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Capital, la vedova Raciti: Mi vergogno, lo Stato è sottomesso al calcio

Capital, la vedova Raciti: "Mi vergogno, lo Stato è sottomesso al calcio"

 

IL DISASTRO DELLA FINALE COPPA ITALIA 2014: 10 FERITI, UN TENTATO OMICIDIO,SPUNTANO LE PISTOLE PER SPARARE, SCONTRI TRA TIFOSI RIVALI AL DI FUORI DELLA PARTITA IN CORSO

LE INCHIESTE di Repubblica: DIECI ANNI IN CURVA A

LE INCHIESTE di Repubblica: I PADRONI DELLE CURVE

Daspo di cinque anni per l'ultrà dell'Olimpico che ha permesso la partita: dopo la trattativa lo stato mignoico itagliota reagisce da par suo, dopo...

 

Sabato il capitano del Napoli scortato dalla polizia si è confrontato con lui per decidere se giocare la finale di Coppa Italia. Dopo le polemiche, per Gennaro De Tommaso alias Genny ‘a Carogna arriva il Daspo di 5 anni. Analoga squalifica anche per l’altro tifoso napoletano che si trovava vicino a lui sulle recinzioni. A ufficializzarlo il ministro dell’Interno Angelino Alfano. De Tommaso è stato anche denunciato per istigazione a delinquere, partecipazione a fatti di violenza e superamento di barriere.

In Italia, ciò che chiamiamo Stato ha sempre trattato con tutti i peggiori delinquenti. Con i tagliagole qaedisti per liberare a suon di milioni giornalisti e turisti caduti in trappola. Ai tempi della Dc con i terroristi domestici per il rilascio dell’assessore campano Ciro Cirillo. Mentre sulla trattativa tra gli uomini delle istituzioni e i vertici mafiosi è in corso a Palermo un processo che dovrà accertare le responsabilità penali di fatti storici assodati. Questo per tralasciare gli inciuci sotterranei con camorra, ‘ndrangheta e altri poteri criminali.

E allora per quale motivo lo Stato che tentò di accordarsi con Totò Riina doveva rifiutare l’intesa con Genny ‘a carogna? Certo, tra le due vicende non c’è partita, ma questo oggi passa il convento. Perciò i reiterati tentativi da parte di ministri, questori, prefetti pervicacemente impegnati a negare l’ovvio appaiono ancora più patetici visto che il negoziato pallonaro è stato seguito in diretta televisiva da quasi nove milioni di italiani e da un numero imprecisato di spettatori nei 75 paesi collegati. In questo caso, la prova tv non poteva essere più schiacciante.

Ancora più ridicola la trombonata secondo cui lo Stato non tratta con gli ultras delle curve quando sabato sera allo stadio Olimpico è apparso a tutti chiaro chi aveva il coltello dalla parte del manico. Certo, non la tribuna autorità, dove abbiamo visto i rappresentati del cosiddetto Stato o in versione catatonica (lo sguardo smarrito di Matteo Renzi faceva male al cuore) o comportarsi da formiche impazzite che correvano qua e là non sapendo a chi diavolo affidarsi. Era lo Stato quello o una congrega di dignitari, boss del calcio e membri di confraternite varie, tutti vogliosi di lavarsene le mani e di vedersi in santa pace la partita?

Forse si deve allora alla clemenza del Carogna, che avrebbe potuto benissimo dire: io con questo Stato non ci tratto se la curva napoletana, compatta come falange catafratta, a un suo cenno abbia deposto le armi, intese in senso stretto dopo la pioggia di razzi che aveva accolto la delegazione guidata dal povero Hamsik. Ciò detto, quello dell’Alfano elettorale che minaccia l’adozione diDaspo vitalizi, che solo giovano al carisma dei carogna, sembra il classico ruggito del coniglio. Come fu con la demenziale norma sulla discriminazione territoriale che ha dato agli ultrà un enorme potere di ricatto: far chiudere una curva e magari uno stadio intero con un coretto scemo. E amen

