Europa League,
Sampdoria-Vojvodina 0-4: figuraccia per Zenga. Il tecnico fa
mea culpa(05-08-15)
Blucerchiati
strapazzati all’Olimpico di Torino dai serbi, nell’andata del
terzo turno preliminare di Europa League. Le reti di Ivanic,
Stanisavljevic e Ozegovic (doppietta) rendono una formalità il
ritorno, tra sette giorni a Novi Sad. L’allenatore doriano si
rivolge ai tifosi: "Colpa mia, la squadra non c’entra"
TORINO – Il
percorso europeo della Sampdoria targata Zenga rischia
verosimilmente di fermarsi alla prima stazione. Il poker
subito per mano del Vojvodina, all’Olimpico di Torino, è una
sentenza per i liguri ai quali, tra sette giorni, servirà un
miracolo per superare il terzo turno eliminatorio di Europa
League, nell’inferno di Novi Sad. Sotto già dopo quattro
minuti per mano di Ivanic, la Samp affonda definitivamente
nella ripresa sotto i colpi di Stanisavljevic e Ozegovic,
autore di una doppietta. Forse servirà una mano dall’alto,
nella città natale di quel Vujadin Boskov che ha scritto le
pagine più belle della storia della Samp.
SAMPDORIA SOTTO GIÀ AL 4’ – La formazione
blucerchiata è quella prevista alla vigilia, con una sola
novità: non c’è Regini, costretto in panchina da un virus
intestinale, e Zenga si affida all’esperienza di Angelo
Palombo per supportare Silvestre al centro della difesa.
Proprio il capitano, però, sale sul banco degli imputati già
al 4’: il talentuoso Ivanic viene pescato in area, sfugge al
n.17 doriano e infila Viviano in diagonale. La doccia fredda
paralizza la Samp, che rischia ancora in più di una
circostanza (il più pericoloso è Stanisavljevic, che impegna
Viviano su calcio di punizione e colpisce la traversa poco
dopo la mezz’ora, approfittando di un’altra incertezza dei due
centrali di Zenga).
BLUCERCHIATI MEGLIO PRIMA DEL RIPOSO – Col
passare dei minuti, però, la Samp cresce e si fa vedere con
sempre maggiore insistenza nella metà campo avversaria: per il
primo tiro nello specchio dei liguri bisogna attendere il 41’,
per opera di Muriel, ma la palla-gol più nitida arriva su
calcio da fermo (splendida la punizione di Fernando dopo un
quarto di gara, fuori di un niente alla destra di Zakula.
Anche Eder, Krsticic e Soriano hanno buone occasioni ma è la
precisione che manca.
NELLA RIPRESA IL CROLLO DEFINITIVO – I primi
minuti del secondo tempo, però, sono la fotocopia dell’avvio
di gara: il Vojvodina sale con facilità e, in contropiede,
passa ancora. Ozegovic viene servito in verticale, Viviano
riesce a respingere miracolosamente il suo tiro ma non può
nulla sulla ribattuta dell’indisturbato Stanisavljevic. La
reazione è immediata, con Zakula costretto a tirare fuori il
meglio del suo repertorio su Eder e Soriano. Al minuto 58,
però, arriva un’altra mazzata: Ozegovic riesce a timbrare il
tabellino dei marcatori con uno splendido pallonetto
sull’uscita di Viviano, dopo aver addomesticato il lancio di
50 metri da parte di Nastic.
INUTILI I CAMBI, ALLO SCADERE ARRIVA IL POKER
– Sullo 0-3, Zenga corre ai ripari: fuori Palombo e Krsticic,
dentro Regini e Wszolek. Il Vojvodina, però, addormenta la
partita e abbassa il proprio baricentro, non concedendo spazi.
Neanche il successivo ingresso di Bonazzoli riesce a dare
nuova linfa alla manovra offensiva di una Samp che, invece,
capitola ancora: Ozegovic, già vicino alla doppietta personale
a cinque minuti dal termine, fulmina Viviano con un sinistro
che si infila all’incrocio dei pali. I canti dei quattromila
tifosi blucerchiati arrivati a Torino non si fermano fino al
triplice fischio di Ekberg, quando la contestazione si fa
sentire.
ZENGA: “È COLPA MIA” – Come se l’umiliazione
in campo non fosse bastata, Walter Zenga trascina la squadra a
salutare i tifosi inferociti e si rivolge a loro, dicendo a
chiare lettere: “Io sono qui, è colpa mia, i giocatori non
c’entrano”. Dopo le scuse del Mister, è la volta del
presidente Ferrero ad applaudire i tifosi e ringraziarli per
la presenza e il sostegno, una delle poche note positive di
una serata nera per i colori blucerchiati.
SAMPDORIA-VOJVODINA 0-4 (0-1)
SAMPDORIA (4-3-3): Viviano, Cassani, Palombo
(14′ st Regini), Silvestre, Zukanovic, Barreto, Fernando,
Soriano, Eder, Muriel (24′ st Bonazzoli), Krsticic (14′ st
Wszolek). All. Zenga (57 Brignoli, 1 Puggioni, 96 Massolo, 6
Coda, 13 Pereira, 15 Salamon, 95 Ivan, 80 Oneto)
VOJVODINA (4-3-3): Zakula, Vasilic, Pankov,
Djuric, Nastic, Sekulic, Ivanic (42′ st Babic), Maksimovic,
Stanisavljevic (40′ st Stamenic), Ozegovic, Puskaric (24′ st
Palocevic). All. Zagorcic (12 Peric, 25 Kordic, 3 Radovic, 13
Pankov, 27 Pavkov, 26 Dinga, 20 Asani, 11 Gacinovic, 22
Zocevic, 19 Kordic)
ARBITRO: Ekberg (Svezia)
RETI: 4′ pt Ivanic, 3′ st Stanisavljevic, 13′
st Ozegovic, 44′ st Nastic
ANGOLI: 3 a 5 per il Vojvodina
AMMONITI: Sekulic, Pankov, Stanisavljevic per
gioco scorretto
RECUPERO: 0 e 4′.