. Con la
consapevolezza che i friulani potranno tranquillamente giocarsi
le loro carte.
MONTOLIVO E HONDA A RIPOSO –
Consapevole
dell’importanza della gara, Seedorf ha schierato praticamente la
formazione migliore preferendo solo Nocerino e Birsa a Montolivo
e Honda, con Rami al posto dell’indisponibile Bonera al centro
della difesa. Guidolin ha risposto per le rime dando un turno di
riposo solo a Pinzi e Di Natale, lasciati in panchina per dar
spazio a Widmer e Fernandes.
E’ SUBITO BALOTELLI –Il
Milan è partito a razzo e dopo appena 6’ è passato: Birsa è
andato via sulla destra e ha centrato per Robinho che ha
lisciato la girata a rete col destro: alle sue spalle, però, è
piombato Balotelli che di destro da due passi ha comodamente
insaccato.Solo
che l'Udinese, spronata da Totò Di Natale "allenatore in
seconda" in panchina, si è svegliata dopo 15 minuti e ha messo
sotto un Milan troppo spento e poco combattivo. Al 40' la
sofferenza del Milan è rappresentata da Emanuelson, che stende
in area Widmer. Dal dischetto Muriel non sbaglia anche se
Abbiati intuisce. Nella ripresa i rossoneri non si scuotono dal
torpore. L'Udinese capisce che può fare il colpaccio e prende
fiducia. Il pubblico a San Siro si spazientisce e comincia a
fischiare la squadra. È la prima contestazione per Seedorf.
Guidolin capisce che è il momento giusto per affondare il colpo
e al 74' inserisce Nico Lopez al posto di Muriel. Scelta che si
rivela azzeccata perché la freschezza e la velocità dell'ex Roma
fa male al Milan. Dopo soli tre minuti l'uruguayano batte
Abbiati con un sinistro preciso che si infila all'angolino dopo
una percussione centrale.
SEEDORF, PRIMO KO - Seedorf
pietrificato in panchina prova a giocarsi la carta Honda, ma la
mossa non produce grandi effetti. Al 91' Balotelli, l'unico del
Milan a provare a fare qualcosa, impegna Brkic con un destro a
giro dal limite. È l'ultima occasione per i rossoneri. L'Udinese
va in semifinale, dove affronterà la vincente tra Fiorentina e
Siena. Seedorf fallisce il primo appuntamento importante della
sua nuova avventura. Rimane il campionato, e la Champions. Ma
per cercare la scalata in classifica e battere l'Atletico
servirà un altro Milan.
WIDMER INVENTA, MURIEL TRASFORMA –L’Udinese
ha accusato il colpo ma non ha tremato: ha lasciato la sterile
iniziativa ai rossoneri e, appena ha potuto, è ripartita con più
uomini in velocità. Così, dopo aver mandato qualche timida
avvisaglia ad Abbiati con tre conclusioni da fuori di Badu,
Fernandes e Muriel, ha trovato lo spunto giusto per pareggiare.
Tutto merito di Widmer che è andato via in velocità in area ad
Emanuelson che lo ha ingenuamente atterrato: rigore netto che
Muriel ha trasformato con freddezza.
SOLO UDINESE NELLA RIPRESA–
Chi si aspettava una reazione del Milan nella ripresa è rimasto
presto deluso. I rossoneri hanno iniziato a perdere le distanze
tra i reparti e ad approfittarne è stata l’Udinese che, di
rimessa, si è fatta via via sempre più pericolosa. Prima con
Lazzari, che non ha sfruttato un bell’assist smarcante di Muriel,
poi col subentrato Pereyra e con Heurtaux che non hanno
sfruttato nel migliore dei modi due bei cross dalla sinistra di
Gabriel Silva, indiscutibilmente tra i migliori in campo.
LOPEZ, GIOIELLO D’AUTORE –Dai
e dai il gol, inevitabilmente, è arrivato. E lo ha segnato al
78’ l’ex romanista Lopez, entrato da appena 3’ al posto di
Muriel: è andato via tra le linee e ha dimostrato tutto il suo
talento scagliando un sinistro al fulmicotone nell’angolino da
25 mt.
HONDA REGISTA NON BASTA –Il
Milan, capace di rendersi pericoloso fino a quel momento solo
con un calcio piazzato di Balotelli, ha perso lucidità e a nulla
sono valsi i tentativi disperati di Seedorf per rianimarlo.
Honda, lanciato nel finale nella mischia a fare il regista di un
improbabile 4-3-3, è parso un pesce fuor d’acqua così come De
Sciglio, spostato a sinistra per fare tardivamente spazio,
all’86’, ad Abate. Segnali che in casa Milan continua a regnare
la confusione. Sarà bene fare chiarezza al più presto visto che
l’appuntamento con l’Atletico Madrid, dopotutto, è praticamente
alle porte.