Estradato il boss Lo Russo, fu fotografato a bordocampo al San Paolo 

"Vi ammazzo". Preso ultrà Roma

"Con l'ultrà De Santis c'era commando"
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Il Colle: "Intransigenza verso i violenti"

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Il gip ribadisce il carcere per "Gastone": sarebbe stato solo lui a sparare. Ma secondo gli inquirenti non era solo. Il prefetto ha deciso: il match di domenica si gioca alle 15 per evitare nuovi scontri

 

Scontri di Coppa Italia, dalla gita all'incubo: l'assalto al bus dei tifosi fiorentini

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Per Gastone è tentato omicidio: fermò derby 2004 ft

Foto Nel covo di De Santis

Il caso Così 'a Carogna minacciò Hamsik 

La Questura: "A sparare uomo fuori delle tifoserie". La diretta: Napoli-Fiorentina 2-1 
Video Petardi, colpito pompiere  / Il capo ultras: "Si gioca" / Foto Hamsik parla con la curva 
Video Fischiato l'inno nazionale / Foto Renzi in tribuna, vertice sulla sicurezza 

Guerriglia fuori dallo stadio: in tutto 10 feriti. In azione anche tifosi della Roma mappa

Video Arrivo ambulanza: immagini elicottero
Madre ferito: "Li perdono" video foto 1 -2

Grave tifoso Napoli foto -video   
Video Scontri  Parla il padre

“De Santis: stub negativo ma pm chiede il carcere” - Secondo i risultati dell’esame dello stub, Daniele De Santis non ha sufficienti tracce di polvere da sparo sulle mani. A rendere noti i risultati del test, che rileva la presenza di nitrati sulla pelle di chi ha utilizzato armi da fuoco, è stato il pm Antonio Di Maio. Sulle mani di De Santis, infatti, è stata rilevata soltanto la presenza di due particelle residue di polvere da sparo, mentre ne servono tre perché la prova venga considerata positiva. Si conferma così l’ipotesi che a colpire Ciro Esposito potrebbe non essere stato l’ultras della Roma fermato dalla polizia con l’accusa di tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva. Prima della partita di Coppa Italia di sabato 3 maggio. Resta comunque in piedi l’accusa di tentato omicidio: ci sono tre persone che hanno testimoniato di aver visto De Santis sparare. Nonostante il risultato dell’esame, infatti, il pm ha chiesto il carcere per l’ultras e per i tre napoletani coinvolti negli scontri. Domani dovrebbe svolgersi l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, anche se la presenza del tifoso romanista non è ancora certa. Secondo quanto dichiarato dal suo legale, infatti, De Santis sarebbe ancora sotto sedativi in seguito ai colpi subiti duranti gli scontri di sabato e, vista la complessità della sua posizione, “dovrà essere vigile e consapevole”. 

“Questura di Napoli: partita sospesa se indossate magliette che incitano alla violenza”-Intanto stasera è in cartellone la partita di campionato Napoli-Cagliari, alle 21 al San Paolo. In mattinata si sono diffuse le voci secondo cui la curva del Napoli sarebbe pronta ad indossare t-shirt “pro Speziale” (il tifoso del Catania condannato per l’assassinio dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, ndr) sulla falsariga di quella utilizzata dal capoultra Genny ‘a carogna nel corso della finale di Coppa Italia. Successivamente, la Questura di Napoli ha diffuso un comunicato dove si annuncia lacancellazione o la sospensione della partita nel caso in cui vengano esposti all’interno dello stadio “cartelli, striscioni, stendardi, emblemi, magliette, materiale stampato dai contenuti offensivi o comunque intolleranti che incitano alla violenza”. Se dovesse accadere, verrà adottato il “Daspo nei confronti di singoli responsabili, che saranno individuati anche grazie al sistema di videosorveglianza attivo all’interno dell’impianto sportivo”.

“Maglie pro Speziale stasera a Napoli-Cagliari? Mi sembra che ci sia una posizione chiara da parte della questura: se ci sono situazioni di questo genere, ha detto che non si gioca. Non è una cosa che può essere consentita, non se ne parla proprio”, ha commentato Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio. Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è d’accordo sull’eventualità di non far giocare la partita se le voci circolate nelle ultime ore si rivelassero fondate: “Se fosse per me non giocherei”, ha detto il numero uno dello sport italiano.

“Tifoso ferito è stato operato d’urgenza: condizioni ancora gravissime”- Tornando agli scontri di Roma per la finale della Coppa Italia, resta ancora incerta la dinamica dell’aggressione in cui è rimasto ferito Esposito, le cui condizioni di salute si sono aggravate nella notte. Il ragazzo, infatti, è stato operato d’urgenza al colon per oltre quattro ore dai medici del policlinico Gemelli di Roma. Esposito ha già subito diverse operazioni, l’ultima per togliere la pallottola dalla colonna vertebrale. La madre è tornata a parlare delle condizioni di salute del giovane: “Al momento si trova in coma farmacologico. Siamo riusciti a vederlo dopo una lunga lotta.Voglio che si faccia giustizia, mio figlio è più morto che vivo”. La donna ha confermato che Genny ‘a carogna è stato tra i primi a soccorrere il ragazzo: “La persona che stava rianimando Ciro, che gli stava sopra senza maglietta è lui. Non diciamo solo le cose brutte”. In mattinata un duro attacco diretto alle forze politiche: “Il governo non ha speso una parola per Ciro (leggi), stanno discriminando i napoletani”. 

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Indiscrezioni di stampa profilano per il gigante tedesco un aumento di capitale che si confronta con gli 11 miliardi chiesti dall'intero sistema italiano ai suoi soci

 

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I dati smentiscono la cifra choc di cui parlano i politici. La stangata chiesta dalla Ue c'è, ma meno dura. Mentre il Parlamento dà ok a rinvio pareggio di bilancio (leggi)

 

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A Roma spari contro i tifosi del Napoli
prima della finale di Coppa: due gravissimi

Dieci feriti prima del match contro la Fiorentina (gallery). In codice rosso napoletano colpito al
torace. Inquirenti: "Spari non legati a tifo". All'Olimpico si gioca dopo confronto Questura-ultrà

Il questore Mazza replica alle accuse dopo gli scontri di Fiorentina-Napoli. Alfano: "Daspo a vita"
 Gravissimo Ciro Esposito, 30 anni. Arrestato per tentato omicidio leader romanista (leggi)
VIDEORACCONTO DI UN GIORNO DI FOLLIA: SPARI SUI TIFOSI E BOLGIA ALLO STADIODieci feriti prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina (leggi). Uno è grave, colpito da un proiettile alla colonna vertebrale (guarda il videoracconto). Tifoso della Roma arrestato per tentato omicidio. Polemiche per la 'trattativa' tra il capitano del Napoli Hamsik, la questura e i capi ultrà. Tra questi Gennaro De Tommaso, figlio di Ciro, ritenuto affiliato alla camorra. La Questura nega la trattativa". La vedova Raciti: "Debolezza dei vertici dello Stato". Renzi la chiama: "Solidarietà"
Questura e Viminale negano l'evidenza
"Non c'è stata trattativa con gli ultras"

 

Scajola in carcere, "aiutò fuga ex deputato" L'antimafia: "Voleva farlo scappare a Beirut" I guai "a sua insaputa": da Biagi al Colosseo

L'ex Pdl Matacena è latitante: voleva andare in Libano per evitare l'estradizione. "Ex ministro in pole position per aiutarlo" (di L. Musolino). B: "Addolorato". Pluridimissionario (a partire dal G8 di Genova) e coinvolto in più inchieste, l'ex braccio destro di Berlusconi era stato assolto per la casa pagata da Anemone (leggi)

Incastrato da telefonate e contatti: "Digli di andare in Libano" 
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Latina, morto 'er pantera' Gianfranco Urbani, uno dei boss della banda della Magliana

Aveva 76 anni e da tempo si era stabilito a Borgo Sabotino dove scontava i domiciliari con il permesso di recarsi in clinica dove si è spento. Ha ispirato il personaggio del 'Puma' in 'Romanzo Criminale' di Giancarlo de

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L'editore è pronto a valutare la proposta di ingresso nel Cda del gruppo: "Nessuno me lo ha chiesto, ma ci penserò". Il prossimo 8 maggio ci sarà l'assemblea del gruppo chiamato a integrare il board dopo l'uscita di Pesenti

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Lazio-Hellas Verona 3-3, pari inutile per entrambe. E scaligeri furiosi:solito rigore allucinante in favore della squadra di quel pezzo di merda di Lotito, qualcuno vuole dirci quale e' il potere di questo "signore" che non paga mai un cazzo??!

La squadra di Mandorlini va sotto due volte ma gioca meglio e con Romulo riesce a trovare la rete del 2-3, dopo le firme di Keita, Marquinho, Lulic (poi espulso) e Iturbe. In pieno recupero, penalty alquanto generoso per contatto Albertazzi-Klose: Mauri impatta, lite Mandorlini-Reja al fischio finale. Arbitraggio alla Moreno favorisce in maniera spudorata la merdosa Lazio: qualcuno ci vuole gentilmente dire chi c'è dietro la potenza di questo "Escobar de noantri"?? Klose andava espulso per una merdosissima simulazione!!!

ROMA – L'Olimpico si trasforma in un cinema. Lo stesso spettacolo va in scena anche a due settimane di distanza: cambia l'avversario, non la sostanza. Lazio-Verona è la replica di Lazio-Torino, il pari non serve a nessuno e fa infuriare gli ospiti, stavolta non con se stessi ma con l'arbitro. L'Hellas lascia il terreno capitolino imprecando nei confronti di Mazzoleni, per il penalty che ha fissato il punteggio sul 3-3: contatto leggerissimo Albertazzi-Klose, il fischietto indica il dischetto e i biancocelesti bissano il pareggio di due turni fa. Il successo lo avrebbero ampiamente meritato gli ospiti, che per una volta devono prendersela anche col loro bomber. Luca Toni grazia la Lazio a più riprese, errori non da lui: gentili omaggi per Torino, Parma, Milan e a questo punto anche Inter, che dovrà difendere il quinto posto dall'assalto delle inseguitrici.

ITURBE C'E', KLOSE VA IN PANCA - Nella settimana del rinnovo contrattuale, Miro Klose recupera soltanto per la panchina, a differenza di Iturbe, che riesce ad essere della contesa e risulterà il migliore in campo. Reja con Mauri centravanti tattico, Mandorlini con Marquinho confermato nel tridente d'attacco. La Lazio parte facendo la partita ma rischia di trovarsi sotto già prima del quarto d'ora: incomprensione Biava-Biglia, i due si scontrano e confezionano la palla gol più grande dei primi 45 minuti scaligeri. Hallfredsson raccoglie e scappa centralmente, servendo Toni a tu per tu con Berisha: scavetto del centravanti, sfera fuori di un'inezia. Il match non si infiamma fino alla mezz'ora. Contropiede Lazio, lo guida Mauri: il numero 6 pesca Candreva sulla sinistra, l'esterno biancoceleste alza la testa e vede Keita solo sul fronte opposto. Assist obbligato e preciso, lo spagnolo stoppa, ringrazia e batte in diagonale l'incolpevole Rafael. Il Verona sembra accusare il colpo, Mandorlini si sbraccia ma i suoi trovano il gol nel momento più difficile. Hallfredsson brucia Biglia in pressing, tocco per Marquinho, destro mortifero dell'ex romanista, che dal limite dell'area va a spolverare l'angolo basso. MANDORLINI MEGLIO DI REJA - I padroni di casa non ci stanno e si gettano in avanti a testa bassa nel finale di frazione: Biglia inventa un gran gol a gioco ampiamente fermo, Keita semina il panico sulle corsie ma i suoi cross non vengono finalizzati dai compagni di squadra. Copione simile in avvio di ripresa, Keita per la testa di Mauri, la spizzata è sporca e Moras salva sulla linea. Il greco, fra i migliori in campo, si fa pericoloso sul fronte opposto: angolo da sinistra, incornata quasi perfetta. Il quasi tiene in vita la Lazio - pallone a lato - dandogli la forza per il raddoppio. Serie di rimpalli al limite dell'area, Lulic di testa scavalca la difesa e si presenta da solo davanti a Rafael: gran destro di controbalzo, 2-1. Mandorlini indovina i cambi - Romulo e Cirigliano per Marquinho e Donadel - e rimette i suoi in carreggiata: Toni manca il pari su corner, Hallfredsson scalda i guanti di Berisha da fuori, Iturbe fa 2-2. Proprio Cirigliano riceve ai 35 metri, Biava sale per provare l'anticipo e lo sbaglia, Konko non stringe e l'argentino innesca l'esterno fra il terzino e Cana: l'ex Porto si inserisce a velocità doppia e incrocia col mancino. Reja, a differenza del collega, sbaglia le scelte: Klose per Biglia, Lazio lunghissima e spaccata in due tronconi, Iturbe fa quel che vuole fra le linee e regala a Toni un pallone da non sbagliare. Per il centravanti non è serata, destro respinto benissimo da Berisha. Il Verona insiste, la Lazio non sa difendere su palla inattiva e Albertazzi, di testa, colpisce il palo. Candreva non ne ha più, Cana deve uscire per un colpo alla fronte: Reja non capisce il pericolo e inserisce Felipe Anderson e Gonzalez, portando Lulic terzino con Radu centrale. Il gol del 2-3 è il manifesto della confusione.

VELENO IN CODA - Hallfredsson al cross da sinistra, Radu segue il taglio di Toni, alle sue spalle non ha compagni: a Romulo non pare vero, il brasiliano insacca da due metri quello che sembra il gol vittoria. Impressione amplificata dall'espulsione rimediata da Lulic, che ferma Iturbe nell'unico modo possibile: stendendolo. Il bosniaco va dritto sulle gambe, rosso diretto, già si intravedono i titoli di coda. Toni potrebbe accelerare la pratica, pescato da Romulo, ma il centravanti calcia nuovamente su Berisha, a conti fatti il migliore dei suoi. Quattro di recupero, il secondo è quello decisivo. Cross da sinistra, il pallone è lungo per Klose, toccato sulla schiena da Albertazzi: il tedesco non fa nulla per rimanere in piedi, il penalty oscilla tra il generoso e l'inesistente. Non c'è il rigorista Candreva, sul dischetto si presenta Mauri. Sinistro incrociato, Rafael respinge, il numero 6 insacca in tap-in e firma il 3-3 che fa infuriare il Verona, con tanto di scambio accesissimo tra Reja e Mandorlini al triplice fischio finale. L'Europa, a questo punto, dipende dagli altri.

LAZIO-HELLAS VERONA 3-3 (1-1)
Lazio (4-3-3):
 Berisha 7; Konko 5, Biava 5, Cana 6 (37′ st Gonzalez sv), Radu 5; Biglia 5.5 (28′ st Klose 5.5), Ledesma 5.5, Lulic 5.5; Candreva 6.5 (36′ st Anderson sv), Mauri 6, Keita 6.5. (Guerrieri, Strakosha, Ciani, Dias, Kakuta, Onazi, Pereirinha, Perea). All.: Reja
Verona (4-3-3): Rafael 6; Pillud 5.5, Moras 7, Marques 6, Albertazzi 5.5; Sala 6.5 (36′ st Gomez sv), Donadel 5.5 (21′ st Cirigliano 6), Hallfredsson 7; Iturbe 7.5, Toni 5, Marquinho 6.5 (21′ st Romulo 6.5). (Borra, Nicolas, Agostini, Cacciatore, Donsah, Gonzalez, Cacia, Rabusic). All.: Mandorlini
Arbitro: Mazzoleni
Reti: 30′ pt Keita, 37′ pt Marquinho, 15′ st Lulic, 24′ st Iturbe, 38′ st Romulo, 48′ st Mauri
Ammoniti: Radu, Donadel, Hallfredsson, Iturbe e Marquinho per gioco falloso, Rafael per perdita di tempo
Espulsi: Lulic e Albertazzi
Note: Mauri ha sbagliato un rigore al 48′ st

 

Premier League 36' giornata
CAMPIONATO RIAPERTO 
by David Z.©

Weekend emozionante in premier, si poteva chiudere oggi ad Anfield Road, ma gli uomini di Mourinho hanno riaperto il campionato più bello ed imprevedibile del mondo andando a fermare la corsa al titolo della capolista Liverpool dopo 11 vittorie consecutive, imponendosi per 2-0. I Reds sono stati traditi proprio dal loro capitano Gerard, scivolato all'ultimo minuto del primo tempo regalando la palla al cinico Demba Ba che ammutolisce lo stadio. Che fosse una giornata particolare lo si doveva capire dalle parole dello Special One che prima della partita dichiarava che per loro la partita più importante non era oggi ma mercoledì (semifinale di Champions), girando tutta la tensione sugli uomini di Rodgers, ma anche da un particolare insolito per Mourinho. Non lo si era mai visto seguire il riscaldamento dei suoi uomini in campo, questa volta era li a dare consigli e suggerimenti a tutti gli 11 che sarebbero scesi in campo da li a pochi minuti. Nella ripresa Mou rinforzava la linea difensiva e il Liverpool andava a sbattere contro il muro Blues andando completamente in tilt. Non riuscendo più a verticalizzare, i nervi salivano di minuto in minuto, Gerrard e compagni non riuscivano a superare l'attenta difesa del Chelsea, la partita si chiudeva al terzo minuto di recupero con un contropiede di Torres che non se la sentiva di segnare appoggiando la palla a Willian che realizzava il 2-0. Il Chelsea è una squadra cinica, che ti punisce al primo errore che commetti.
Chi ne approfitta subito è il Citizens, imponendosi con un secco 2-0 sul campo di un ormai salvo Crystal Palace, trascinati da un gigantesco Yaya Touré e da un Bomber di razza come Dzeko. Il City è, di nuovo, artefice del proprio destino, si riporta a -3 dal Liverpool con una partita da recuperare e, con una differenza reti migliore , anche a parità di punti sarebbe campione d'Inghilterra.
Per la corsa al quarto posto l'Arsenal risolve la pratica dei 3 punti asfaltando in casa il Newcastle per 3 a 0 con le reti di Koscielny, Ozil e Giroud, portandosi, così, a 4 punti di distanza dall'Everton che si suicida sul campo del Southampton, perdendo 2-0 rendendo ormai improbabile l'acceso alla prossima Champions League. Ai Gunners basterà, infatti, fare 3 punti sui 6 disponibili nelle prossime due gare.
Per la corsa all'Europa League fa bene il Tottenham che passa a Stoke-on-Trent per 1-0 ai danni dello Stoke City mettendo una seria ipoteca sul sesto posto con 6 punti di vantaggio sul Manchester United, tornato alla vittoria con il nuovo tecnico Ryan Giggs sulla panchina dei Reds Devils. Il suo esordio è stato trionfale, i suoi uomini si sono imposti per 4-0 all'Old Trafford contro il Norwich.
In zona Relegation da registrare le pesanti vittorie del West Brom sul West Ham per 1-0 e dello Swansea che travolge per 4-1 l'Aston Villa. Il Fulham, invece, si suicidia e spreca il doppio vantaggio in casa contro l'Hull City. Nelle retrovie zittto zitto sta risalendo il Sunderland che, vincendo ieri contro il Cardiff, con ancora una partita da recuperare, si ritrova da fanalino di coda ad essere quartultima, insomma si sa, i "The Black Cats" hanno nove vite e dopo aver fermato le prime della classe si stanno attaccando con tutte le loro unghie alla salvezza. Lo spettacolo della premier continua nel prossimo weekend.

 
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